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Casini ieri ad Annozero...

Ultimo Aggiornamento: 27/02/2011 18:47
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27/02/2011 16:33
 
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Re:
giusperito, 26/02/2011 10.45:

Non vorrei trovarmi dalla parte di chi deve perorare la causa della dc o del psi.. tuttavia mi sembra necessario distinguere la prima dc da quello che è diventata dopo. Infatti se il boom economico è segno di un partito che si incamminava verso politiche liberiste, è anche vero che il tempo ha dimostrato come la dc sia diventata una macchina di potere fine a sé Stessa.
Per il psi non riesco a ricordare meriti di governo, salvo qualche suo esponente illuminato. Non vorrei che Gheddafi protetto contro gli Usa e la politica di espansione senza controllo del debito pubblico (guidata da gente come Amato) possa essere archiviata come una questione marginale. So che ora qualcuno parte con la bandiera della "scala mobile", ma davvero è poca cosa. D'altra parte i socialisti hanno preso il posto del pci troppo tardi per avere il merito di aver impedito al comunismo di proiettare effetti nefasti anche dal lato dell'opposizione.




Gius non è un problema di prenderne le difese. Lo sappiamo che la storia della prima repubblica si divide in tre tronconi:
il 1948-1963, che è l'epoca in cui si seguono le impostazioni di de gasperi e di einaudi e c'è il boom.
Il 1963-1976 che è l'epoca del governo del centrosinistra sancita simbolicamente dalla nazionalizzazione dell'energia elettrica che fu la madre di tutte le sciagure italiane,
Il 1976-1992 che è l'epoca del compromesso storico e poi del craxismo.
Sul governo craxi abbiamo già dibattuto, segnalo il bellissimo libro di Gervasoni uscito da poco sulla storia degli anni ottanta.
Io naturalmente ripeto la mia opinione che il provvedimento sulla scala mobile fu epocale, come lo fu vincere il referendum su una questione economica contro il Pci e la cgil mobilitati e soprattutto contro l'istinto che suggeriva agli italiani di tenersela la scala mobile. Quel provvedimento ci impedì di fare la fine della repubblica di weimar mangiata dall'iperinflazione. Questo è un merito indiscutibile che naturalmente non cancella i demeriti.
Poi per questa storia del debito pubblico, posso accettarla nelle narrazioni craxiane del fatto quotidiano, ma non da seri laureati, perché lo sappiamo tutti che il debito pubblico sarebbe aumentato anche con altri governi ed infatti continua ad aumentare per una semplice ed evidente ragione tecnica.
L'italia pur spendendo moltissimo teneva il suo debito sotto controllo con un artifico, l'obbligo legale per la banca d'italia di comprare i titoli di stato. Nel 1981 Carlo azeglio ciampi, governatore della banca, riuscì ad ottenere l'abrogazione della legge e il debito esplose. Lo sappiamo tutti, ma nessuno va mai a prendersela con ciampi. Nemmeno questo giustifica le azioni del rapinatore di conti correnti meglio noto come Amato, ma sarebbe bello ricordarli tutti i responsabili.

Il mio discorso però era su un altro punto, che è piuttosto semplice.
La democrazia senza i partiti e le culture politiche che i partiti esprimono non può esistere. Noi oggi non abbiamo veri partiti.
Leggetevi bene l'articolo dell'economist uscito tre settimane fa sull'opposizione. Dopo le solite battute di rito sul bunga bunga, si chiedeva come saremmo riusciti ad uscire da questa situazione senza partiti politici veri.
Ed ecco che io dico provocatoriamente che mi riprenderei i vecchi partiti, compreso il pci.
Insomma, alla prima repubblica si imputa sempre di essere stata lenta ed immobile. Ma davanti all'immobilismo della seconda, che ha prodotto i risultati che sappiamo (22% di pil in meno, 2,5 milioni di famiglie che sono entrate nella soglia di povertà, debito pubblico aumentato, disoccupazione aumentata, tasse aumentate, zero riforme, mobilità sociale sotto zero, un quindicenne italiano su cinque è analfabeta secondi i dati osce di pochi giorni fa), la prima era un modello di dinamismo.
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