Credo che tu non abbia mai indossato una divisa militare.
Non e’ certamente un demerito. Quale sarebbe di grazia il senso di questo ad hominem?
Far valere i gradi? Yes sir.
Leggiti il numero di dicembre della rivista della Us Navy dove è spiegato piuttosto chiaramente in un articolo che si chiama Iran Enigma, a firma di uno dei principali analisti militari, come il problema Iran dal punto di vista militare è per gli stati uniti di difficile soluzione con strumenti convenzionali.
Come sempre (lo hai fatto anche nell’altro thread sulla patrimoniale) cerchi di sviare la discussione senza postare le fonti. A lungo andare l’interlocutore si annoia, si perde la voglia di discutere dinanzi a malafede o un'evidente miopia. La rivista ufficiale dell’ U.S. Navy si chiama “All Hands”, non vi e’ alcuna menzione nel numero di Dicembre dell’articolo da te citato, neanche la parola Iran (ho usato la funzione ricerca di un pdf reader). Che l’Iran fosse uno Stato problematico e’ noto, nihil novi. Mi verrebbe da chiedere quale sia la tua idea di “strumento convenzionale”.
La us air force ha stimato che in una eventuale prima ondata di attacchi aerei rischierebbe di perdere due aerei su tre, rendendo l'efficacia dell'attacco praticamente nulla.
Roba che non si vede dalla prima ondata del bombardamento di amburgo del 1942.
L'areonautica israeliana che ha ipotizzato un attacco sulle future centrali è più ottimista e pensa di perderne uno su tre.
Questa e’ una minchiata. Qualche headline:
Sunday Times
September 2, 2007
Pentagon ‘three-day blitz’ plan for Iran
Guardian
Sunday 28 November 2010
Saudi Arabia urges US attack on Iran to stop nuclear programme
Heritage Foundation (questi sono sicuro ti piaceranno)
Published on January 15, 2010
An Israeli Preventive Attack on Iran's
It would take an extensive air campaign, probably including more than a thousand sorties over several weeks, to increase the certainty of destroying the bulk of Iran's known nuclear infrastructure. But Israel does not have enough warplanes and refueling capabilities (ed infatti gli americani hanno mobilitato la flotta, uno show of force) to sustain such an intensive campaign against such distant targets over a prolonged period of time, especially if the countries located between Israel and Iran (Jordan, Syria, Turkey, Iraq, and Saudi Arabia) object to Israeli use of their airspace, as they undoubtedly would, at least publicly.
Nevertheless, Israel could opt to launch a single surprise attack at a limited number of key facilities to disrupt the Iranian nuclear weapons effort. The overall success of such a mission would depend on the quality of Israeli intelligence on Iran's nuclear facilities, the capabilities of Iran's air defenses (su questo punto ci ritorniamo tra un po’), the accuracy of the strikes and the capability of Israeli ordnance to penetrate hardened targets. A single wave of attacks would not bring lasting benefits; Israel would have to launch multiple follow-up strikes to inflict higher levels of damage on Iran's nuclear infrastructure.
Israeli strikes are likely to be hampered by long distances to targets and the need for extensive air-to-air refueling from slow-moving aerial tankers. Iran's air defenses, which rely on quantity rather than quality, probably would pose a limited threat to Israeli warplanes, which have sophisticated electronic warfare capabilities.[9] But improvements in Iranian air defenses could make air attacks much riskier. Israel's window of opportunity for launching an air strike could soon close if Iran acquires more sophisticated air defense missiles, such as the S-300 (questi sarebbero un game changer se l’Iran li avesse, fortunatamente non li hanno) surface-to-air missile that it has long sought to purchase from Russia.[10] The delivery of this system, which can track up to 100 targets and engage up to 12 targets simultaneously within a 120-mile range, could greatly complicate an Israeli air campaign.
Russia-Iran. S-300: Mosca blocca tutto e rimborsa l’anticipo a Teheran
Ottobre 2010
Infatti l’Iran ha provveduto a sviluppare una tecnologia proprietaria (peccato che non funzioni altrettanto bene, contro un B2 o un F/A 18 o un IAF F16 poi)
Le portarei in queste situazioni contano poco.
Dei veri minchioni questi americani. Spendono 7 miliardi di dollari a pezzo e mobilitano la V flotta per non fare un cazzo.
L'idea di fare una guerra aereonavale contro un paese che ha una controdeterrenza come quella dell'Iran è l'ultima delle opzioni.
Infatti, gli americani stanno facendo deterrenza. Bloccano sul nascere possibili manovre di Teheran. Il messagio e’ chiaro. I contatti navali con la Siria devono essere sotto controllo. L’Iran da Suez non passera’ almeno fino alla soluzione della crisi. Mi sembra pacifico che si voglia risolvere diplomaticamente in primis, sarebbe stupida un’azione militare soprattutto in piena rivolta (e l’Iran checche’ se ne dica e’ tuttora in rivolta).
Basta pensare che una guerra di questo tipo è stata fatta solo una volta, dalla gran bretagna nelle falckland nel 1982 contro un paese però che non aveva la reale possibilità di attaccare la flotta.
Non sequitur, gli Stati Uniti furono neutrali e la Gran Bretagna comunque ottenne una vittoria schiacciante.
Ma se la flotta è in pericolo di essere colpita, la sua capacità offensiva è notevolmente ridotta, per non dire che in alcuni casi può essere nulla.
Colpita da cosa? Tralasciando la presenza di missili terra-aria a bordo delle navi, hai una vaga idea di dove sia dislocata la flotta?
Suez dista da Teheran oltre 1874 KM.
La V flotta americana ha sede in Bahrein a 1100 KM da Teheran.
Un F16 ha un’autonomia di oltre 4000Km ed un raggio di azione di 500.
Basta vedere cosa accadde ai giapponesi nella battaglia delle Midway quando esposero la loro flotta agli attacchi e si videro affondate tre portarei in quattro minuti annullando tutto il vantaggio tattico che avevano avuto sugli americani fino a quel momento. Gli yankee queste cose le sanno bene, per questo ti dico che questo spiegamento è per lo più muscolare, ma non ha reale efficacia operativa per il momento.
In più ripeto che una flotta per diventare offensiva ha bisogno di unità di appoggio tattico. Quando ci fu la guerra in Iraq la us navy, pur avendo le sue unità dislocate in loco, ci impiegò quasi quattro mesi per predisporre tutte le unità di supporto tattico necessario a far partire l'offensiva.
60 anni fa, cazzo. Fossi in te parlerei delle Termopili. Unita’ navali sono dislocate gia’ dal
2008.
Ma ripeto ancora che l'idea della deterrenza a corto raggio contro un paese che ha missili per raggiungere la flotta è una cosa che sa la dicesse un cadetto dell'accademia di annapolis lo metterebbero al fosso.
Allora son tutti scemi. E’ arrivata Trixamleaks, teaching military tactics ever since 2011.
Sull'armamento dell'Iran basta leggersi l'ultimo rapporto dell'MI6, a proposito di servizi segreti, per rendersi conto.
Short story: non hanno un cazzo (contraerei S-200 modificata), cercano di armarsi e di centrifugare l’uranio ed e’ per questo che andrebbero annientati prima che riescano a farlo.
Così come basta leggersi il rapporto del giudice Cassese sul Libano, per capire la situazione di quel paese che è sull'orlo del collasso anche se non se ne parla.
Se ne parla. Hezbollah ha preso in mano il governo ed e’ foraggiata dalla Siria e dall’Iran. Peccato che se l’Iran dovesse essere attaccato i fondi inizierebbero a scarseggiare. Peraltro in Siria stanno facendo il gioco delle due scarpe, per il timore delle rivolte stan cercando di tagliare un po’ i ponti con l’estremismo.
La missione Unifil non serve ad un cazzo, tanto che la settimana scorsa al parlamento francese si è discusso di ritirare le truppe perché è una inutile spesa di denaro.
Lo sai vero che i contingenti militari ONU non possono essere ritirati da uno Stato unilateralmente? C’e’ un articolo della Carta, il numero 103. Cito: <<In caso di contrasto tra gli obblighi contratti dai Membri delle Nazioni Unite con il presente Statuto e gli obblighi da essi assunti in base a qualsiasi altro accordo internazionale, prevarranno gli obblighi derivanti dal presente Statuto.>>
Hezbollah ha armamenti superiori a quelli precedenti alla guerra del 2006, i suoi miliziani sono stati addestrati da ufficiali dei servizi iraniani.
Si’. Ha oltre 4000 missili a medio raggio nascosti nel territorio israeliano. Si capisce che un’eventuale offensiva in Iran obbligherebbe ad un attacco preventivo in Libano. Hezbollah ha comunque un problemino in casa. Si chiama UNIFIL.
Tant’e’ che: <<The Pentagon has already deployed a sophisticated X-Band radar to Israel to support several different types of American and Israeli missile defense interceptors. Israel has already deployed the Arrow and the Patriot PAC-3 missile defense systems. In addition, the United States should make preparations to deploy or transfer to Israel the Terminal High Altitude Area Defense (THAAD) system and sea-based or land-based versions of the Standard Missile-3 (SM-3) interceptors. It would be particularly useful to deploy U.S. Navy Aegis-class warships off the coasts of Israel and other threatened U.S. allies in the event of a crisis to help defend against a possible Iranian ballistic missile attack.>>
Nell'ultima relazione delle forze armate israeliane alla Knesset li si descrive come il peggior nemico strategico a breve termine, perchè i loro missili a bassa quota non possono essere intercettati dai patriots. Per questo lo stato maggiore israeliano progetta una nuova offensiva che li elimini una volta per sempre come pericolo militare, con un avio sbarco di truppe sul fiume Litani per prenderli alle spalle e creare una autentica zona cuscinetto.
Su questo concordo.
Che poi a Teheran ci sia una rivolta lo speriamo tutti così come speriamo che quell'orrendo regime cambi. Ma mi sembra che i regimi sono sempre più pericolosi nei momenti di difficoltà, quando ricorrono all'estremismo per cementare la nazione e unirla contro il nemico esterno.
Per questo non mi sembra che ci sia tanto da essere ottimisti.
Amen, ma il regime iraniano ha ormai i tempi contanti. Non puoi unire la popolazione quando sulla stessa hai sparato.
E comunque io spero che l'amministrazione americana prenda una forte iniziativa politica che scongiuri la possibilità di una guerra.
Ieri sul Wpost c'era un articolo in cui si diceva che dietro le rivolte in realtà c'è una strategia di Obama che aveva preparato tutto.
Non so. Se è così sono stati bravissimi a tenerlo nascosto fino ad ora.
La politica estera US mi pare sia perfetta. Merito della Clinton piu’ che di Obama, anche se contrariamente a quanto si pensi, quest’ultimo e’ molto piu’ bellicoso e realista di quanto si possa pensare. Ipotizzo un’apertura di scenari anche nella best Korea prima della fine del secondo mandato.
Ti ripeto, e’ interessante parlare di questi argomenti, sempre nei limiti della ragionevolezza. Ma se ci si deve prendere per il culo tanto varrebbe risparmiare tempo (e dovrei studiare) e parlare di figa. Vado a studiare.