È imbarazzante constatare come in Europa, in questo istante, chiunque sia al governo faccia politiche più liberali e di “destra” di quelle portate avanti dal nostro esecutivo:
“Il premier spagnolo ieri ha annunciato che venderà un po’ di gingillini pubblici ché ha bisogno di cassa. Ai privati andrà una quota della società delle lotterie di Stato e quasi la metà del capitale della società pubblica che gestisce gli aeroporti di Madrid e Barcellona. Poi scure sui sussidi di disoccupazione di lunga durata e, nientemeno, riduzione fiscale per le imprese con un fatturato fino a 300'000€ (oggi il fisco lieve spagnolo si ferma a centoventimila euro di fatturato)”.
Privatizzazioni e riduzione delle tasse per le imprese, oh yeah;
deliberate, per di più, da un socialista, oh yeah.
Da noi, invece, Julius Evola Tremonti – quello, per intenderci, che ama citare Marx (“Magari la gente lo leggesse. È un genio”) ed Enrico Berlinguer – fa quanto segue:
1) Si scaglia contro le privatizzazioni, pur avendo noi il 3° debito pubblico al mondo e 360 miliardi tra beni e partecipazioni societarie da poter dismettere.
2) Contro-liberalizza taluni comparti.
3) S’oppone alla riduzione della spesa pubblica nel settore Sanità, proposta da Mario Baldassarri per finanziare un taglio alle tasse.
4) Lungi dal ridurre in valore assoluto la spesa pubblica corrente (che, infatti, crescerà di altri 26 miliardi), si limita a diminuirne il saggio di crescita; e per tale ragione, a breve, il nostro paese sarà costretto a varare ulteriori manovre correttive (e stavolta serie).
5) Reintroduce la Tracciabilità dei Pagamenti caldeggiata, nella scorsa legislatura, dal vampiro Vincenzo Visco.
6) Stravolge lo Stato di Diritto statuendo (con apposita norma approvata in Finanziaria) che il contribuente sia colpevole sino a prova del contrario, in caso di contenzioso tributario.
7) Reintroduce il principio – da stato di polizia tributaria – del “solve et repete”, in forza del quale se la Pubblica amministrazione ritiene un cittadino sia suo debitore, questi deve provvedere subito a pagarla senza profferire verbo (una rapina!); e se poi si dimostrerà innocente, a distanza di anni avrà diritto a vedersi restituire il maltolto.
8 ) È fortemente contrario all’Abolizione delle Province (dalla quale ricaveremmo non meno di 2 miliardi).
9) Non è intenzionato a tagliare nemmeno un’Auto Blu (e il contribuente, per tale ragione, seguiterà a spendere 4 miliardi di euro all‘anno).
10) Si muove per introdurre una riforma assolutamente recessiva, il Federalismo Fiscale, che in talune Regioni d’Italia – segnatamente quelle meridionali – si tradurrà in un incremento dell’addizionale Irpef che sarà tenuta al massimo livello almeno fino al 2028.
11) Lavora ad una pseudo riforma del Prelievo Tributario che, lungi dall’avere come finalità la riduzione della pressione fiscale complessiva (che, infatti, rimarrà invariata), avrà l'effetto di spostare il peso delle tasse dai “Redditi” (dall’Irpef) alle “Cose” (all’Iva), con la conseguenza che i consumi cadranno a picco, l'economia sarà ancora più stagnante, e le famiglie più numerose, quelle che tendenzialmente sono costrette a spendere di più in beni materiali, subiranno un ulteriore peggioramento della propria condizione.
12) S’oppone ad una seria Riforma dell’Età Pensionabile, in nome della “pax sociale” (e tante altre cose, ancora, si potrebbe enumerare).
Ecco, quando Berlusconi sarà giubilato, cosa che avverrà inevitabilmente entro questa legislatura, ci si ricordi di riservare eguale trattamento anche a Tremonti.
Non se ne può più di un CentroDestra che fa politiche economiche di Sinistra.
P.S. Ma nel PdL esistono ancora i Liberali?
E perché non s’oppongono alle politiche socialiste di Tremonti?
Meglio difendere la cadrega che le proprie idee?
Oh, yeah.
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.