Con una coltellata alla gola un tossicodipendente affetto da turbe psichiche ha ammazzato la piccola Sofia, sotto gli occhi della nonna.
Ha colpito la nipotina di due mesi alla gola, con un coltello da cucina, colto da un raptus mentre questa, Sofia, piangeva. Monte di Procida è sotto shock per un omicidio senza precedenti, da queste parti, consumatosi nella serata di ieri: protagonista Antonio Raffaele, 29 anni, tossicodipendente già affetto da turbe mentali e sottoposto a cure psichiatriche.
I genitori di Sofia, Francesca e Fausto, residenti a Baiano, nell’Avellinese, erano andati a trascorrere la domenica a Monte di Procida con il fratello, Antonio Raffaele. Avrebbero lasciato la bambina in custodia alla nonna per una breve passeggiata: lo ha, a un certo punto, reclamato Sofia, prendendola in braccio. Quando questa ha cominciato a piangere, la nonna si è riavvicinata chiedendo ad Antonio che gli fosse riconsegnata la bambina. Questi l’avrebbe però spinta, facendola cadere per terra, e – colto da raptus omicida – si sarebbe procurato un coltello da cucina colpendo Sofia al collo, uccidendola. Inutili, infatti, i soccorsi, chiamati da alcuni parenti insospettiti dalle grida. Per Francesca e Fausto, al rientro a casa, la scoperta è stata tragica.
Immediato l’arresto dello zio omicida, che non ha opposto resistenza né pronunciato parole sconnesse. I carabinieri di Pozzuoli e di Monte Procida hanno proceduto ai rilievi, mentre il corpo di Sofia è stato portato all’istituto di medicina legale. Ma non sembrano esserci dubbi sulla dinamica di un evento sconvolgente, che ha turbato la tranquillità di una domenica pomeriggio a Monte di Procida, cambiando per sempre la vita di una giovane coppia e stroncando prematuramente quella della loro bambina, Sofia. Senza un vero perché.
www.virgilio.it[Modificato da @MAYA@83 15/11/2010 12:35]