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Travaglio VS Saviano: ora chi avrà più ragione dei due?

Ultimo Aggiornamento: 13/11/2010 00:55
12/11/2010 22:41
 
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Re: Re: Re:
nekonika, 12/11/2010 22.39:




Immaginavo ti sarebbe piaciuta. E' quello che stai dicendo in continuazione...A me fanno tenerezza altre cose: i gattini, i bimbi, i coniglietti [SM=x43607]




mi dispiace ma e' solo una parte di quello che ho detto,ti sei dimenticata altre cose oltre che il contesto.Volevo essere ironica sulla tua descrizione,ma nn mi aspettavo che la prendessi sul personale...si puo' anche scherzare..ogni tanto... [SM=x43812]
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12/11/2010 22:48
 
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Re: Re: Re: Re:
--letizia22--, 12/11/2010 22.41:




mi dispiace ma e' solo una parte di quello che ho detto,ti sei dimenticata altre cose oltre che il contesto.Volevo essere ironica sulla tua descrizione,ma nn mi aspettavo che la prendessi sul personale...si puo' anche scherzare..ogni tanto... [SM=x43812]




Anch'io scherzo [SM=x43799] . Niente di personale anche per me.
[Modificato da nekonika 12/11/2010 22:49]
12/11/2010 22:50
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
nekonika, 12/11/2010 22.48:




Anch'io scherzo [SM=x43799] . Niente di personale Letizia.




mi fa piacere,anche perche' ti leggo con interesse anche le volte che non la pensiamo uguale. [SM=x43799]
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12/11/2010 22:54
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
--letizia22--, 12/11/2010 22.50:




mi fa piacere,anche perche' ti leggo con interesse anche le volte che non la pensiamo uguale. [SM=x43799]




Idem [SM=x43799]
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Re:
nekonika, 12/11/2010 21.59:

Che poi si possa criticare il merito degli interventi questo è chiaro ed assodato.
Ciò che è inspiegabile è l'etichetta di trasmissione faziosa e scorretta che molti vogliono affibbiarle. La bocciatura come programma culturale e la riduzione a sollazzamento per i delusi di sinistra, canale di sfogo delle frustazioni anti-berlusconiane o anche macchina per muovere voti.... [SM=x43827] . Manco fosse stato un editoriale di Minzolini.







Non ti preoccupare, non c'è bisogno di dire che è una trasmissione scorretta. Di sicuro non lo è.
Anzi è più che onesta, certo Lunedi saviano ricordando la macchina del fango che colpi falcone si è dimenticato di citare il fatto che falcone venisse accusato da un invasato fanatico di favoreggiamento ai suoi amici politici, per la cronaca il fanatico era l'onorevole LEOLUCA ORLANDO dell'IDV, una cosa che può capitare.

Ma parlare di tv culturale per questa roba fa cadere le braccia.
Questa trasmissione sta alla cultura come di pietro alla grammatica.

Ma che c'azzeccano fazio e saviano e travaglio con la sinistra e la cultura?
La sinistra è il socialismo, una cosa seria, ma che hanno a che fare questi personaggi con il socialismo?
La sinistra italiana un tempo era Filippo Turati, Leonida Bissolati, Giacomo matteotti, Gramsci, Piero Gobetti, carlo Rosselli, Nenni, saragat, Pertini, Ignazio Silone, Bobbio, Vittorini, Elio petri, Mario Panunzio, questi erano politici di sinistra e uomini di Cultura, scritto con C maiuscola.

Ignorare la storia della sinistra e aspettare che la cultura te la porti la tv, quella buona ovviamente, è una roba da frustrati di sinistra, gente che di cultura parla senza sapere bene cosa sia. Un prodotto piuttosto tipico del basso berlusconismo.

Ps ma avete mai dato uno sguardo alle tv degli altri paesi e a cosa intendono per tv culturale?
Una decina di giorni fa il presidente Obama prima delle elezioni è andato nel programma di un comico, il daily show di rod stewart, un programma di una intelligenza pazzesca e Stewart ha messo Obama sulla brace e lo ha fatto una chiavica. Un grande pezzo di tv. Diretta, sincera, senza orpelli, senza messaggi decrittati, santoni e telepredicatori.
Un face to face trasparente tra potere e antipotere. Questa per me è una tv culturale.
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12/11/2010 23:06
 
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Re: Re:
trixam, 12/11/2010 22.55:




Non ti preoccupare, non c'è bisogno di dire che è una trasmissione scorretta. Di sicuro non lo è.
Anzi è più che onesta, certo Lunedi saviano ricordando la macchina del fango che colpi falcone si è dimenticato di citare il fatto che falcone venisse accusato da un invasato fanatico di favoreggiamento ai suoi amici politici, per la cronaca il fanatico era l'onorevole LEOLUCA ORLANDO dell'IDV, una cosa che può capitare.

Ma parlare di tv culturale per questa roba fa cadere le braccia.
Questa trasmissione sta alla cultura come di pietro alla grammatica.

Ma che c'azzeccano fazio e saviano e travaglio con la sinistra e la cultura?
La sinistra è il socialismo, una cosa seria, ma che hanno a che fare questi personaggi con il socialismo?
La sinistra italiana un tempo era Filippo Turati, Leonida Bissolati, Giacomo matteotti, Gramsci, Piero Gobetti, carlo Rosselli, Nenni, saragat, Pertini, Ignazio Silone, Bobbio, Vittorini, Elio petri, Mario Panunzio, questi erano politici di sinistra e uomini di Cultura, scritto con C maiuscola.

Ignorare la storia della sinistra e aspettare che la cultura te la porti la tv, quella buona ovviamente, è una roba da frustrati di sinistra, gente che di cultura parla senza sapere bene cosa sia. Un prodotto piuttosto tipico del basso berlusconismo.

Ps ma avete mai dato uno sguardo alle tv degli altri paesi e a cosa intendono per tv culturale?
Una decina di giorni fa il presidente Obama prima delle elezioni è andato nel programma di un comico, il daily show di rod stewart, un programma di una intelligenza pazzesca e Stewart ha messo Obama sulla brace e lo ha fatto una chiavica. Un grande pezzo di tv. Diretta, sincera, senza orpelli, senza messaggi decrittati, santoni e telepredicatori.
Un face to face trasparente tra potere e antipotere. Questa per me è una tv culturale.




No vabbè: ma hai seguito tutto l'intervento di Benigni?! E il discorso su come la cultura nel nostro Paese non sia minimamente sovvenzionata e tenuta in considerazione?!
No, tu hai sentito solo che Saviano non ha detto questo e quello( sicuramente con malafede.), che c'era Vendola.
Che mancava contraddittorio a Benigni (o a Saviano?!)
12/11/2010 23:12
 
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Re: Re:
trixam, 12/11/2010 22.55:




Non ti preoccupare, non c'è bisogno di dire che è una trasmissione scorretta. Di sicuro non lo è.
Anzi è più che onesta, certo Lunedi saviano ricordando la macchina del fango che colpi falcone si è dimenticato di citare il fatto che falcone venisse accusato da un invasato fanatico di favoreggiamento ai suoi amici politici, per la cronaca il fanatico era l'onorevole LEOLUCA ORLANDO dell'IDV, una cosa che può capitare.

Ma parlare di tv culturale per questa roba fa cadere le braccia. CONDIVIDO
Questa trasmissione sta alla cultura come di pietro alla grammatica.

Ma che c'azzeccano fazio e saviano e travaglio con la sinistra e la cultura?
La sinistra è il socialismo, una cosa seria, ma che hanno a che fare questi personaggi con il socialismo?
La sinistra italiana un tempo era Filippo Turati, Leonida Bissolati, Giacomo matteotti, Gramsci, Piero Gobetti, carlo Rosselli, Nenni, saragat, Pertini, Ignazio Silone, Bobbio, Vittorini, Elio petri, Mario Panunzio, questi erano politici di sinistra e uomini di Cultura, scritto con C maiuscola.

Ignorare la storia della sinistra e aspettare che la cultura te la porti la tv, quella buona ovviamente, è una roba da frustrati di sinistra, gente che di cultura parla senza sapere bene cosa sia. Un prodotto piuttosto tipico del basso berlusconismo.

Ps ma avete mai dato uno sguardo alle tv degli altri paesi e a cosa intendono per tv culturale?
Una decina di giorni fa il presidente Obama prima delle elezioni è andato nel programma di un comico, il daily show di rod stewart, un programma di una intelligenza pazzesca e Stewart ha messo Obama sulla brace e lo ha fatto una chiavica. Un grande pezzo di tv. Diretta, sincera, senza orpelli, senza messaggi decrittati, santoni e telepredicatori.
Un face to face trasparente tra potere e antipotere. Questa per me è una tv culturale.




condivido che non sia cultura,ma la cultura puo' essere portata avanti dalla tv,e ci sono numerosi esempi di trasmissioni poco seguite che sono riflessive,propositive,razionali, dal programma che analizza la tv,passando per iacona,gabanelli,blob,corrado augias,gabriele la porta....compresi i tuoi esempi sui grandi comici americani...
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12/11/2010 23:19
 
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Re: Re: Re:
nekonika, 12/11/2010 23.06:




No vabbè: ma hai seguito tutto l'intervento di Benigni?! E il discorso su come la cultura nel nostro Paese non sia minimamente sovvenzionata e tenuta in considerazione?!
No, tu hai sentito solo che Saviano non ha detto questo e quello( sicuramente con malafede.), che c'era Vendola.
Che mancava contraddittorio a Benigni (o a Saviano?!)




Una reaziona attesa, quando porti uno|a sedicente di sinistra sul tema che loro dicono sia sempre ignorato, subito scappano a gambe levate.
Ma chi ha parlato di vendola? Dove ho parlato del contraddittorio? Io fatto un discorso di riferimenti culturali. La cultura che la sinistra aveva e che oggi non ha più e non rinosce, finendo per non riconoscere più sé stessa.

Ma di che cultura parliamo? Quella deil film di stato che la corte dei conti definisce una gigantesca ruberia? capolavori come Marocco last minute, costati due milioni di euro al contribuente?

Forse che lo stato finanziava Fellini, De sica o luchino visconti?

Ecco la sintesi alla fine è questa: i sinistrati vogliono una cultura fast food in stile mc donald, dove i veri intellettuali sono sostituiti dai guitti, dove i pensatori vengono scambiati con le icone pop.

Perchè non facciamo leader della sinistra Lady Gaga? Se questi sono i riferimenti, con lei vinceremo di sicuro le elezioni.
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12/11/2010 23:23
 
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Non riesco proprio a capire tutto questo accanimento. Capisco che in tv non c'è più Carlo Rossella e Antonio Socci. Sicuramente quella è cultura con la C maiuscola.
Credo che Abbado rappresenti un ottimo esempio di personaggio di spicco del panorama culturale italiano, Saviano è un bravissimo scrittore che scrive anche begli articoli su Repubblica e Fazio non sarà graffiante come David Letterman, però fa una tv non urlata. Insomma io ridimensionerei. La trasmissione rappresenta di sicuro uno strappo rispetto a ciò che si vede normalmente, e questo già è un aspetto positivo.
Ovviamente non mi meraviglia che Trixam la critichi. In un vecchio intervento ricordo che difese chi si vedeva trasmissioni con veline tronisti etc.. perché è da moralisti radical-chic criticare i gusti delle persone. Ognuno vede ciò che gli pare in uno stato liberale. Bene, in uno stato liberale voglio vedere Saviano, Benigni e Fazio. Solo che ultimamente è sempre più difficile a causa dei Masi di turno. Ma questo i "liberali" omettono di citarlo.



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12/11/2010 23:27
 
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Re: Re: Re: Re:
trixam, 12/11/2010 23.19:




Una reaziona attesa, quando porti uno|a sedicente di sinistra sul tema che loro dicono sia sempre ignorato, subito scappano a gambe levate.
Ma chi ha parlato di vendola? Dove ho parlato del contraddittorio? Io fatto un discorso di riferimenti culturali. La cultura che la sinistra aveva e che oggi non ha più e non rinosce, finendo per non riconoscere più sé stessa.

Ma di che cultura parliamo? Quella deil film di stato che la corte dei conti definisce una gigantesca ruberia? capolavori come Marocco last minute, costati due milioni di euro al contribuente?

Forse che lo stato finanziava Fellini, De sica o luchino visconti?

Ecco la sintesi alla fine è questa: i sinistrati vogliono una cultura fast food in stile mc donald, dove i veri intellettuali sono sostituiti dai guitti, dove i pensatori vengono scambiati con le icone pop.

Perchè non facciamo leader della sinistra Lady Gaga? Se questi sono i riferimenti, con lei vinceremo di sicuro le elezioni.




Si, li finanziava. De Laurentis (Dino) si spostò a Los Angeles quando lo stato tagliò le risorse per Cinecittà (quasi interamente sovvezionata dallo stato)
Questo per correttezza, perché come te sono contrarissimo ai finanziamenti al cinema.




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Re:
JuanManuelFangio, 12/11/2010 23.23:

Non riesco proprio a capire tutto questo accanimento. Capisco che in tv non c'è più Carlo Rossella e Antonio Socci. Sicuramente quella è cultura con la C maiuscola.
Credo che Abbado rappresenti un ottimo esempio di personaggio di spicco del panorama culturale italiano, Saviano è un bravissimo scrittore che scrive anche begli articoli su Repubblica e Fazio non sarà graffiante come David Letterman, però fa una tv non urlata. Insomma io ridimensionerei. La trasmissione rappresenta di sicuro uno strappo rispetto a ciò che si vede normalmente, e questo già è un aspetto positivo.
Ovviamente non mi meraviglia che Trixam la critichi. In un vecchio intervento ricordo che difese chi si vedeva trasmissioni con veline tronisti etc.. perché è da moralisti radical-chic criticare i gusti delle persone. Ognuno vede ciò che gli pare in uno stato liberale. Bene, in uno stato liberale voglio vedere Saviano, Benigni e Fazio. Solo che ultimamente è sempre più difficile a causa dei Masi di turno. Ma questo i "liberali" omettono di citarlo.




Non ricordo se ho scritto in questi termini, il senso però lo confermo.
Meglio i culi delle veline che la falsità spocchiosa dei sinistrati.
Lo dico perchè io non credo che la qualità di una persona dipenda da quello che guarda.
Winston churchill, che era Churchill, si divertiva un mondo ad andare a vedere gli spettacoli teatrali scollacciati del west end con le donnine nude e le battute volgari eppure era Churchill, l'unico uomo che seppe dire di no ad Hitler.
In genere non credo che la vita dipenda dalla tv, non credo che berlusconi vinca perché ci sono i gonzi ignoranti che guardano le sue tv, ma questo l'ho già detto altre volte.

Poi è ovvio che siccome saviano ci viene proposto come il messia, ne discutiamo.
Anche se non mi sembra che discuterne sia una forma di censura, tranne che nella sinistra italiana.
Io ripeto contesto che sia cultura, quella di saviano è uno storytelling, una narrazione culturale, che è una cosa diversa, la quale scegliendo una serie di categorie ed un certo argomentare in un certo contesto, costruisce una certa storia ad uso e consumo di un certo pubblico. Tutto qui.

Ps Cinecittà fu una creazione del fascismo.
I grandi registi italiani del dopoguerra se ne tennero alla larga. Gli yankee fecero i film a cinecittà. De sica, fellini, rossellini e Visconti erano finanziati da industriali privati, in gran parte ex gerarchi del fascismo, che con quei film, quelli si veramente popolari, fecero soldi a palate.
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12/11/2010 23:54
 
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Re: Re: Re: Re:
trixam, 12/11/2010 23.19:




Una reaziona attesa, quando porti uno|a sedicente di sinistra sul tema che loro dicono sia sempre ignorato, subito scappano a gambe levate.
Ma chi ha parlato di vendola? Dove ho parlato del contraddittorio? Io fatto un discorso di riferimenti culturali. La cultura che la sinistra aveva e che oggi non ha più e non rinosce, finendo per non riconoscere più sé stessa.

Ma di che cultura parliamo? Quella deil film di stato che la corte dei conti definisce una gigantesca ruberia? capolavori come Marocco last minute, costati due milioni di euro al contribuente?

Forse che lo stato finanziava Fellini, De sica o luchino visconti?

Ecco la sintesi alla fine è questa: i sinistrati vogliono una cultura fast food in stile mc donald, dove i veri intellettuali sono sostituiti dai guitti, dove i pensatori vengono scambiati con le icone pop.

Perchè non facciamo leader della sinistra Lady Gaga? Se questi sono i riferimenti, con lei vinceremo di sicuro le elezioni.



Da sedicente di sinistra a sedicente liberista io credo che il programma di Saviano e Fazio abbia poco a che vedere con la politica.
Non mi sono mai chiesta se Saviano fosse di destra o sinistra: mi riconosco nella sua volontà di indagare la realtà, di denunciare, di non soccombere.
Benigni mi fa ridere, è irriverente e acuto.
Abbado è un'eccellenza del nostro Paese.
Mi ha fatto piacere vedere ed ascoltare questi personaggi e non ho ricercato la mia identità di sinistra, comunista in quel programma. Saviano è per me un ideale per la sua resistenza ma è fallibile e criticabile per ciò che dice( nel merito di quello che di volta in volta dice- non in blocco-) non per ciò che è.
Lo stesso dicasi per gli altri.
Se ti fa piacere, se lo trovi meno radical chic e spocchioso continua a preferire i culi e i petti dei tronisti o i plastici di Vespa.....de gustibus.
[Modificato da nekonika 12/11/2010 23:58]
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12/11/2010 23:57
 
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Re: Re:
trixam, 12/11/2010 23.45:




Non ricordo se ho scritto in questi termini, il senso però lo confermo.
Meglio i culi delle veline che la falsità spocchiosa dei sinistrati.
Lo dico perchè io non credo che la qualità di una persona dipenda da quello che guarda.
Winston churchill, che era Churchill, si divertiva un mondo ad andare a vedere gli spettacoli teatrali scollacciati del west end con le donnine nude e le battute volgari eppure era Churchill, l'unico uomo che seppe dire di no ad Hitler.
In genere non credo che la vita dipenda dalla tv, non credo che berlusconi vinca perché ci sono i gonzi ignoranti che guardano le sue tv, ma questo l'ho già detto altre volte.

Poi è ovvio che siccome saviano ci viene proposto come il messia, ne discutiamo.
Anche se non mi sembra che discuterne sia una forma di censura, tranne che nella sinistra italiana.
Io ripeto contesto che sia cultura, quella di saviano è uno storytelling, una narrazione culturale, che è una cosa diversa, la quale scegliendo una serie di categorie ed un certo argomentare in un certo contesto, costruisce una certa storia ad uso e consumo di un certo pubblico. Tutto qui.

Ps Cinecittà fu una creazione del fascismo.
I grandi registi italiani del dopoguerra se ne tennero alla larga. Gli yankee fecero i film a cinecittà. De sica, fellini, rossellini e Visconti erano finanziati da industriali privati, in gran parte ex gerarchi del fascismo, che con quei film, quelli si veramente popolari, fecero soldi a palate.



Possibilmente non venire a fare lezioni su modelli culturali allora. Tieniti le veline del tuo "caro" premier. Capisco che vi sentite in una fase di basso impero, ma dai un modo per ricollocarvi lo trovate, come lo avete trovato sempre.

Ribadisco che il cinema italiano dagli anni '50 in poi era finanziato dallo stato!



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13/11/2010 00:28
 
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Re: Re: Re:
JuanManuelFangio, 12/11/2010 23.57:



Possibilmente non venire a fare lezioni su modelli culturali allora. Tieniti le veline del tuo "caro" premier. Capisco che vi sentite in una fase di basso impero, ma dai un modo per ricollocarvi lo trovate, come lo avete trovato sempre.

Ribadisco che il cinema italiano dagli anni '50 in poi era finanziato dallo stato!



Ma si lo sai che noi dalla morale facile ci vendiamo per molto meno di Ruby.
Le veline me le tengo alla grande, sono molto meglio di Umberto Eco che ha detto l'ultimi cosa interessante un quarto di secolo fa.

Ma assodato che noi fiancheggiatori del regime siamo delle mele marce, resta il problema che voi sinistrati non sapete chi siete ed evitate come la peste il discorso quando arriva al punto.
Io ho ricordato qualche post più su il grande patrimonio culturale della sinistra italiana, che va in direzione esattamente opposta a questa roba, ma voi non ci sentite.
Una volta i giovani di sinistra dal cuore nobile si facevano il mazzo all'istituto gramsci, oggi si accontentao del Take it easy e poi vengono pure a farti la morale.
Che poi la cosa curiosa è che se non se ne discute c'è la cultura dell'indifferenza, se se ne parla siamo fascisti.
Insomma a quanto la vendete al chilo questa verità? Così anche noi ce ne possiamo comprare un po'.


Ps il cinema è una delle mie grandi passioni, sai anche noi fiancheggiatori del regime abbiamo velleità.

Ecco un brano scritto dalla moglie di de sica, maria mercader, che descrive come fu finanziata la realizzazione di ladri di bicilette.


"Vittorio estese anche all'estero il suo giro delle sette chiese: interessò case di produzione americane, francesi, inglesi. In fondo, pensava, qualcuno di quelli li ha fatto i soldi con Sciuscià, avrà voglia di ritentare. Ma, in generale, i produttori professionisti erano legati all'idea industriale hollywoodiana del cinema. Selznick, per esempio, si dichiarò in linea di massima favorevole al progetto, ma mise come condizione che il protagonista fosse Cary Grant. Non si poteva pretendere, diceva Vittorio, che gli americani avessero già capito che cos'era il nuovo cinema italiano (si incominciava allora a chiamarlo neorealismo): ringraziò e rifiutò garbatamente.
Non andava meglio in Europa. In Francia, niente. In Inghilterra, Gabriel Pascal, produttore di Cesare e Cleopatra, ospitò Vittorio nella sua villa, ma lo chiudeva a chiave in camera per paura che s'incontrasse con Alexander Korda' il maggior produttore inglese di quei tempi. Alla fine offri dieci milioni di lire, somma del tutto insufficiente, anche se i film di Vittorio non costavano mai molto. Vittorio tornò a casa e riprese il suo pellegrinaggio. Andammo a Zurigo e di nuovo a Parigi. Ci parlarono di un editore, Toepliz, che forse era tentato di metter soldi in un film. Questo signore abitava in una specie di castello ed era gentilissimo: soldi, però, niente. La sera, nella camera che ci era stata assegnata, aprii la valigia di Vittorio e ci trovai dei sacchettini legati con nastrini rossi, all'apparenza pieni di sabbia. Lui rinunciò a indagare su questa nuova diavoleria di sua moglie e buttò quella roba dalla finestra. L'episodio gli bastò per prevedere, superstizioso com'era, che col signor Toepliz non avremmo combinato niente; e fu buon profeta. Tornammo a Milano, piuttosto depressi. Nell'atrio dell'albergo Fabrizio Sarazani ci presentò il conte Cicogna, col quale avviammo la solita stentata conversazione, piena di sorrisi, con cui cercano di conoscersi le persone che non si conoscono. Dopo un po' Vittorio andò a telefonare a Roma e io mi trovai a raccontare la trama di Ladri di biciclette. Il conte era un così buon ascoltatore che gli dissi anche delle nostre questue presso i produttori di mezzo mondo. Sopraggiunse Vittorio, parlò da par suo, divertente e commovente. Risultato: un uomo che fino a un'ora prima non conoscevamo s'impegnò a fondo dove i produttori professionisti si erano tirati indietro: il conte Cicogna dichiarò che avrebbe finanziato il film al cinquanta per cento. Il denaro che ancora mancava fu offerto a Vittorio da un grande amico, l'avvocato Ercole Graziadei; Sergio Bernardi, altro amico del buono e del cattivo tempo si occupò della contabilità e dell'amministrazione della PSD. «Soci straordinario, diceva Vittorio «mi lasciano fare quello che voglio». Cicogna, Graziadei e Bernardi non erano soltanto uomini coraggiosi; erano uomini intelligenti, che avevano capito la professionalità di De Sica anche nel gestire la produzione e i costi, e si affidarono a lui completamente. Vittorio era euforico in quel periodo. Ladri di biciclette fu, con Umberto D., il progetto che lo appassionò di più; egli era perciò pervaso dalla soddisfazione dell'artista che finalmente può metter mano alla sua materia, felice di vedere il film prendere forma come lo aveva pensato; e infine gli andava tutto bene".
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13/11/2010 00:38
 
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Re: Re: Re: Re:
trixam, 13/11/2010 0.28:



Ma si lo sai che noi dalla morale facile ci vendiamo per molto meno di Ruby.
Le veline me le tengo alla grande, sono molto meglio di Umberto Eco che ha detto l'ultimi cosa interessante un quarto di secolo fa.

Ma assodato che noi fiancheggiatori del regime siamo delle mele marce, resta il problema che voi sinistrati non sapete chi siete ed evitate come la peste il discorso quando arriva al punto.
Io ho ricordato qualche post più su il grande patrimonio culturale della sinistra italiana, che va in direzione esattamente opposta a questa roba, ma voi non ci sentite.
Una volta i giovani di sinistra dal cuore nobile si facevano il mazzo all'istituto gramsci, oggi si accontentao del Take it easy e poi vengono pure a farti la morale.
Che poi la cosa curiosa è che se non se ne discute c'è la cultura dell'indifferenza, se se ne parla siamo fascisti.
Insomma a quanto la vendete al chilo questa verità? Così anche noi ce ne possiamo comprare un po'.


Ps il cinema è una delle mie grandi passioni, sai anche noi fiancheggiatori del regime abbiamo velleità.

Ecco un brano scritto dalla moglie di de sica, maria mercader, che descrive come fu finanziata la realizzazione di ladri di bicilette.


"Vittorio estese anche all'estero il suo giro delle sette chiese: interessò case di produzione americane, francesi, inglesi. In fondo, pensava, qualcuno di quelli li ha fatto i soldi con Sciuscià, avrà voglia di ritentare. Ma, in generale, i produttori professionisti erano legati all'idea industriale hollywoodiana del cinema. Selznick, per esempio, si dichiarò in linea di massima favorevole al progetto, ma mise come condizione che il protagonista fosse Cary Grant. Non si poteva pretendere, diceva Vittorio, che gli americani avessero già capito che cos'era il nuovo cinema italiano (si incominciava allora a chiamarlo neorealismo): ringraziò e rifiutò garbatamente.
Non andava meglio in Europa. In Francia, niente. In Inghilterra, Gabriel Pascal, produttore di Cesare e Cleopatra, ospitò Vittorio nella sua villa, ma lo chiudeva a chiave in camera per paura che s'incontrasse con Alexander Korda' il maggior produttore inglese di quei tempi. Alla fine offri dieci milioni di lire, somma del tutto insufficiente, anche se i film di Vittorio non costavano mai molto. Vittorio tornò a casa e riprese il suo pellegrinaggio. Andammo a Zurigo e di nuovo a Parigi. Ci parlarono di un editore, Toepliz, che forse era tentato di metter soldi in un film. Questo signore abitava in una specie di castello ed era gentilissimo: soldi, però, niente. La sera, nella camera che ci era stata assegnata, aprii la valigia di Vittorio e ci trovai dei sacchettini legati con nastrini rossi, all'apparenza pieni di sabbia. Lui rinunciò a indagare su questa nuova diavoleria di sua moglie e buttò quella roba dalla finestra. L'episodio gli bastò per prevedere, superstizioso com'era, che col signor Toepliz non avremmo combinato niente; e fu buon profeta. Tornammo a Milano, piuttosto depressi. Nell'atrio dell'albergo Fabrizio Sarazani ci presentò il conte Cicogna, col quale avviammo la solita stentata conversazione, piena di sorrisi, con cui cercano di conoscersi le persone che non si conoscono. Dopo un po' Vittorio andò a telefonare a Roma e io mi trovai a raccontare la trama di Ladri di biciclette. Il conte era un così buon ascoltatore che gli dissi anche delle nostre questue presso i produttori di mezzo mondo. Sopraggiunse Vittorio, parlò da par suo, divertente e commovente. Risultato: un uomo che fino a un'ora prima non conoscevamo s'impegnò a fondo dove i produttori professionisti si erano tirati indietro: il conte Cicogna dichiarò che avrebbe finanziato il film al cinquanta per cento. Il denaro che ancora mancava fu offerto a Vittorio da un grande amico, l'avvocato Ercole Graziadei; Sergio Bernardi, altro amico del buono e del cattivo tempo si occupò della contabilità e dell'amministrazione della PSD. «Soci straordinario, diceva Vittorio «mi lasciano fare quello che voglio». Cicogna, Graziadei e Bernardi non erano soltanto uomini coraggiosi; erano uomini intelligenti, che avevano capito la professionalità di De Sica anche nel gestire la produzione e i costi, e si affidarono a lui completamente. Vittorio era euforico in quel periodo. Ladri di biciclette fu, con Umberto D., il progetto che lo appassionò di più; egli era perciò pervaso dalla soddisfazione dell'artista che finalmente può metter mano alla sua materia, felice di vedere il film prendere forma come lo aveva pensato; e infine gli andava tutto bene".



Ribadisco, ognuno ha i gusti che vuole ( e che si merita). Tieniti le veline e non ci ammorbare con filippiche contro l'ipocrisia della sinistra, dato che preferire l'incultura del velinismo ad Umberto Eco può solo legittimarti come accolito del nanetto antidemocratico.

La verità la vendiamo a poco, principalmente perché da te abbiamo imparato ad esprimerla in dollari. E ultimamente il biglietto verde è così svalutato. Ogni volta che ti leggo mi chiedo perché non prendiamo tutti delle navi ( e per tutti intendo gli abitanti della terra )e andiamo a vivere negli USA; il paradiso è in terra, oltreoceano. Grazie per avercelo illustrato.



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13/11/2010 00:55
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
JuanManuelFangio, 13/11/2010 0.38:



Ribadisco, ognuno ha i gusti che vuole ( e che si merita). Tieniti le veline e non ci ammorbare con filippiche contro l'ipocrisia della sinistra, dato che preferire l'incultura del velinismo ad Umberto Eco può solo legittimarti come accolito del nanetto antidemocratico.

La verità la vendiamo a poco, principalmente perché da te abbiamo imparato ad esprimerla in dollari. E ultimamente il biglietto verde è così svalutato. Ogni volta che ti leggo mi chiedo perché non prendiamo tutti delle navi ( e per tutti intendo gli abitanti della terra )e andiamo a vivere negli USA; il paradiso è in terra, oltreoceano. Grazie per avercelo illustrato.



Negli Usa non fanno mica entrare tutti.
Solo i lassisti morali come me, quelli della sinistra da operetta ne hanno già abbastanza.
E poi gli usa sono il paese di oprah, una maria de filippi all'ennesima potenza, che a voi della sinistra madamin farebbe orrore.

PS in usa ci si va in aereo, è più economico, noi ragioniamo sempre in termini di riduzione dei costi.
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