Condivido con voi una lettera che il Presidente dell'Associazione Giovani Notai ha scritto ai praticanti notai sul forum
qui
perchè sono convinta possa essere utile,possa fungere da stimolo non solo a chi si sta approcciando al concorso notarile,ma a chiunque(anche se è un po' lunga eheh)
Quanto è accaduto venerdì 29 ottobre ha turbato noi tutti nel profondo.
Visto che al momento mi trovo a rivestire la carica di Presidente dell'Associazione Italiana Giovani Notai, avverto il dovere di rivolgermi a voi tutti.
Non lo farò con il tono "istituzionale" dei comunicati o delle dichiarazioni che si leggono in queste ore, ma col tono informale e persino "intimo" col quale ci si rivolge agli amici.
Mi scuso sin d'ora se quanto segue vi apparirà retorico o persino dolciastro, ma sento di dover parlare con franchezza e sincerità e ringrazio sin d'ora chi riterrà di poter veicolare questo mio "sfogo", mettendolo a disposizione dei frequentatori del sito.
Ho ricevuto la notizia che il concorso era stato interrotto intorno alle 17.00 di venerdì.
Sono corso alla fiera di Roma ed ho trovato mia moglie (anche lei candidata), che piangeva a dirotto; non riuscivo a fermare i suoi singhiozzi e mentre cercavo di interromperne il pianto, un groppo pesante mi stringeva la gola.
Incontravo i miei amici ed i miei colleghi e riuscivamo appena a scambiarci lo sguardo. Senza parole.
Questa vicenda ci ha ferito.
Siamo indignati, arrabbiati, delusi, è come se fossero entrati in casa nostra a rubare e si fossero portati via anche le foto, i vestiti ed i ricordi.
Nei giorni scorsi ho ricevuto decine di telefonate.
Mi ha turbato profondamente il sentimento di rabbia e delusione che ho sentito nelle parole di tutti, notai giovani ed anziani, praticanti brillanti, studenti giovanissimi che meditano di intraprendere la carriera notarile ed ancora di più mi ha turbato il sentimento di stupore e disappunto dei miei parenti o dei miei amici del liceo, quelli che hanno sempre fatto il tifo per me mentre studiavo.
Di fronte alla domanda "Dario…ma che è successo?" mi sono sentito perso. Ma cosa dovevo rispondere?!?
Ho continuato a pensare per ore: Che vergogna! Che vergogna!
Quando questo sentimento di frustrazione sembrava prendere il sopravvento, allora ho cominciato ad avvertire la necessità di una reazione. Ho cominciato a cercare di razionalizzare. Quei ricordi e quelle foto che mi avevano rubato le ho cominciate a cercare, a ricomporre, ricostruendo facce, immagini, situazioni.
Ed allora ho cominciato a sentire cucito su di me l'incredibile sguardo di Claudio Trinchillo.
Il mio Maestro.
Ho cominciato a sentire la voce acuta del compianto collega Tonino Bianchi - l'uomo che più di ogni altro mi ha incoraggiato ad intraprendere e sostenere questo percorso - e quella voce mi rimproverava e di nuovo mi spronava come mi rimproverò e mi spronò quella volta che gli dissi, mentre studiavo, che intendevo riposarmi quindici giorni ad agosto.
Allora ho cominciato a rivivere contesti, cose e persone.
Ne è uscita una riflessione della quale voglio mettervi a parte, nella speranza di poter ritrovare insieme slancio, coraggio e determinazione e di poter ritrovare insieme la fede nella sostanziale pulizia del concorso.
Il morale di tutti è ai minimi termini.
Siamo tutti giù.
Tutto quello in cui crediamo viene messo in discussione, anche dai media, e gli intollerabili, imperdonabili, incredibili episodi di pressappochismo, superficialità e sinanche (se riceveranno conferma) di malaffare emersi venerdì, sino a determinare la sospensione delle prove concorsuali, suscitano sdegno ed amarezza.
C'è il rischio, tuttavia, che questi sentimenti prendano colpevolmente il sopravvento, ed inducano noi tutti ad abbandonarci senza reagire alla pericolosa logica dell' "antitutto". C'è il pericolo che questi sentimenti ci portino ad abbandonare la passione usata nello studio e nel lavoro e che costituisce lo straordinario motore di questo prezioso macchinario che è il concorso notarile e la professione notarile.
Io credo che non dobbiamo farci fiaccare da questi sentimenti negativi che si sono impadroniti di noi in questi giorni.
Sarebbe davvero un irrimediabile guaio se questo disfattismo prevalesse.
Tutto il nostro paese vive un'epoca buia. A tutti i livelli sociali si moltiplicano episodi di prepotenza, di conflitto, di prevaricazione, di selvaggia assenza di regole e di totale latitanza di sentimenti etici. Chi mi conosce sa che, inguaribile ottimista, vedo tutto attraverso due grandi "lenti rosa" con le quali ho sempre guardato (e voglio continuare a guardare) all'istituzione notarile come ad un baluardo che in questo contesto di deriva continua a costituire un riferimento sicuro.
Dobbiamo attaccarci tutti, con forza a questa idea. Se non vogliamo credere nel notariato che è, cerchiamo almeno di credere in quello che vogliamo costruire per il futuro. E, perdonatemi se alzo per un momento lo sguardo al di là del muretto che circonda casa mia…
se non vogliamo credere nell'Italia che è, cerchiamo almeno di credere in quella che vogliamo costruire per il futuro.
Il nostro studio, i nostri sacrifici, le ore sui libri, la sfrenata passione per capire come si risolve questo o quel problema che ci propongono le tracce che girano (anche quelle dell'Anselmo Anselmi) sono cose di enorme importanza!!! Attacchiamoci tutti con forza a questi valori perché sono la parte sana del notariato e del paese.
Guardiamoci tutti indietro ed osserviamo le nostre storie personali. Meritano rispetto.
Mentre scrivo mi trovo sulla scrivania di mio padre, in un quartiere periferico di Roma. Ho cominciato tutto qui. Ho abbandonato la carriera forense che avevo intrapreso e mi sono lasciato prendere dall'idea impertinente ed ardita di diventare notaio. I miei genitori, persone normalissime prive di qualsiasi collegamento con il modo del notariato, mi hanno sostenuto ed incoraggiato.
Ed il loro sostegno mi faceva sentire immensamente responsabile e studiavo fino allo sfinimento. Anche dalle sette del mattino e fino alle undici di sera e anche oltre, la notte, coi miei amici e compagni di studio continuavamo a parlare di legati, operazioni su capitale, cessioni di cubatura…
Ogni venerdì mattina della stagione 2002/2003 ci alzavamo alle quattro e trenta del mattino e partivamo per Napoli. Si parlava solo di diritto per tutto il tragitto. Poi si arrivava nella saletta di via Bracco ed ascoltavamo per ore Claudio Trinchillo. Le teste di tutti i numerosi presenti fumavano per correre dietro al genio del Maestro e poi ci riunivamo in Pizzeria e continuavamo a parlare di casi e questioni di diritto civile e commerciale.
L'ambiente era sano, l'entusiasmo di tutti era genuino. Tutti credevamo con forza nel nostro obiettivo. Ci sono raccomandazioni? Sporcate? Boh? Può darsi…noi pensiamo a studiare.
Da questo humus sono uscite decine e decine di colleghi ed io sono pronto a giurare che sono persone preparate, scrupolose, trasparenti ed oneste. Li ho visti studiare con incredibile abnegazione, alcuni di loro persino chiusi in una specie di mitico convento napoletano, quasi perdendo il contatto con la realtà. Alcuni di loro hanno inseguito il loro sogno per dieci o dodici anni prima di realizzarlo.
Tutto questo è troppo bello e prezioso perché si permetta a chicchessia di sciuparlo, con intrallazzi o trucchetti che ben interpretano lo spirito dei tempi ma che nulla hanno a che vedere con lo straordinario impegno con cui decine e decine di ragazzi ambiscono a diventare e diventano notai.
Un collega di Bologna ricorda spesso con orgoglio che il padre vende la verdura all'angolo della strada.
Ebbene, io l'ho conosciuto questo collega, e vi assicuro che ho sentito parlare poche persone di trusts con la stessa consapevolezza tecnica.
Questa è la grandissima parte dei notai. Uomini e donne che hanno uno spirito di sacrificio ed una passione per gli studi (prima) e per il loro lavoro (poi) che hanno pochi eguali. Dobbiamo credere tutti assieme che rappresentiamo, tutti, praticanti notai e notai, una parte sana della società civile, animata da serietà e forza d'animo. Attacchiamoci a questi valori! Continuiamo a crederci! Non possiamo permettere che l'episodio di venerdì 29 ottobre ci scoraggi e ci induca ad accettare che anche il notariato, tutto sommato, stia scivolando giù lungo il piano inclinato del degrado etico.
Non credo che l'episodio della traccia mortis causa uscita giovedì 28 sia legato ad una volontà fraudolenta. Non penso davvero che si volesse favorire un gruppo più o meno ristretto di persone (la traccia era stata svolta da almeno ottocento candidati in tutta Italia) né penso si possa ragionevolmente credere che il notariato del sud volesse favorire i candidati del sud (le lezioni dell'Anselmo Anselmi erano video trasmesse anche a Milano).
Spero che la contrapposizione Nord-Sud non avveleni anche il nostro mondo che vive sotto il simbolo della Repubblica Italiana, unica ed unita, simbolo che viene impresso dalla Zecca dello Stato sul Sigillo notarile e che campeggia scritto a tutte lettere maiuscole sui nostri atti.
Credo che l'episodio, gravissimo, sia piuttosto dovuto all'imperdonabile leggerezza di qualcuno.
Chi ha colpa ne risponderà nelle competenti sedi. Questa leggerezza sarà certamente punita come tale. Se non altro perché chi ne è responsabile porterà sulla coscienza uno degli episodi più brutti della storia del notariato.
Non posso che rallegrarmi del fatto che un concorso, contaminato da un'anomalia, sia stato interrotto.
Non posso che rallegrarmi del fatto che sia prevalsa la reazione indignata di quanti, rilevata l' anomalia, hanno imposto il rispetto delle regole.
Certo è, attenzione, che se qualcuno dei candidati ha usato violenza eccessiva o, peggio, ha agito animato dall'interesse individuale di interrompere prove che avevano preso per lui una brutta piega, costui partecipa di quel declino etico che tutti insieme dobbiamo combattere.
Bene ha fatto, invece, chi animato dal genuino interesse ad un pieno rispetto delle regole ha fermamente ma civilmente protestato, sino a far prendere alla commissione la piena coscienza della necessità di interrompere le prove.
Il concorso notarile è sempre stato e deve continuare ad essere il simbolo del rigore e della serietà.
Spero, allora, e mi batterò personalmente in questa direzione, che un sano rigurgito etico conduca all'elaborazione di nuove e più severe regole, capaci di garantire sempre maggiore trasparenza alla procedura concorsuale. Sempre maggiore severità nella selezione dei componenti della commissione. Sempre maggiore attenzione e controllo sulla piena correttezza del loro operato.
Personalmente mi impegnerò, per quanto potrò, ad incoraggiare una seria ed approfondita riflessione sull'ulteriore miglioramento delle regole che governano il concorso notarile nella direzione della sempre maggiore trasparenza.
Nessuno, dico nessuno, deve potersi avvicinare a questa professione per il nome che porta o per le conoscenze che vanta. Battiamoci tutti affinchè il nostro concorso sia un'isola di meritocrazia.
Se anomalie ci sono state non devono ripetersi mai più.
Porterò con forza la questione all'attenzione del Congresso Nazionale del Notariato che si svolgerà a fine novembre e mi auguro che l'assemblea saprà esprimere indirizzi seri volti a stringere, intorno alla trasparenza del concorso, altri decisi giri di vite.
E per quanto vi riguarda, vi prego, seppure in questo momento possa esser difficile o difficilissimo, fate tutti il grande sforzo di rimboccarvi le maniche. Mettetevi sui libri e credeteci, credeteci, credeteci.
La vostra preparazione (lo so perché coltivo la passione dell'insegnamento ed ho contatti continui con un gran numero di voi) è meravigliosa e non andrà comunque sciupata. Se oggi sapremo reagire ai sentimenti di indignazione che sembrano prendere il sopravvento, avremo dato un piccolo contributo al riscatto di un paese in difficoltà ed avremo dimostrato di far parte della società civile più sana che ne potrà garantire la progressiva ripresa.
Io, per parte mia, ce la metterò tutta. Ricomincerò a lavorare con rinnovata passione e ricomincerò a studiare con voi per arrivare al concorso ancora più preparati di prima. Troppi grandi si sono spesi e si spendono nel nostro mondo perché l'interesse individuale di alcuni possa giustificare azioni meschine che danneggiano tutto il notariato, categoria nella quale oggi, ancor più dei notai, comprendo tutti i seri, preparatissimi, candidati notai.
Scusate lo sfogo. Ne avevo bisogno!
Un carissimo saluto ed un affettuoso abbraccio a tutti voi
Dario Ricolo