Telecom, pronti 229 licenziamenti

I sindacati parlano di una nuova Pomigliano per spiegare i licenziamenti che si abbattono nel gruppo

NAPOLI - I rappresentanti sindacali già parlano di una nuova Pomigliano per spiegare la pioggia dei licenziamenti che si sta abbattendo nel gruppo Telecom a Napoli. Il numero più alto degli esuberi riguarda la Shared service center (Ssc), una società a responsabilità limitata di proprietà del gruppo telefonico, che si occupa di informatica e sviluppo software: sul territorio nazionale sono previsti 646 tagli, ma nella sola sede napoletana saranno ben 229 sui 630 professionisti impiegati. In pratica l'organico della Ssc sarà ridotto di circa il 40 per cento degli effettivi. Ieri mattina i lavoratori hanno protestato sotto il palazzo della Prefettura in piazza del Plebiscito, mentre i delegati sindacali hanno incontrato i funzionari prefettizi. «Abbiamo chiesto un tavolo nazionale in cui siano convocati Cgil, Cisl e Uil - hanno affermato i sindacalisti Maria Castronovo e Antonio Ingallinnella - e la prefettura si è impegnata a informare il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta. L'età media dei lavoratori è di 47 anni e il gruppo, fino ad oggi, ha proposto una selezione per integrare solo 35 persone licenziate da Ssc per una mansione diversa e con un livello professionale molto più basso, con la riduzione di salari e pensioni. In questo modo si rischia una nuova Pomigliano».

Corriere del mezzogiorno

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