L'ho visto ieri e mi è piaciuto,è un film che riesce a dare molti spunti di riflessione nonostante la trama sia semplice e lineare,a tratti angoscinate e straziante.
In un clima cupo e tetro,dove la morte è vista quasi come un'oasi di pace,si snoda la storia di un padre ed un figlio che si spostano,a seguito di una catastrofe,verso sud in cerca di condizioni climatiche migliori ed in cerca di qualcosa che non riescono neppure a immaginare immersi come sono in quella desolazione agghiacciante che ha travolto ed annullato tutta l'umanità.
I tempi scenici sono lunghissimi e l'interazione è solo tra due personaggi e questo determina una sorta di monotonia nei dialoghi.
Mi è piaciuta la figura del bambino,il quale,nonostante sia nato già in quel contesto così grigio,conserva una bontà innata,quella genuinità che solo i bambini hanno e che ti fa credere che alla fine qualcosa di buono esiste sempre.
Diversi sono i rimandi biblici ed io li ho ritrovati anche nel finale.
La cosa che mi ha sorpreso è l'egoismo della madre,o forse è proprio la scelta volontaristica dei due protagonosti di continuare nonostante tutto e tutti a portare quel fuoco di cui sono rimasti gli unici(o quasi)depositari.