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Senatori a vita, ipotesi De Rita con Veronesi e Armani

Ultimo Aggiornamento: 14/01/2010 23:38
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05/01/2010 13:05
 
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ROMA- Al Quirinale smentiscono che sia una priorità del 2010, ma i nomi circolano, le candidature si fanno più pressanti, le lobby sono al lavoro: al Senato c’è almeno un posto di senatore a vita che potrebbe essere assegnato ad un personaggio che abbia «illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario» (articolo 59 comma 2 della Costituzione). Ma potrebbero anche essere due o di più, a seconda di come verrà interpretata la norma. Certo è che da quando l’attuale presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stato eletto e ha lasciato il suo posto, i senatori a vita di nomina presidenziale sono rimasti in 4.

Silvio Berlusconi per mezzo di uno dei suoi più fidati amici e consiglieri, il senatore Guido Possa, sta sponsorizzando — insieme all’imprenditore della moda e deputato, Santo Versace — Giorgio Armani (75 anni), che dopo la morte di Mike Bongiorno (altro candidato a lungo in pectore del Cavaliere), potrebbe avere quei requisiti che la Costituzione richiede, ereditati dallo Statuto Albertino. Ma lo stilista di fama ormai mondiale non è l’unico «candidato »: a sinistra si lavora per l’oncologo Umberto Veronesi (al momento senatore pd), mentre il sociologo Giuseppe De Rita non sarebbe sgradito ad un ampio mondo moderato e cattolico, Vaticano compreso. E questi sono soltanto i più accreditati di un lungo elenco che va da Carla Fracci a Marco Pannella («O sono eletto o il Paese si scelga un atro senatore a vita o a morte che sia», ha già avuto modo più volte di dichiarare il leader radicale), da Margherita Hack a don Verzé, da Dario Fo a Umberto Eco.

Se si aggiunge che il settennato di Giorgio Napolitano varca il giro di boa della metà del mandato e gli ultimi presidenti della Repubblica hanno nominato (Scalfaro escluso) più di un senatore a vita prima della fine del loro incarico, una decisione potrebbe farsi più vicina. Napolitano dopo le polemiche sui giudici di nomina quirinalizia della Corte Costituzionale, dopo la bufera che nella scorsa legislatura ha investito i senatori a vita, spesso fondamentali per puntellare il governo Prodi, non ha certo intenzione di farne un altro caso e dunque si muove con molta cautela. Non come fecero i suoi predecessori Pertini e Cossiga, che interpretarono in modo estensivo la norma costituzionale arrivando a nominare a testa cinque senatori a vita, oltre quelli già presenti in Parlamento (di diritto lo sono gli ex presidenti della Repubblica), tanto che nel 1992, alla fine del mandato cossighiano i senatori a vita erano 11 (due ex presidenti e nove di nomina quirinalizia), un gruppo non indifferente e capace, si è visto nella scorsa legislatura, di condizionare la politica.

Se ai tempi di Pertini la nomina di Leo Valiani, Eduardo De Filippo, Camilla Ravera e poi di Carlo Bo e di Norberto Bobbio non creò problemi (fece allora più scalpore mediatico l’indiscrezione che Pertini avesse chiesto un parere costituzionale sulla possibilità di indicare il cardinale Salvatore Pappalardo, nel 1984, all’indomani della firma del Nuovo concordato tra Craxi e Casaroli), le nomine cossighiane si portarono dietro scontri e polemiche soprattutto con il Pci, per l’eccessivo numero di senatori indicati. Cossiga scelse Andreotti, Agnelli, De Martino, Taviani e Spadolini, nomine molto politiche.

Ma ricevette anche un paio di no grazie. Oltre a quello di Nilde Iotti, fece un certo rumore quello di Indro Montanelli che lo motivò così: «Avrei dovuto smettere di fare il giornalista, non per disposizione di legge che consente il cumulo delle due attività ma perché nella mia coscienza esse sono assolutamente incompatibili ». Non fu il primo a fare il gran rifiuto: all’indomani dell’entrata in vigore della Costituzione, era il 1949, Benedetto Croce disse di no a Einaudi, come anche Arturo Toscanini che rinunciò all’indomani della scelta, il 6 dicembre dello stesso anno.

Nel tempo, c’è stata anche una proposta di abolire i senatori a vita (era una delle proposte della Bicamerale), ma come di altre riforme, non se ne è fatto nulla. Ora sono in quattro (più tre ex presidenti): oltre ad Andreotti, Sergio Pininfarina, Rita Levi Montalcini e Emilio Colombo. C’era nel gruppo — scelto da Carlo Azeglio Ciampi—anche Giorgio Napolitano, prima dell’elezione al Quirinale. Ora, anche a voler interpretare la norma in modo restrittivo, cioè che al massimo possono essere cinque, un posto è vuoto, e Napolitano può solo appellarsi per attendere a quel può dell’articolo 59 che non lo costringe a scegliere. E così come nei tempi sono continuati a circolare nomi vari, ambizioni anche eccessive, candidature nate da mobilitazioni, raccolte di firme, ora persino anche gruppi Focatico come si conviene un po’ per tutto, ricomincerà anche quest’anno il toto senatore.





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05/01/2010 22:29
 
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Armani è pazzesco
veronesi altrettanto
De Rita è l'unico che in qualche modo merita una certa attenzione!

cmq Fo,avendo vinto l'ultimo nobel italiano, mi sa che una certa considerazione se la sia guadagnata sul campo.

Poi per mia preferenza personale punterei su Eco a cui va il merito di aver mobilitato il mondo politico per la scorta a SAviano.
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05/01/2010 22:37
 
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Re:
giusperito, 05/01/2010 22.29:

Armani è pazzesco
veronesi altrettanto
De Rita è l'unico che in qualche modo merita una certa attenzione!

cmq Fo,avendo vinto l'ultimo nobel italiano, mi sa che una certa considerazione se la sia guadagnata sul campo.

Poi per mia preferenza personale punterei su Eco a cui va il merito di aver mobilitato il mondo politico per la scorta a SAviano.




concordo con te pienamente [SM=x43799]






"Perchè un pretesto per tornare bisogna sempre seminarselo dietro, quando si parte"

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ma io non lo so! che ci azzecca armani?!
brucia italia.(poi è ovvio che ogni goccia ti faccia girar i coglioni)






***"...e abito sempre nel mio sogno: di tanto in tanto, faccio una piccola visita alla realtà."***


...lucida logica...
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05/01/2010 22:43
 
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comunque con l'aria berlusconiana ceh tira io direi che monica bellucci ha illustrato molto l'italia
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06/01/2010 12:34
 
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Mò mi attiro le critiche di tutto il forum:perchè franca rame e dario fo sì, e veronesi e armani no?!
Secondo me,il "titolo"di senatore a vita non lo meriterebbe nessuno di quelli citati...è un'onorificenza che va a chi la merita,ma merita davvero!!!



For you I was a flame....love, is a losing game....


Quando stai per mollare, fermati un attimo a pensare al motivo per il quale hai resistito fino ad ora ... Pensa alla meta, non a quanto sia lungo il tragitto. Rimboccati le maniche e non aver paura della fatica. Guardati allo specchio e riconosci quel sognatore che ti sta di fronte. Lotta e combatti. E quando ciò che desideri sarà tuo, una mano al cuore e sentirai in ogni singolo battito l'eco di ognuno dei passi che hai compiuto. E se avrai qualche cicatrice non preoccuparti, non c'e vittoria senza una ferita di guerra, non c'è arcobaleno senza la pioggia.
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06/01/2010 14:18
 
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secondo me avrebbero dovuto nominare la grande Alda Merini,ma non è stata capita la sua grandezza.

Oggi direi che lo meriterebbe Umberto Eco


Martin Niemoller :
Quando i nazisti vennero per i comunisti, | Io restai in silenzio; | Non ero comunista. || Quando rinchiusero i socialdemocratici, | Rimasi in silenzio; | Non ero un socialdemocratico. || Quando vennero per i sindacalisti, | Io non feci sentire la mia voce; | Non ero un sindacalista. || Quando vennero per gli ebrei, | Rimasi in silenzio; | Non ero un ebreo. || Quando vennero per me,
Non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.



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06/01/2010 14:25
 
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Re:
giusperito, 05/01/2010 22.43:

comunque con l'aria berlusconiana ceh tira io direi che monica bellucci ha illustrato molto l'italia



sono d'accordo.. se Mara Carfagna è ministro, come minimo Monica Bellucci merita la nomina a senatrice a vita

in attesa di vedere Sandra Mondaini come presidente della repubblica
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06/01/2010 14:34
 
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Tra quelli citati, Mike Buongiorno l' avrebbe veramente meritato...
e perche' non candidare Benigni? credo che lo meriti ampiamente.
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06/01/2010 16:37
 
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direi proprio di si,nessuno più di lui ha illustrato il cinema italiano in questo decennio
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06/01/2010 16:38
 
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Dario Fo è premio Nobel e credo che sia indiscutibile la sua candidatura. In primis per il premio in sè che ha un valore enorme e poi con la crisi culturale che c'è in Italia sarebbe un grande segnale anche per incoraggiare tutti i cervelli che vanno all'estero. Inoltre con la crisi della letteratura italiana il suo nome rappresenta una difesa di un aspetto culturale che da sempre ha caratterizzato l'italia.

Armani no perchè la sua attività di stilista non è certo annoverabile tra quelle culturali. Non si tratta nemmeno di un paladino del made in Italy, ma è titolare di un marchio che è simbolo di una società consumista e di immagine che non rappresenta lo spirito italiano (o che almeno non è degno di rappresentare lo spirito italiano). Inoltre non è un personaggio "così eccezionale", perchè ci sono altri stilisti che rappresentano la produzione italiana alla pari di Armani.


Veronesi è un normalissimo studioso. L'AIRC gode di molta pubblicità, ma non ha dimostrato alcuna eccezionalità ed anzi rappresenta un coacervo di interessi e poteri particolari. Tra i finanziatori dell'AIRC ci sono anche società che producono inceneritori.


Mike Buongiorno assolutamente non meritava di essere senatore. Credo che per quanto potesse essere simpatico (ad alcuni), non avesse nessun merito e nessuna eccezionalità tali da giustificare il titolo di senatore a vita.Ricordo solo la famosa critica di Eco che da sola spiegherebbe bene il motivo per cui non merita, ma anche perchè non vedo in che modo abbia illustrato la patria.

Illustrato = rendere illustre. tra i vari solo Fo ed Eco, ma sappiamo bene che i senatori a vita sono scelti seguendo altricriteri. Penso ad Andreotti e allo stesso Napolitano. Pininfarina e la Montalcini (soprattutto la Montalcini) rappresentano bene il prototipo del senatore a vita.
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07/01/2010 09:25
 
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Per me è discutibile anche il premio nobel a dario fo!



For you I was a flame....love, is a losing game....


Quando stai per mollare, fermati un attimo a pensare al motivo per il quale hai resistito fino ad ora ... Pensa alla meta, non a quanto sia lungo il tragitto. Rimboccati le maniche e non aver paura della fatica. Guardati allo specchio e riconosci quel sognatore che ti sta di fronte. Lotta e combatti. E quando ciò che desideri sarà tuo, una mano al cuore e sentirai in ogni singolo battito l'eco di ognuno dei passi che hai compiuto. E se avrai qualche cicatrice non preoccuparti, non c'e vittoria senza una ferita di guerra, non c'è arcobaleno senza la pioggia.
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07/01/2010 11:06
 
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Re:
giusperito, 06/01/2010 16.38:



Armani no perchè la sua attività di stilista non è certo annoverabile tra quelle culturali. Non si tratta nemmeno di un paladino del made in Italy, ma è titolare di un marchio che è simbolo di una società consumista e di immagine che non rappresenta lo spirito italiano (o che almeno non è degno di rappresentare lo spirito italiano). Inoltre non è un personaggio "così eccezionale", perchè ci sono altri stilisti che rappresentano la produzione italiana alla pari di Armani.

senatore a vita.





Se l'Italia è ancora una potenza industriale lo deve tra l'altro a persone come Giorgio Armani.

Probabilmente non ti rendi conto della grandezza dell'impero che ha creato quell'uomo. Non hai idea di quanta ricchezza ha creato per se e per quelli che lavorano per lui.

Visto che ti fa tanto schifo il consumismo (anche se magari le scarpe Prada le compri pure tu) ti manderei in Romania (quella pre-consumismo)con Dario Fo e Franca Rame. Così vi divertite senza consumare...

Evviva il consumismo! Evviva gli abiti di Armani! Evviva lo shopping da migliaia di Euro!







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07/01/2010 11:08
 
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Re:
MARTINA.SANNINO83, 07/01/2010 9.25:

Per me è discutibile anche il premio nobel a dario fo!




Anche per me è discutibile. Specie quando penso alla grandezza immensa dei suoi predecessori (Pirandello in primis).
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Re: Re:
.pisicchio., 07/01/2010 11:08:




Anche per me è discutibile. Specie quando penso alla grandezza immensa dei suoi predecessori (Pirandello in primis).




la grandezza di dario fo è riconosciuta più all'estero che in Italia... sarà che è sempre stato un personaggio scomodo, ma è l'unico esponente della tradizione giullaresca italiana, oltre ad aver rivoluzionato il linguaggio teatrale... franca rame invece mi sta abbastanza sulle scatole :-/




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Re: Re: Re:
Selkis, 07/01/2010 11.30:




la grandezza di dario fo è riconosciuta più all'estero che in Italia... sarà che è sempre stato un personaggio scomodo, ma è l'unico esponente della tradizione giullaresca italiana, oltre ad aver rivoluzionato il linguaggio teatrale... franca rame invece mi sta abbastanza sulle scatole :-/




Ma bravo è bravo,non si discute!Ma non è certo l'eccellenza!



For you I was a flame....love, is a losing game....


Quando stai per mollare, fermati un attimo a pensare al motivo per il quale hai resistito fino ad ora ... Pensa alla meta, non a quanto sia lungo il tragitto. Rimboccati le maniche e non aver paura della fatica. Guardati allo specchio e riconosci quel sognatore che ti sta di fronte. Lotta e combatti. E quando ciò che desideri sarà tuo, una mano al cuore e sentirai in ogni singolo battito l'eco di ognuno dei passi che hai compiuto. E se avrai qualche cicatrice non preoccuparti, non c'e vittoria senza una ferita di guerra, non c'è arcobaleno senza la pioggia.
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Dario Fo è un artista di una cultura infinita,secondo me il nobel lo ha meritato

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Re: Re: Re: Re:
MARTINA.SANNINO83, 07/01/2010 11.58:




Ma bravo è bravo,non si discute!Ma non è certo l'eccellenza!




Cosa o chi è l' eccellenza?
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Re: Re: Re: Re:
MARTINA.SANNINO83, 07/01/2010 11:58:




Ma bravo è bravo,non si discute!Ma non è certo l'eccellenza!




...certo che lo è.




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Re:
MARTINA.SANNINO83, 07/01/2010 9.25:

Per me è discutibile anche il premio nobel a dario fo!


infatti
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