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Il vescovo della Florida, Bowman, scrive a Bush

Ultimo Aggiornamento: 12/01/2003 20:15
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Utente Junior
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12/01/2003 15:33
 
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durissima lettera a Bush di mons. Bowman, vescovo in Florida.

"SIAMO BERSAGLIO DEL TERRORISMO PERCHÉ SOSTENIAMO TUTTE LE DITTATURE:

Racconti la verità al popolo, signor Presidente, sul terrorismo. Se le
illusioni riguardo al terrorismo non saranno disfatte, la minaccia
continuerà fino a distruggerci completamente. La verità è che nessuna delle
nostre migliaia di armi nucleari può proteggerci da queste minacce. Nessun
sistema di Guerre Stellari (non importa quanto siano tecnologicamente
avanzate né quanti miliardi di dollari vengano buttati via con esse) potrà
proteggerci da un'arma nucleare portata qui su una barca, un aereo, una
valigia o un'auto affittata. Nessuna arma del nostro vasto arsenale, nemmeno
un centesimo dei 270 miliardi di dollari spesi ogni anno nel cosiddetto
"sistema di difesa" può evitare una bomba terrorista. Questo è un fatto
militare.

Signor Presidente, lei non ha raccontato al popolo americano la verità sul
perché siamo bersaglio del terrorismo quando ha spiegato perché avremmo
bombardato l'Afganistan e il Sudan. Lei ha detto che siamo bersaglio del
terrorismo perché difendiamo la democrazia, la libertà e i diritti umani nel
mondo.

Che assurdo, Signor Presidente! Siamo bersaglio dei terroristi perché, nella
maggior parte del mondo, il nostro governo difende la dittatura, la
schiavitù e lo sfruttamento umano. Siamo bersaglio dei terroristi perché
siamo odiati. E siamo odiati perché il nostro governo ha fatto cose odiose.

In quanti paesi, agenti del nostro governo hanno deposto dirigenti eletti
dal popolo, sostituendoli con militari - dittatori, marionette desiderose di
vendere il loro popolo a corporazioni americane multinazionali?

Abbiamo fatto questo in Iran quando i marines e la Cia deposero Mussadegh
perché aveva intenzione di nazionalizzare il petrolio. Lo sostituimmo con lo
scià Reza Pahlevi e armammo, allenammo e pagammo la sua odiata guardia
nazionale Savak, che schiavizzò e brutalizzò il popolo iraniano per
proteggere l'interesse finanziario delle nostre compagnie di petrolio. Dopo
questo sarà difficile immaginare che in Iran ci siano persone che ci odiano?
Abbiamo fatto questo in Cile. Abbiamo fatto questo in Vietnam. Più
recentemente, abbiamo tentato di farlo in Iraq. E, è chiaro, quante volte
abbiamo fatto questo in Nicaragua e nelle altre Repubbliche dell'America
Latina?

Una volta dopo l'altra, abbiamo destituito dirigenti popolari che volevano
che le ricchezze della loro terra fossero divise tra il popolo che le ha
prodotte. Noi li abbiamo sostituiti con tiranni assassini che avrebbero
venduto il proprio popolo per ingrassare i loro conti correnti privati
attraverso il pagamento di abbondanti tangenti affinché la ricchezza della
loro terra potesse essere prese da imprese come la Sugar, United Fruits
Company, Folgers e via dicendo. Di Paese in Paese, il nostro governo ha
ostruito la democrazia, soffocato la libertà e calpestato i diritti umani.

È per questo che siamo odiati in tutto il mondo. Ed è per questo che siamo
bersaglio dei terroristi. Il popolo canadese gode di democrazia, di libertà
e di diritti umani, così come quello della Norvegia e Svezia. Lei ha sentito
mai dire che un'ambasciata canadese, svedese o norvegese siano state
bombardate? Noi non siamo odiati perché pratichiamo la democrazia, la
libertà e i diritti umani. Noi siamo odiati perché il nostro governo nega
queste cose ai popoli dei paesi del terzo mondo, le cui risorse fanno gola
alle nostre corporazioni multinazionali. Quest'odio che abbiamo seminato si
ritorce contro di noi per spaventarci sotto forma di terrorismo e, in
futuro, terrorismo nucleare. Una volta detta la verità sul perché
dell'esistenza della minaccia e della sua comprensione, la soluzione diventa
ovvia. Noi dobbiamo cambiare le nostre pratiche. Liberarci delle nostre armi
(unilateralmente, se necessario) migliorerà la nostra sicurezza. Cambiare in
modo drastico la nostra politica estera la renderà sicura. Invece di mandare
i nostri figli e figlie in giro per il mondo per uccidere arabi in modo che
possiamo avere il petrolio che esiste sotto la loro sabbia, dovremmo
mandarli a ricostruire le loro infrastrutture, fornire acqua pulita e
alimentare bambini affamati. Invece di continuare a uccidere migliaia di
bambini iracheni tutti i giorni con le nostre sanzioni economiche, dovremmo
aiutare gli iracheni a ricostruire le loro centrali elettriche, le stazioni
di trattamento delle acque, i loro ospedali e tutte le altre cose che
abbiamo distrutto e abbiamo impedito di ricostruire con le sanzioni
economiche. Invece di allenare terroristi e squadroni della morte, dovremmo
chiudere la nostra Scuola delle Americhe. Invece di sostenere la ribellione
e la destabilizzazione, l'assassinio e il terrore in giro per il mondo,
dovremmo abolire la Cia e dare il denaro speso da essa ad agenzie di
assistenza. Riassumendo, dovremmo essere buoni invece che cattivi.

Chi tenterebbe di trattenerci? Che ci odierebbe? Chi vorrebbe bombardarci?

Questa è la verità, signor Presidente. È questo che il popolo americano ha
bisogno di ascoltare."
| Domenica, 29 Dicembre 2002

[SM=g27811] :pugnw [SM=x43604]
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12/01/2003 16:59
 
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Condivido, ma ci sono risvolti troppo utopistici. Nessuna nazione può diventare buona da cattiva. Nessuna nazione è buona. Gli interessi che maturano a certi livelli sono talmente alti e le persone che arrivano a gestirli..talmente basse che è assurdo porre una questione di buoni o cattivi.
Sottolineamo piuttosto gli aspetti concreti...quelli mossi appunto da detti interessi..è lì che bisogna colpire.
Il petrolio, il commercio di armi..e altre..hanno fatto fare all'america, all'Italia e a tanti altri le maggiori bastardate...cominciamo a tirarle fuori una ad una...e sarà già un inizio.
Odio l'utopia.

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Utente Junior
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12/01/2003 17:50
 
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Non ho capito bene dove vedi l'utopia nella lettera del vescovo. Voglio dire però che le aggiunte relative agli interessi espansionistici o anche il commercio delle armi mi trovano veramente d'accordo.
Email Scheda Utente
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Utente Junior
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12/01/2003 18:09
 
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In generale odio i discorsi troppo generici e che vanno da una questione ad un altra..vedo l'utopia in alcuni passaggi..in particolare nel momento in cui dice a Bush che l'America deve divenatare da cattiva a buona...
Mi sembra con rispetto parlando una stronzata...un'uscita demagogica che non toccherà il cuore di bush nè ha alcun altro risvolto pratico.
Cmq di base sono d'accordo..la mia era un'osservazione molto + marginale.
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Utente Junior
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12/01/2003 19:07
 
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secondo me il vescovo con questa lettera tra sconforto e speranza non ha attaccato soltanto il potere militare americano ma soprattutto il soft power americano (egemonia culturale!).

e vorrei sottolineare un alro passaggio: l'identificazione del cristianesimo con l'occidente che alimenta solo il fanatismo musulmano![SM=g27811]

eppoi nella lettera non c'è solo una impostazine cristiana ma richiama l'attenzione anche su un altro tipo di strategia contro il terrorismo: condivisibile!



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Utente Junior
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12/01/2003 20:15
 
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Caro Werty grazie per aver postato un documento "scomodo" dalla lettura mi son tornate alla mente queste parole...

sono tratte dal brano AMERICAN LIFE dei PRIMUS...

VITA AMERICANA

In una città all'estremo sud della Sicilia
viveva una famiglia troppo orgogliosa per essere povera
l'anno che il padre morì per la febbre
salparono in fretta verso i lidi americani
Ora una madre e suo figlio stanno in piedi e in fila
è una giornata fredda su Ellis Isle
e loro guardano la Statua della Libertà
Daremo al ragazzo una Vita Americana

Ong è un rifugiato del Laos
lavora nel commercio di materiale audio
le esalazioni della fusione gli riempono i polmoni
guadagna lo stipendio minimo
passa il tempo libero
in San Pablo Avenue
una volta alla settimana si prende una donna per una notte
e scrive a casa parlando di benessere
Daremo al ragazzo una Vita Americana

Bob è un veterano disoccupato
nato e venuto su nel Bronx
vive per le vie di Los Angeles Est
dimora in una scatola di cartone
ora suona una piccola chitarra e ha un cagnolino
raccoglie lattine d'alluminio
si tiene ben saldo alla sua dignità
E' nato in una Vita Americana


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