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Il bilancio del novennato di Napolitano

Ultimo Aggiornamento: 26/01/2015 11:47
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25/01/2015 21:49
 
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Prof non era mia intenzione scroccarlo, solo che mi è impossibile procurarmelo attualmente.
Se vuole può inviarmelo a isyachab@yahoo.com, io provvedo a fare lo stesso una donazione all'associazione che lei ha indicato che non conoscevo e che le fa onore sostenere.

Mi permetta di argomentare sui suoi due punti sui quali a volte non ci capiamo.

Il mio problema con la mutualizzazione è il seguente: accelererà le riforme o le rallenterà? La letteratura scientifica(Kydland e Prescott), la storia e il buonsenso dicono che la seconda opzione è quella più realistica. Su questo Weidmann ha straragione e la reazione di Bankitalia è stata infantile e politicamente leccaculo. Io ho fatto l'esempio della riforma Fornero che è un paradigma.
L'unica riforma seria fatta in 20 anni, solo grazie alla spinta dell'emergenza, il giorno dopo la fine emergenza si è cominciato a smantellarla fino al capolavoro di questi giorni con la cancellazione delle penalizzazioni sulla pensione anticipata grazie all'opera in parlamento dell'ex vicesegretaria del sindacato pensionati della cgil. Un paese che si comporta così è credibile? Il guaio è che pensano di essere furbi.
Naturalmente la situazione politica in europa è sotto gli occhi di tutti, l'altro ieri sul FT Martin Wolf interpretando quello che credo sia stato il ragionamento di Draghi ammoniva che le riforme fatte in periodi di crisi economica sono destinate ad essere rigettate dagli elettori.
Si tratta di una contraddizione nella quale l'Europa si dibatte da anni ormai senza trovare soluzioni.
Una federazione europea sarebbe una bella cosa, ma non succederà mai. Non lo vogliono né gli italiani né i tedeschi né altri.
Cmq ora Draghi ha dato tempo, vedremo come i vari paesi lo utilizzeranno. Però per l'Italia non si può essere ottimisti perché le riforme in un paese dominato dal populismo non possono che essere finte, e quelle di Renzi questo sono. Tentativi puerili di ingannare la realtà.
Basta vedere la riforma del lavoro, doveva farla in un mese, ci ha messo un anno e non ha risolto nessuno dei problemi del mercato del lavoro italiano, anzi qualcuno lo ha anche aggravato, ma nel frattempo ha già speso il suo capitale politico su questa questione e non potrà più tornarci, perciò ora non gli resta che continuare a taroccare i dati istat per creare lavori immaginari. Alla fine tutti sanno che il debito italiano sarà ristrutturato, tutti sono preparati tranne gli italiani che lo prenderanno in un posto non troppo bello.
Per quanto riguarda il compagno Tsipras, a me sembra solo un grande paraculo. Sono contentissimo del suo trionfo perché ora si troverà
davanti al bivio: o fa quello che ha promesso e il paese viene raso al suolo, o non la fa e tutti i cretini che lo adorano a cominciare dai patrioti italici -che non capiscono che la minaccia di Tsipras a Berlino è di avere una pistola puntata alla tempia dell'Italia- saranno presi a schiaffi dalla realtà.

Quanto al problema della ricchezza, ci siamo fatti una sbornia pazzesca per colpa di Piketty. Il tema mi interessa molto, solo che la demagogia sul punto dilaga. Immagino che lei si riferisse al rapporto Oxfam presentato a Davos qualche giorno fa, mi dispiace ma quella è spazzatura come quasi tutto quello che produce quella pseudorganizzazione. Di seguito una piccola spiegazione sulla metodologia demenziale che hanno utilizzato per far dire ai
dati quello che volevano loro.
www.iea.org.uk/blog/beware-oxfam%E2%80%99s-dodgy-statistics-on-wealth-in...

Se guardiamo al tema con oggettività dobbiamo ammettere che il mondo non è mai stato più egualitario di oggi, negli ultimi due decenni milioni di persone sono uscite dalla povertà ed interi paesi prima negletti sono risorti per assurgere al ruolo di potenze.
Visto che siamo in ambito universitario le farò un esempio. L'altro giorno il direttore della Harvard Business School che è indiano di nascita ha detto che il modello della sua scuola, che è la più prestigiosa del mondo e svetta nei ranking, non funziona più.
Soprattutto si lamentava del fatto che gli studenti asiatici siano molto diminuiti rispetto al passato perché in Asia sono sorte delle Business School altamente competitive e aggressive che attraggono molti degli studenti più brillanti, una dimostrazione evidente dell'enorme progresso che quei paesi hanno fatto. E Nohria, il dean, ha spiegato che la HBS metterà in atto una strategia per riposizionarsi in Asia ed evitare di perdere la sua centralità.
La più prestigiosa università americana che deve rincorrere le tigri accademiche asiatiche, non le sembra questo un simbolo di un mondo che sta cambiando?
Poi non dico che il problema della disuguaglianza nei paesi avanzati non esista, esiste eccome. Solo che ha cause diverse, voglio dire la disuguaglianza in un paese semicomunista come l'Italia è molto diversa dalla disuguaglianza negli Usa. Io però trovo due cause comuni: la prima è la struttura degli stati in questi paesi, l'Italia ne è l'esempio più plateale ma anche le isole felici sono in difficoltà sotto la falce della polarizzazione politica; basta vedere cosa è accaduto in Svezia nell'ultimo mese.

La seconda, molto più importante, è la differenza di accesso alle opportunità educative. Oggi la vera discriminazioni è tra chi riceve una buona istruzione e chi no, siccome la gran parte dell'istruzione nei paesi avanzati è fornita dallo stato io credo che sia il più clamoroso fallimento di questa organizzazione religiosa e repressiva che tanti venerano.

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