Non ho visto la trasmissione,ma leggendo gli interessanti commenti di questa discussione mi domando se qualcuno, onestamente, investirebbe in questo paese.
I richiami al male delle ere burocratiche,della pressione fiscale insostenibile e allo sfruttamento nei paesi del terzo mondo - se qualcuno non se ne fosse accorto anche noi siamo lì lì per arrivarci- mi ricordano tanto il mantra di un paese ipocrita che non ha,o meglio, non vuol prendere coscienza dei suoi problemi.
Molti di coloro che delocalizzano non lo fanno in cina,india o europa dell'est,certo questi fanno più rumore, ma si trasferiscono in svizzera,belgio,austria,olanda,canada e mi auguro che nessuno voglia credere che le tutele in italia siano all'avanguardia rispetto a questi paesi o che la loro pressione fiscale sia inconsistente...
Sarà forse che non abbiamo coscienza di quali siano TUTTE le ragioni che portano ad investire in un altro paese,basta che non sia l'Italia?
Ho letto di tutele e garanzie sovranazionali, di nuovi controlli internazionali e quantaltro, mi risulta però che pur esistendo molti controlli comunitari e diversi accordi bilaterali l'italia continui ad essere, e paradossalmente anche grazie a questi accordi, la meno tutelata nell'export e tra le più ipocrite nell'import.
Diceva il Clausewitz che l'attività umana che più si avvicina al conflitto è il commercio... tutti l'hanno compreso,tutti fuorchè gli italiani.
Per quanto concerne l'aspetto della tutela ambientale e degli animali condivido in pieno, ma non ho molta fiducia sull'utilità della delega ad altri: l'individuo-consumatore ha le carte per giocare la sua partita.
[Modificato da connormaclaud 06/11/2014 09:56]