Suprema.Moltheni, 11/10/2014 19:33:
Sì Pier mi trovo con il ragionamento tuo, a detta di DeMa (ok lui può pure raccontare la sua verità ma penso che sia tutto agli atti) una volta acquisiti i tabulati che non sono intercettazioni, si è fermato, non le ha usate... In che modo queste guarentigie siano state violate?
Le ha violate perché non poteva acquisire quei tabulati, per riuscire a farlo ha
intenzionalmente fatto finta che appartenessero a persone comuni.
Il punto è che ciò concretizza la condotta dell'abuso di ufficio.
Ora, la norma dice che non basta che uno violi la legge, superando i limiti del proprio ufficio, ma che dalla condotta derivi un altro e diverso elemento, che dev'essere un danno in capo alle vittime.
Dov'è questo danno?
Per i giudici il danno è nell'aver violato le guarentigie, acquisendo i tabulati. La condotta l'hanno stretta tutta nell'elemento soggettivo (che invece è solo parte della condotta) ossia nell'intenzione diretta di De Magistris di far ciò violando le regole.
Con questo gioco, quello che in origine era un solo elemento (la condotta: composta di una violazione della legge [parte oggettiva] + volontarietà di questa violazione [parte soggettiva della condotta]) siu è per magia sdoppiato in due: condotta + danno (??)
[Modificato da Paperino! 11/10/2014 19:42]