Per lo più dice cose incontestabili, col tono e la faciltà di chi sta sparando sulla Croce Rossa.
Sul alcuni punti, però, è difficile condividere, quantomeno per l'estremismo che manifesta...
Tralasciando il suo giudizio sulla Costituzione, che parte da una sua logica condivisibile, per sfociare in conclusioni troppo estreme e forzate...ci son anche altri passaggi dove calca la mano e forse usa troppa retorica...
Mi limito a citare un passaggio, tra i tanti:
"
Un vero nuovo brucerebbe i programmi ministeriali delle scuole e lascerebbe agli insegnanti e alle famiglie di decidere cosa serve. Un vero nuovo annullerebbe la normativa sul lavoro..."
Io leggo il passaggio...mi figuro nella mente tanti professori e - soprattutto - tantissime famiglie...per carità, ne esistono di persone e famiglie serie e coscienziose...ma questo si è mai fatto un giro per le scuole italiane?
Cosa succederebbe se i programmi fossero DAVVERO affidati a una concertazione locale tra famiglie e insegnanti, senza alcun filtro?
Dovremo assistere all'abolizione dell'ortografia in tutti quegli istituti dove, di fatto, già è mal praticata, col beneplacito delle stesse famiglie (di solito l'ignoranza trae origine proprio dal ceppo familiare...) e di alcuni indecenti professori?
Una base minima, COMUNE, deve essere garantita da programmi ministeriali...i programmi e la scelta delle materie non possono essere lasciati alla discrezionalità e al liberismo più assoluti, perché le disparità di preparazione, e quindi di opportunità sociali, che già oggi sono spaventose, tra zona e zona, diventerebbero incolmabili, e questo NON E' GIUSTO.
E sul lavoro...non è che si parla di riformare questo o quel punto...no, addirittura
annullare la normativa sul lavoro...
Capisco il liberismo, ma portarlo alle estreme conseguenze, almeno per i termini che sono usati in questo articolo, a mio giudizio non farebbe altro che sostituire una mancanza di libertà a un'altra.
La denuncia, di fondo, resta ineccepibile.
[Modificato da Paperino! 13/08/2014 18:08]