Io ho fatto praticamente il percorso inverso al tuo, tra l'altro col tuo stesso strumento
Ho privilegiato la laurea e lo studio alla musica di professione, perciò non sono mai arrivato ad essere un musicista "professionista", ma ho sempre continuato a studiare musica (in accademie private) e a suonare in via amatoriale per tutto il percorso universitario. Così facendo sono riuscito a laurearmi in regola, però ho perso delle opportunità professionali che effettivamente la musica avrebbe potuto darmi in futuro... Sono stato anche ad un passo dal prendermi il diploma di solfeggio al conservatorio: studiavo da privatista, avevo in pratica finito il programma di solfeggio parlato, ma ero indietro col solfeggio dettato e cantato (non ho l'orecchio assoluto e avrei avuto bisogno di tanto esercizio)...Tu, stando al conservatorio, sai a cosa mi riferisco
Per chi non pratica musica è difficile rendersi conto di quanto tempo e fatica essa porta via, seppur ricompensata dalla passione senza dubbio. Tu che sei professionista e studi al conservatorio confermerai ciò
Io mi ricordo quando mi azzeccai col jazz: studiare l'armonia, le "regole" (se ci sono) dell'improvvisazione mi rubava un sacco di tempo e poi, per forza di cose, lasciai stare questi studi più approfonditi e conservai solo l'aspetto più ludico legato alla musica.
Però ho sempre avuto l'impressione che la musica aiuti anche nello studio, cioè te lo fa sembrare più semplice
Stimola l'intuito e il ragionamento, soprattutto se si è avuto esperienze nel cercare di comporre brani inediti...
Perciò, cari giuristi, studiate la musica che ne avrete grandi benefici anche nello studio.
In quanto a te Enrico, in bocca al lupo per tutto!
p.s. Per il contrabbasso sei partito dal "Bottesini"?
C'ho buttato il sangue su quegli studi...Il mio primo maestro me lo fece studiare all'inizio di tutto per infondermi e rafforzare la tecnica sul basso