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Per i musicisti del forum... una curiosità

Ultimo Aggiornamento: 21/05/2013 23:29
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21/05/2013 19:05
 
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Enrico Buono, 21/05/2013 17:56:

ti riporto la mia esperienza: sono "musicista professionista" dal 2009 (anno in cui firmai il mio primo contratto in rai), allievo del conservatorio (dove studio contrabbasso) dal 2010 e iscritto a questa facoltà infernale dal 2008.
Barcamenarsi tra lo studio del diritto (e tentare di farlo con esiti dignitosi), lo studio professionale a livelli "alti" della musica, l'insegnamento, le serate, le prove, i millemila gruppi, nel mio caso il "doppio strumento" (basso elettrico con cui lavoro da sempre e il "recentemente inserito" contrabbasso che studio in conservatorio) è, come dire... DURA!
infatti ho dovuto a fasi alterne o andare malissimo con i miei studi musicali o malissimo agli esami.
Per recuperare la mia media dai tempi della rai dove presi nell'ordine: 21 a privato, 21 a commerciale, 21 ad economia politica, 24 a costituzionale, 24 a finanziario e 24 alla prima procedura civile, ho dovuto prendere una cosa come dieci 30, più o meno di fila, intervallati da voti mai inferiori al 27, negli ultimi tre anni e mezzo.
Tutto ciò per arrivare alla media del 27 e mezz' oggi e FINIRE FUORICORSO per aver rifiutato di prendere un voto bassissimo a Diritto Civile con Donisi, mio ultimo esame (Che avrei dovuto prendere a Marzo, all'ultima spiaggia della mia ultima iscrizione, finendo in regola).
Mi ritrovo oggi, coi soldi sudati tra allievi e serate (e la meravigliosa work experience in procura fatta grazie a questa facoltà) a dover pagare 1500 euro (SIC!) di tasse per UN SOLO ESAME non fatto.
Tutto ciò trascurando il Conservatorio, che quest'anno è andato piuttosto male, essendomi concentrato sugli esami, nella vana speranza di poter arrivare in seduta con un punteggio tale da rischiare, ancora, con un po' di fortuna e una buona tesi di avere il massimo.
Ora direte perché impiccarsi ai voti?
E' una questione di orgoglio mio personale: voglio dimostrare a me stesso che anche se si è musicisti e si persegue tale via come passione e professione della vita, ci si può laureare in fretta e bene in legge.
E' stata ed è ancora durissima: oggi mi manca quel solo esame e la stesura della tesi e conto di laurearmi ad Ottobre.
E' difficile conciliare due cose così ostiche e pretendere di farle entrambe al meglio, considerando anche che in questi 24 anni me ne sono visto e continuo a vedermene più che bene sotto ogni altro profilo (per conciliare tutto l'unico lubrificante è l'alcool), ma voglio solo dire che i musicisti a giurisprudenza sono ovunque (ve lo posso garantire, abbiamo appena vinto il contest organizzato da questo forum ed eravamo la band con più giuristi, 2 su 5! i nostri amici ear injury 2 su 3!!!), solo che si nascondono, sono gli outsiders, i reietti.
Avete mai visto me?
Probabilmente no!
In sei anni ho imparato a mimetizzarmi molto bene.
Ma una volta andai a sostenere un esame col contrabbasso e fu esilarante.
Perdonate tutto questo sfogo, volevo solo sintetizzare (anzitutto a me stesso) quest'esperienza incredibile.
Vi dirò la verità, dopo la laurea la musica resterà la costante e quanto questo pezzo di carta potrà offrirmi lavorativamente sarà solo una variabile dipendente.
Farò forse come Paolo Conte, inizierò a prepararmi per il concorso notarile, farò un po' l'avvocaticchio o quant'altro... e a 37 anni (SIC!) passerò definitivamente alla musica professionalmente.
Ad ogni modo, giurismusicisti uniamoci :)

grazie per aver letto sin qui lo apprezzo :)



Io ho fatto praticamente il percorso inverso al tuo, tra l'altro col tuo stesso strumento [SM=x43819]
Ho privilegiato la laurea e lo studio alla musica di professione, perciò non sono mai arrivato ad essere un musicista "professionista", ma ho sempre continuato a studiare musica (in accademie private) e a suonare in via amatoriale per tutto il percorso universitario. Così facendo sono riuscito a laurearmi in regola, però ho perso delle opportunità professionali che effettivamente la musica avrebbe potuto darmi in futuro... Sono stato anche ad un passo dal prendermi il diploma di solfeggio al conservatorio: studiavo da privatista, avevo in pratica finito il programma di solfeggio parlato, ma ero indietro col solfeggio dettato e cantato (non ho l'orecchio assoluto e avrei avuto bisogno di tanto esercizio)...Tu, stando al conservatorio, sai a cosa mi riferisco [SM=g2725401]
Per chi non pratica musica è difficile rendersi conto di quanto tempo e fatica essa porta via, seppur ricompensata dalla passione senza dubbio. Tu che sei professionista e studi al conservatorio confermerai ciò [SM=g2725400]
Io mi ricordo quando mi azzeccai col jazz: studiare l'armonia, le "regole" (se ci sono) dell'improvvisazione mi rubava un sacco di tempo e poi, per forza di cose, lasciai stare questi studi più approfonditi e conservai solo l'aspetto più ludico legato alla musica.
Però ho sempre avuto l'impressione che la musica aiuti anche nello studio, cioè te lo fa sembrare più semplice [SM=g2725400] Stimola l'intuito e il ragionamento, soprattutto se si è avuto esperienze nel cercare di comporre brani inediti...
Perciò, cari giuristi, studiate la musica che ne avrete grandi benefici anche nello studio.
In quanto a te Enrico, in bocca al lupo per tutto! [SM=x43799]

p.s. Per il contrabbasso sei partito dal "Bottesini"? [SM=g2725400]
C'ho buttato il sangue su quegli studi...Il mio primo maestro me lo fece studiare all'inizio di tutto per infondermi e rafforzare la tecnica sul basso [SM=g2725400]

[Modificato da bluesrock 21/05/2013 19:09]












"There is nothing conceptually better than rock & roll" (John Lennon)

A poco servono le norme se non cambiano le culture
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