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To Badogliate

Ultimo Aggiornamento: 28/03/2013 18:59
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23/03/2013 15:48
 
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Sono già stati fucilati da noi; il danno arrecato alla bandiera e alle ffaa è incommensurabile.
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23/03/2013 16:04
 
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Tradotto in una sola e semplice analisi: "i che figur e 'merd..."
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23/03/2013 16:12
 
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Diciamo pure che un paese con un minimo di dignità, fa rientrare i propri diplomatici e manda le forze armate a recuperare i due marò...(loro saprebbero come fare).

In ogni caso, parliamo dell'Italia e quindi è più probabile che vengano condannati a morte o al carcere a vita...
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23/03/2013 16:17
 
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Intanto sul Corriere notizie allarmanti...

Il ministro della giustizia indiano:
«Non esclusa pena di morte per i marò»


Ma il sottosegretario De Mistura: «C'è assicurazione scritta»
Lo Stato Maggiore della Difesa italiana: «Si concluda la farsa»


Il governo indiano non ha fornito «nessuna garanzia» al governo italiano in merito alla sentenza che verrà pronunciata dal tribunale speciale ordinato dalla Corte suprema di Delhi nella vicenda dei due marò italiani. È la dichiarazione lapidaria del ministro della Giustizia indiano Ashwani Kumar all'emittente Tv Ibn che aggiunge ulteriori tensione e preoccupazione al rientro dei due fucilieri in India aprendo, inoltre, anche una polemica all'interno del governo di Nuova Delhi. Alla domanda su come mai il ministro degli Esteri Salman Khurshid avesse rassicurato l'Italia sul fatto che i due marò non rischiano la pena di morte, Kumar ha risposto: «Come può il potere esecutivo dare garanzie sulla sentenza di un tribunale?». Khurshid, ha aggiunto il «guardasigilli» indiano, «è anche un avvocato e sul perché abbia detto quelle cose, sta a lui rispondere». Ma il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura parla invece di una «assicurazione scritta» al governo italiano.

«TONI DA FARSA» - In Italia, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, è intervenuto con una nota congiunta con il Generale Cotticell, presidente del Cocer interforze. «A nome ed insieme a tutto il personale delle forze armate» - si legge nella nota l'Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli «si stringe affettuosamente» ai «nostri» Massimiliano Latorre e Salvatore Girone: «ammirandone l'esempio, il coraggio, la disciplina e il senso dello Stato». L'Ammiraglio, ricordando che «i nostri Fucilieri» sono «funzionari dello Stato in servizio di stato, alla stessa stregua di tutti i militari che operano all'estero con onore per la pace e stabilità internazionali», ha assicurato le famiglie dei due marò italiani che «non saranno mai abbandonate». E ha chiuso il comunicato con l'auspicio «che questa vicenda che sta sempre più assumendo i toni di una farsa si concluda quanto prima».

«ASSICURAZIONE SCRITTA» - «La dichiarazione del ministro degli Esteri indiano Salman Khurshid è una dichiarazione scritta, l'ho vista ieri, ed è a nome del governo. Per noi fa testo», ribadisce in vece De Mistura. «Posso immaginare -aggiunge- che in un qualunque Paese del mondo un ministro della Giustizia, se intervistato, esprima cautela sulle decisioni di una Corte. Abbiamo una assicurazione scritta sul fatto che non ci sarà la pena di morte, che in questo caso specifico la pena di morte non è considerabile». Quanto alla presa di posizione odierna del Chief Minister del Kerala, Oomen Chandy, che ha scritto al primo ministro indiano Manmohan Singh per chiedere che il tribunale speciale che deve giudicare i due marò italiani sia istituito a Kollam, il capoluogo del Kerala, e non a New Delhi, De Mistura afferma: «La Corte suprema indiana è la più alta assise che decide su questioni di questo tipo e ha deciso che la Corte ad hoc per i due marò sia a New Delhi. Da parte di Chandy, si tratta solo di propaganda».

ALLA CAMERA - In Italia nel frattempo l'improvvisa decisione del governo di rispedire in India i due militari sta alimentando forti polemiche, tanto che martedì i ministri Terzi e Di Paola riferiranno alla Camera. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo. Sel, spiega il capogruppo Gennaio Migliore, ha chiesto che lo faccia attraverso i ministri degli Esteri e della Difesa che hanno avuto un comportamento «assai censurabile». Si è deciso di posporre a martedì, il dibattito sui marò, ha spiegato per parte sua il capogruppo del Pdl Renato Brunetta, «in cambio di un approfondimento» della vicenda per capire come vi si è arrivati. «Di fronte all'orrenda figura dell'Italia sulla pelle dei marò e sulla credibilità nazionale del Paese», serve «chiarezza e chi ha sbagliato si assuma le responsabilità».

«SCONCERTO» - E intanto il Cocer della Marina esprime «lo sconcerto e il disorientamento del personale della Marina di ogni grado e ruolo in merito alla tragica vicenda che ha coinvolto nuovamente il destino di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone». I due sono arrivati a Nuova Delhi su uno speciale aereo militare partito la notte scorsa. Con loro il sottosegretario agli Esteri indiano Steffan De Mistura.

UNIONE EUROPEA - La partenza dei due militari ha stupito Buxelles. L'Unione europea, infatti, non è stata preavvisata dal governo italiano della decisione di rinviare i marò in India, così come non lo era stata prima della decisione opposta. «Non conosciamo ancora i dettagli della decisione, di cui abbiamo preso nota», si è limitata a dichiarare la portavoce dell'alto rappresentante per la Politica estera Ue Catherine Ashton. «Siamo in stretto contatto con le autorità italiane dall'inizio della vicenda», ha ricordato, «ma devo verificare se in questo caso c'è stata una comunicazione». In ogni caso, l'Ue auspica che «la controversia fra Italia e India venga risolta nella sostanza».

Redazione Online 22 marzo 2013 (modifica il 23 marzo 2013)






Nolite conformari huic saeculo sed reformamini in novitate sensus vestri.
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23/03/2013 16:18
 
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Beh, se vogliono far scoppiare una guerra, forse questa serie infinita di caxxate ha un senso logico...
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23/03/2013 16:22
 
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Insomma ci rendiamo conto!?
Questi insulsi individui, che rispondono ai nomi di Monti, Terzi, Di Paola, hanno rimandato questi ragazzi in India probabilmente senza valutare fino in fondo gli effetti, dal punto di vista dell'ordinamento giuridico indiano, del mancato rientro. Se le cose andassero male chi pagherebbe?






Nolite conformari huic saeculo sed reformamini in novitate sensus vestri.
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Re:
maximilian1983, 23/03/2013 16:22:

Insomma ci rendiamo conto!?
Questi insulsi individui, che rispondono ai nomi di Monti, Terzi, Di Paola, hanno rimandato questi ragazzi in India probabilmente senza valutare fino in fondo gli effetti, dal punto di vista dell'ordinamento giuridico indiano, del mancato rientro. Se le cose andassero male chi pagherebbe?




L'ho scritto prima...L'unica spiegazione logica potrebbe essere individuata nella necessità di un casus belli. Diversamente dovremmo riconoscere di essere nelle mani di un gruppo di deficienti...
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23/03/2013 17:54
 
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Re: Re:
Giuseppe.appioclaudio, 23/03/2013 16:24:




L'ho scritto prima...L'unica spiegazione logica potrebbe essere individuata nella necessità di un casus belli. Diversamente dovremmo riconoscere di essere nelle mani di un gruppo di deficienti...




Ma per favore...è palese che è la 2° che hai detto...

Che poi inviare due in India per andare a riprenderseli poi con l'esercito non è mica logica, è pura demenza senile.
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23/03/2013 18:13
 
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Re: Re: Re:
Paperino!, 23/03/2013 17:54:




Ma per favore...è palese che è la 2° che hai detto...

Che poi inviare due in India per andare a riprenderseli poi con l'esercito non è mica logica, è pura demenza senile.




Fermo restando che se io volessi creare un po'di casino, potrei tentare la via dell'inasprimento dei rapporti diplomatici. Sul perchè dovrebbero fare una cosa del genere, credo che nè io, nè tu potremmo mai conoscerne i motivi. Ripeto, o siamo nelle mani di tre cretini che, per qualche miracolo scientificamente inspiegabile, hanno decenni di carriera diplomatica alle spalle (uno dei 3 era appena-appena capo di stato maggiore della difesa), oppure c'è qualcosa che non conosciamo. Diamo per scontato che sia la prima ipotesi quella valida: a quel punto ci sarebbe solo da emigrare prima possibile.
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23/03/2013 18:34
 
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Inutile cianciare di guerre e dell'inutilità di qualche cravattaro:nessuno si è mosso(vertici militari in primis,troppo occupati a far carriera) e quelle rare voci fuori dal coro sono state additate come guerrafondaie e fasciste.
Gli stessi ipocriti che oggi s'indignano o fanno la voce grosse fino a qualche ora fa belavano. Meditate!
Dal presidente della repubblica all'ultimo pagetto del parlamento passando per l'amministrazione,la dis-informazione e i cittadini solo pochissime mosche bianche hanno,sin dal primo momento, compreso la gravità dell'accaduto.
L'incompetenza ha fatto passare per fine abilità e intelligenza la posizione italiana e ancor oggi qualche demente si attacca al fatto che i due fucilieri resteranno in ambasciata,come se fino ad oggi gli indiani abbiano mai dato prova di rispettare le prassi internazionali.
Credibilità internazionale è sempre stata confusa con asservimento e tra qualche giorno,finita la sfuriata, si continuerà come se mai fossero esistiti questi italiani con le stellette, utili da detestare e criticare.

Ridicola la posizione di chi poi trova nei rapporti economici la contropartita a questo scandalo, l'india ci costa troppo e mi chiedo dove fossero gli stessi quando abbiamo perso il caveau libia.


Non esistono scusanti,oggi come allora,ma non ho più lacrime per questa disgraziata nazione




[Modificato da connormaclaud 23/03/2013 18:51]
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24/03/2013 13:51
 
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Sembra che oggi sia stata sbloccata la commessa indiana per Finmeccanica...Casualità?
24/03/2013 15:13
 
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Re:
Raffaele_23, 24/03/2013 13:51:

Sembra che oggi sia stata sbloccata la commessa indiana per Finmeccanica...Casualità?




Io non credo alle coincidenze. [SM=x43820]
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24/03/2013 15:47
 
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L’intimo gaudio per il non rientro in India dei 2 fucilieri del San Marco è svanito nel nulla. Che l’Italia stesse tremando per le dichiarazioni indiane si era ben capito nelle ultime ore, perché le minacce, anche della nostra ineffabile vedova Ghandi, erano assai pesanti e lapidarie: “li riprenderemo ad ogni costo;. non sottovalutate l’India” altro che “harassment”(tormento e vessazione) internazionale; certo fa specie che a dirlo sia un’ex italiana, ancorché ben sposata in terra indiana. Anche le dichiarazioni di trovare una soluzione “amichevole della vertenza India-Italia” auspicata dal Colle, titolare del Comando Supremo delle Forze Armate, dimostrano che l’interesse per i propri membri (i 2 Marò) non è certo prioritario rispetto a un presunto recupero di “in-credibilità” di questa povera Nazione, vieppiù ridotta ad un insieme disomogeneo di sudditi inermi e sbandati . Incredibilmente, il Governo, pur in “zona cesarini”, aveva mostrato un minimo di attributi che faceva ben sperare, ma che si sono sciolti come neve al sole, ai primi rimbrotti e ritorsioni indiani. Ma ci aspettavamo forse che gli indiani ci riempissero di complimenti per la posizione nazionale che una volta tanto ci aveva fatto inorgoglire per il coraggio della decisione e per l’identità italica finalmente ritrovata? Qualche rimostranza diplomatica indiana era attesa, ovvia, legittima e naturale per non perdere la faccia sul piano internazionale, ma tutto si sarebbe acquietato nel giro di poco tempo, giacché vivaddio l’Italia – e anche l’India, seppure per motivi diversi- hanno ben altri problemi da trattare e da risolvere, oggi.

Purtroppo molti media sinistri hanno soffiato sul fuoco e certo non hanno perorato la nostra causa nazionale; quelli indiani hanno fatto grancassa fin dall’inizio starnazzando a tutti i livelli, con interventi delle più alte cariche istituzionali contro il nostro paese, la nostra storia e il nostro popolo, condite con una serie di minacce non sempre larvate. Per contro la nostra stampa ha lasciato soli, se non emarginati, i Ministri di un Governo ormai comatoso, lasciando “ingabbiare” il nostro ambasciatore in India contro ogni convenzione internazionale vigente.. Non abbiamo, però, mosso foglia; dovevamo rendere “pan per focaccia” “ingabbiando” i loro diplomatici in Roma, ma siccome dovevamo risolvere il caso “amichevolmente”, il nostro Premier tecnico con il suo Governo si è trovato con le mani legate. Ma di cosa dovevamo rimproverarci? Della promessa fatta a una Corte indiana che ci ha presi a sberleffi, con abusi e soprusi indegni di una Nazione, che si proclama grande democrazia come l’India, che non rispetta alcuna Convenzione del Diritto internazionale, l’immunità speciale e funzionale dei militari comandati in missione all’estero. Di più; che non rispetta –e si è visto anche di recente con la ‘’segregazione’’ nel proprio territorio di un Ambasciatore- le più antiche ed elementari norme sul Diritto all’immunità che ogni diplomatico ha nel Paese di destinazione, addirittura anche in caso di conflitto.

Grande democrazia, non può essere quella che si basa sull’inganno, sul disconoscimento delle Regole del Mare- UNCLOS, sulla protervia del baro, sul bluff della perizia sulle armi e sull’autopsia dei due pescatori, sulla posizione della nave Enrica Lexie e del peschereccio Saint Anthony. E noi, secondo gli indiani, e anche per alcuni cialtroni commentatori, avremo dovuto tener fede alla parola data! E ciò, anche se si sono mostrati mariuoli non proprio degni di parola e di qualsiasi affidabilità; purtroppo ha prevalso la tesi del rientro in quel Paese; una tesi grottesca, frustrante e vergognosa per il nostro tricolore e per una sorta di Diritto internazionale. Si spera soltanto che la decisione non sia frutto di un parere parlamentare, in cui ha prevalso l’antimilitarismo ed i grilli parlanti (non quelli saggi e sapienti delle favole, perché solo lì oggi li troviamo…) verso un Governo sfinito e atomizzato che, comunque, aveva prima deciso, coerentemente con l’opinione pubblica favorevole per oltre il 75% al “non rientro” (sondaggio recente di Analisi Difesa). O,forse, è stata la lobby industriale che vistasi minacciata nei suoi affari e non sempre trasparenti business con l’India, ha smosso mari e Monti, affinché si facesse un bel dietro-front garantendosi un certo numero di contratti per il loro benessere e non certo per la collettività. Peccato che questa retromarcia, con la restituzione dei nostri due Fucilieri del San Marco, non ricrei quella credibilità ormai perduta nei confronti dell’India, anzi.

L’India ci considererà, a maggior ragione un popolo di quaquaraqua, quali siamo, con i quali, basta alzare la voce che, per un riflesso condizionato, calano le braghe : chi avrebbe fiducia o anche rispetto, per tacere del timore, nel fare affari ed avere rapporti politici e economici con tali voltagabbana che, al primo spirar di vento contrario, si orientano immediatamente a chi strilla e starnazza di più? Anche se fossimo presi a schiaffi, come siamo ripetutamente stati, noi porgeremmo l’altra guancia non per carità divina, ma per ignavia, per il nostro approccio ponziopilatesco, per la nostra mancanza di etica nell’assunzione di responsabilità: bell’esempio etico che rimarrà scolpito nelle nostre menti, e purtroppo nel cuore di gran parte degli italiani, come una sconfitta, una Caporetto che si poteva benissimo evitare. Da ex militare mi chiedo quale sia l’umore nei ranghi, il morale dei nostri ragazzi con le stellette, la motivazione di chi sta combattendo guerre a fianco di “compagni” che non hanno mosso un dito, né speso una parola in loro difesa: dove sono quelli dell’Unione Europea che fino ieri, per bocca della nostra Mrs. PESC, hanno detto che la questione è bilaterale, come se si parlasse non dell’Italia quale stato membro europeo, ma di una diatriba fra Pakistan e India..però, si raccomandava il rispetto delle regole internazionali!? Ma che la ben pagata Mrs ritorni nel suo Paese, o nel Paese che faceva parte del suo Commonwealth, anziché rappresentare la politica europea e la sicurezza. Non è certo quella italiana; mi chiedo anche cosa facciano i nostri ben remunerati 75 euro-parlamentari a Bruxelles anziché far sentire la loro voce a tutela dell’Italia.

Non sarà il caso di cancellare uno dei pilastri che i nostri “padri europei”(quanti vorrebbero essere orfani!) avevano creato con il principio sbandierato della “Solidarietà” stretta fra le diverse Nazioni europee, nel campo sia dei Diritti consolidati che in quelli emergenti (energia, ambiente, biomedicina, ecc,) ma anche nel supporto mutuo e reciproco dei membri della UE in caso di crisi o di conflittualità di vario genere. Se anche l’UE rispetta le convenzioni e i Trattati, come l’India, allora è perfettamente inutile tenere tutta quella pletora di europarlamentari, per nulla: forse un pensiero per uscire dalla “divisa”- unico elemento comune- in cui si è ormai ridotta l’UE, andrebbe ben rivalutato. Con gli Stati Uniti è successa la stessa cosa; Obama ha detto che “non sono affari loro, ma fra India e Italia”; allora viene spontaneo chiedersi se anche in Iraq prima e ora in Afghanistan, così come nel Corno d’Africa, “non sono proprio affari italiani”, ma fra di loro ed i terroristi di al-Qaeda e, i Talebani che hanno abbattuto le Torri Gemelle, che non mi pare fossero italiane. Purtroppo la solidarietà, ove esistente è a senso unico e non alternato: peccato che quando ne abbiamo bisogno noi, tutti fuggono nell’equità, nella bilateralità e in scuse puerili del genere! Ora, se avessimo un po’ di schiena diritta, ritireremo le navi dalla lotta all’antipirateria e le nostre truppe dall’Afghanistan, senza tentennamenti, almeno per salvare la faccia nei confronti dei nostri pseudo-alleati e quella dei nostri soldati che combattono fianco a fianco nel nome di una presunta Freedom che non ci appartiene.

Una svolta davvero inattesa, quella del rientro, tanto più che proprio oggi la Procura Militare Generale romana, aveva sentito i due Fucilieri per rispondere di violata consegna ed altro; con ciò dando inizio ed avallo ufficiale e formale all’esercizio della giustizia italiana sui due marò, applicando esplicitamente il Diritto internazionale vigente per il caso in specie. Un segnale sicuramente positivo, naufragato dalla politica ambigua di questo Governo che, ora, davvero dovrebbe dimettersi in toto; anche il Ministro della Difesa nato e cresciuto con quei valori imprescindibili di quella Marina che, anche nei momenti di sbandamento, ha costituito, da sempre, la pietra miliare di riferimento per i valori autentici del dovere, svolto con disciplina ed onore! Poveri noi; siamo riusciti a estradare, contro ogni norma e buon senso civico, 2 nostri militari per essere giudicati da un Tribunale speciale, in un paese ove vige la pena di morte.(ma attenti bene: gli indiani hanno promesso che non l’applicheranno!!) Dobbiamo stare tranquilli perché gli indiani ci hanno “promesso” che ora saranno trattati con equità e magnanimità, senza aver capito che l’averli fatti rientrare è comunque una Caporetto, sia che siano giudicati colpevoli, sia che vengano graziati dal buonismo delle Corti indiane, con un rientro in Patria ancora più alienante, se non infamante per dei soldati.

Purtroppo ormai anche i soldati e le Forze Armate sono indeboliti e nessuno si espone più di tanto; tanto vale, allora, arruolare dei mercenari, che almeno non sono i “figli”di questo Stato. In queste ore di crisi totale vien voglia di chiedere asilo politico a qualche Stato civile perché da noi le libertà fondamentali sono quotidianamente disprezzate e le tutele verso le Istituzioni e i loro fedeli servitori sono solo parole al vento. Con la speranza che la nuova Presidente della Camera, vista la sua decennale esperienza con l’UNHCR, ci dia una mano e non favorisca quei respingimenti (sempre da lei contestati ) verso una emigrazione in Paesi più liberi e più civili dove vige lo Stato di Diritto, dove c’è ancora un qualche coraggio morale ed istituzionale, e dove i nostri figli possano dire con orgoglio, fiducia, e onore la propria cittadinanza, senza doversi vergognare!


Giuseppe Lertola

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28/03/2013 09:57
 
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28/03/2013 13:53
 
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connor, noi possiamo fare tutte le analisi e le denunce che vogliamo ma se ci troviamo di fronte ad un paese come l' India che si è dimostrato sordo ad ogni richiesta e anche contrario ad ogni legge internazionale (vedi il trattenere l' ambasciatore), cosa otteniamo?
L' unica cosa sensata che si sarebbe dovuta fare è trattenere i due marò e processarli qui, o almeno non fare il "tiramolla" che è stato fatto.
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28/03/2013 15:59
 
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Quel che fatto è fatto,ci sarà tempo per chiedere la testa di chi ha fatto più danni dello spread.
La situazione è disperata e prima di arrivare a quello che ipotizzo si spera che basti guadagnare l'attenzione del mondo,ma non certo implorando e certamente l'unico modo è una sterzata all'inerzia politica e diplomatica italiana.

Azioni eclatanti,dopo un anno da pecore, è l'unica soluzione possibile.

[Modificato da connormaclaud 28/03/2013 16:10]
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Re:
connormaclaud, 28/03/2013 15:59:

Quel che fatto è fatto,ci sarà tempo per chiedere la testa di chi ha fatto più danni dello spread.
La situazione è disperata e prima di arrivare a quello che ipotizzo si spera che basti guadagnare l'attenzione del mondo,ma non certo implorando e certamente l'unico modo è una sterzata all'inerzia politica e diplomatica italiana.

Azioni eclatanti,dopo un anno da pecore, è l'unica soluzione possibile.





Avevo letto il tuo commento prima della modifica e non mi dispiaceva poi più di tanto [SM=x43819]
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Pare che la Germania abbia lo stesso problema con un suo fuciliere arrestato in INdia.. forse è l'unica soluzione
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28/03/2013 16:21
 
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Domanda provocatoria. Noi siamo uno dei 27 membri di un'organizzazione internazionale che somiglia vagamente ad un aborto di stato federale e siamo membri della NATO. Possibile mai che nessuna della suddette organizzazioni possa, o si senta in dovere di fare qualcosa?
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28/03/2013 16:22
 
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Si tratta di due marinai,ma certamente dimostreranno più buon senso di noi.


@george: sarebbe stato un sogno nella banana republic
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