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To Badogliate

Ultimo Aggiornamento: 28/03/2013 18:59
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22/03/2013 09:56
 
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Doveva ripristinare la credibilità internazionale dell’Italia e invece il governo Monti è riuscito, quasi a tempo scaduto, a far sembrare un atto eroico anche l’8 settembre. Il voltafaccia con il quale i “tecnici” dell’esecutivo italiano hanno deciso di consegnare nuovamente Salvatore Girone e Massimiliano Latorre agli indiani passerà alla Storia come l’atto più ignobile compiuto dall’Italia nei confronti dei suoi militari. Patetici i tentativi di giustificare la decisione con nuove garanzie offerte dall’India (delle quali Nuova Delhi non ha fatto menzione) quando a indurre il governo a rimangiarsi la decisione di far restare in Patria i due fucilieri sono state evidentemente le minacce di ritorsioni economiche da parte dell’India, peraltro ampiamente prevedibili. Le “nuove garanzie”, come ha spiegato il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura, sono che ai marò in caso di condanna non sarà applicata la pena di morte e che potranno risiedere nell’ambasciata di Delhi con libertà di movimento. Condizioni che però esistevano già prima dell’11 marzo, quando la Farnesina notificò che i fucilieri non sarebbero rientrati a Delhi. E che fine ha fatto la pretesa di ottenere una sentenza circa la giurisdizione? Con la supponenza che ha sempre contraddistinto i suoi rapporti con l’opinione pubblica, il governo Monti ci prende per fessi dal momento che l’accordo bilaterale ratificato nei mesi scorsi dai due parlamenti prevede già il rimpatrio degli indiani condannati in Italia e degli indiani condannati in Italia. Il governo ci informa che Girone e Latorre “hanno aderito” alla valutazione di riportarli a Nuova Delhi nonostante la Procura di Roma avesse iniziato l’indagine su quanto accaduto il 15 febbraio 2012: circostanza che giustificherebbe il fermo dei due militari da parte delle autorità giudiziarie italiane. La madre di tutte le buffonate, che dimostra quale rispetto per gli italiani nutrano gli esponenti del governo tecnico, è rappresentata dal tentativo di De Mistura di “riscrivere” la decisione dell’11 marzo di negare il rientro in India ai due militari facendola apparire come un provvedimento temporaneo. Spavaldamente, sfidando il ridicolo, De Mistura ha detto che “la parola data da un italiano è sacra: noi avevamo solo sospeso” il rientro in India “in attesa che New Delhi garantisse alcune condizioni”. La nota della Farnesina dell’11 marzo non parlava però di ”sospensione” ma comunicava che ”l’Italia ha informato il governo indiano che, stante la formale instaurazione di una controversia internazionale tra i due Stati, i fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non faranno rientro in India alla scadenza del permesso loro concesso.” Per ricomporre la crisi l’India pretendeva la restituzione dei due fucilieri di Marina, come aveva ribadito ieri il ministro della Giustizia indiano, Ashwani Kumar. Il governo Monti ha obbedito ponendo l’Italia sotto la giurisdizione di Nuova Delhi. Grazie al professore e al suo esecutivo ci rammaricavamo che l’Italia fosse ormai il 17° lander della Germania ma a quanto pare ci è andata anche peggio diventando il 29° Stato della Federazione Indiana.


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22/03/2013 12:42
 
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l'ultimo sussulto di sovranità nazionale
Lo ricordo bene quell’11 settembre 1985. Soprattutto in queste ore che mi fanno pensare all’ennesimo 8 settembre dell’Italia senza onore e dignità.

Ventotto anni fa c’era Bettino Craxi a Palazzo Chigi. Un aereo dirottato da un commando palestinese che aveva attaccato l’”Achille Lauro”, atterrò all’eroporto militare di Sigonella, in Sicilia. Gli americani reclamarono la consegna dei palestinesi ai marines. Il presidente del Consiglio si oppose fermamente, facendo venire meno con il suo diniego, la regola imposta dalla fine della guerra dall’Impero americano: l’ossequio al principoio del primato degli interessi statunitensi in Europa. Craxi ebbe il coraggio e la forza di sfidare il potente alleato imponendo il rispetto della sovranità nazionale italiana. Sull’aereo dirottato e sui palestinesi si applicava l’ordinamento italiano, la giurisdizione era incedibile.

Gli americani tentarono la prova di forza. Il premier ordinò all’ammiraglio Martini di assumere il comando delle operazioni militari per far rispettare il nostro diritto. Capita l’antifona, i soldati statunitensi si ritirarono, mentre le autorità italiane arrestavano i quattro dirottatori. Non mi dilungo su tutti i successivi passaggi. Ricordo soltanto che Martini, in accordo con Craxi, comunicò al pilota americano che con il suo aereo ostruiva la pista di Ciampino, dove nel frattempo i ditottatori erano stati trasferiti, che aveva cinque minuti di tempo per togliersi di mezzo, dopodiché avrebbe dato ordine al bulldozer di buttarlo fuori. Ne passano solo tre. L’F-14 a stelle e strisce accese i rumori e si perse nel cielo di Roma.

Sì, fu l’ultimo atto di uno Stato sovrano. Pienamente ed orgogliosamente sovrano. Non possiamo e non dobbiamo rimuoverlo quell’episodio. Dopo poco gli americani cambiarono atteggiamento e riconobbero, senza peraltro mai ammetterlo uffcialmente, il buon diritto dell’Italia a far valere le sue prerogative.

E adesso? Uno sbadiglio dell’India ci ha esposto alla più barbina delle figure in campo internazionale. I marò tornano, se ne vanno, restano. Si fa la faccia feroce, poi tutto si conclude com’era prevedibile: la riconsegna a coloro che ne reclamano la detenzione. Ma chi ha architettato questo immondo pasticcio politico, diplomatico, civile, giudiziario?

In un altro Paese, Monti ed i suoi ministri, “tecnici” per antonomasia, si sarebbero già dimessi. E poi? Mettiamo il caso che ciò accadesse, chi reggerebbe Palazzo Chigi? Ecco il problema. Il vuoto di potere genera mostruosità come quelle che si sono abbattute sui due fucilieri che da “pacchi postali” vanno e vengono dall’India senza nessuna certezza e con tanta paura addosso.

Si dice che le autorità di Delhi abbiano promesso che a Massimiliano Latorre e a Salvatore Girone non si applicherà la pena di morte, contemplata per il reato di cui sono imputati. Ci si deve fidare? E perché? Gli indiani non si pongono il problema. Non se lo pongono neppure le cancellerie occidentali. E perfino l’ineffabile lady Ashton, commissario europeo per la sicurezza e la difesa, sembra non crucciarsi più di tanto. Anzi, per niente. Siamo soli. Italiani “brava gente”, governati da pessimi burocrati.

La sovranità è un sogno che non ci possiamo permettere.


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22/03/2013 12:46
 
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Mesti e con la morte nel cuore Massimiliano Latorre e Salvatore Girone hanno preso il volo per Nuova Delhi. Nelle stesse ore l’India già cantava vittoria. Mostrando al mondo intero l’immagine di un’Italia debole che non è capace di far sentire la sua voce. La diplomazia, quella vera, è tutt’altra cosa. E per rendersene conto basta leggere la reazione postata su Twitter dal viceministro degli Interni Sing: «La ferma resistenza dell’India come espressa dal premier Singh e da Sonia Gandhi ha funzionato». Un po’ come dire: «Vedete, basta fare la voce grossa con questi qui per ottenere quello che vogliamo». Un segnale negativo che costituisce un pericoloso precedente a livello internazionale. Dal canto suo, il ministro degli Esteri Salman Khurshid in Parlmento ha assicurato che nei confronti dei due marò «non ci sarà alcun rischio di arresto e il loro processo in India non rientra nei rarissimi casi in cui é prevista l’applicazione della pena di morte». Poi, pur rallegrandosi dell’esito «soddisfacente» della vicenda, non ha esitato a tenere per il collo il governo Monti dicendo che «le richieste italiane di incontri a livello diplomatico o di esperti non possono essere accettate. Ho chiarito che la Repubblica italiana è obbligata a rispettare l’impegno solenne assunto con la Corte Suprema». Tutta la questione, ha aggiunto il ministro, continuerà «a essere regolata dall’ordinanza della Corte Suprema del 18 gennaio 2013» in cui è stata fra l’altro disposta la costituzione di un tribunale speciale. In Italia il ministro degli Esteri Giulio Terzi ha minimizzato, gettato acqua sul fuoco e ridimensionato le conseguenze della decisione: «I due marò non rischiano la pena di morte». Ergo, non ha alcuna intenzione di dimettersi. Ma il provvedimento del governo di rispedirli in India ha provocato la reazione durissima di tutto il centrodestra. «Se non fosse una tragedia sarebbe una farsa», ha scritto su Twitter Ignazio La Russa. Per Angelino Alfano si tratta di «una decisione tanto inaspettata quanto grave, che ha il sapore di un tragico ritorno all’Italietta. Così si perde la credibilità nazionale e internazionale». Dal canto suo, Daniele Capezzone si è chiesto: «È questa la credibilità internazionale di Monti e Terzi?». Anche per Roberta Angelilli, vicepresidente Ppe del Parlamento europeo, «l’atteggiamento ondivago e contraddittorio del governo Monti sta avendo come unico risultato l’indebolimento dell’immagine dell’Italia. Ci aspettiamo che Terzi fornisca delle spiegazioni chiare a giustificazione di quanto accaduto. Non vi è altro aggettivo per descrivere la situazione che si sta delineando: surreale». Renato Brunetta ha chiesto che «al più tardi lunedì il presidente Monti riferisca all’assemblea quanto accaduto. La credibilità del nostro Paese non ha mai toccato un livello così basso». Caustico Francesco Storace: «Del resto, al Paese di Beppe Grillo che gliene frega se l’Italia rispedisce in India i suoi soldati…. Pena, dolore, indignazione!».

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22/03/2013 12:47
 
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Re:
De Mistura ha poi precisato: "Il governo indiano ha garantito che non ci sarà la pena di morte nei loro confronti"
Ah beh! allora possono dormire sogni tranquilli, le condizioni ci sono tutte!

e poi ha precisato: "La parola data da un italiano è sacra.
Qui una sonora risata è d'obbligo!

lo stesso De Mistura aggiungendo: "potranno anche andare al ristorante se vogliono"
Quindi oltre ad essersi scampati la morte, possono anche godere delle prelibatezze locali...che culo!

Napolitano: "Senso di responsabilità DEI MARò"
E con Napolitano si chiude il sipario dell'indecenza italiana.

È UNO SCHIFO!



_______________________________


Verweile doch! Du bist so schön!
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22/03/2013 12:58
 
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E ti pare che non dovevamo leccare il culo pure all'India....un Paese in cui stupri e omicidi a danno soprattutto delle donne sono all'ordine del giorno...ora hanno deciso di insegnarci cos'è la giustizia... [SM=g51999]
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22/03/2013 16:49
 
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Monti e Terzi = Vittorio Emanuele III e Badoglio
La verità dei fatti è questa! Monti e Terzi hanno coperto di vergogna l'Italia mentre il primo era occupato a mercanteggiare poltrone, il secondo a fare sfoggio della sua incapacità.
E meno male che Monti aveva ridato credibilità all'Italia. Vergogna!!! Abbandonare nelle mani dei barbari chi difende la propria nazione dagli attacchi dei pirati, che fanno quello che fanno perché spalleggiati da governi come quello dell'India. Vergogna, lasciare che vengano processati con prove inesistenti i propri cittadini e soldati, senza difenderli con ogni mezzo, come farebbe un qualsiasi paese onorevole o perlomeno con senso di rispetto verso i propri cittadini. Vergogna permettere la violazione di tutte le regole del diritto internazionale, sia permettendo un processo del tutto irregolare, sia avallando un ricatto come quello del mancato riconoscimento dell'immunità ad un ambasciatore, cose che non si è mai sentita dal tempo degli antichi romani. Questi indiani sono peggio dei peggiori barbari ed il vostro governo Monti, e la pagliacciata di comunità europea che lo sostiene, svendono i nostri Marò, in cambio di quattro soldi!
Non era meglio il governo Berlusconi che non si è mai fatto mettere i piedi in testa da nessuno?
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22/03/2013 17:15
 
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Horitenuto sin dall'inizio che l'atteggiamento italiano fosse stato improntato alla più completa sprovvedutezza. Sin dal primo atto dell'approdo in quel porto.
Una volta andate le cose in un certo modo si è percorsa una strada non degna di un grande paese. Non ho condiviso per niente la scelta di non farli rientrare in India. Ci siamo resi inaffidabili. Ma una volta presa avremmo dovuto mantenere il punto. E di fronte ad un atto di pirateria internazionale come togliere l'immunità ad un ambasciatore (cose che neppure Saddam nel 1990!) ce la siamo fatta addosso!Ora abbiamoreso ancora più debole e pericolosa la posizione dei ragazzi. Riconsegnarli è un atto di tradimento del paese nei confronti di due suoi cittadini e servitori. Se fossi stato uno dei due mi sarei dato alla fuga...
[SM=g2719694]
[Modificato da maximilian1983 22/03/2013 17:20]






Nolite conformari huic saeculo sed reformamini in novitate sensus vestri.
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22/03/2013 17:20
 
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Re:
A.Cosentino, 22/03/2013 16:49:

Monti e Terzi = Vittorio Emanuele III e Badoglio
La verità dei fatti è questa! Monti e Terzi hanno coperto di vergogna l'Italia mentre il primo era occupato a mercanteggiare poltrone, il secondo a fare sfoggio della sua incapacità.
E meno male che Monti aveva ridato credibilità all'Italia. Vergogna!!! Abbandonare nelle mani dei barbari chi difende la propria nazione dagli attacchi dei pirati, che fanno quello che fanno perché spalleggiati da governi come quello dell'India. Vergogna, lasciare che vengano processati con prove inesistenti i propri cittadini e soldati, senza difenderli con ogni mezzo, come farebbe un qualsiasi paese onorevole o perlomeno con senso di rispetto verso i propri cittadini. Vergogna permettere la violazione di tutte le regole del diritto internazionale, sia permettendo un processo del tutto irregolare, sia avallando un ricatto come quello del mancato riconoscimento dell'immunità ad un ambasciatore, cose che non si è mai sentita dal tempo degli antichi romani. Questi indiani sono peggio dei peggiori barbari ed il vostro governo Monti, e la pagliacciata di comunità europea che lo sostiene, svendono i nostri Marò, in cambio di quattro soldi!
Non era meglio il governo Berlusconi che non si è mai fatto mettere i piedi in testa da nessuno?




Certo, infatti il Brasile Cesare Battisti lo rimandò subito indietro.
Ad un ordine di Silvio lo impacchettarono e lo mandarono in Italia con tante scuse.

Ps Ah no, ora che mi ricordo pur di non rimandarlo da Silvio gli concessero l'asilo politico.

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22/03/2013 17:22
 
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@Cosentino:
ma può essere mai che ogni cosa deve essere riportato sul piano della lotta politica? Come si fa a sapere cosa avrebbe fatto Berlusconi ed il suo governo.. e soprattutto cosa c'entra?

Ci sono due ragazzi in mano straniera ed il nostro governo è stato pessimo. Ora cosa c'entri Berlusconi anche in questo caso non lo capisco.
Non mi va nemmeno di riaprire i tanti casi in cui il governo B. ha dimostrato scarso peso internazionale.
In questo Paese tutto si trasforma in pretesto da campagna elettorale.
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22/03/2013 17:23
 
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Re: l'ultimo sussulto di sovranità nazionale
connormaclaud, 22/03/2013 12:42:

Lo ricordo bene quell’11 settembre 1985. Soprattutto in queste ore che mi fanno pensare all’ennesimo 8 settembre dell’Italia senza onore e dignità.

Ventotto anni fa c’era Bettino Craxi a Palazzo Chigi. Un aereo dirottato da un commando palestinese che aveva attaccato l’”Achille Lauro”, atterrò all’eroporto militare di Sigonella, in Sicilia. Gli americani reclamarono la consegna dei palestinesi ai marines. Il presidente del Consiglio si oppose fermamente, facendo venire meno con il suo diniego, la regola imposta dalla fine della guerra dall’Impero americano: l’ossequio al principoio del primato degli interessi statunitensi in Europa. Craxi ebbe il coraggio e la forza di sfidare il potente alleato imponendo il rispetto della sovranità nazionale italiana. Sull’aereo dirottato e sui palestinesi si applicava l’ordinamento italiano, la giurisdizione era incedibile.

Gli americani tentarono la prova di forza. Il premier ordinò all’ammiraglio Martini di assumere il comando delle operazioni militari per far rispettare il nostro diritto. Capita l’antifona, i soldati statunitensi si ritirarono, mentre le autorità italiane arrestavano i quattro dirottatori. Non mi dilungo su tutti i successivi passaggi. Ricordo soltanto che Martini, in accordo con Craxi, comunicò al pilota americano che con il suo aereo ostruiva la pista di Ciampino, dove nel frattempo i ditottatori erano stati trasferiti, che aveva cinque minuti di tempo per togliersi di mezzo, dopodiché avrebbe dato ordine al bulldozer di buttarlo fuori. Ne passano solo tre. L’F-14 a stelle e strisce accese i rumori e si perse nel cielo di Roma.

Sì, fu l’ultimo atto di uno Stato sovrano. Pienamente ed orgogliosamente sovrano. Non possiamo e non dobbiamo rimuoverlo quell’episodio. Dopo poco gli americani cambiarono atteggiamento e riconobbero, senza peraltro mai ammetterlo uffcialmente, il buon diritto dell’Italia a far valere le sue prerogative.

E adesso? Uno sbadiglio dell’India ci ha esposto alla più barbina delle figure in campo internazionale. I marò tornano, se ne vanno, restano. Si fa la faccia feroce, poi tutto si conclude com’era prevedibile: la riconsegna a coloro che ne reclamano la detenzione. Ma chi ha architettato questo immondo pasticcio politico, diplomatico, civile, giudiziario?

In un altro Paese, Monti ed i suoi ministri, “tecnici” per antonomasia, si sarebbero già dimessi. E poi? Mettiamo il caso che ciò accadesse, chi reggerebbe Palazzo Chigi? Ecco il problema. Il vuoto di potere genera mostruosità come quelle che si sono abbattute sui due fucilieri che da “pacchi postali” vanno e vengono dall’India senza nessuna certezza e con tanta paura addosso.

Si dice che le autorità di Delhi abbiano promesso che a Massimiliano Latorre e a Salvatore Girone non si applicherà la pena di morte, contemplata per il reato di cui sono imputati. Ci si deve fidare? E perché? Gli indiani non si pongono il problema. Non se lo pongono neppure le cancellerie occidentali. E perfino l’ineffabile lady Ashton, commissario europeo per la sicurezza e la difesa, sembra non crucciarsi più di tanto. Anzi, per niente. Siamo soli. Italiani “brava gente”, governati da pessimi burocrati.

La sovranità è un sogno che non ci possiamo permettere.


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Un sussulto di dignità nazionale per difendere 4 terroristi che avevano ammazzato a sangue freddo un vecchio su una sedia a rotelle perché era ebreo. Anche lì demmo la parola che li avremmo processati e poi li facemmo scappare. Ricordiamocela tutta.

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22/03/2013 18:11
 
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Si trixiam,dici il vero,ma penso che l'articolo contemplasse l'atto materiale di quelle ore e non la vicenda nel suo complesso.

Apro una piccola parentesi,in parte estranea alla vicenda, per ricordare che la politica estera italiana è sempre stata misera,al pari di quella interna, se si escludono episodi più unici che rari.
Ho utilizzato il termine"to badogliate" nel titolo essendo quello che meglio sintetizza la politica estera di questa repubblica delle banane - mi vergogno a considerarlo ancora uno stato- .
Siamo degli inetti privi di buon senso e coraggio e nessun partito o leader si salva da questo.
Non pensavo che,fermandomi alla storia repubblicana, si potesse andare oltre al vile tradimento nei confronti della libia,ma mi sbagliavo, questo è forse - non mi stupirei del contrario- il crimine più infame del quale potessero macchiarsi questi coglioni.
Mi astengo dal commentare vicende come quelle dell'imam di milano o della sgrena - qui mi autocensuro - che già di loro qualificano quest'italietta,ma quella dei due fucilieri della brigata san marco riesce a disgustare persino chi,come me, ci sta facendo l'abitudine a tutta questa spazzatura.

QUesto staterello non si merita quegli uomini e sono straconvinto che dopo l'ennesimo tradimento,a vicenda conclusa, persino loro chiederanno il congedo.

Disgustato come non mai.





[Modificato da connormaclaud 22/03/2013 18:13]
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22/03/2013 20:18
 
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Che figura di merda che abbiamo fatto: io davvero non ho parole.
E che gran servizio che abbiam dato anche alla loro "causa".
Adesso si che avranno la benevolenza della Corte tutta per loro...

Io mi chiedo come si possa dare una parola e poi non rispettarla.
E poi mi chiedo anche: una volta non rispettata, come si può smutandarsi così DOPO, con l'aggravante di questa pezza a colori delle "rassicurazioni" ricevute da New Delhi???

Volevano fare i furbi ma poi non hanno retto alle pressioni, Dio che potenza che siamo...
Davvero allibito dalla "politichetta" estera di questa italietta.
22/03/2013 21:13
 
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22/03/2013 22:07
 
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Ci siamo sempre inchinati di fronte a tutti, solo ai tempi dell' Impero Romano ci facevamo rispettare, forse perchè quella non era ancora Italia.
Comunque i commenti del centrodestra sono disgustosi, pensando alla bocca dalla quale escono. Parlano proprio loro di politica estera...
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22/03/2013 22:21
 
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Lo so che posso sembrare ripetitivo, ma un paese che ha un'identità nazionale ben radicata, tollera una cosa del genere?
Mah...L'Ecuador, che non è certo una potenza, sta proteggendo Assange, riuscendo nell'intento di resistere alle pressioni degli Usa. Roba da matti...
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22/03/2013 22:50
 
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Un Paese non può vivere di solo spread, di tagli agli stipendi della casta o di presunti conflitti di interesse.
Qualsiasi agenda deve avere al primo punto il rispetto della bandiera simbolo della nazione, dignità e orgoglio, difesa di chi serve lo Stato rischiando la vita. Tutto il resto ne discende. E invece siamo ripiombati nell'italietta di inizio secolo scorso: debole, confusa, pasticciona, ingrata, senza nerbo e parola. Lo dobbiamo a Monti e al suo governo. Nel giro di una settimana prima hanno tradito la parola data agli indiani, poi quella a noi italiani e al mondo.I due marò del San Marco arrestati in India li avevano rispediti in licenza per qualche settimana con l'assicurazione di un loro ritorno per il processo. Abbiamo annunciato con squilli di tromba che ce li saremmo tenuti, ma di fronte all'India che ha mostrato i muscoli (e non solo quelli) abbiamo calato le braghe: sono già in volo verso New Delhi, con tante scuse.
Questo è Monti, l'uomo che doveva ridarci la credibilità internazionale che ci avevano fatto credere persa. Questo è Terzi, il ministro già ambasciatore in America. Questa è l'Italia dei tecnici voluta e sostenuta dai salotti di banchieri e intellettuali, dai giornaloni della sinistra. Una manica di incapaci, egoisti ed egocentrici, senza alcuna legittimazione, traditori di parole date (ricordate il «mai mi candiderò» di Monti?). Volevano suonare l'Italia e gli elettori li hanno suonati, volevano cantarle all'India e il mondo l'ha cantata a loro. Hanno preso ordini non dagli italiani ma da capi di Stato e governo stranieri, cosa che il governo precedente non ha mai fatto...

P.S.
G.S. ti vedo molto nervoso verso il centrodestra.. Tranquillo che l'amore vince anche l'invidia e l'odio...
Buona serata..
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22/03/2013 23:16
 
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Re:
A.Cosentino, 22/03/2013 22:50:

Un Paese non può vivere di solo spread, di tagli agli stipendi della casta o di presunti conflitti di interesse.
Qualsiasi agenda deve avere al primo punto il rispetto della bandiera simbolo della nazione, dignità e orgoglio, difesa di chi serve lo Stato rischiando la vita. Tutto il resto ne discende. E invece siamo ripiombati nell'italietta di inizio secolo scorso: debole, confusa, pasticciona, ingrata, senza nerbo e parola. Lo dobbiamo a Monti e al suo governo. Nel giro di una settimana prima hanno tradito la parola data agli indiani, poi quella a noi italiani e al mondo.I due marò del San Marco arrestati in India li avevano rispediti in licenza per qualche settimana con l'assicurazione di un loro ritorno per il processo. Abbiamo annunciato con squilli di tromba che ce li saremmo tenuti, ma di fronte all'India che ha mostrato i muscoli (e non solo quelli) abbiamo calato le braghe: sono già in volo verso New Delhi, con tante scuse.
Questo è Monti, l'uomo che doveva ridarci la credibilità internazionale che ci avevano fatto credere persa. Questo è Terzi, il ministro già ambasciatore in America. Questa è l'Italia dei tecnici voluta e sostenuta dai salotti di banchieri e intellettuali, dai giornaloni della sinistra. Una manica di incapaci, egoisti ed egocentrici, senza alcuna legittimazione, traditori di parole date (ricordate il «mai mi candiderò» di Monti?). Volevano suonare l'Italia e gli elettori li hanno suonati, volevano cantarle all'India e il mondo l'ha cantata a loro. Hanno preso ordini non dagli italiani ma da capi di Stato e governo stranieri, cosa che il governo precedente non ha mai fatto...

P.S.
G.S. ti vedo molto nervoso verso il centrodestra.. Tranquillo che l'amore vince anche l'invidia e l'odio...
Buona serata..




Lo dobbiamo a Monti e a tutti quelli che l' hanno preceduto, compreso il tuo caro Silvio.
Ti ricordo che il tuo caro Silvio fu uno dei primi a sostenere Monti, anche nell' ultima campagna elettorale quando (per l' arco di uno sbadiglio) decise di non candidarsi più, dopodichè lo scaricò di nuovo (che coerenza).
Il governo precedente ci ha sputtanato a livello mondiale in tutti i sensi, forse vivevi su un altro pianeta in quel periodo. [SM=g2725401]
Io non sono nervoso verso il centrodestra ma verso i suoi componenti, mi sembra chiaro.
Cerca di usare frasi tue e non copiate dagli spin doctors del tuo caro Silvio (l'amore vince anche l'invidia e l'odio). [SM=x43819]
L' unica cosa che posso invidiare al tuo caro Silvio sono i soldi. [SM=g2725401]

Tornando in topic, mi sembra chiaro che questa faccenda non fa altro che farci sprofondare sempre di più verso la credibilità che può avere un gattino che ruggisce contro un leone.
Non siamo una grande potenza e non siamo nemmeno dignitosi, che forse è peggio.
[Modificato da George.Stobbart 22/03/2013 23:18]
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23/03/2013 12:34
 
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Dopo il pasticcio diplomatico delle scorse settimane e la clamorosa marcia indietro del governo italiano davanti alla rappresaglia indiana, c’è un nuovo, preoccupante capitolo per la vicenda marò. E riguarda l’unica “assicurazione” che il nostro governo aveva detto di ottenere, cioè l’esclusione della pena di morte.

“Il governo indiano non ha fornito nessuna garanzia” al governo italiano in merito alla sentenza che verrà pronunciata dal tribunale speciale ordinato dalla Corte suprema di Delhi nella vicenda. Lo ha detto il ministro della Giustizia indiano, Ashwani Kumar, in un’intervista all’emittente Tv Ibn. Al giornalista che gli domandava come mai il ministro degli Esteri Salman Khurshid avesse rassicurato l’Italia sul fatto che i due marò non rischiano la pena di morte, Kumar ha risposto: “Come può il potere esecutivo dare garanzie sulla sentenza di un tribunale?”. Khurshid , ha aggiunto il ministro della Giustizia, “è anche un avvocato e sul perchè abbia detto quelle cose, sta a lui rispondere”. Intanto, sempre Ibn riferisce che il governo indiano ha approvato la costituzione del tribunale speciale che dovrà giudicare i due marò italiani Salvatore Latorre e Massimiliano Girone.

“Non mi stupiscono le dichiarazioni del ministro della giustizia indiano sul fatto che il governo indiano non dà garanzie sulla sentenza e sulla pena di morte. Sono parole che ricalcano ciò che aveva già detto l’Ambasciata indiana, vale a dire che nella loro giurisprudenza la pena di morte viene applicata molto raramente”. Lo sottolinea l’avvocato Giacomo Aiello, che insieme a Carlo Sica difende i due marò italiani. Quanto alle rassicurazioni fornite dal ministro degli esteri indiano Salman Khurshid sul fatto che i due marò non rischiano la pena di morte, “è chiaro che lui parla su un registro diplomatico che non è quello strettamente giuridico della giustizia”.
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23/03/2013 13:41
 
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Questo governo tecnico è di una bassezza disarmante...doveva essere il governo della salvezza, è stato il governo dei poteri forti, della disequità sociale e della vergogna internazionale.

Ma come possiamo mai fare bene noi, con uomini così...
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23/03/2013 14:08
 
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Re:
Paperino!, 23/03/2013 13:41:

Questo governo tecnico è di una bassezza disarmante...doveva essere il governo della salvezza, è stato il governo dei poteri forti, della disequità sociale e della vergogna internazionale.

Ma come possiamo mai fare bene noi, con uomini così...




Perchè un governo...un qualsiasi governo, non può reggersi solo ed esclusivamente sulle competenze (ammesso, poi, che ci siano).
Questa è gente abituata ad eseguire ordini, ma per essere autentici statisti, bisogna avere la schiena dritta ed il coraggio di dire no (qualche volta).
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