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parola di Krugman

Ultimo Aggiornamento: 30/11/2012 08:13
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29/11/2012 11:54
 
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Krugman, un'illusione il collasso italiano
Il Nobel dell'economia sostiene che potrebbe essere un abbaglio statistico. E invita a rivedere l'austerità imposta da Monti

Forse non è poi così vero che siamo il fanalino di coda della produttività. Del resto sappiamo fare tante cose belle che piacciono nel mondo. E poi non ha senso associarci alla Grecia. Tutto sommato, abbiamo uno Stato più leggero della Francia. Non sono questi i maldestri tentativi di consolazione di un accademico locale prestato all’esercito della salvezza CrescItalia. Ma le riflessioni dubbiose di un Nobel dell’economia che arrivano impreviste a lenire le ferite dell’orgoglio economico nazionale. Con una spiegazione a sorpresa.

Paul Krugman, 59 anni, economista di Princenton insignito del massimo riconoscimento alla sapienza nel 2008, nel suo blog sul New York Times, The conscience of a liberal, da qualche giorno si domanda “qual è il problema dell’Italia?”. Oggi si è dato una prima, sorprendente risposta: il misterioso collasso della produttività italiana potrebbe essere un’illusione statistica. Sì, proprio così un abbaglio di numeri, grafici, tabelle e istogrammi. È una possibilità da prendere in considerazione quando c’è qualcosa di stonato in un quadro socioeconomico, consiglia il barbuto professore. Che argomenta: l’Italia, con le sue leggi larghe ma deboli, ha una grande tradizione di lavoro nero, che essendo “nero” non viene fotografato dalle statistiche, non contribuisce al Pil ma al calo della produttività sì.

La spiegazione piace a Krugman perché, dice, “dà senso” ad alcune incongruenze nella misurazione dei costi italiani della competitività. Lui per esempio le nota in un grafico della Fondo Monetario internazionale dove rileva una forte divergenza tra l’andamento del costo del lavoro, che suggerisce una sopravvalutazione, e gli altri parametri (export, prezzi all’ingrosso, prezzi al consumo). Il sospetto: una forte sottovalutazione della produttività. Anche l’andamento della bilancia dei pagamenti conforta questa ipotesi. L’Italia non ha mai avuto un deficit nello stile spagnolo.

Il grafico del Fmi cui si riferisce Paul Krugman
in cui riscontra un divergenza tra andamento del costo del lavoro (riga viola)
e gli altri parametri: export (riga blu),
prezzi all'ingrosso (riga rossa) e prezzi al consumo (riga verde).

Questo non vuol dire che vada tutto bene, avverte Krugman, perché l’Italia ha ancora mercati poco efficienti, monopoli che vivono di rendita, e un ritardo nell’uso delle tecnologie. Ma non è quel “basket case” (pattumiera? casino?) che i numeri farebbero pensare. E quindi bisogna chiedersi se il programma di austerità deve essere così duro come il governo Monti (che lui non cita) propone e dispone. "Una scelta diversa è possibile", come dice il titolo del libro scritto dall’imprenditore Ernesto Preatoni. Che il Nobel è accorso a presentare a Milano (sempre oggi). Una strana coppia per un possibile partito dell’alternativa antidepressiva.


tratto da : economia.panorama.it/paul-Krugman-un-illusione-il-collasso-...
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29/11/2012 13:40
 
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Krugman è un gran mattacchione, si diverte come un pazzo a scrivere queste. Ma se uno studente al suo corso dicesse cose del genere lo farebbe volare dalla finestra nel cortiletto interno della WWS sotto la statua del ventottesimo presidente che ammonisce gli studenti: "diventiamo grandi grazie ai sogni".
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29/11/2012 18:43
 
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Di recente ha scritto che di lì a pochi giorni i bancomat italiani e spagnoli non avrebbero più consentito prelievi ai risparmiatori...

Secondo me dopo il Nobel ha iniziato a fumare di brutto...

E poi, perfavore, mettiamo l'articolo in inglese che di queste traduzioni "libere" c'è sempre da aver paura...
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29/11/2012 23:17
 
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Questo e' nulla rispetto a cio' che ha scritto il 25.
krugman.blogs.nytimes.com/2012/11/25/incredible-credibility/?smid=tw-NytimesKrugman&s...

Si e' talmente politicizzato che neanche piu' controlla i dati. Krugman e' uno che ha dalla sua una lunga tradizione di errori matematici e metodologici, aggiungeteci la passione politica ed avete un vecchio da bar che in forza di un Nobel si sente la massima autorita' su tutto.
[Modificato da ObbligazioneNaturale 29/11/2012 23:19]
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30/11/2012 08:13
 
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[SM=g2725401] Di questi tempi non è il solo con un grande (l)ego .
[Modificato da connormaclaud 30/11/2012 08:13]
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