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Aperte le porte dell'inferno!

Ultimo Aggiornamento: 18/11/2012 00:01
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15/11/2012 00:59
 
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Era nell'aria. Doveva capitare. E' capitato!

Dal Corriere della Sera

Israele attacca nella Striscia di Gaza
Hamas risponde con razzi verso il Negev


Il capo militare di Hamas ucciso da un missile. Altri 8 morti palestinesi. Gli Usa: «Tel Aviv ha il diritto di difendersi»


Un'escalation come non se ne vedevano da almeno quattro anni, dai tempi dell'operazione Piombo Fuso: Israele, dopo aver ucciso nel pomeriggio, con un'operazione chirurgica, il comandante militare di Hamas, Ahmed Al-Jaabari, ha effettuato in serata numerose incursioni aeree nella Striscia di Gaza, pare anche da navi al largo nel Mediterraneo. Il totale delle vittime, tra tutti i raid, ammonta a nove secondo l'inviato palestinese all'Onu. Un crescendo di tensione insomma che ha spinto l'Egitto a richiamare l'ambasciatore in Israele

RAZZI SUL NEGEV - Hamas aveva risposto all'attacco di Israele intorno alle 18, lanciando una trentina di razzi verso la città israeliana di Be'er Sheva, nel deserto del Negev. L'attacco è stato sferrato mentre in Israele iniziavano i telegiornali. Finora non si ha notizia di vittime. Secondo la stampa locale israeliana alcuni razzi, almeno 13 prevalentemente di tipo Grad, sono stati intercettati dai sistemi di difesa.

ISRAELE:«APERTE TUTTE LE OPZIONI» - E in serata il premier di Tel Aviv Benyamin Netanyahu ha parlato alla tv di Stato, annunciando che «l'esercito è pronto a estendere l'operazione, se necessario. Oggi abbiamo rivolto un messaggio chiaro a Hamas e alle altre organizzazioni terroristiche, e se sarà necessario siamo pronti a estendere l'operazione». Mentre il ministro della Difesa, Ehud Barak, ha autorizzato un richiamo alle armi dei riservisti, dopo l'annuncio di una vasta operazione contro «obiettivi terroristici» nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito la radio israeliana. L'annuncio arriva dopo che le Forze armate dello stato ebraico hanno fatto sapere che «tutte le opzioni» sono aperte, compresa quella di un'operazione via terra.

HAMAS: «EGITTO AIUTACI » - Dal canto suo Ismail Haniyeh, numero uno di Hamas, capo del governo palestinese a Gaza ha invitato gli stati arabi, in particolare l'Egitto a fermare l'attacco israeliano sull'enclave palestinese: «Invochiamo tutti i fratelli arabi e specialmente l'Egitto e il suo nuovo presidente, a fermare questa barbara campagna in difesa di Gaza e del suo popolo. Invochiamo inoltre un urgente incontro tra gli arabi per controbattere la brutale aggressione». E il Cairo ha fatto dunque le prime mosse: ha richiamato il suo ambasciatore in Israele e a chiesto all'Onu di convocare urgentemente il Consiglio di Sicurezza. La Lega Araba, intanto, ha indetto una riunione straordinaria per sabato.

L'AMBASCIATORE ISRAELIANO TORNA IN PATRIA - Il presidente egiziano Mohamed Morsi ha inoltre convocato l'ambasciatore di Tel Aviv, Yaakov Amitai. Ma Amitai, accompagnato dal suo staff, avrebbe lasciato il Cairo in tutta fretta. Una decisione non voluta però dal governo israeliano, a quanto pare: «Nessuna azione simmetrica è stata presa nei confronti dell'Egitto» dicono fonti diplomatiche di Tel Aviv. «La nostra ambasciata è aperta e funzionante».

ALTISSIMO DIRIGENTE -Nel pomeriggio, in uno dei raid aerei, era rimasto dunque ucciso, colpito all'interno della sua auto da un missile, Al-Jaabari, altissimo dirigente di Hamas, capo dell'ala militare del movimento, uno dei ricercati numero uno da parte dell'intelligence israeliana, responsabile del sequestro del soldato Gilad Shalit. Con lui, è morto un altro esponente del braccio armato, Saed Attar. Immediata e durissima è stata la reazione del movimento integralista palestinese: «Il raid aereo di Israele a Gaza ha aperto le porte dell'inferno».

OPERAZIONE COLONNA DI NUVOLA - L'esercito israeliano aveva detto che l'esecuzione di Al-Jaabari rientrava in un'operazione -finora aerea - denominata «Colonna di nuvola» (Cloud Pillar) contro Hamas e altri fazioni palestinesi nella Striscia di Gaza. L'attacco contro «Jaabari segna l'inizio - aveva detto il portavoce militare Yoav Mordechai, citato dal Jerusalem Post - di una campagna per colpire Hamas e le organizzazioni terroristiche» a Gaza. «Il primo scopo - aveva aggiunto - è di riportare la quiete nel sud di Israele» bersaglio di lanci di razzi dalla Striscia negli ultimi cinque giorno «e il secondo di colpire le organizzazioni terroristiche».

GLI USA SORVEGLIANO - Dopo l'uccisione di Al_Jaabari sono fioccate le reazioni da tutto il mondo. Gli Stati Uniti hanno dichiarato di «sorvegliare da vicino» l'evoluzione della situazione a Gaza ribadendo il pieno sostegno al diritto di Israele di «difendersi contro il terrorismo». A sera il Dipartimento di Stato di Washington ribadiva la posizione americana: «gli Stati Uniti sostengono il diritto di Israele e difendersi e condannano in modo forte il lancio di razzi da Gaza».

I COLLOQUI CON NETANYAHU E PERES - Poco più tardi il presidente Barack Obama ha sentito sia il primo ministro Benjamin Netanyahu sia il presidente Shimon Peres. L'ufficio stampa di quest'ultimo ha riferito di avere informato il presidente che Al-Jaabari era un «omicida di massa». Inoltre, Peres ha detto al suo omologo americano che «negli ultimi cinque giorni contro Israele c'è stato un costante lancio di missili, e le nostre madri e i nostri bambini non possono dormire tranquilli».

EGITTO: «INACCETTABILE» - L'Egitto, oltre a richiamare l'ambasciatore, ha dichiarato di ritenere «assolutamente inaccettabile» l'azione di Tel Aviv «Condanniamo nei termini più forti possibili l'uccisione di Ahmed Jaabari da parte di Israele» ha dichiarato il ministro degli Esteri del Cairo, Kamel Amr. E ha aggiunto: «L'uccisione di civili e di persone innocenti è assolutamente inaccettabile». I Fratelli musulmani, movimento cui fa capo il partito Libertà e Giustizia del presidente Mohamed Morsi, in una nota hanno avvisato Israele che «deve tenere conto dei cambiamenti avvenuti nel mondo arabo e, in particolare, in Egitto. Il nostro Paese non permetterà che i palestinesi siano oggetto dell'aggressione di Israele come in passato».






Nolite conformari huic saeculo sed reformamini in novitate sensus vestri.
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