Giuseppe, però, il problema degli eurobond è che poi il discorso sulle limitazioni di sovranità dovremmo farli sul serio.
La gestione di un debito pubblico europeo richiede la rinuncia alla propria sovranità nazionale in termini di spesa. Forse è anche una strada da seguire in un'ottica di far diventare l'Europa una realtà a prescindere dalle singole Nazioni (cosa in cui non credo data la storia degli Stati europei), ma gli eurobond non possono essere la risposta alla crisi, la via d'uscita rapida.
L'altro giorno la Germania ha proposto un super commissario con poteri d'intervento in Grecia. Ora o accettiamo il super commissario, con le annesse limitazioni alla sovranità, oppure accettiamo le responsabilità della crisi. Diversamente si vuole la botte piena e la moglie ubriaca.
Non entro nello specifico nel caso Grecia, in quanto non posso conoscerlo quanto l'Italia. Resto, quindi, a ragionare sull'esperienza italiana. Abbiamo un governo di autoproclamati onesti ed intelligenti (rispondo qui anche a connor), ma sembra che le cose non cambino.
Si parla tantissimo di crescita, ma non si pensa nemmeno lontanamente a liberalizzare le professioni. Potrei fare mille altri esempi di riforme a costo zero che renderebbe l'Italia un Paese normale, ma la risposta dei politici prima e dei tecnocrati poi è stata la stessa: aumentare le tasse e ridurre la spesa nei servizi.
Ora vorrei anche dare ragione a connor, ma se B. ed i suoi erano terroristi, il Pd ed i suoi sono, a voler esser buoni, incapaci e litigiosi, i tecnici sono al soldo dei partiti (che hanno voluto evitare di sporcarsi la faccia), da chi dovrebbe venire la diversità umana necessaria per governare bene questo Paese?
Non dobbiamo affidarci alla bontà ed onestà dei politici. La nostra lotta dovrebbe essere finalizzata a richiedere meno peso statale, meno politici, meno decisioni centralistiche. Tuttavia ancora inseguiamo il segno di una classe dirigente capace di resistere alle pressioni dei grandi gruppi di potere, che sappia governare meglio di tutte le precedenti, che sia dotata di onestà e valori.. Non ci credo. Non dobbiamo crederci. La storia italiana è ricca di governi, di uomini e di comportamenti che dimostrano come gli assetti riprodotti nel tempo siano sempre gli stessi.
Dico una cosa marxista ( :D ): il punto non è cambiare chi guida lo Stato, ma cambiare la macchina statale, perché quella che c'è è il frutto della mentalità dei governanti, la struttura :) .