caro lucas...
scusa l'intrusione... ma mi sento di dirti che ti capisco tantissimo.
sono una di quelle poche fortunate - che a detta di tutti - nella vita a a 24 anni è già arrivata.
Non so se possa interessarti ma leggendo il tuo post mi va di raccontarti il mio escurs e condividere con te le mie goie e soddisfazioni che allo stesso tempo sono anche le miei frustrazioni (se così possiamo chiamarle)
ho sempre lavorato prima ancora di iscrivermi all'università... contratti a termine che bene si conciliavano con lo studio.
l'anno scorso ad ottobre a 24 anni appena compiuti finalmente il mio sogno si corono: la laurea.
giovane, giovanissima mi tuffo subito nella pratica forense che mi prende a tempo pieno, mi sconvolge ma mi piace, tanto. l'aspetto economico non lo prendo in considerazione: ormai sono abituata ai pochi spiccioli. trvo un mio equilibrio, forte della mia giovane età. 24 anni, tanti sogni, tante aspettative e l'entusiasmo di fare.
passano pochi mesi... marzo 2012 scopro di aver vinto una causa di lavoro e dpo pochi giorni sono reintegrata a tempo indeterminata nella azienda in cui avevo lavorato qualche anno prima. Parlo di una S.p.A. di livello nazionale e più, ma la mansione non corrisponde affatto al mio titolo di studio, ai miei sogni.
Inizia la guerra interiore e in famiglia. Sono fliglia di un impiegato che da sempre ha portato avanti dignitosamente la sua famiglia, non ha mai mancato in nulla. Mio padre mi ha spinto e spronato affinche' io accettassi questo lavoro, che è mio, mi spetta.
Ma io sono giovane, sogno la libera professione, punto sulle mie ambizioni e capacità e sapere di essere incompatibile per via del contratto subordinato, sapere di non potermi abilitare tra pochi mesi... mi angoscia.
Alla fine ho accettato, sono tornata in azienda. Si tratta di un lavoro part time con turni pomeridiani e serali. In poche parole esco la mattina e continuo la mia pratica con tanta passione... nel tardo pomeriggio mi trasformo nell'impiegata della grande azienda che si porta uno stipendio dignitoso tutti i mesi a casa.
Mi ammazzo, passo dalle 14 alle 16 ore per strada. Già sono molto stanca... per ora sono con due piedi in una scarpa e la mia decisione definitiva non l'ho ancora maturata. In cuo mio la speranza è di crescere in azienda e trovare all'interno una collocazione idonea alla mia persona e ai miei studi. Ma basta guardarsi intorno per capire che le cose non vanno proprio così
Tutto questo per dirti che... il tuo tormento mi è chiaro e lo comprendo a pieno...
ti posso solo dire che già il fatto di essere un lavoro attinente ai tuoi studi è una gran cosa.
Scusa la lunga storia... ma difficilmente posso raccontarla ed essere capita
... perchè ogni traguardo è solo un nuovo punto di partenza...