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una vita di attese o di azioni?

Ultimo Aggiornamento: 10/07/2012 22:51
Email Scheda Utente
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Utente Gold
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10/07/2012 22:08
 
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ultimamente mi è capitato di affrontare il discorso delle attese con molte persone da questa angolazione: si può sempre agire secondo il principio "homo faber ipsius fortunae" oppure in alcuni frangenti ci si deve abbandonare o meglio, per chi crede, affidare?
Il punto centrale è questo: io credo che ciascuno sia artefice del proprio destino e che tutto quanto fa contribuisce alla realizzazione del progetto che ognuno ha pensato per sè stesso.
Nella vita, però, spesso accadono cose che, oggettivamente, sono fuori controllo, fuori portata, sia perchè sono causate da eventi totalmente fortuiti, come una malattia, oppure perchè dipendono da scelte e decisioni di altre persone, con le quali si viene in relazione.
Cosa fare in questi casi, soprattutto nella seconda ipotesi§? continuare a fare Don Chisciotte contro i mulini, cercando con tutte le proprie forze di combattere le circostanze avverse oppure affidarsi, a Dio, al corso degli eventi, a quel che sia, aspettando tempi migliori.
Io ho sempre ritenuto che fosse necessario continuare a combattere fino allo sfinimento per raggiungere i propri obiettivi, contro ogni avversità ma questo è valido sempre quando in gioco c'è la volontà personale e solo quella: la mia carriera universitaria, le scelte di formazione post universitarie, il lavoro io li affronto così, gli ostacoli si superano perchè il tutto dipende da me. Cosa accade però in altri ambiti nei quali non tutto dipende da noi stessi?
Voi come vi regolate? Da qualche esperienza e riflessione mi rendo conto che tante volte, in queste situazioni, non resta che attendere tempi migliori, facendosi magari venire l'ulcera perchè l'attesa non è congeniale, ma tant'è.
Che ne pensate voi? Meglio attendere tempi migliori, come dice Snoopy, oppure fare Don Chisciotte in ogni caso?




10/07/2012 22:27
 
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Re:
capt.claricesparrow, 10/07/2012 22.08:


Io ho sempre ritenuto che fosse necessario continuare a combattere fino allo sfinimento per raggiungere i propri obiettivi, contro ogni avversità ma questo è valido sempre quando in gioco c'è la volontà personale e solo quella: la mia carriera universitaria, le scelte di formazione post universitarie, il lavoro io li affronto così, gli ostacoli si superano perchè il tutto dipende da me. Cosa accade però in altri ambiti nei quali non tutto dipende da noi stessi?
Voi come vi regolate? Da qualche esperienza e riflessione mi rendo conto che tante volte, in queste situazioni, non resta che attendere tempi migliori, facendosi magari venire l'ulcera perchè l'attesa non è congeniale, ma tant'è.
Che ne pensate voi? Meglio attendere tempi migliori, come dice Snoopy, oppure fare Don Chisciotte in ogni caso?




Bel topic Capt.! [SM=x43813]

Io sono sempre stata una Don Chisciotte contro cose che non dipendevano da me, ho sempre lottato tanto, forse troppo. Avrei dovuto in alcuni momenti riporre le armi perchè obiettivamente possiamo fare poco se le cose non dipendono dalla nostra forza di volontà. Non lo so è un periodo che sono per "lasciare andare le cose per la loro strada", non perchè ritengo queste "battaglie" meno importanti di altre, ma arrivi a un punto che sei stanca. Mi affido alla vita, a Dio , e penso che se è destino che le cose devono cambiare allora cambieranno, niente è impossibile. Cerco di impiegare le mie forze mentali per ciò che posso cambiare con la mia volontà e a rimettermi in piedi quando le cose non vanno come vorrei.
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Utente Master
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10/07/2012 22:34
 
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Re: Re:
Niña de Luna, 10/07/2012 22.27:




Bel topic Capt.! [SM=x43813]

Io sono sempre stata una Don Chisciotte contro cose che non dipendevano da me, ho sempre lottato tanto, forse troppo. Avrei dovuto in alcuni momenti riporre le armi perchè obiettivamente possiamo fare poco se le cose non dipendono dalla nostra forza di volontà. Non lo so è un periodo che sono per "lasciare andare le cose per la loro strada", non perchè ritengo queste "battaglie" meno importanti di altre, ma arrivi a un punto che sei stanca. Mi affido alla vita, a Dio , e penso che se è destino che le cose devono cambiare allora cambieranno, niente è impossibile. Cerco di impiegare le mie forze mentali per ciò che posso cambiare con la mia volontà e a rimettermi in piedi quando le cose non vanno come vorrei.




Quoto Nina [SM=x43799]

Ci sono cose per cui si può e si deve sempre lottare e ce ne sono altre per cui le battaglie non servono, e allora mi abbandono agli eventi utilizzando le mie forze per reagire, per accettare psicologicamente quello che sta accadendo. Cercare di abbattere "un muro di ferro" è autodistruttivo. Ad un certo punto bisogna fermarsi e riconoscere i propri limiti.




"E devi lottare ogni giorno per migliorare te stesso, per avere il coraggio di vederti riflesso, di guardarti allo specchio..
A volte ti sembra di sostenere il cielo, e che sotto quel peso non ci sia nessuno, ma guarda fuori.. c'è un mondo bellissimo..
è tutto giusto, è tutto sbagliato, abbiamo tutti una ragione.. ma non siamo mai soli se non lo vogliamo e siamo più uguali di quanto sembriamo.
Ora dammi la tua mano.."

[SM=x43829] Eros [SM=x43829]



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Utente Senior
Moderatrice
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10/07/2012 22:41
 
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Qualche anno fa, quando il mio romanticismo era ancora ad altissimi livelli, pensavo che facendo anche l'impossibile, facendo anche più di quello che avrei dovuto fare, sarei riuscita a guadagnare quello che desideravo. Inutile dire che spesso mi sono ritrovata con le mani piene di niente e con parecchie cicatrici [SM=g2725401]
Adesso, essendo un po' più razionale, penso che quando le situazioni non dipendano solo da noi bisogna fare, sperare, continuare...ma soprattutto bisogna, in queste situazioni, essere anche molto coraggiosi e sapere quando è il momento di fare un passo indietro e fermarsi. A volte si pensa che la parola "fine" faccia più male del continuare, ma sulla via lunga l'invano continuare ti distrugge, il fermarsi fa male solo fin quando non si metabolizza la sconfitta...dopo, poi si è pronti a ricominciare.












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Post: 123
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Utente Junior
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10/07/2012 22:47
 
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Io sono sempre stata 1 tipo molto combattivo..quello che volevo anche se lentamente con le mie forze me lo prendevo sempre...però come dici tu ci sono momenti della vita che ti mettono alla prova..malattie, incidenti, crisi esistenziali, scelte sbagliate ecc...secondo me tutti noi prima o poi passiamo dei momenti di fragilità e la scelta sul nostro futuro spetta solamente a noi stessi se davvero ci crediamo..spetta a noi scegliere se vale la pena continuare o demordere...

a dir la verità non mi è mai capitato che altre persone potessero influenzare in modo rilevante la mia vita e le mie scelte...però ti dico che in passato ho dovuto fare i conti con 1 periodo di forte debilitazione e stress fisico che mi hanno rallentato nello studio e non sai quanta rabbia avevo xkè mi vedevo letteralmente bloccata
Email Scheda Utente
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Post: 3.162
Utente Master
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10/07/2012 22:51
 
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"Dio aiutami ad avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, di sopportare le cose che non posso cambiare, ma soprattutto, dammi l’intelligenza per capire la differenza."

Secondo me, la risposta al tuo quesito è relativamente semplice. Si dovrebbe lottare sempre. Sentirsi vivi vuol dire avere degli obiettivi, impegnarsi per conquistarli, credere profondamente in qualcosa e lottare per ottenerla. Solo che ci sono volte in cui non ce la fai, ti stanchi e allora inizi a galleggiare, a sperare che le cose si aggiustino da sole. A volte va bene, a volte no.
E poi, a volte, accadono delle cose che non puoi cambiare: e allora devi lottare ancora, ma stavolta con te stesso, non per cambiarle ma per accettarle. E non è che sia più facile, eh.


"There are no happy endings,
endings are the saddest part,
so just give me a happy middle
and a very happy start."
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