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Giunta De magistris: si dimette anche Narducci

Ultimo Aggiornamento: 22/06/2012 22:09
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18/06/2012 20:21
 
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E se va anche Giuseppe Narducci. Raggiunge l’ex presidente della municipalizzata dei rifiuti Raphael Rossi e l’ex presidente del Forum delle Culture Roberto Vecchioni nella stanza degli ‘autoepurati’ della Rivoluzione arancione di Napoli. L’ormai ex assessore alla Sicurezza si è dimesso stamane con una lettera al sindaco Luigi de Magistris. Portando alle estreme conseguenze un conflitto in corso da tempo. L’ex pm di Calciopoli non parlava con l’ex pm di Why Not da più di due settimane, galeotta un’intervista del sindaco in cui accennava alla scelta di Narducci di entrare in giunta come una conseguenza dei “suoi problemi in magistratura”. Un passaggio che ha fatto andare su tutte le furie Narducci (“non sono io ad aver avuto problemi con la magistratura, caso mai qualcun altro…), rendendo irrimediabili tensioni e problemi emersi in altre vicende squisitamente amministrative. Tensioni che il sindaco è destinato a rinfocolare con la nota di commento alle dimmissioni: “Narducci doveva realizzare una struttura efficace contro la corruzione e il malaffare, ma non ha portato nessun risultato in tal senso”. Insomma, l’assessore avrebbe fallito proprio nel compito che gli era stato affidato, la legalità.

Per farla breve: tra de Magistris e Narducci nel tempo si è scavato un solco per le continue azioni di ‘veto’ esercitate da Narducci su alcune delle questioni più scabrose del primo anno di amministrazione. Dall’ostilità verso l’assunzione, poi non perfezionata, di 23 dipendenti in Asìa (tra le cause non dette delle dimissioni di Rossi) alle perplessità su un’altra infornata, l’internalizzazione di centinaia di dipendenti ex Lavajet, subappaltatrice dell’igiene urbana. Fino alle due vicende più recenti, e delicate. La prima è l’asse Narducci-Realfonzo sul bilancio, che ha costretto la giunta ad approvare una delibera accompagnata da un documento di richiamo della Corte dei conti sul calcolo dei “resuidi attivi”, palesemente non esigibili. La seconda è relativa al carteggio dell’amministrazione con l’imprenditore immobiliare Alfredo Romeo, che è riuscito ad ottenere la transazione per i crediti maturati con il Comune e vuole portare avanti la riqualificazione dell’area dell’Antica Dogana, dove sorge il suo lussuoso albergo a cinque stelle. Non è un mistero che Narducci fosse tra i contrari a intavolare trattative con l’imprenditore finito nel mirino di un’importante inchiesta della Procura di Napoli sui presunti rapporti inquinati tra l’impresa Romeo e la vecchia giunta guidata da Rosa Russo Iervolino.

E’ stata bollata da molti come ‘inchiesta flop’, perché in primo grado sono stati tutti assolti (Romeo è stato condannato per corruzione, ma solo per un singolo episodio di assunzione). Ma tenendo bene in mente che i rilievi penali sono una cosa, e i giudizi politici e amministrativi un’altra, forse le perplessità di Narducci nascono anche dalle considerazioni mosse dall’ordinanza con cui il 29 gennaio 2009 il Tribunale del Riesame di Napoli confermò la misura cautelare nei confronti di Romeo e degli altri indagati, definiti “sodalizio criminale capace di penetrare in modo trasversale tra le forze politiche con l’ obiettivo di ottenere il più ampio reticolo di collusioni per poter piegare l’ interesse pubblico a quello delle sue imprese: il profitto in luogo del bene di tutti”. Ed ancora: “Più che un consulente del Comune di Napoli, Romeo è divenuto (…) il dominus dell’ amministrazione e forse questo induce a confondere, sul piano giuridico, il “governatore” di fatto di un pezzo dell’ istituzione comunale con una sorta di super-consulente”. Il nome del magistrato che scrisse l’ordinanza? Luigi de Magistris. Era stato da pochi mesi trasferito d’ufficio a Napoli dopo aver fatto il pm a Catanzaro.

fatto quotidiano
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18/06/2012 20:24
 
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La grande riBoluzione arancione sta diventando come i 10 indiani di Agatha Christie.
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19/06/2012 09:25
 
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Quoto Trixam [SM=x43799]: fuori uno, chi sarà il prossimo?
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19/06/2012 10:00
 
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A questo punto chi è il cattivo? Narducci o Dema? Rossi o Dema? Insomma è l'ora delle scelte "irrevocabili"...
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19/06/2012 10:52
 
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Dal professore Prisco, che mi prega di postare. E' un intervento sul blog del Direttore del Corriere del Mezzogiorno, che ieri (18 giugno) aveva commentato le affermazioni a Bologna di Monti, intervistato da Mauro e Scalfari, sul fatto che la crescita non si fa per decreto, ma innescando processi economici positivi

Poni un’interessante questione, caro Direttore. L’economia è in Germania ancora un ramo della filosofia morale, dice Monti. Lì in poco più di vent’anni hanno sostanzialmente riunificato un Paese la cui parte orientale era economicamente distrutta. Lì, aggiungo io, cacciano un brillante, giovane ministro di sicuro avvenire politico perché scoprono che ha copiato la tesi di dottorato. Vogliamo vedere qui? Dello stato dell’università taccio, altrimenti mi verrebbe un travaso di bile. Eppure quello dell’economia della conoscenza - che sia però qualificata sul serio - è il vero e solo valore aggiunto che farebbe la differenza. Come dico ai ragazzi: “In tempi di crisi non cercate raccomandazioni e non copiate la tesi, ma puntate solo su voi stessi, essendo responsabili. Non è più tempo di lauree albanesi”. Continuo invece su altro piano: c’era una volta la poi vituperata Casmez, il cui spirito iniziale non era peraltro malvagio. C’è stato dopo il pozzo senza fondo dei flussi di denaro a prescindere dall’utilità che l’investimento avesse, per sostenere spesso reddito parassitario o debole (leggi: assistenzialismo e clientelismo). Certo che occorre spesa pubblica, come ci ha insegnato Keynes, ma selettiva e con controlli occhiuti su a chi va, quanto rende l’esborso, a che cosa serve davvero. Non cioè per inutili parate di regatanti, non per finanziare l’arte al servizio laudativo del padrone di turno, non per i megaconcerti di Elton John al Plebiscito e aggiungi tu cattivi esempi a tuo libito. Non insomma per le solite feste, farina e per gli annunci di forca, ai quali peraltro non crede nessuno. Qualcuno qui ricorda la formula del “familismo amorale”, citando Banfield. È ben detto. Finché però la famiglia (camorra, mafia imprenditrice, ‘ndrangheta) continuerà a prosperare, per i meridionali onesti fare ad esempio impresa o fornire servizi, pagandoci le tasse e traendone legittimo profitto, sarà come disputare una partita di calcio in nove contro undici, con le mani legate e con l’arbitro contro. A proposito, i moralisti intanto si auto cannibalizzano. Dopo quello dell'Asìa, anche “Narducci se n’è ghiuto e suli ci ha lassato!”: De Magogis reagisce come Togliatti con Vittorini. Tornerai sull'argomento, o nobilmente glisserai, tu che avevi visto lontano? Citerai il “parce sepulto”, insomma? Come dice un mio studente estroso, “la ribboluzione arancione sta finendo come i dieci piccoli indiani di Agatha Christie”.
Salvatore Prisco
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19/06/2012 11:59
 
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Premetto che non mi fanno piacere le dimissioni di Narducci e non mi piacciono le dichiarazioni di De Magistris, più o meno direttamente offensive, su Narducci.
Ma c'è da dire che continuare a porre la questione della transazione con la Romeo è assurdo.
Si è trattato di riconoscere i crediti vantati dalla Romeo( e per i quali la Romeo aveva iscritto ipoteca sui beni immobili comunali)e predisporre un piano per il pagamento degli stessi. Si tratta di un pagamento dovuto.
La Romeo è la società che gestisce il patrimonio immobiliare del Comune di Napoli e il cui irrigidimento avrebbe portato alla paralisi totale delle attività relative: manutenzioni, riscossione canoni, ecc....

Un Amministratore deve innanzitutto pensare al funzionamento dei propri servizi( spetta all'Autorità giudiziaria accertare le responsabilità penali e civili- accertamento che non è compromesso dalla transazione!-)

Narducci avrebbe evitato la transazione con effetti deleteri per l'Amministrazione del patrimonio immobiliare Comunale...ad ogni modo questa è stata la sua posizione e AMEN.
C'è però una cosa che non capisco: può una transazione gestita nel rispetto di tutte le regole di legalità e trasparenza essere motivo di rottura?!

P.s. : Andatevi a leggere il testo della deliberazione di Giunta Comunale n. 206 del 27/3/2012, le premesse e d i rilievi e poi, se ne avete il coraggio, continuate a parlate di transazione azzardata, di inciucio con la Romeo .....
[Modificato da nekonika 19/06/2012 12:03]
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19/06/2012 12:03
 
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Re:
nekonika, 19/06/2012 11.59:

Premetto che non mi fanno piacere le dimissioni di Narducci e non mi piacciono le dichiarazioni di De Magistris, più o meno direttamente offensive, su Narducci.
Ma c'è da dire che continuare a porre la questione della transazione con la Romeo è assurdo.
Si è trattato di riconoscere i crediti vantati dalla Romeo( e per i quali la Romeo aveva iscritto ipoteca sui beni immobili comunali)e predisporre un piano per il pagamento degli stessi. Si tratta di un pagamento dovuto.
La Romeo è la società che gestisce il patrimonio immobiliare del Comune di Napoli e il cui irrigidimento avrebbe portato alla paralisi totale delle attività relative: manutenzioni, riscossione canoni, ecc....

Un Amministratore deve innanzitutto pensare al funzionamento dei propri servizi( spetta all'Autorità giudiziaria accertare le responsabilità penali e civili- accertamento che non è compromesso dalla transazione!-)

Narducci avrebbe evitato la transazione con effetti deleteri per l'Amministrazione del patrimonio immobiliare Comunale...ad ogni modo questa è stata la sua posizione e AMEN.
C'è però una cosa che non capisco: può una transazione gestita nel rispetto di tutte le regole di legalità e trasparenza essere motivo di rottura?!





Ora da questa domanda basta darsi una risposta e capire cosa alcuni di noi predicavano nel deserto
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19/06/2012 12:09
 
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Re: Re:
giusperito, 19/06/2012 12.03:



Ora da questa domanda basta darsi una risposta e capire cosa alcuni di noi predicavano nel deserto





No Giusperito, non hai capito cosa intendevo: che la transazione sia stata gestita nel rispetto delle regole è chiaro. Se ti leggi la Deliberazione è evidente la necessità della stessa( ma anche senza Deliberazione il fatto è intuitivo: Gestore del Patrimonio che non viene pagato....ipoteca sui beni oggetto di dismissione...casse comunali vuote...).

Io non metto in dubbio la legittimità della transazione.

Io mi chiedo se non ci sia altro: se le dichiarazioni personali non abbiano giocato un ruolo importante....e mi chiedo quale sia il motivo di quelle dichiarazioni...

Se si è trattato di far dimettere un Assessore troppo legato alla sua mentalità di magistrato e troppo poco amministratore( ed il caso Romeo potrebbe essere emblematico) cmq non mi piace il metodo: lo si poteva rimuovere con una bella motivazione chiara....
Però mi sto rendendo conto che la comunicazione non è il cavallo di battaglia di De Magistris....
[Modificato da nekonika 19/06/2012 12:28]
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19/06/2012 12:34
 
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Per Nekonika Una transazione può essere dolorosa (anche per l'immagine), ma necessaria. Ed è un accordo; gli accordi si fanno non con gli amici e non con una stretta di mano, ma coi nemici (vedi trattativa Stato - mafia e morte del povero Borsellino, che ad essa si opponeva. Auguro beninteso lunga vita a Narducci e a Jannello, che condivide la rigidità sull'affare Romeo; imtanto però Narducci, politicamente parlando, è appunto morto e il leader di Napoli è Nostra Vasquez dice oggi al Corriere del Mezzogiorno che dopo l'approvazione del bilancio bisognerà prendere le distanze dal secondo, consigliere comunale della sua lista civica).
Detto questo: non contesto perciò la dura necessità di oggi, ma erano proprio necessario prima (in campagna elettorale) tutti gli sproloqui di DeMagogis sulla purezza, la legalità, la ribboluzione?
La verità è che la ribolluzione si predica per arrivare a conseguire un ruolo, il realismo impone poi di prendere altre strade, come se si fosse un democristiano qualsiasi. Come volevasi dimostrare e come non avevo mai avuto laicamente dubbi che sarebbe stato
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19/06/2012 13:14
 
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Non sono d'accordo con il parallelismo transazione con Romeo/trattativa Stato-mafia.
Non sono d'accordo perchè nel primo caso trattasi di transazione legittima e lecita sulle modalità di pagamento di un debito da parte del Comune, resosi necessario in seguito all'iscrizione di ipoteca e irrigidimento della Romeo.
Nel secondo caso trattasi di accordo sottobanco, illegittimo e illecito tra Stato e anti-Stato.

La transazione non ha niente a che vedere con un accordo( tra l'altro impossibile per l'agire amministrativo che richiede il Bando pubblico) tra la Romeo ed il Comune di Napoli per la futura gestione del patrimonio immobiliare. Inoltre il Sindaco non ama particolarmente Romeo e non farà nulla per avvantaggiarlo( come è successo finora con la proroga illegittima del contratto con la Romeo...).
Nè riguarda il cd. Progetto Insula, che è tutto da considerare.



[Modificato da nekonika 19/06/2012 13:23]
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19/06/2012 13:57
 
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La comunicazione è assolutamente il suo cavallo di battaglia...

presto l'evidenza sarà così evidente che o ci inventiamo una storia oppure la riconosciamo..

se no facciamo la fine che Mussolini non sapeva niente di Matteotti
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19/06/2012 15:32
 
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Re:
giusperito, 19/06/2012 13.57:

La comunicazione è assolutamente il suo cavallo di battaglia...

presto l'evidenza sarà così evidente che o ci inventiamo una storia oppure la riconosciamo..

se no facciamo la fine che Mussolini non sapeva niente di Matteotti





Tirare in ballo il fascismo mi sembra veramente troppo!
Con il tempo vedremo chi ha ragione...
Alla luce dell'attualità e di come è stata gestita l'informazione di molti interventi( sacrosanti) di De Magistris io sono convinta che la comunicazione non sia il suo forte!
Nè si può dire che abbia la stampa a favore( anzi.....e chissà perchè)!

[Modificato da nekonika 19/06/2012 15:36]
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19/06/2012 16:50
 
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Na se ha una comunicazione corporea impareggiabile, DeMagogis (Guardate come mammà mi ha fatto bello!)
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19/06/2012 16:59
 
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IL CASO
De Magistris a Ligabue
"Mi serve un assessore"
Durante la presentazione del concerto del cantautore in programma a Napoli il prossimo 20 luglio in piazza del Plebiscito, il sindaco scherza sulla possibilità di avere il rocker nella sua giunta al posto dell'ex pm Giuseppe Narducci

Botta e risposta un po scherzoso fra il rocker Luciano Ligabue e il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Durante la presentazione del concerto del cantautore emiliano in programma a Napoli il prossimo 20 luglio in piazza del Plebiscito, un cronista domanda a Ligabue se ha qualche consiglio da dare al sindaco, dato che è stato consigliere comunale. "Dopo tre consigli comunali, ho capito che non è il mio mestiere", risponde il musicista. "Ho giusto bisogno di un assessore...", sorride De Magistris che oggi ha perso nella sua giunta l'ex pm Giuseppe Narducci.

Il cantautore si esibirà in occasione del "Rock in Napoli 2012". Sono 10 anni che Ligabue non suona a Napoli in un grande spazio all'aperto, da quando si esibì allo stadio San Paolo il 14 settembre 2002, ed è la prima volta in assoluto che tiene un concerto in Piazza del Plebiscito.

http://napoli.repubblica.it/cronaca/2012/06/18/news/ligabue_al_rock_in_napoli_2012-37454455/

Fuori luogo proprio...

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19/06/2012 18:48
 
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Pensa che, inizialmente, a leggere i titoli dei giornali sembrava fosse stata una proposta seria( Il Sindaco pensa a Liga come Assessore): giusto per informare correttamente i napoletani.....ma che parliamo a fà.....





[Modificato da nekonika 19/06/2012 18:52]
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20/06/2012 23:23
 
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Re: Re:
nekonika, 6/19/2012 3:32 PM:





Tirare in ballo il fascismo mi sembra veramente troppo!
Con il tempo vedremo chi ha ragione...
Alla luce dell'attualità e di come è stata gestita l'informazione di molti interventi( sacrosanti) di De Magistris io sono convinta che la comunicazione non sia il suo forte!
Nè si può dire che abbia la stampa a favore( anzi.....e chissà perchè)!





Cioè? Scusa ma la Stampa non dovrebbe essere libera di dire quello che vuole?

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22/06/2012 16:11
 
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In ogni caso non giriamo intorno al problema il sindaco viene eletto direttamente dai cittadini ed è responsabile della sua giunta che è legata a lui da vincoli fiduciari. Può rimuovere gli assessori e dettare la linea. Insomma se Narducci non ha fatto niente e se il problema legalità assolutamente non è risolto, la responsabilità è del sindaco. D'altra parte quando Narducci (giustizialista peggio di DM) venne preso in giunta, tutti dicemmo che era un errore e che l'equazione magistrato giustizialista incazzata = valido braccio armato non era applicabile.
Insomma è sempre un po' come con Mussolini. E' colpa dello straniero, dei sediziosi che diffondo informazioni false, è colpa di tizio e pure di caio, dovrebbe fare tutto lui perché gli altri non sono bravi come lui che invece lavora 14 ore al giorno.
Piccola parentesi ormai sono MESI che chiamo in radio per poter chidergli di supportare Raffaele Pellegrino, ma puntualmente la mia prenotazione viene disattesa. Perché? Non lo so, ma credo che in radio ami parlare solo del traffico e delle buche in strada visto che non ci sono interventi di altro tipo.
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Utente Senior
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22/06/2012 20:52
 
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Ciao, Al! :)
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22/06/2012 21:12
 
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a distanza di un anno devo constatare che sia De Magistris che Pisapia hanno miseramente tradito le aspettative che aveva circondato la loro elezione
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22/06/2012 22:09
 
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Dispiacerà a Nekonika, ma Pisapia mi sembra molto migliore di DeMagogis... Iannello e Esposito oggi non hanno votato il bilancio e Vasquez li ha "scomunicati": la "ribboluzione" arancione alle vongole di DeMagogis perde pezzi per strada e (gratta gratta) rispuntano fuori gli stalinisti di sostegno, che vogliono azzittire il dissenso. Alla faccia delle promesse/premesse libertarie. Facciamoci una bella regata e costruiamo un nuovo campo da tennis, per consolarci: festa, farina e forca, dov'è la novità rispetto ai Borboni?
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