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Test Invalsi

Ultimo Aggiornamento: 07/06/2012 13:15
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16/05/2012 02:35
 
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gli studenti: boicottiamoli
MILANO - Invalsi, ultimo atto. Ma sulla tornata finale dei test che valutano la preparazione dei nostri studenti in matematica e italiano, si addensano le nubi della protesta. Dopo le prove della scorsa settimana che hanno visto impegnati gli alunni delle classi seconde e quinte elementari e prime medie (più di 1 milione e 700 mila ragazzi), tocca ora ai liceali del secondo anno: circa 533 mila. A chiudere il calendario 2012 sarà poi la prova nazionale inserita negli esami di terza media, l'unica che peserà per legge sul voto finale.
La prova rappresenta «uno strumento per fornire al sistema nel suo complesso, e alle scuole individualmente, una valutazione dei livelli di apprendimento raggiunti in alcuni ambiti fondamentali per l'accesso alla cittadinanza», spiega Roberto Ricci, responsabile del Servizio nazionale di valutazione. Quello che un tempo era il «leggere e fare di conto» e che ora si declina in «buone capacità di lettura e possesso di capacità matematiche adeguate». Nè scontate nè assodate, peraltro, come ha sottolineato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero. Che dopo aver consultato l'ultimo Rapporto Invalsi sugli esami di maturità 2009-2010 ha concluso che «i nostri giovani sanno troppo poco: non conoscono le lingue, italiano compreso e neanche i rudimenti della matematica». Ma le prove nazionali restano un passaggio inviso a larga parte del mondo scolastico, che minaccia boicottaggi e barricate.

LE PROTESTE - L'Associazione professionale sindacale Anief parla di «verifiche tutte da rivedere, che non servono, non aiutano gli studenti e nemmeno le scuole a migliorarsi». I Cobas annunciano scioperi di docenti e personale Ata. E programmano un sit in di protesta a Roma, mercoledì mattina, davanti al ministero di Viale Trastevere, «contro la miserabile scuola-quiz», dice il portavoce nazionale Piero Bernocchi. L'Unione degli Studenti proclama il boicottaggio dei test in centinaia di scuole «per opporsi categoricamente al modello di scuola e di valutazione che ci vogliono imporre che non tiene conto delle conoscenze critiche degli studenti e non valorizza i percorsi di studio nelle classi». Lo afferma Carmen Guarino, responsabile valutazione dell'UdS. Che spiega le modalità della protesta: cortei fuori dagli istituti, assemblee autoconvocate, volantinaggi e, nelle classi, studenti che consegneranno le prove in bianco. Le aree più «calde» dovrebbero essere Trieste, la Puglia, Napoli, Roma.

«SCUOLE DI SERIE A E B» - Il messaggio politico dell'associazione studentesca è «la categorica opposizione al modello di scuola e di valutazione che ci vogliono imporre, che non tiene conto delle conoscenze critiche degli studenti e non valorizza i percorsi di studio nelle classi», spiega Guarino. Che aggiunge: «Ci chiediamo come si coniughi la distribuzione censuaria di test standard con la pretesa di scientificità statistica che gli Invalsi vantano. Le rilevazioni non misurano i livelli d'apprendimento degli studenti e neppure il valore delle scuole. Vogliono ratificare e non modificare l'esistenza di scuole di serie A, B e Z». Anche il collettivo Senza Tregua organizzerà a Roma iniziative contro gli Invalsi. E il Collettivo autonomo studentesco di Bologna invita a invalidare il test cancellando il codice indicativo con un pennarello che verrà distribuito all'ingresso delle scuole.

FAVOREVOLI - Intanto l'Istituto, con una nota, fa sapere che durante i test che si sono svolti nella scuola primaria e media, solo lo 0,70% delle classi non ha fatto le prove e di queste lo 0,69% causa sciopero. Dati contestati dai Cobas, che accusano il ministero di aver fornito cifre truffaldine, relative alle sole scuole-campione dove erano presenti gli ispettori Invalsi. «In qualche caso è stato necessario accorpare le classi per giungere a cifre accettabili di presenti», dice Bernocchi. Di tutt'altro parere il Moige, il Movimento italiano Genitori, che ritiene l'esperienza Invalsi «un passo significativo verso il miglioramento dell'intero sistema scolastico, che consentirebbe di allinearci agli altri paesi europei, nei quali questa pratica è consolidata».
Favorevole anche StudiCentro, l'organizzazione studentesca dell'Udc: «Alle sigle studentesche e sindacali che si oppongono all'Invalsi facciamo presente che questo è un questionario che va nella direzione degli studenti per individuare le lacune di un sistema di apprendimento di certo non perfetto. Siamo convinti - dice Virgilio Falco, portavoce dell'organizzazione studentesca - che la grande partecipazione potrà dare dati utili a evidenziare dove il sistema scolastico può e deve impegnarsi per migliorare».

OBBLIGATORIO - Una norma inserita nel decreto Semplificazioni trasforma, da quest'anno, il test in un'attività didattica ordinaria, sancendone di fatto l'obbligatorietà. Ma l'Istituto, per rispondere alle polemiche, precisa che «non ha, nè intende raccogliere, alcuna informazione sull'identità degli insegnanti delle diverse classi interessate alle prove e, pertanto, non ha in programma alcuna segnalazione».

Antonella De Gregorio
15 maggio 2012 | 20:38
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16/05/2012 02:40
 
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Provo disagio ma devo ammettere che sono d'accordo con il Moige e gli studenti dell'UDC.

I protestanti li manderei tutti a coltivare le loro conoscenze critiche in Uganda.

Va detto che, nel nulla assoluto nel quale si trova a vagare il paese adesso, l'iniziativa del governo è davvero lodevole.




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16/05/2012 11:25
 
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Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Fermo restando che l'approccio critico alla cultura è metodologicamente essenziale ed è il punto di arrivo di un processo educativo ed autoeducativo che incomincia con la nascita e finisce solo con la morte (o comunque con la morte, purtroppo, del cervello: vedi il morbo di Alzheimer), la base di tutto è peraltro almeno sapere correttamente leggere, scrivere e fare di conto.
Dal mio osservatorio all'università (!) , concordo pertanto - seppure amaramente e pur registrando tra gli studenti piacevoli eccezioni a tale ignoranza e carenza di base - con Pisicchio
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16/05/2012 16:21
 
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Solo io non capisco il fine di dover boicottare i test Invalsi?per me le carenze degli studenti sono dovute a molteplici fattori, tra i quali farei rientrare anche un certo lassismo e poca autorità da parte degli insegnanti nel rapporto con gli studenti e una maleducazione di base di quest'ultimi a cui si aggiunge il fatto che non vengano seguiti dai genitori...come al solito il problema, dal canto mio, è strutturale!
[Modificato da cucciolottastupenda 16/05/2012 16:25]
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16/05/2012 19:37
 
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...Vogliono ratificare e non modificare l'esistenza di scuole di serie A, B e Z»....



Alla fine la paura è questa: che si metta nero su bianco le carenze, alle volte vergognose, di alcune scuole, e che in generale siano tutte esposte a una "classifica" in base a questi dati oggettivi.

Concordo anche io che questa non è certo una "lettura critica" e che la preparazione e capacità vanno oltre e non potranno esser rappresentati appieno da un test del genere, ma questa è proprio la base di partenza per potersi poi permettere anche solo di nominarla, una "analisi critica" dei percorsi degli studenti...


Mi trovo pienamente d'accordo con Pisicchio anche io, la protesta è ingiustificabile, nasce da paure e conservatorismi estremi. Si vole continuare a mettere la polvere sotto il tappeto, e si accoglie qualsiasi trasparenza come fosse il demonio.
Iniziativa lodevole del Governo.
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16/05/2012 20:36
 
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Un paese di cialtroni, non può che produrre studenti cialtroni. Il sistema formativo in Italia, dall'asilo all'università, esprime al meglio i peggiori difetti del nostro paese.

Poi capisci perché in Italia ci siano certi politici, milioni di persone(tra cui moltissimi laureati) credano alle teorie signoraggiste, si bevano le fesserie sulla crisi causata dalla germania pompate da un sistema di informazione indegno e alla fine si trastullino con teorie complottiste varie ed eventuali.

Poi a cascata capisci tante cose e alla fine i conti del disastro italico tornano.
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16/05/2012 21:57
 
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Re:
trixam, 16/05/2012 20.36:

Un paese di cialtroni, non può che produrre studenti cialtroni. Il sistema formativo in Italia, dall'asilo all'università, esprime al meglio i peggiori difetti del nostro paese.

Poi capisci perché in Italia ci siano certi politici, milioni di persone(tra cui moltissimi laureati) credano alle teorie signoraggiste, si bevano le fesserie sulla crisi causata dalla germania pompate da un sistema di informazione indegno e alla fine si trastullino con teorie complottiste varie ed eventuali.

Poi a cascata capisci tante cose e alla fine i conti del disastro italico tornano.




non ci azzecca niente..non possiamo far derivare qualunque cosa accada dalla cialtroneria dei nostri politici..
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16/05/2012 23:31
 
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Beh, la scuola dell'obbligo nasce per l'appunto come costola dello Stato, lo scopo non e' nemmeno tanto segreto, creare una classe di cittadini che rientri nel canone preimposto dalla politica.
Cucciolottastupenda (lol) chiediti come mai i figli dei politicanti italiani non siano iscritti nelle normalissime scuole pubbliche (al massimo frequenteranno gli storici licei per VIP).
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17/05/2012 01:25
 
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Re:
ObbligazioneNaturale, 5/16/2012 11:31 PM:

Beh, la scuola dell'obbligo nasce per l'appunto come costola dello Stato, lo scopo non e' nemmeno tanto segreto, creare una classe di cittadini che rientri nel canone preimposto dalla politica.
Cucciolottastupenda (lol) chiediti come mai i figli dei politicanti italiani non siano iscritti nelle normalissime scuole pubbliche (al massimo frequenteranno gli storici licei per VIP).




Peggio. Quelli che non sono all'estero (i figli di "Er Pecora" sono ad Oxford) frequentano scuole straniere o internazionali in italia. In buona sostanza non si fidano più dell'istruzione italiana, fatta evidentemente per quelli che sviluppano la propria coscienza critica.

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17/05/2012 01:29
 
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Re: Re:
cucciolottastupenda, 5/16/2012 9:57 PM:




non ci azzecca niente..non possiamo far derivare qualunque cosa accada dalla cialtroneria dei nostri politici..




Pienamente d'accordo. La massa è costituita da cittadini tanto bravi ad invocare meritocrazia quanto restii ad accettare qualsiasi metro che valuti la loro mediocrità.



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17/05/2012 16:50
 
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Pisi', aggiungi la pecorella su linkedin, non e' male (umanamente parlando, fisicamente e' un cesso) pero' pensare che abbiano gettato 150mila euro per farla studiare fuori - oltretutto delle cazzate - mi fa abbastanza rosicare. [SM=g2725401]
[Modificato da ObbligazioneNaturale 17/05/2012 16:50]
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20/05/2012 19:53
 
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Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Vorrei raccontarvi un simpatico aneddoto, riferito a quanto stiamo discutendo qui e - come ben sa chi mi conosce e chi mi legge qui - sulla ribadita premessa che condivido una valutazione molto critica sulla maggiore parte degli studenti universitari che incontro per il mio lavoro, sia quanto a carenze di base (ortografia, scrittura, capacità aritmetiche), sia quanto ad approccio critico allo studio.
In margine ad un convegno a Cassino appena svolto, chiedo ad un collega spagnolo simpatico, come me relatore, se la situazione dei suoi studenti è in media quella che a me sembra in Italia. Lui mi risponde che sono diffusissimi quelli che chiama "studenti strategici", cioè quelli che, invece dei libri, studiano direttamente il professore: quali domande più frequenti fa e dove si pssono trovare su Internet le risposte ad esse? quali idee politiche ha e chiude magari un occhio con chi la pensa come lui? all'esame si può prenderlo "per stanchezza" (e quindi è meglio farlo fra gli ultimi della seduta) o no? Mi ha anche detto che ha una cugina che insegna letterature comparate,in una facoltà in cui prima di essere ammessi al corso si sostiene un piccolo test orale sui motivi di interesse alla materia. Domanda della docente ad una studentessa: "Signorina, quali sono i suoi autori preferiti?". Risposta: "Io non leggo libri di letteratura". Replica: "Ma si rende conto che questo è un esame di letteratura comparata?", Risposta: "Ah, ma perché, in questo corso non si distribuiscono riassunti delle trame dei romanzi?!".
Per inciso, anche il collega tedesco si lamentava del fatto che i suoi studenti non capiscono senza spiegazione parole un po' meno consuete, sempre del linguaggio quotidiano, ma - diciamo - più "colte"... Sono tornato sconfortato
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07/06/2012 13:15
 
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Re:
.pisicchio., 16/05/2012 02.40:

Provo disagio ma devo ammettere che sono d'accordo con il Moige e gli studenti dell'UDC.

I protestanti li manderei tutti a coltivare le loro conoscenze critiche in Uganda.

Va detto che, nel nulla assoluto nel quale si trova a vagare il paese adesso, l'iniziativa del governo è davvero lodevole.








Un'iniziativa sostanzialmente inutile se,come oggi, è fine a se stessa.
Oggi serve rifondare il sistema scolastico italiano che rappresenta un'anomalia in europa.
C'è da ridere,per non piangere, quando si deve compilare un cv in sede internazionale [SM=g2725319]
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