--letizia22--, 12/12/2011 17.43:
certo che puo' essere capita solo da chi ha la sfortuna di viverla realmente,ma per ovvi motivi,conosco la sfera sessuale di una donna,e cio' mi porta ad immaginare,anche lontanamente se vogliamo,quanto possa essere devastante.
Ripeto,la ragazzina ha la mia comprensione,ma doveva trovare un modo differente per fuggire dalla sua orribile famiglia.
IMHO la violenza è un'esperienza devastante. Credo che sia la tua sensibilità a farti capire cosa si provi e non tanto o non prevalentemente la tua femminilità. Quando sento atti di violenza nei confronti delle donne sono pervaso dallo stesso senso di ribrezzo e dolore che si può manifestare in chiunque dotato di sensibilità. Tuttavia non possiamo discutere nello specifico di questo non avendo mai vissuto io la sensibilità femminile e tu quella maschile. Ritengo, però, che dall'esterno sia facile immaginare altre soluzioni. Questa ragazza era sottoposta a controlli intimi (ecco la vera violenza sessuale che lei comunque subiva) e la sua famiglia aveva ovvi problemi ossessivi con le annesse dinamiche di controllo. Posso immaginare che questa palla fosse la soluzione più vicina, credibile e gestibile per questa ragazzina che a 16 anni difficilmente avrebbe potuto trovare la forza e le possibilità concrete di fuggire dalla sua famiglia. Non dimenticare che la violenza crea sudditanza e lo stato psicologico di una 16enne che ha vissuto così incide profondamente sulla sua capacità di vivere. A me la bugia sembra l'unico modo per respirare, per vivere una relazione amorosa con un ragazzo, cioè per provare un minimo senso di libertà e normalità.