L'ho detto ad Agosto, dandogli una seconda (anzi una terza) possibilità dopo averlo abbandonato ai tempi del liceo.
Sono d'accordo con te sul non definirlo in assoluto un "capolavoro", ma non per questioni di brevità. Sulla questione sono un po'(tanto per cambiare
) di scuola Calviniana (in " Lezioni americane", Calvino annovera la "rapidità" fra le qualità letterarie che gli stanno particolarmente a cuore).
Ciò detto lo ritengo, comunque un gran libro.
Il personaggio della nonna- hai ragione- è grandioso! In assoluto il mio preferito.
Per completezza (nel caso a qualcuno freghi, ovviamente
) riporto la mini recensione fatta nell'altro topic, a suo tempo:
"
Il Giocatore -Fedor Dostoevskj
L'avevo comprato ai tempi del liceo, in un'edizione scolastica, ma l'avevo abbandonato almeno un paio di volte trovandolo decisamente noioso. Dopo anni ho deciso di riprenderlo e non me ne sono affatto pentita. L'inizio è lento e confuso, ma poi a poco a poco tutto si svela, come se pezzo dopo pezzo il paesaggio affiorasse da una fitta nebbia bianca, e la storia ti prende da morire. Per tutto il libro il destino dei protagonisti è in bilico come la pallina della roulette fra un numero rosso e uno nero. Da un lato c'è la felicità, dall'altro la rovina. Fantastico!
Fra l'altro poco dopo averlo finito mi sono ritrovata in un casinò, proprio davanti alla roulette, ed era pieno di russi: surreale!"