Il discorso è complesso perché il fenomeno terroristico islamico storicamente affonda le sue radici anche nei tanti vergognosi errori delle potenze coloniali nel XIX e XX secolo in Europa e in Medio Oriente.
Ma questo non può e non deve assolutamente essere una giustificazione di quest'odio (tutt'al più una spiegazione).
Oriana Fallaci e Magdi Allam (autori che leggevo in passato) ne parlarono ripetutamente dopo gli attentati alle Twin Towers.
Invece ci sia accorge solo ora dell'impossibilità di convivere e dialogare con un certo tipo di Islam.
Theo Van Gogh infatti fu asssassinato nel 2004 per lo stesso motivo per il quale sono stati uccisi ieri i giornalisti francesi. Salman Rushdie per il suo "Versi satanici" vive sotto scorta da più di vent'anni; idem per Magdi Allam.
E forse si ignora che Nello Rega, giornalista del televideo Rai, originario di Potenza, è dal 2009 sotto scorta per le minacce di morte inviategli da musulmani per alcuni suoi articoli di cronaca.
Mentre in Italia sul problema immigrazione e convivenza tra Occidente e Islam si è fatta solo demagogia x vent'anni (e da quello che emerge da Mafia Capitale anche altro), altri Paesi hanno sperimentati modelli di integrazione che, come in Francia, Regno Unito, e Svezia hanno manifestato col tempo la loro inadeguatezza.
A posteriori siamo bravi tutti a puntare l'indice, chiaro. Però, forse, chi denunciava il problema della convivenza tra Occidente e chi ci odia (cioè quella minoranza che, pur cambiando le sigle adoperate, resta sempre tale nel mondo dell'Islam) avrebbe meritato più rispetto e magari più attenzione, anziché gli sberleffi e le levate di spalle intrisi di politicamente corretto e di ideologia.
Infine, mi dispiace doverlo dire ma neanche 12 morti hanno convinto quanti persino stamattina hanno affermato che i giornalisti di Charlie Hebdo avrebbero dovuto evitare di pubblicare quelle vignette (oggi presenti su quasi tutti i quotidiani).
Sono gli stessi, giornalisti e non, che condivisibilmente si battono il petto per la libertà di stampa messa a repentaglio in Italia.
La libertà di espressione, nei limiti posti e presieduti dall'ordinamento, va tutelata sempre.
Altrimenti chiunque si senta leso in un proprio diritto da un articolo o una vignetta si sentirà legittimato ad ammazzarne l'autore - un modo di ragionare e operare di stampo mafioso (il caso di Roberto Saviano docet) - anziché denunciarlo per diffamazione, ingiuria, vilipendio della religione etc., spalancando le porte non solo alla legge del taglione ma allo stato di natura; dove domina la logica del più forte e dell'homo homini lupus.
Chi giustifica o ritiene comprensibile la condotta/reazione dei terroristi francesi dovrebbe realizzare che quanto accaduto sancisce il fallimento del discutibile e discusso modello di integrazione francese. E dovrebbe ricordare che quando artisti e vignettisti hanno preso di mira i simboli religiosi di altre fedi (penso alla rana crocifissa, ad una vignetta di Vauro su Gesù e a quelle pubblicate sugli ebrei) nessuno li ha minacciati di morte. Al massimo, quando si ritenne fosse stato commesso un reato, fu fatto ricorso alle vie giudiziali.
Esiste evidentemente un problema all'interno dell'Islam: unaminoranza criminale che si fa scudo del Corano per perseguire il proprio violento progetto totalitario ispirato al nazismo (per approfondire questo aspetto consiglio di leggere "Islamica, crisi e rinnovamento di una civiltà" di Ahmad Vincenzo, napoletano convertito all'Islam nonché ex Prof. di Diritti Confessionali della Federico II). Faremmo meglio a porci qualche domanda sul da farsi anziché continuare a crogiolarci nella conveniente convinzione che il problema non esista
[Modificato da Paperino! 10/01/2015 13:46]