00 14/01/2015 18:35
A me non esaltava Charlie Hebdo.
Alcune vignette mi hanno fatto sorridere, ma complessivamente lo trovavo troppo "volgare".
Si è detto che la libertà contempla anche la volgarità, o la blasfemia, e sarà anche vero, ma la stessa libertà contempla anche che io non avrei comprato quel giornale.

Il discorso, però, si ferma qui.
Credo che oltre non sia lecito andare, né si può dire "è sbagliato compiere stragi MA..."
Nel momento in cui si imbracciano i kalashnikov e si compie una strage, non si può più discutere di cosa sia la libertà, cosa l'offesa e fin dove è lecito o meno spingersi.
Non ha senso parlare di blasfemia. Quello è un discorso da lasciare al mercato o, al limite al limite, al Giudice Civile.

Riguardo quanto avvenuto non si può che opporsi non solo agli stragisti, ma a tutti coloro che sentono di poter dire che "non bisognava provocare", perché è evidente che qui è in ballo la libertà di tutti.
Charlie avrà esagerato, forse, o forse no, ma nessuno deve potersi arrogare il diritto di stabilirlo col sangue, una volta per tutte, o la libertà ed il diritto alla vita finiranno per tutti.
Non esiste civiltà, non esisterà mai libertà, non esisterà dignità umana, se non ci si schiera senza se e senza ma CON Charlie Hebdo, a prescindere dai suoi meriti o demeriti.

Questo perché uomini armati di una matita non possono essere uccisi, e nessuno può legittimamente introdurre un "ma" in una frase che riguardi questi eventi, senza attentare al diritto di vita di ciascuno di noi.

[Modificato da Paperino! 14/01/2015 18:36]