@giusperito
il lavoro è un diritto,senza lavoro una societa' non puo' continuare a vivere e a riprodursi.
Il prof. De Lalla teorizza il principio secondo cui lo stato deve garantire il lavoro a tempo indeterminato, è una condizione necessaria affinche' ci possa essere la comunita'.
Ora perchè ,non dico un nullafacente, ma un uomo mediocre o che non ha potuto o voluto istruirsi ecc. deve esssere condannato a vita?
La MERITOCRAZIA POI DOVREBBE RIGUARDARE OCCUPAZIONI BEN PIU' IMPORTANTI ,POSTI DI GRANDE RILIEVO NELLA SOCIETA' DOVE DEVONO EMERGERE CAPACITA' E QUALITA' INDIVIDUALI....non credo che per un posto alle poste o come impiegato in alcune aziende ,ci vogliano tali capacita' e tali meriti .
Ovvio che in un mondo dove l'istruzione è ormai all'appannaggio di tutti ,si è in una situazione di grossa competitivita' e visto che il lavoro scarseggia sono sempre piu' richiesti titoli e meriti ,che in realta' non servono a svolgere alcuni lavori ,che vista la situazione,ormai molti vorrebbero fare.
Ci sono laureati che ormai pur di lavorare sono disposti a fare qualsiasi cosa ,anche una cosa completamente diversa rispetto a cio che hanno studiato.