http://www.ombelico.info.ms/Ombelichi tra due fuochi
Pantaloni a vita alta sono in agguato, mentre nuove crociate bandiscono l'esibizione del ventre
Dalla Louisiana (patria dell’ombelico più gettonato del pop, quello di Britney Spears), una proposta di legge che ha sollevato un coro di assensi vuole intervenire là dove la “morale comunitaria” viene ignorata: da 500 dollari a sei mesi di prigione per chi indossa pantaloni che lasciano affiorare la biancheria ed esibiscono il basso ventre. Anche in Italia non mancano i casi in cui le istituzioni scolastiche sono intervenute a suon di circolari, prescrivendo “abbigliamenti decorosi” e non “da spiaggia”.
Venti di oscurantismo giungono persino dal mondo della moda, dove pare che l'ostentazione dell'ombelico abbia le ore contate. Proprio dal settore del jeans griffato arrivano le prime avvisaglie: Star, la nuova linea Levi’s, che sbarcherà in Italia il prossimo autunno, sarà caratterizzata da una massiccia presenza di modelli a vita alta. L’inversione di tendenza non riguarda solo la moda giovane, di largo consumo, ma trova riscontro anche nelle collezioni dei guru dell’haute couture, come Giorgio Armani, Roberto Cavalli, Dolce e Gabbana, Burberry... che hanno presentato a Milano i modelli per la prossima stagione. Ne è uscito il disegno di una donna sexy, ma coperta, con un tocco di neoromanticismo.
Così è, sartorie grandi è piccole hanno cominciato a tirare su i pantaloni, che minacciano di oscurare il modello “odalisca metropolitana”, tanto popolare negli ultimi tempi. Un ritrovato senso del pudore? Non siate ingenue, si direbbe piuttosto la reiterata necessità di far rinnovare il guardaroba a un mucchio di gente. Cicli e ricicli della storia del costume: l’ombelico ostentato, incastonato, tatuato, tramonta dietro una cortina di tessuto, con buona pace per tutti i sostenitori del “vestiario decoroso”. Approfittate di questa estate per intonargli un degno canto del cigno e consolatevi col fatto che l’anno prossimo potrete finalmente rilassare gli addominali e favorire la digestione.
Rimangono tuttavia aperti alcuni interrogativi:
Come riciclare il contenuto di armadi che tracimano hipster e cinture all'altezza del pube?
Come riconoscere la nostra “dolce metà”, che secondo Platone era congiunta a noi proprio attraverso l’ombelico?
Dove ridirigere l'apporto seduttivo di tanga e biancheria minima, scomodissimi, ma che facevano il loro dovere quando ammiccavano fuori dal pantalone?
Cosa occorrerà inventarsi per riuscire a scuotere un po’ di insegnanti, genitori e benpensanti?
Domande alle quali l'estro femminile e l'arguzia del mercato non tarderanno a trovare risposta.
[Modificato da maluna 13/07/2004 23.42]