Caso Lusi: il Senato oggi è chiamato a votare

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GiuristaCorsaro
00mercoledì 20 giugno 2012 14:19
IL CASO
Lusi, il Pdl spaccato sull'arresto
Voto segreto, mancano due firme
L'ex tesoriere della Margherita ha cercato di convincere i colleghi a schierarsi contro lo scrutinio palese. Ma non è stata ancora raggiunta la quota di 20 richieste. L'ex tesoriere: "Se fosse determinante, potrei firmare anch'io". I radicali per il sì alla richiesta dei magistrati romani. Sit-in della Destra di Storace


ROMA - In Senato le nebbie sul caso Lusi stanno per diradarsi. Nel pomeriggio, l'Aula di Palazzo Madama è chiamata a esprimersi sulla richiesta di arresto presentata dalla procura di Roma contro il senatore, ex tesoriere della Margherita. Richiesta a cui poco più di una settimana fa ha dato il suo via libera la Giunta per le autorizzazioni 1 a procedere del Senato. Un verdetto, quello della Giunta, passato con il pieno sostegno dei membri del centrosinistra e della Lega, mentre quelli del Pdl si sono divisi. Scenario che dovrebbe ripresentarsi anche oggi, in sede di votazione in Aula.

Ma il dibattito della vigilia resta focalizzato sulle manovre avviate nei giorni scorsi per arrivare al voto segreto. La richiesta deve essere corredata dalle firme di 20 senatori e, a poche ore dal voto in Aula, ne mancherebbero ancora due. Dal segreto dell'urna che potrebbe arrivare, per Lusi, la salvezza. Ieri lo stesso senatore si è prodigato nel perorare la sua causa inviando ai colleghi una lettera-appello contro quello che lui definisce un "atto discriminatorio". Appello su cui si è dimostrato particolarmente sensibile il senatore ex Pd Alberto Tedesco. A sua volta salvato dall'arresto nell'ambito dell'inchiesta sulla sanità pugliese, Tedesco pare essere stato molto attivo nella ricerca delle 20 firme. Traguardo che a un certo punto sembrava raggiunto, ma dopo una giornata contrassegnata da tensioni e polemiche, alcuni tra quanti si erano detti favorevoli hanno fatto un passo indietro per evitare di restare allo scoperto. Attualmente la lista delle firme è a quota 18. E Lusi ammette: "Se si arrivasse a 19 e fosse decisiva la mia firma, valuterò se aggiungerla".

Chi non ha firmato per il voto segreto e oggi lo dice apertamente sono i radicali, che con Emma Bonino, Donatella Poretti e Marco Perduca auspicano "che, qualora 20 senatori avessero pronta la richiesta, non la depositino. Lo avevamo trovato politicamente discutibile già in occasione del voto sulla richiesta di domiciliari per il Senatore De Gregorio, oggi ribadiamo tale convinzione". I radicali sottolineano la necessità che ognuno si assuma le proprie responsabilità, ma allo stesso tempo ribadiscono la loro contrarietà alla custodia cautelare in carcere "contro cui, alla Camera quanto al Senato, abbiamo presentato disegni di legge".

Si dovrebbe, dunque, andare al voto palese. Procedura che mette in ambasce il Pdl. La linea del partito è chiara: libertà di coscienza sulla richiesta d'arresto, voto palese e tendenzialmente sì alla galera. Ma lo stato d'animo all'interno del partito è perfettamente rappresentato dall'incertezza su un suo ipotetico voto e dai dubbi sulla necessità del carcere preventivo per Lusi manifestati dall'ex ministro Mara Carfagna ieri sera a Ballarò. La realtà è che su Lusi il Pdl non riesce a far fronte comune. A nulla è servita, ieri sera in Senato, la riunione con il segretario Angelino Alfano. I senatori di via dell'Umiltà si ritroveranno oggi alle 14,30 per cercare un'accordo.

Sono molte le resistenze su punti caldeggiati dallo stesso Alfano. I malumori più evidenti riguardano proprio l'esclusione del voto segreto. Secondo Altero Matteoli, Domenico Nania e Francesco Nitto Palma la libertà di coscienza è in contraddizione con il voto palese, oltre al fatto, hanno fatto notare alcuni senatori, che con Lusi si creerebbe un pericoloso precedente: l'ex tesoriere della Margherita sarebbe l'unico caso di richiesta di arresto nella storia della Repubblica votata senza segreto dell'urna. A questo si aggiunga la spaccatura sul come votare, con gli ex An per il sì all'arresto, mentre quelli più vicini a Forza Italia o sono indecisi o propendono per il garantismo. Fonti vicine al Pdl non escludono che in aula oggi ci saranno molte assenze sugli scranni del riservati al partito.

Intanto, La Destra annuncia un sit-in fuori del Senato per "vigilare" sul voto in merito al caso Lusi e per "chiedere di votare così come farebbe il popolo". Guidato dal leader Francesco Storace, il raduno si terrà oggi in piazza delle Cinque Lune dalle ore 16.

(20 giugno 2012) © RIPRODUZIONE RISERVATA

GiuristaCorsaro
00mercoledì 20 giugno 2012 14:27
La Casta non è morta

Nel Palazzo continuano, incredibilmente, a vivere in una specie di stato di eccezione.

1. Stamane Pdl e Lega hanno deciso di sancire il seguente patto: noi Pdl vi facciam passare il Senato federale e voi Lega ci approvate l’emendamento sulla Repubblica presidenziale. Il baratto, che fa riesumare il vecchio asse Berlusconi-Bossi (auguri!), ha avuto come conseguenza il congelamento della norma sulla riduzione dei parlamentari. Bella risposta alle richieste che vengono dal Paese.

2. La sorte di Lusi si decide alle ore 18 circa e perfino i radicali voteranno per l’arresto, non ravvisando nella richiesta della Procura di Roma “alcun fumus persecutionis”, e tuttavia molti nel Pdl, guidati da Nitto Palma, Altero Matteoli, Domenico Nania, stanno ancora brigando per il voto segreto, con cui schermare il loro voto contrario all’arresto. Servono venti senatori che firmano la richiesta ed è fatta. C’è una sproporzione incredibile tra la vita reale e quella del Palazzo. Se il cittadino Lusi avesse rubato una mela al supermercato sarebbe finito immediatamente a Regina Coeli, sul parlamentare Lusi, accusato di essersi messo in tasca tra i 25 e i 28 milioni di euro – una somma con cui si potrebbe sistemare un bel po’ di esodati- si discute da sei mesi e ora i berlusconiani si pongono un problema di coscienza.

http://vecchio.blogautore.repubblica.it/
GiuristaCorsaro
00mercoledì 20 giugno 2012 21:55
[SM=g2725313] Luigi Lusi [SM=g2725313] in carcere a Rebibbia
E avverte: "Ho tante cose da dire"
Il Senato dice sì all'arresto: i sì sono stati 155, i no 13, un astenuto. Il primo commento dell'ex tesoriere: "Questo è un insegnamento per tutti. Sto vivendo un incubo, voglio rispetto". Bersani: "Senatori e deputati uguali agli altri cittadini"


ROMA - Luigi Lusi è in carcere a Rebibbia. Il Senato ha autorizzato l'arresto per l'ex tesoriere della Margherita. Il voto è arrivato dopo una giornata tesa, con polemiche e interventi "velenosi" in aula. Poi lo scrutinio palese: 155 i "sì", 13 i "no" e un astenuto. E' la prima volta che i senatori votano nominalmente su una richiesta d'arresto. Il Pdl, come annunciato durante la riunione di questo pomeriggio, ha abbandonato l'emiciclo. Il primo commento: "Sto vivendo un incubo, voglio rispetto". Poi aggiunge: "Non ho detto tutto".

L'intervento di Lusi. Prima del suo intervento, l'ex tesoriere della Margherita ha rivelato di avere ricevuto tanta solidarietà, "più di quanto possiate immaginare". Poi, durante il suo intervento in Aula: "Non intendo sottrarmi alle mie responsabilità e non intendo affatto sottrarmi al processo. Mi si vuole mandare in carcere perché, parlando con i media, inquinerei il percorso investigativo. Non c'è altra motivazione". Ma "il legislatore - ammonisce Lusi - deve tenere distinta l'autorizzazione alla misura cautelare dall'istituto, ancora non previsto, dell'anticipazione della pena". Non manca una richiesta: "Non fatemi diventare un capro espiatorio". L'ex tesoriere entra nel merito delle accuse. Chiamando in causa i vertici della Margherita. "La gestione dei flussi finanziari è stata effettuata per comune assenso al fine di accantonarle per le attività politiche di diversi esponenti del partito". Dopo il voto, il messaggio a Rutelli: "ha avuto la decenza di non votare a favore del mio arresto".

"Vado dove devo andare". E dopo il voto del Senato, Lusi è un fiume in piena. "Sto vivendo un incubo, voglio rispetto". Poi. sulle indagini: "Non ho detto tutto, c'è una marea di approfondimenti da fare". L'ex tesoriere aspetterà nella sua villa di Genzano l'ordine di esecuzione dell'arresto che gli sarà consegnato dalla Guardia di Finanza. Poi l'analisi del voto: "Sulla mia testa si è giocata una partita politica molto ampia". Poi aggiunge: "Ho notato che se la Lega non fosse rimasta in aula sarebbe probabilmente mancato il numero legale, così come ho visto che Enzo Bianco ha votato. Almeno Rutelli ha avuto l'intelligenza di non votare". Ancora: "Io voglio combattere". L'ex tesoriere della Margherita, lasciando palazzo Madama, si è congedato dai giornalisti con la frase: "Ora lasciatemi andare dove devo andare".

I senatori contrari. Ecco i senatori che hanno votato contro la richiesta di autorizzazione all'arresto nei confronti di Luigi Lusi come risulta dai tabulati del voto. Per il Pdl: Diana de Feo, Sergio De Gregorio, Marcello Dell'Utri, Marcello Pera, Guido Possa, Piero Longo. Per il gruppo di Coesione Nazionale: Valerio Carrara, Mario Ferrara, Salvo Fleres, Massimo Palmizio, Riccardo Villari. Per il Gruppo Misto: Antonio Del Pennino e Alberto Tedesco.

L'interrogatorio di garanzia. Potrebbe svolgersi già nella giornata di domani l'interrogatorio di garanzia in carcere per il senatore Luigi Lusi. L'ex tesoriere comparirà davanti al gup Simonetta D'Alessandro, che il 3 maggio firmò il provvedimento con cui chiedeva l'arresto per il reato di associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita.

Le reazioni. "L'arresto di Lusi? "Ho sempre detto che senatori e deputati sono uguali agli altri cittadini". Così il segretario del pd, Pier Luigi Bersani. Tra i primi a commentare, l'ex ministro degli Interni, Roberto Maroni. "E' andata come doveva andare. L'arresto è sempre una brutta cosa ma non c'erano alternative". Enzo Carra, Udc, su Twitter: "Il Senato ha votato contro il suo Schettino. Un uomo solo muoia perchè tutti gli altri vivano". Per Felice Belisario, Idv, "il Pdl ha fatto come Ponzio Pilato: se ne è lavato le mani con un comportamento molto grave. Gli italiani sapranno valutare". Gasparri, Popolo Delle Libertà: "L'atteggiamento di voto del Pdl è stato dettato anche dalla volontà di evitare che si cancellasse lo sfondo di corresponsabilità che c'è sulla vicenda".


(20 giugno 2012) © RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.repubblica.it/politica/2012/06/20/news/lusi_voto_senato_su_arresto-37564282/

[SM=g2725165] [SM=g2725165] [SM=g2725165] [SM=g2725165]


--letizia22--
00venerdì 22 giugno 2012 12:18
ancora una volta i moderati (?) si confermano i burattinai della politica italiana.
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