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<b><font size="2,7" color="#000000">Rubrica: Il rock duro e puro (quello senza macchia)

Ultimo Aggiornamento: 16/03/2012 21:15
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29/10/2011 15:17
 
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Questo spazio nasce da una chiacchierata con amiche incentrata sulle canzoni dei King Crimson. [SM=x43607]
Pensandoci un po' su mi sono detto: perché non ne facciamo un bel topic e vediamo cosa ne vien fuori?
Eccolo qua! [SM=x43668]
Vi avviso che il successo (o l'insuccesso) di questa discussione dipenderà esclusivamente da voi [SM=x43666]
Dovrete metterci un po' del vostro per gustarne i frutti. [SM=x43818]

Non sapete cosa fare?

Ma è semplice:
potete parlarci di una band che avete a cuore, potete scrivere una breve recensione su un album vecchio o nuovo che sia ,potete tenere una piccola lezione su di un genere, un gruppo o un cantante (una biografia di una rockstar) e quant'altro purché sia ricollegabile al filone Rock,.

Non avete che da postare! [SM=x43799]
Non ci sono vincoli, non c'è uno schema fisso, un protocollo da seguire...siete liberi di scrivere quello che vi va (ovviamente mantenendo un filo connesso con l'oggetto del topic).

Makki@ si è offerta volontaria e, in attesa di future collaborazioni, ci dirà un po' la sua sull'argomento.

In bocca al lupo makkiè! [SM=x43813]

Stay tuned amici del rock! [SM=x43629]



Se volete commentare la rubrica cliccate Qui
[Modificato da Koogar 11/11/2011 11:54]





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29/10/2011 15:32
 
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Grazie per la fiducia Koogar [SM=x43610]
ma aspetto anche l'intervento di molti utenti amanti di questo splendido genere che è ,appunto,il rock.

Aprirei le danze con un gruppo che mi ha strappata al mondo metal e mi ha catapultato in questo vortice di chitarre elettriche e psichedelia che caratterzza gruppi della fine degli anni '60.

Vi scrivo, senza andare troppo nello specifico ma toccandone sono alcuni tratti essenziali ,dei Jefferson Airplane. [SM=x43829]


Componenti del gruppo:

Voce,piano ,organo :Grace Slick -nata a Chicago , aveva origini norvegesi-
Chitarra e voce:Paul Kantner -nativo di San Francisco-
Chitarra ritmica,voce:Jorma Kaukonen -di Washington D.C. con padre finlandese e madre russa-
Percussioni: Spencer Dryden -New York-
Basso e chitarra ritmica: Jack Casady- di Washington-
Chitarra e voce:Marty Balin –originario di Cincinnati-.

Questi i componenti principali dopo vari cambi di formazione. E questa la formazione che più merita in assoluto,a mio avviso.

Chi sono:

J.A. gruppo rock di San Francisco che travolse lo scenario musicale soprattutto intorno alla fine degli anni 60/inizio 70.Parliamo subito del loro secondo album,perché è quello in cui subentra la mitica voce di Grace Silk (già modella di professione e comunque nota ai J.A. perchè con il suo gruppo precedente,The Great Society, aveva fatto più volte da supporto agli Airplane in concerto. Con questo nuovo assetto, i Jefferson Airplane incidono il loro secondo album "Surrealistic Pillow" che, all'inizio del 1967, per la prima volta porta il gruppo in classifica, piazzandosi al n. 3, miglior risultato dell'intera carriera.
Nel gennaio 1967(era un sabato) i Jefferson Airplane si esibirono assieme ad altri gruppo all' "Human Be-In", il famoso evento svoltosi al Golden Gate Park che attirò 20.000 persone, uno degli eventi scatenanti dell'esplosione della "Summer of Love". Proprio in ricordo di quella storica giornata, i Jefferson Airplane composero il brano "Want you try/Saturday Afternoon".
Che ascoltiamo :


Ritornando all’album Surrealistic pillow quest’ultimo deve il titolo ad una frase di Jerry Garcia “La loro musica “ parlando dei j.A.”era surrealista come un cuscino"
E da qui “Surrealistic Pillow” di cui ascoltiamo White rabbit ,scritta dalla Slick in mezz'ora e per la quale trasse ispirazione dagli effetti psichedelici dell'LSD, dal Bolero di Maurice Ravel e da Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll. [SM=x43829] [SM=x43829]



Curiosità:

Origini del nome: Un"Jefferson Airplane" è un termine slang per definire un pezzo di carta usato per reggere una sigaretta o una canna di marijuana troppo corta per essere tenuta in mano, così da fumarla fino alla fine senza scottarsi le dita. Una leggenda metropolitana sostiene questa ipotesi, ma secondo il membro del gruppo Jorma Kaukonen il nome fu inventato dal suo amico Steve Talbot come parodia ai nomi dei musicisti blues, e scegliendo Blind Lemon Jefferson. Una pubblicazione del 2007 riporta le parole di Kaukonen:
« Avevo questo mio amico Talbot a Berkeley che se ne usciva sempre con nomi divertenti per le persone. Il suo nome per me era "Blind Thomas Jefferson Airplane" (per il pioniere del blues Blind Lemon Jefferson). Quando i ragazzi stavano cercando un nome per la band e a nessuno veniva in mente niente, ricordo di aver detto, 'Volete un nome stupido? Io ne ho uno per voi!' »

La formazione rese popolari i light shows: innovativi giochi di luci e di colori, costituivano una forma di pittura con l’ausilio delle luci: dei liquidi colorati venivano fatti colare su un disco trasparente, attraversato poi da un fascio di luce che era proiettato sulla parete posta alle spalle del gruppo in azione, formando così motivi psichedelici in movimento, spesso in sincronia con l’impianto ritmico del pezzo eseguito, Che coinvolgeva lo spettatore. [SM=x43829]


Durante un concerto ad Amsterdam, mentre i Jefferson Airplane stavano suonando Plastic Fantastic Lover, un jim Morrison in preda a stupefacenti apparve sul palco e iniziò a ballare. La band iniziò a suonare sempre più velocemente seguita dal ballo di Morrison fino a che questi non cadde in stato di incoscienza ai piedi di Balin. Ovviamente Morrison non fu in grado di sostenere il concerto della sua band, e Ray Manzarek fu costretto a cantare tutte le canzoni. [SM=x43668]


Detto questo vi lascio con un altro pezzo,che personalmente adoro:
Sombody to love:



"Quando la verità si scopre esser falsa
E tutta la gioia dentro di te muore
Non vorresti qualcuno da amare? "
[Modificato da makki@ 29/10/2011 15:33]


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"...ma quanta vita ha ancora il tuo intelletto se dietro a te scompare la tua razza??"
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29/10/2011 23:13
 
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Syd barrett ed i pink floyd.

Tralasciando il fatto che lo trovo decisamente affascinante

[SM=x43829] [SM=g1617904]
(ce n'è un'altra più bella ma non la posso postare perchè non so ridurla ) [SM=x43811]
Chi sia Syd barrett ce lo dice lui stesso:
“Sono una persona piena di polvere e chitarre”.

Un eclettico, una mente geniale,un’anima leggera avvinta dalla forza psichedelica della musica , ma anche un folle, un uomo destinato dalla droga e dalla pazzia a lasciare l’universo dorato che aveva contribuito a creare.
Syd Barrett fu cofondatore dei Pink Floyd Sound,poi mutati definitivamente in Pink Floyd.Il nome deriva dalla fusione dei nomi di due musicisti blues che Barrett amava ,anche se ad un giornalista dichiarò che il nome gliel’avevano suggerito gli alieni. [SM=x2244087]
Barrett aveva un potenziale che la sua mente non è stata capace di trattenere e dominare, un potenziale che se ben canalizzato forse avrebbe scritto una storia diversa sia per Syd che per gli stessi pink floyd,che,chissà, forse avrebbero potuto donarci universi musicali diversi ed inesplorati,trapiantandoci in realtà che per ora non possiamo nemmeno immaginare.

Ma io sono di parte,io lo amo ,amo lui e le sue ballate acustiche, le sue filastrocche stralunate ed i lunghi deliri strumentali.
Nell’album The Piper At The Gates Of Dawn dei Pink troviamo tutto questo e di più…Basta pensare al pezzo The Gnome chiamato Grimble Gromble. [SM=x43812]




Ma quello che vorrei portare all’attenzione delle vostre orecchie,stasera ,è il singolo "Arnold lane "un pezzo che non entrò mai in un album registrato in studio ma che venne incluso poi nelle raccolte Relics e Echoes: The Best of Pink Floyd.
Per promuovere il primo singolo, i Floyd si fecero aiutare da un loro amico regista e girarono un breve video in bianco e nero
Eccolo:




Il brano tratta la storia di un travestito che si aggirava per Cambridge rubando indumenti femminili, un personaggio realmente esistito, vissuto a Cambridge.Il pezzo nonostante avesse raggiunto in classifica la top 20, l'inabituale (per l'epoca) trattazione del tema del travestitismo attirò le ira di Radio London, che giudicò la canzone troppo distante dalla società "normale" per i suoi ascoltatori, e che alla fine decise di bandirne completamente la messa in onda.
E' un pezzo che non mi stancherei mai di ascoltare,mi fa sentire come catapultata in un loro concertone,una confusione di gente, suoni e colori che mi inebriano ed offuscano la mente..una sensazione da "sballo" oserei dire . [SM=x43668]
Vi ho scritto di lui proprio nel vivo di queste sensazioni caleidoscopiche per cui del suo crollo psicologico sinceramente non mi va di parlare,a me interessa l’artista,ciò che ha creato e prodotto.
Quello che di Syd Barrett si deve ricordare è il mondo surreale e psichedelico in cui potrai sempre rifugiarti,aggrappato ad un suo accordo o ad una sua ballata o semplicemente allo scenario in cui la sua musica ti cala e non il disturbo che l’ha distrutto come uomo ed artista(ma che comunque non gli ha impedito totalmente di creare lavori degni di nota)
Lo ritrovo- e mi ritrovo -nelle parole di Flaming:
Solo tra le nuvole tutte blu
sdraiato su un piumino, Yippee!
Tu non puoi vedermi ma io riesco a vedere te!

Oziando nella brumosa rugiada
stando seduto su un unicorno
Niente paura! Tu non puoi sentirmi
ma io sento te!

Guardando i ranuncoli afferrare la luce
dormendo su di un dente di leone
E' troppo!
Io non ti toccherò eppure potrei.
Nuotando attraverso il cielo stellato
viaggiando per telefono
Ehy oh, su andiamo
mai così in alto!
Solo tra le nuvole tutte blu
sdraiato su un piumino, Yippee
Tu non puoi vedermi ma io riesco a vedere te




Ciao Syd.

[Modificato da makki@ 29/10/2011 23:20]


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30/10/2011 18:06
 
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Innazitutto brava makki@! [SM=x43625]
Veniamo a noi. [SM=x43669]

Cari amici, stasera Koogar vi parlerà di un gruppo che ha animato (non poco) la scena rock degli anni ’80: I Dire Straits [SM=x43607]

Formatisi nel 1977 - David Knopfler presentò al fratello Mark l'amico John Illsley; i tre, insieme al batterista Pick Withers, diedero vita ad un progetto che inizialmente assunse il nome di Cafè Racers (presto modificato in Dire Straits) - i Dire straits sono una rock band caratterizzata da influenze blues, jazz e da sonorità anni ‘70 (alcuni brani prendono vita dal rock anni ’50: il rock and roll! [SM=x43629] ). Prevalentemente basate sull'aspetto strumentale (per cui sono spesso di notevole durata), le loro canzoni trattano temi variegati: si va dalla condanna della guerra e della violenza all’amore romantico e letterario.
Sultants of swing, primo demo del gruppo uscito nel ’77, pubblicata per la prima volta nel 1978 (e ripubblicata come singolo l’anno successivo), è una delle canzoni di debutto del gruppo, sicuramente una delle più note (azzardo a dire la più famosa).Probabilmente è grazie a lei se Knopfler conquista il titolo di miglior chitarrista del 1979. Mark Knopfler è uno di quegli artisti in grado di trasformare la sua chitarra (una Stratocaster) in un prolungamento della sua voce. I modelli ispiratori (personali ma anche del gruppo) sono stati personaggi noti come B.Dylan (la voce roca), JJ Cale e E.Clapton (per la chitarra).
Douglas Adams disse di Knopfler: “ Mark Knopfler ha la straordinaria capacità di far emettere alla sua Schecter Custom Stratocaster dei suoni che paiono prodotti dagli angeli il sabato sera, quando sono esausti per il fatto di essere stati buoni tutta la settimana e sentono il bisogno di una birra forte”.



Sultans of swing

passiamo alle produzioni:

L’album d’esordio “Dire Straits” del 1978 e il seguente “Communiqué” del 1979 sono considerati, da una parte del pubblico e della critica, le opere più valide della band inglese, pur essendo forse tra le meno famose. Degni di nota, oltre Sultants of swing, ci sono pezzi come Down to the Waterline (1978), Once upon a time in the west (1979), Where do you think you’re going? (1979), Lady writer (1979) e Portobello belle (1979)
Nel 1980 esce “ Making Movies”, che scala le classifiche mondiali, piazzando sul mercato 8 milioni di copie (1 milione solo in Italia), grazie soprattutto a brani come Tunnel of love e Romeo and Juliet.
Love over Gold, uscito nel giugno del ’82, attestandosi su circa 10 milioni di copie vendute, mantiene stazionario il successo del gruppo e ci regala perle come Telegraph road e Private Investigations (che andiamo ad ascoltare).Secondo alcuni critici è da considerarsi il miglior album della band.



Private Investigations


L’apice del successo viene raggiunto con Brothers in arms del 1985. L’album diventa il disco più venduto dell’intero decennio nel Regno unito ed ottiene uno straordinario consenso a livello internazionale con oltre 35 milioni di copie vendute. A contribuire a ciò c’è anche il fatto che l’album è tra i primi ad uscire in versione Cd. Tuttavia non è l’evoluzione tecnologica a determinarne il successo ma brani come "Money for Nothing", "So Far Away", "Walk of Life" e "Brothers in Arms” (i video di questi 4 singoli escono anche in versione VHS). Nel 2003, la rivista Rolling stone stila la lista dei 500 migliori album di sempre e Brothers in arms viene inserito al 351° posto; nella lista dei 100 migliori chitarristi di sempre, invece, Mark Knopfler è 27° .
Ascoltiamo la canzone che dà il titolo al disco



Brothers in arms

Nel ’98 esce Money for nothing, una raccolta che contiene tutti i successi della band. La copertina dell'album (vedi immagine qui sotto) è una della più famose e riprodotte di tutti i tempi, mentre il video di Money for nothing fu il primo in assoluto ad essere trasmesso da MTV in Gran Bretagna (1987).





Money for nothing


Nel settembre del 1991 viene pubblicato On Every Street. L’album, che non riscuote il successo del precedente, è deludente sia sotto l’aspetto qualitativo sia come quantità di copie vendute. Il gruppo, ormai stanco, senza più idee né motivazioni , a 4 anni di distanza dall’uscita dello stesso decide di sciogliersi(è il 1995).

Personalmente li ascolto ancora oggi piacere e devo ammettere che la carica di alcuni pezzi è straordinaria. La scelta di sciogliersi a quel punto della carriera, a mio avviso, è stata la più sensata. I sultani dello swing sono e rimarranno un pezzo importante della storia del rock.
[Modificato da Koogar 30/10/2011 18:52]





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02/11/2011 23:45
 
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Koogar meno male che ci sei te che rimpingui un pò questo topic [SM=g2725285] [SM=g2725285]
Forza ragazzi partecipate, sta rubrica aspett' a vuje [SM=g2725403] [SM=g2725403]

Ed ora veniamo a noi :



“La radio nera non voleva passare la sua musica ,dicevano che la sua musica non c’entrava nulla e che la gente che andava ai suoi concerti non era quella che ascoltava queste radio. Le radio pop bianche dicevano che era troppo duro e che non c’entrava con il loro pubblico. Poi andavi ad un concerto e c’era il pienone”(Frankie Crocker).


Stiamo parlando di Jimi Hendrix,ragazzi,in particolare del The Jimi Hendrix Experience.


Jimi Hendrix la chitarra rock degli anni ’60/’70.
Un uomo che la musica la dominava,la addomesticava e ne trasmetteva le forme ed i colori che meglio traducevano i suoi stati d’animo.

Parlando di lui Pete Townshend (chitarrista degli Who)diceva” Kit Lambert,il nostro manager ,aveva fatto firmare Hendrix per l a nostra etichetta mettendolo a contratto per farci da spalla.Non ci potevo credere.Così salì sul palco ed iniziò a suonare .Mi sfondò le casse.Smontò la sua chitarra,in pratica la fece a pezzi .Usando la distorsione suonò nel suo modo inimitabile .Poi salii sul palco io..e mi limitai a strimpellare…”

“Mi limitai a strimpellare” quanta ammirazione e riverenza in un’unica battuta. [SM=g2725338]

Ma chi è jimi Hendrix?
Un musicista incredibile .Secondo la classifica stilata nel 2003, dalla rivista Rolling Stone, il più grande chitarrista di tutti i tempi.Un uomo famoso non solo per le sue qualità di compositore e strumentista ma anche per tutta una serie di trovate che lo rendevano unico ed inimitabile :la sua capacità di suonare la chitarra con i denti o di suonarla al contrario mettendosela dietro la testa…ne sono pochi esempi.
Una serie di espedienti che non servivano solo a suscitare l’interesse del pubblico ma che ,a mio avviso,erano la dimostrazione lampante di come, per Hendrix ,la chitarra non fosse uno strumento a se,un qualcosa di distaccato dal musicista,ma fosse parte integrante di lui:un prolungamento del suo corpo..un prolungamento che aveva la potenzialità di tradurre in musica la sua forza interiore,il caos che custodiva gelosamente dentro e che ordinava,quando e se gli andava , secondo la ritmica che più gli aggradava,rendendola eterna nella nostra memoria.
E così incollava a se gli sguardi ipnotizzati di una marea di gente che alla fine di ogni concerto si riscopriva persa ed innamorata di quell’uomo tanto geniale quanto pazzo che fino ad un attimo prima si era donato completamente cantando e suonando le sue debolezze.

La sua fase di massima ascesa coincide con l’incontro con il bassista degli Animals Chas Chandler che ,folgorato dalle doti del giovane Hendrix ,realizzò che quest’ultimo aveva floride prospettive davanti a se e convinto anche delle potenzialità di vendita della versione di un blues di Billy Roberts, proposta da Jimi con il piglio aggressivo che lo contraddistingueva lo trascinò a Londra per metterlo sotto contratto con il supporto del manager uscente degli Animals, Michael Jeffery .
Nacque così la jimi Hendrix experienc secondo la formula del power-trio :
voce e chitarra:Hendrix
basso:Noel Redding
batteria:Mitch Mitchell
Con questa formazione Hendrix pubblicò nel dicembre 1966 il primo 45 Giri Hey Joe - Stone Free che ebbe un notevole successo.



La consacrazione del suo talento fu raggiunta subito con il primo album intitolato "Are You Experienced", ancora oggi considerato una pietra miliare del rock.Hendrix travolse l’opinione non solo del pubblico che rispondeva positivamente al suo sound , ma anche dei suoi colleghi musicisti uniti tutti, da un ossequio che in realtà faceva da contraltare ad un senso di timore che consacrò la sua supremazia di quegli anni(e non solo).

Dopo il primo LP Hendrix decise di tornare in america la prima apparizione ufficiale dell'Experience fu nell'occasione del grande evento del festival musicale di Monterey nel giugno del '67.
Pete racconta
“Prima dello spettacolo a Montery parlavamo di come organizzarci .Volevano sapere chi dei due avrebbe suonato per primo”( tra i the Who e j.H.E.)”e noi non riuscivamo a decidere. Dissi a jim di scordarsi di suonare prima,noi non avremmo suonato dopo di lui,ma lui non voleva salire prima di noi,ed io “senti noi non suoniamo dopo di te ,punto e basta.Per quanto mi riguarda,siamo pronti a suonare è la nostra serata. Discorso chiuso.Mi guardò in modo strano,salì su una sedia e si mise a suonare in modo incredibile in mezzo al camerino.Poi scese dalla sedia si girò verso di me e disse “Se suono dopo di voi farò anche l’impossbile”

Fu in quella serata che dopo aver sbalordito tutti con la sua musica sacrificò la sua chitarra in un mistico incendio che mitizzò la sua personalità al suo primo "battesimo" dopo aver suonato Wild Thing.
Ecco il video :


Parlerò da potenziale groupie ma ….non vi fa venire i brividi dietro la schiena?
Un uomo che scopa con la sua musica(perdonate la brutalità ,ma non saprei parlarne in altri termini)trasmette sensualità,un’ energia.. la rivoluzione dei sensi in sostanza.
Si stava bene ai suoi concerti.
Cosa pagherei per poter tornare indietro …. [SM=g2725403]

Del primo album è doverso ascoltare ache Purple haze:
l titolo Purple Haze (letteralmente "stordimento viola") e il testo del brano sono stati a lungo interpretati come riferimenti a qualche tipo di sostanza stupefacente. Ci sono in effetti ben due tipi di droga chiamati "purple haze", un genere di LSD e una varietà di marijuana. Uno dei versi più citati della canzone, excuse me while I kiss the sky ("scusami mentre bacio il cielo") può essere letto in quest'ottica, poiché to kiss the sky è un diffuso eufemismo per riferirsi agli effetti della cannabis. Hendrix comunque sostenne che il testo parlava semplicemente di un sogno che aveva fatto, in cui camminava sul fondo del mare. [SM=g2725402]

[SM=x43829]



l'Experience,però, non soddisfece mai artisticamente Hendrix, che si sentiva poco capito e non sufficientemente seguito dai pur dotati Redding e Mitchell. La ricerca delle sonorità più innovative e la sperimentazione musicale che Hendrix tentò di introdurre non furono apprezzate totalmente, specialmente dal bassista Noel Redding. La sala prove pullulava di musicisti assoldati da Hendrix affinché contribuissero alla massima resa sonora di ogni singolo pezzo; tale affollamento di componenti musicali e l'esasperata ed estenuante ricerca del sound giusto portarono pertanto all'abbandono di Noel Redding della "Jimi Hendrix Experience" che, dopo particolarissimi e suggestivi esperimenti assemblativi (come il gruppo voluto da Hendrix nel grande concerto del festival di Woodstock), fu definitivamente sciolta.

E Woodstock….penso di non tradire l’opinione di molti se dico che in realtà Woodstock è jimi Hendrix,nonostante problemi tecnici- legati alla strumentazione- e logistici ,dovuti anche e soprattutto ad un violento acquazzone che impose lo slittamento della performance all’alba del mattino successivo e che ridusse enormemente la folla dei giorni precedenti,Hendrix concluse i three days of peace, love and music stampandoli nella memorie delle generazioni future.Nonostante anche il fatto che la neonata formazione “espansa” con cui suonò non era ancora sufficientemente amalgamata ed armonizzata jimi Hendrix identifica la woodstock che noi ancora oggi amiamo e che potremmo sintetizzare con la celeberrima trasfigurazione chitarristica operata sul tema di The Star-Spangled Banner, inno degli Stati Uniti d'America: Hendrix si accanì sul tema dell'inno in maniera selvaggia, intervallandolo con feroci simulazioni sonore dei bombardamenti e dei mitragliamenti sui villaggi del Vietnam, sirene di contraerea ed altri rumori di battaglia, il tutto avvalendosi della sua sola chitarra. in un'intervista a ridosso del festival di Woodstock il chitarrista si dichiarò disinteressato alle questioni politiche, e ad una domanda più precisa - rivoltagli al Dick Cavett's Show - sul perché della sua resa così poco ortodossa dell'inno americano rispose candidamente: «Penso che sia meraviglioso suonarlo così»E lo penso anch’io. [SM=x43829]


L’unica data che riporto è quella che gli amanti di questo grande artista portano stampata nel cuore : 18 settembre 1970. Hendrix venne trovato morto nell'appartamento che aveva affittato al Samarkand Hotel, al 22 di Lansdowne Crescent.
Probabilmente per un mix di droghe ed alcol.Ma la dinamica della morte non fu mai chiarita.
Ci lasciò all’età di 27 anni .Ma in realtà non se n’è mai andato.(almeno per me).

Con questo mio intervento non voglio affatto esaurire il discorso Hendrix,voglio solo aprire nei vostri cuori uno spiraglio,un piccolissimo spiraglio,teso ad accogliere seppur gradualmente i tesori che quest’uomo incredibile ci ha lasciato…con la speranza che ve ne innamoriate,poco a poco...com’è capitato a me.. [SM=x43811]

Dimenticate ciò che è successo ieri e domani, e oggi. Stasera creeremo un mondo completamente nuovo. J.H.






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"...ma quanta vita ha ancora il tuo intelletto se dietro a te scompare la tua razza??"
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09/11/2011 18:35
 
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Eccomi qui pronto a dare il mio contributo per la scena Metal [SM=g2725284]
Se per voi il rock è estremo,beh non avete mai ascolato il metal signori.Il mondo metal è vastissimo e per descrviverlo tutto ci vorrebbero anni.Mi limiterò quindi a descrivervi volta per volta un album di un gruppo e le sensazioni che ha suscitato in me.
Spero così di riuscire a interessare qualcuno a questo genere per nulla banale e pieno di soprese.
Approfitto anche per fare pubblcità a quello che posso definire,senza immodestia,un mio topic:Il metal ke amo

Spero col mio contributo di arrichhire questo stupendo topic [SM=x43799]


xxx Meglio essere vittima che complice.xxx
http://www.studibiblici.it/conferenze.html

Schiavo di nessuno,Servo di tutti.
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09/11/2011 18:49
 
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Immortal-Diabolical Fullmoon Mysticism





Gli Immortal sono una delle band più importanti per il Black Metal. Hanno iniziato la loro scalata verso il successo nel 1991, con l’unione di Abbath (basso) e Demonaz (chitarra). Già dall’inizio erano riconoscibili per le loro borchie e le facce colorate. Il loro primo disco, “Diabolical Fullmoon Mysticism”, è chiaramente ispirato da band tipo Bathory, Venom e Slayer. Nel corso degli anni, hanno spesso cambiato batterista (Armagedda, Grim (ex-Borknagar), Hellhammer (Mayhem), ma anche lo stesso Abbath). Nel 1995 hanno suonato con i Morbid Angel al Tour Europeo. Nel 1997, dopo l’uscita di “Blizzard Beasts”, Demonaz non è più in grado di suonare, a causa di un problema al sistema nervoso. A questo punto Abbath prende la chitarra, e Ares (Aeternus) il basso. Demonaz continua a seguire la band scrivendone i testi e ne diventa manager. Nel 1999, Ares viene sostituito da Iscariah, e nel 2000, con l’uscita di “Damned In Black”, la band si afferma a pieni voti sulla scena mondiale. Con l’uscita di “Sons Of Northern Darkness” (prodotto da Peter Tägtgren dei Hypocrisy), la band firma il contratto con la Nuclear Blast, quindi la distribuzione si espande anche agli USA.



Diabolical Fullmoon Mysticism:1992: in quest’anno, poco più che sedicenni, gli Immortal incidono uno degli album più importanti per la scena black. Sebbene la giovane età, i tre blacksters si mostrano forti di riff maligni, batteria lacerante e voce al vetriolo, e nonostante certi passaggi siano un po’ grezzi e imprecisi, il trio mostra di saper comporre pezzi davvero interessanti, avvalendosi anche di quel tocco di nordicità dato dalle chitarre acustiche che altre band non avevano ancora inserito. Spiccano titoli come “a perfect vision of the rising northland”, che si apre con una intro acustica molto evocativa e “unholy forces of evil”, dove i ruggiti di Abbath sono da antologia. Sicuramente un’opera che ha dato nuova linfa al black, una gemma di arte nordica. Da avere.
Considerazioni personali:il Black metal è forse il sottogenere più estremo del Metal;caratteristiche principali sono il satanismo,l'anticristiniatà,tematiche che vanno dalla morte alla violenza,alla depressione,al nazismo ecc Bisogna prendere quanto ora scritto con le molle:non è che tutti i gruppi black metal sono nazisti o anti cristiani o parlano solo di morte.
Quest'album e gli immortal in genrale ne è la dimostazione:argomento ricorrente di tutti i loro album è il Il Blashyrkh è un regno immaginario inserito nei testi della band.
Questo reame sarebbe stato creato dall'odio di Abbath e Demonaz e sarebbe governato da un gigantesco corvo chiamato Mighty Ravendark. Il Blashyrkh, secondo i testi dell'album At the Heart of Winter, sarebbe sempre coperto dal gelo, dalla neve e dall'inverno.
Insomma tematcihe non leggere,ma non lasciatevi influenzare dalle parole e lasciatevi trasportare dalla musica.
Questo album,vista anche la loro età,è una perla:ancora grezza eppur così evocativa!Lo stile black c'è tutto:urla graffianti,riff maligni e una costante sensazione di freddo.
Ascoltatelo,non vene pentirete






Provo a postare alcune canzoni dell'album,nella speranza che si vedano:

www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=Q6p...


www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=IoR...


www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=-EA...

Buon ascolto!



[Modificato da J.Rebus 09/11/2011 18:52]
xxx Meglio essere vittima che complice.xxx
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12/11/2011 00:04
 
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Ordunque, vedo che sono stati già illustrati magnificamente gli anni barretiani e psichedelici dei Pink Floyd, magari in seguito si potranno ri-affrontare i successivi sviluppi del gruppo che rappresenta un punto fermo per tutti i visionari della musica, tutti quelli che hanno cercato di sperimentare qualcosa di nuovo, che hanno dato priorità alla fantasia piuttosto che alla fredda tecnica e che difficilmente sono incasellabili in un "genere".
E proprio queste considerazioni sui mitici PF, mi danno lo spunto per parlare dell'altro (e più recente) mio gruppo preferito:
I RADIOHEAD

I nostri esplodono in piena epoca Brit Pop, apparentemente aderendo allo stile del tempo con un album "facile" come Pablo Honey. Ma sotto la patina brit pop già qui e là si intravede una attitudine "distorta" a partire da quella famosa Creep (da loro adesso quasi ripudiata), curioso inno generazionale, nichilista senza essere depressa, disperata, ma con una buona dose di autoironia.
E' un album immaturo, molto lontano dai radiohead che sono stati celebrati nell'olimpo del rock, ma il suo stile variegato, il fatto di nascondere dietro al pop rock germi di diversi generi musicali, lo rende interessante e diverso (ascoltate anyone can play guitar e Blow out e mi dite).

Successivamente i nostri se ne escono con un album malinconico e dark come The Bends, molto diverso dal precedente, anche se ancora piuttosto "convenzionale".
Un album che zitto, zitto però sforna canzuncelle come Street spirit (fade out), in cui il nostro Thom York dà sfogo alla sua voce sognante e potente da folletto o come Just Just, dove la melodia lascia subito spazio alle distorsioni (tra l'altro ha un video incredibile che trovate citato nella mia firma).
Un album tra l'altro ricco di idee copiatissime, basta sentire i primi coldplay per rendersene conto.

Bè qui, direi che in molti hanno incominciato a drizzare seriamente le orecchie, iniziando a pensare che i radiohead non erano certo solo la one hit band di creep.

Ed infatti arriva Ok Computer, capolavoro degli anni 90, uno di quei perfetti concept album che non si può non sentire dall'inizio alla fine (simile in questo a "dark side of the moon).
Bè... c'è poco da dire... è un album perfetto (esagero??? Naaaa).
Un album in cui niente è a posto (nel senso che canzone dopo canzone ti chiedi "ma dove vorranno andare a parare questi qui???"), ma tutto è perfettamente coerente.
Si passa dalla nevrosi (paranoid android...canzone MERAVIGLIOSA!)alla depressione (exit music (for a film)
(personalmente, poi,Lucky è uno dei testi a cui sono più affezionata in assoluto)
è un album che senza essere psichedelico, ha una attidine incredibilmente psichedelica (e pure schizofrenica direi), pur essendo ancora incredibilmente ascoltabile e persino pop.
Vi assicuro che all'epoca (sono vecchia lo so) tra punk rock californiano, brit pop, rock fm da mtv e rigurgiti grunge fu una bellissima sorpresa.

Bè sono stata un po' lunga... quindi per non annoiarvi ancora, non vi starò qui a parlare degli altri cinque album dei Radiohead...
ma vi dirò solo che, dopo sto popò di album, i nostri, acclamatissimi e adoratissimi da pubblico e critica se ne escono con:
KID A, una assoluta follia, un album che al primo ascolto vorresti buttare via, ma che già al secondo rischia di farti ammalare di dipendenza.
Bè... che dirvi su quest'album... siamo oltre il rock, oltre il progressive, oltre l'indie, oltre il jazz, oltre l'elettronica (tutti generi che in qualche modo sono stati sfiorati dai nostri) ...sono decisamente indefinibili ed unici.
Non so descriverlo, ascoltate queste per farvi una pallida idea
(everything in its right place; national anthem; motion picture soundtrack) e sognate.

Mi fermo qui, prima di rischiare il linciaggio o il pubblico spernacchiamento, ma sappiate che i rimanenti album di studio non sono trascurati da me perché ritenuti irrilevanti o stanchi, come qualcuno malignamente può pensare, certo i capolavori rimangono ok computer e kid a (e forse pure the bends e... amnesiac, soprattutto, a mio parere), ma il resto è, comunque, grande ed incredibile musica.

Vi faccio un esempio. Avete presente il bistrattato In rainbows??
ascoltatelo intero intero in questo live e poi mi dite se 'sti ragazzi non sono incredibilmente, fottutamente e maniacalmente bravi, anche negli episodi (a torto, spesso) considerati minori:



(non rileggo scusate gli errori)
[Modificato da OneOfTheesedays 12/11/2011 00:08]





([SM=x43808])

Usa la funzione "Cerca"! [SM=x43666] La Funzione "Cerca" è il miglior amico del forumista! Non abbandoniamola...[SM=g2725338]
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15/11/2011 12:49
 
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In occasione del loro scioglimento, non posso che iniziare il mio contributo a questo interessante topic parlandovi dei R.E.M.

Volendo sintetizzare, il più grande merito attribuibile ai REM è quello di aver inventato il genere indie-rock (rimando ad altro post la storia di questo genere...) dando il via a grandissime formazioni susseguitesi negli anni 90 e 2000 (su tutti i Radiohead, di cui al bel post precedente).

Credo che la vita dei REM possa essere articolata in tre fasi:

Ia fase: è quella più apprezzata dai fan e soprattutto dalla critica. Siamo nella prima metà degli anni '80 e questo gruppo di pischelli dell'Università di Athens (Georgia) si ostina a voler presentare al pubblico canzoni basate su riff di chitarra Rickenbacker(i chitarristi conosceranno questo tipico suono, per gli altri rimando all'ascolto delle canzoni dei nostri che posterò in seguito) quando in quel periodo dominavano suoni sintetizzati, tastiere e pailettes (ahimè!).
Forte il dubbio sul gruppo, nessuna major li sostiene, un'etichetta indipendente sì (la I.R.S.). Sfornano il primo singolo "Radio Free Europe": successo di critica e continui giri sulle college radio (di qui anche la definizione del primo genere dei REM come "college rock")



Nell'83 esce l'album "Murmur",osannato dalla critica, vende 200 mila copie e conia l'alternative-rock.
La rivista Rolling Stone lo piazza al vertice degli album più belli di quell'anno, sopra album milionari come "Thriller" di M. Jackson e "Sinchronicity" dei Police.
Nello stesso periodo passa alla storia la loro prima apparizione al Letterman Show, dove suonarono una canzone priva di titolo. La canzone sarà poi intitolata "So. Central rain" ed è un classico che apparirà sul loro secondo album "Reckoning". Il video è imperdibile (se non altro per apprezzare la folta chioma del cantante Michael Stipe, oltre che dello stesso Letterman [SM=x43819])



La prima fase segue con gli album "Fables of reconstruction" (a torto considerato minore) e "Lifes rich pageant", il loro primo grande successo (500 mila copie), trascinato da canzoni storiche come "Cuyahoga" e "These days". In particolare la prima riguarda il fiume Cuyahoga dell'Ohio e denuncia l'inquinamento subito dallo stesso a dispetto delle sue limpide origini: la canzone è un brillante esempio anche dell'impegno politico-sociale che ha da sempre caratterizzato i REM. Sentitela:


La prima fase si chiude con "Document" dal quale sono tratte le prime due hit planetarie del gruppo, ancora oggi immancabili nei bis dei concerti: "The one I love" e "It's The end of the world" (oggetto di una tristissima cover di Ligabue [SM=g2725316] " A che ora è la fine del mondo"...ma questo è un altro discorso... [SM=x43819])




I Rem entrano così nel '96 nella R'n'r Hall of Fame, con un celebre discorso di Eddie Vedder (che ho inserito nell'altro post sui REM e che consiglio di leggere!)

In seguito a questi successi si chiude la prima fase e si apre la seconda caratterizzata, dopo l'album di confine "Green" (dal quale è tratta la bellissima "Orange crush"), dagli storici successi di album come Out of Time e Automatic for the people (rispettivamente 15 e 18 milioni di copie vendute"). Sono gli anni del mega-contratto con la warner bros e per molti della fine dei "veri" REM. Sta di fatto che in questo periodo sfornano una hit dopo l'altra, canzoni storiche come Losing My Religion, Drive, Man on the moon, Everybody hurts, Shiny happy people,etc.
Non mi dilungo troppo su questa fase perchè è nota a tutti ed anzi per molti (e anche per me all'inizio) racchiude i REM. Posto Man on the moon, sulla quale circola un aneddoto: Michael Stipe era solito comporre i testi su musiche portategli dai membri della band, ebbene Man on the moon stava per essere scartata dal cantante perchè inizialmente poco ispirativa per i suoi testi. Meno male che iltesto poi fu trovato [SM=g2725340]


In seguito al successo internazionale, la Warner rinnova il contratto ai REM: 5 album, senza limiti di tempo, per 80 milioni di dollari. Era il contratto più oneroso che si fosse mai visto nella storia della musica!
Nel 1996 Bill Berry (batterista) abbandona la band. Forse in virtù dell'aneurisma cerebrale che lo colpì in tour, ma i puristi ritengono che il vero motivo fosse la deriva della band verso lidi pop...
Sta di fatto che dopo la defezione inizia la debacle dei Rem. Da segnalare l'album "Up" che ne segna il ritorno sulle scene nel 98 con sonorità più sperimentali e poco altro. Va detto comunque che si parla di una band oltre la media in circolazione, anche se non più ai massimi storici, e che ne rimane intatta l'integrità musicale.



I REM sono andati incontro a molte critiche negli ultimi anni proprio in virtù dell'abbandono delle loro sonorità originarie, più indie, a favore di sonorità più tipicamente pop-rock. A mio avviso si tratta di una normale evoluzione, non imputabile a compromessi ma semplicemente all'evolversi dei tempi e all'età dei componenti. Fare indie a 50 e più anni credo cominci a diventare un po' ridicolo, per di più quando si ha un contratto con una major (per cui viene meno l'"indipendenza" dalle grandi etichette discografiche, da cui il termine "indie" appunto).
Nel settembre 2011 annunciano lo scioglimento che sarà seguito da una mega raccolta (che se non sbaglio è uscita proprio oggi [SM=x43799])
In ogni caso consiglio di procurarsi non questa raccolta, ma il "The Best of Rem" del 1991 o "And I Feel Fine: The Best of the I.R.S. Years 1982-1987" per scoprire le prime sonorità dei REM: vi assicuro che è una vera goduria! [SM=g2725284].
Consiglio anche il "Live at the Olympia" e tutti gli album della prima fase, in particolare "Murmur": scoprirete dei REM inediti da quelli famosi, a tratti oscuri, dai testi indecifrabili, ma sublimi.

Ah,una cosa che forse dovevo dire all'inizio ma che in fondo sta bene anche alla fine: il nome R.E.M. è un acronimo di rapid eye movement, la fase del sonno caratterizzata da intensa attività onirica...
[Modificato da bluesrock 15/11/2011 12:58]












"There is nothing conceptually better than rock & roll" (John Lennon)

A poco servono le norme se non cambiano le culture
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26/11/2011 12:33
 
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Non pretendo di scrivere qualcosa stile "critico" perchè non lo sono,non ho una formazione musicale,non so suonare neanche uno strumento e sono stonata come una campana. Quindi vado semplicemente a sensazioni quando qualcosa mi colpisce; se apprezzo un brano,un gruppo,un disco,è perchè mi ha trasmesso qualcosa. Mi piace e non so spiegare perchè. E forse proprio questo è il tratto distintivo dei "grandi" (della musica,della scrittura,del cinema): arrivare a tutti,o quantomeno a tutti coloro che sanno apprezzare il "bello". (cacchiarola quante virgolette)

Detto ciò,ispirata dall'ascolto casuale di alcune canzoni stamattina,volevo dire due paroline sui Led Zeppelin

I Led Zeppelin si formarono alla fine dei favolosi anni '60; la formazione originaria è composta dalla voce meravigliosa di Robert Plant,dalla chitarra magica di Jimmy Page, dal bassista e tastierista John Paul Jones e (last but not least) dal genio della batteria John Bonham. La formazione restò la stessa fino alla morte tragica di Bonham,a seguito della quale la band decise,a mio parere giustamente,di sciogliersi,riunendosi solo per grandi eventi con talvolta il figlio di Bonham a sostituire il padre

Innovatori veri e propri,considerati da tutti delle pietre miliari nella storia del rock,ispiratori di intere generazioni,i loro primi 4 album portano il loro nome [SM=g2725401] [SM=g2725401] (nota delle 12.17: sto scrivendo da tipo 40 minuti,quindi mi limito a parlare di questi 4 album,mi sto sentendo male [SM=g2725381] )

Led Zeppelin I pare sia stato ideato e registrato in gran fretta e da un album di esordio non ci si aspetterebbe granchè,e invece i nostri partono col botto,pubblicando canzoni ancora oggi considerate tra i loro capolavori. In particolare spiccano:

Good Times,Bad Times





e Dazed and confused



Nello stesso anno,sempre di fretta,nelle pause tra un concerto e l'altro,il gruppo casualmente ( [SM=g2725401] ) sforna l'album tra i miei preferiti in assoluto, Led Zeppelin II
Dovrei elencare tutte le tracce dell'album ma penso che queste tre parlino da sole:

Whole lotta love in apertura del disco già da un'idea



Passiamo ad Heartbreaker



E infine Moby dick per un assaggio della grandezza di Bonham come batterista



Ora,ve l'ho detto che non sono un critico,quindi mi dispiace non dare indicazioni sul sound e roba simile,ma ditemi voi se non basta solo l'ascolto puro e semplice per apprezzare questi capolavori

Passiamo a Led Zeppelin III. Il disco all'epoca fu parecchio criticato perchè la band abbandonò parzialmente il rock più duro per dare un'impronta un pò più soft alle loro canzoni,basti pensare a Tangerine o Since i've been loving you. Il cambiamento di rotta dopo un anno fu mal digerito dalla critica,mentre a distanza di anni queste canzoni sono considerate capolavori al pari delle precedenti.
Nonostante ciò l'energia e l'essenza rock del gruppo risaltano nella traccia d'apertura,Immigrant song,forse la mia preferita di tutta la loro discografia



Il vocalizzo di Plant e il riff di Page sono rimasti nella storia e hanno influenzato tantissimo soprattutto la scena metal successiva

Passiamo infine all'ultimo album che citerò,visto che come ho scritto più su,la cosa si sta facendo lunga,complice il fatto che se nomino una canzone me la vado a sentire perchè mi vien voglia [SM=g2725402]
Led Zeppelin IV in realtà non si chiama così,un titolo vero e proprio non ce l'ha.Gli soono stati affibbiati vari nomi,io l'ho sempre chiamato Zoso,come molti altri,per questa immagine:



Pare che ogni membro del gruppo avesse scelto un simbolo che ricalcasse la propria personalità; Zoso fu scelto da Page,ma se volete i motivi non li so perchè non sono appassionata di esoterismo [SM=g9242]
Perchè questo album è così importante?Semplicemente contiene quella che a parere di molti è la canzone più bella della storia della musica, rock o meno. Nonostante la presenza di ottimi brani come Rock and Roll o The battle of evermore , infatti, questo album è ricordato quasi esclusivamente per Stairway to heaven



Una canzone che racchiude in sè stili e tecniche diverse,un lungo percorso (dura 8 minuti circa) in continuo crescendo,fino all'esplosione finale. Dal flauto dolce dei primi minuti alla chitarra sferzante del finale,dove la voce dolce di Plant si riacutizza,è una canzone che va metabolizzata,non è la classica hit ma una volta ascoltata ti entra dentro,non scherzo.
Il testo è stato più volte accusato di essere zeppo di messaggi subliminali,di ispirarsi al satanismo,di contenere frasi che se ascoltate al contrario rappresentano una preghiera al diavolo,e puttanate simili. Per me è una poesia e basta,colma di significato

"And as we wind on down the road
Our shadows taller than our soul.
There walks a lady we all know
Who shines white light and wants to show
How ev'rything still turns to gold.
And if you listen very hard
The tune will come to you at last.
When all are one and one is all
To be a rock and not to roll"

con questa, cari signori,vi lascio perchè ho pure fumato troppe sigarette e ho voglia di rinascere negli anni 60 per poter rivivere il periodo dei Led Zeppelin e di altri grandi già citati [SM=g2725336]

p.s. io trovo che robert plant sia un gran figo,sono strana?















♫....cloudless everyday you fall upon my waking eyes inviting and inciting me to rise..and through the window in the wall come streaming in on sunlight wings a million bright ambassadors of morning...♫
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26/11/2011 23:35
 
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Che bello leggere i vostri interventi !!Il vostro contributo è davvero prezioso,grazie [SM=g2725292]
@ Adri io invece muoio per jimi page... [SM=x43829] [SM=x43829] [SM=g2725299] [SM=g2725299]

Purtroppo ultimamente non ho molto tempo da dedicare a questo topic ma oggi non posso esimermi dal farlo visto che mi sento ancora avvolta ed avvinta dalle caratteristiche sonorità del Banco che ieri si è donato completamente al Palapartenope di Napoli.
I Vertiginosi intrecci delle musiche di Nocenzi e gli inimitabili registri tenorili di Di Giacomo(che anche se-devo ammetterlo purtroppo- non ha più la voce di un tempo ,riesce comunque ad emozionare con la struggente interpretazione dei testi) hanno contribuito a creare una dimensione alternativa che ci ha visti trasformati,tutti, nella grinta delle dita di Nocenzi e nella potenza della voce di Di Giacomo,un qualcosa di strepitoso,un unico corpo,che seguiva i tempi di Nocenzi e gli accenni di Di GIacomo,con un risultato a dir poco spettacolare:noi che trasudavamo Banco.

Un gruppo che gran parte del mondo ci invidia(inseme alla PFM ed alle Orme)ma che generalmente molti di noi ignorano: Banco del mutuo soccorso, un gruppo che vi consentirà di scoprire il variegato e caleidoscopico mondo del progressive rock.

Ecco un assaggio di ciò che ho ascoltato ieri,pezzo d’apertura…e da lì poi un crescendo: [SM=x43829]


(purtroppo ancora non ho avuto il tempo di caricare i video che ho fatto ieri sera,e ci dobbiamo " accontentare" della versione studio [SM=x43829]

Ma procediamo con ordine:
Il Banco nasce alla fine del 1968 da un espediente di Vittorio Nocenzi che millantò l’esistenza di un proprio gruppo pur di ottenere un’audizione alla RCA(un’importantissima etichetta ) e che si trovò, quindi, nell’urgenza di dover formare un gruppo per presentarsi alla RCA di lì a poco.Per questo reclutò,inizialmente, componenti tra amici e parenti inventando il nome di “Banco del Mutuo Soccorso”, forse ispirato da qualche istituto di credito o assicurativo della zona ;nome che ha accompagnato il gruppo nelle future e più ricercate formazioni, fino a quella storica che vede come pilastri portanti:
Di Giacomo(voce e percussioni) e Nocenzi(tastiere e voce).

Scrivere del banco mi risulta davvero difficile,perché il banco è da ascoltare…bisogna lasciarsi compenetrare dai virtuosismi delle musiche e dei testi..restare fermi ad occhi chiusi ed immaginarsi,per esempio nel “Giardino del mago”:

Non si tratta più di gusti musicali quando si parla di pezzi del genere,il banco ti entra dentro ti ridisegna…poi ti riconsegna al mondo dotato di ali,e ti senti leggero,leggero come un angelo … .

Il pezzo che vi ho fatto ascoltare fa parte del loro primissimo album:Il banco del mutuo soccorso(1972),che molti chiamano anche “il salvadanaio” in virtù della copertina del vinile sagomata a forma di salvadanaio(appunto) in terracotta e corredata di linguetta tridimensionale,che ad oggi è reputata a tutti gli effetti l'equivalente italiano della "banana" di Warhol, rimasto per questo singolare artwork nell'immaginario rock italiano.Album da cui possiamo e dobbiamo estrarre un altro pezzaccio:RIP : in cui si raccontano gli episodi di una battaglia di altri tempi, vista dagli occhi di un soldato che viene poi pugnalato e che indulge su riflessioni sul tema della morte ("e tu no, non scaglierai mai più/la tua lancia per ferire l'orizzonte/per spingerti al di là/per scoprire ciò che solo Iddio sa"):



Sempre legato all’anno 1972 è legata l’uscita di un altro straordinario album(a mio avviso il migliore del banco) :un concept album dal titolo “Darwin” incentrato tutto sul tema dell’evoluzionismo.
Una goduria dall’inizio alla fine…
A partire dai testi:
Giusto un esempio:“E se nel fossile di un cranio atavico /riscopro forme che a me somigliano /allora Adamo non può più esistere /e sette giorni soli son pochi per creare /e ora ditemi se la mia genesi /fu d'altri uomini o di quadrumani. “ Dall’evoluzione.

Il pezzo che merita un attimo di attenzione in più è,a mio avviso”La conquista della posizione eretta”:



E dove l'aria in fondo tocca il mare
lo sguardo dritto può guardare.
[SM=g2725338] [SM=g2725338]


Di questo album amo tutti i pezzi…vi invito davvero ad ascoltarlo tutto. E’ fenomenale.E’ la sintesi del progressive rock.Ascoltato questo non potrete più separarvi né dal banco né dal progressive rock. E’ una perla miliare del prog rock!
Di cui vi lascio un'altra strabiliante chicca [SM=x43829] [SM=x43829] [SM=x43829] :




Non vorrei proseguire oltre,mi rendo conto che per chi si avvicina per la prima volta a questo genere non è semplice riuscire ad assorbire con facilità la sua essenza .Ma è d’obbligo indicarvi almeno altri due album:


Io sono nato libero (1973) da cui vi invito ad ascoltare
Canto nomade per un prigioniero politico,che nulla invidia ai classici sinfonici inglesi(vedi Supper's Ready dei genesis o a Lizard dei king crimson)



E l’album del 1997 “nudo” da cui ascoltiamo Nudo parte II:




Detto questo spero vivamente che vi siate lasciati affascinare da questo strabiliante gruppo.
La prima volta che li sentii live ,con le lacrime agli occhi esclamai:”Se l’amore esiste è quello che sto provando in questo momento.”

Anche ieri sono uscita dal palapartenope innamorata .E con gli occhi gonfi di lacrime.
E' puro amore.

Grazie BMS.

E grazie a voi per avermi permesso di parlarne.Spero di avervi quantomeno incuriosito.


"Non mi svegliate ve ne prego
ma lasciate che io dorma questo sonno,
c'è ancora tempo per il giorno
quando gli occhi si imbevono di pianto"


(ho scritto di getto,perdonate eventuali errori) [SM=x43831]




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"...ma quanta vita ha ancora il tuo intelletto se dietro a te scompare la tua razza??"
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www.myspace.com/timelessexp
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28/01/2012 10:18
 
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Ancora metal signori!

Ho deciso che vi parlerò(come già l'altra volta) dei miei album metal preferiti.

Per farlo vi chiedo solo di aprire le orecchie e ascoltare:)

Mi rendo conto che non è un ascolto facile:do per scontatto che la maggior parte di voi non ascolta metal;al massimo coloro che si definsicono ascoltatori o addirrittura metallari si fermano all'heavy e al thrash,sicuramente più abbordabili di altri sottogeneri. vi chiedo quindi di andare oltre voi stessi e di ascoltare con le orecchie e con la mente.

Bene oggi la cosa si fa più difficile,rimaniamo in ambito black.

L'album di cui voglio parlarvi è un monumento,una vera perla e il gruppo,un onemanband è ARCKANUM.
Due paroline su di lui:

http://en.wikipedia.org/wiki/Arckanum

Bene,ora passiamo all'album:Kostogher.
Prima di dire la mia vi posto una recensione di una chat metal:


Certe volte accade che escano dei capolavori che per misteriose circostanze non vengono capiti o passano inosservati, per poi essere riscoperti ad un decennio di distanza. E' proprio quello che è successo ad Arckanum, progetto del poliedrico musicista svedese Shamaatae, autore di un Black Metal dal carattere unico, riconoscibile al primo ascolto ed ineguagliato: nessuna band è riuscita a suscitare in me quello che la sua musica scatena. E credo che questo sia da rintracciare nell'arcana unione dell'ideologia Chaos-gnostica con un sound che è (o quasi) un'invocazione al dio Pan e a tutti gli elementi della natura.
Una credenza, quella di Shamaatae che è non è una mera trovata pubblicitaria come purtroppo accade per la maggior parte delle band oggi, bensì un connubio musical-intellettuale che è uno stile vita e di pensiero.
Ma veniamo alla musica di questo secondo full lenght che personalmente reputo il capolavoro di casa Arckanum.
La musica che emerge da Kostogher è l'invocazione di Pan fatta in musica, che alterna alle sfuriate dei 5 elementi la calma apparente di partiture pagan oriented, con inserti di sinistri di violini che rendono l'atmosfera al di fuori della comune dimensione spazio tempo che noi percepiamo nella quotidianità.
Quello che Shamaatae origina in questo album è più che musica, è un vero e proprio rituale dalle movenze oscure e occulte, ben radicato alla conoscenza della Natura e alla sua potenza distruttiva.
Per rendersene conto basta ascoltare la stupenda opener "Skoghens Minnen Vækks" col suo lungo ed inquietante intro: Shamaatae è in preda ad una crisi mistica mentre invoca sinistre litanie sostenute da tribali percussioni, con solo i gufi, le foreste e i monti a far da spettatori.
Di li a poco si scatena l'inferno in un riffing travolgente da togliere il fiato, interrotto solo dalle tetre note del sinistro violino.Mai un calo di tensione, Kostogher è il tripudio della parte più primordiale e Caotica della Natura, quella che ci spaventa e ci ricorda quanto effimeri siamo al suo confronto.
Lo scream di Shamaataeè un continuo invocare che rasenta le urla, crudo aspro, tagliente ed efficacissimo quando si cimenta nelle clean vocals, dimostrando unca capacità interpretativa fuori dal comune.
Ma in Kostogher non c'è solo furia, come dimostra la stupenda Gamall Uvermark dove a tessere le ritmiche è un tenue e melanconico violino ed una soffusa batteria, sostenute dall'onnipresenza dei gufi e da una suadente e delicata voce femminile.
Kostogher è un album meraviglioso ingiustamente sottovalutato e che spero possa ottenere la giusta considerazione grazie alla ristampa della Funeral Moon Productions, seppur limitate a 1000 copie.
La sua influenza si farà sentire soprattutto nella scena Pagan e Folk (seppure in modo minore), seppur le atmosfere di Kostogher e l'aura mistico-evocativa che lo circondano restino per il momento ineguagliate in quanto ad intensità.
Un album da avere.


“O caro Pan, e voi altre divinità di questo luogo, datemi la bellezza interiore dell’anima e, quanto all’esterno, che esso s’accordi con ciò che è nel mio interno. (Platone, Fedro)



Detto ciò posso solo dire che io semplicemnte amo questo album:mentre lo si ascolta ci si trova immerso negli oscuri boschi dove tutto è così antico e misterioso.non sono bravo con le parole e il bello della musica è che da sensazioni diverse a chi ascolta. ma volgio usare le parole di un ragazzo,anzichè le mie che secondo me descrivono al meglio quest'album;non avrei saputo dire di meglio e concordo in pieno. ecco:

Lavoro fantastico che spazza via un milione di cagate folk o pagan per aspiranti troll che tanto fanno presa sui teens di oggi...

Di un intensa, feroce e anelante primordialità che spiazza fin dal primo ascolto. Questo full è pieno zeppo di soluzioni geniali e fa uso de folk e della tradizione nordica in modo non pacchiano, ispiratissimo, evocando scenari di foreste e vento e trasportando l'ascoltatore in uno stato di contemplazione panica, col timore dovuto per la potenza insondabile della natura. La voce è feroce e potente (in certi momenti spaventosa); il riffing è in molti frangenti epico, evocativo ma anche diretto e aggressivo. Il lavoro delle pelli è forse il tratto meno notevole del lavoro, ma anche questo riesce a caricare di forza epica la proposta. Per quanto riguarda le parti folk, e le clean vocals che ogni tanto fanno la loro comparsa, posso dire solo che sono perfette per il tipo di sensazioni che vogliono ricreare, e riescono a immergere chi ascolta nell'atmosfera a tratti incantata, a tratti saventosa, incerta e misteriosa di una foresta impenetrabile nella sua ancestrale magnificenza.


Non avrei saputo descrivere in modo migliore.
Lo scream lacerante,i riff evocativi e malinconici....che album!

Ma ora basta parlare! Ecco la musica:vi posto alcune canzoni. vi prego abbiate pazienza,ascoltate con gli occhi chiusi e lasciatevi trasportare e soprattutto.....alzate il volume a palla!
Buon ascolto!

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=x7lSN4J7fRE


Questa sotto è per me la più bella dell'album,ascoltatela tutta!
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=DpiPcHvv3sE

Purtroppo non ce ne sono altre:o meglio ci sono ma sono di altri album anche se riportano l'immagine di questo album. peccato perchè ce ne sono alcune molto evocative:(

Spero apprezzerete:)

Alla prossima!

Ah quasi dimenticavo! Per chi volesse c'è semprio il topic:METAL

[Modificato da J.Rebus 28/01/2012 10:24]
xxx Meglio essere vittima che complice.xxx
http://www.studibiblici.it/conferenze.html

Schiavo di nessuno,Servo di tutti.
http://www.studibiblici.it/videoomelieindiretta.html
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16/03/2012 21:15
 
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Tra le mani stringo un bicchiere di southern comfort..
è così che mi è venuto in mente di parlare di lei..
colei che disse
Sul palco faccio l'amore con venticinquemila persone, poi, torno a casa da sola. “

La donna dalla voce incommensurabile tra le più forti e graffianti di tutti i tempi,una potenza che mascherava al contempo fragilità e paura,paura della solitudine ed ancora di più paura di perdere la sua dote, veicolo asprigno del dolore che aveva dentro e suo marchio inconfondibile:

un graffio sull'anima che non si rimargina mai e che brucia ogni qualvolta ascolti un suo pezzo.

Si,sto parlando di Janis Joplin [SM=x43829]

E così faccio partire Piece of my heart
Sorseggio il mio southern e cerco le parole giuste,
ne calibro il peso e combatto contro il desiderio di lasciar stare..

Evito spesso di scrivere di chi amo,perchè temo,con le parole, di disegnare limiti che possano comprimerne l'essenza ma ormai sono qui,l'avevo promesso quindi proseguo cercando di darvi solo le linee generali,senza addentrarmi in quello che la sua voce mi fa provare perché a parole,so che non riuscirei a rendere giustizia a ciò che è in grado di provocare …


Janis Joplin nacque nel Texas nel 1943 ebbe un'adolescenza turbolenta, sovrappeso e con la pelle rovinata dall'acne, era una ragazzina piena di complessi, che cercava rifugio nella musica. A 17 anni, lasciò il college e fuggì di casa. Per seguire le orme delle sue stelle musicali preferite: Odetta, Leadbelly e Bessie Smith.. voci del cd. Delta blues.

Nel 1963 arrivò per la prima volta a San Francisco e cominciò ad esibirsi nei club alternativi.
Lì trovò tutto perchè a San Francisco negli anni ’60 successe tutto:
rock,droga, c'erano gli hells angels con i loro giubbotti di pelle e le motociclette,violenti ed un po' fascisti ,c'era il movimento per i diritti civili ..
c'erano,insomma ,tutti i germi di quella trasformazione culturale profonda che segnerà il distacco definitivo della generazione giovanile dai padri e dai modelli tradizionali .E che incoronò lei( insieme ad altri artisti del periodo)emblema di quel periodo dirompente e corroborante.

Nel 1966, nel pieno dell'era hippy, trovò impiego in pianta stabile come cantante dei Big Brother & The Holding Company.
Il loro primo disco, Big Brother & The Holding Co (1967), diede già la misura del blues-rock del gruppo, ma fu la loro esibizione al festival di Monterey del giugno 1967 ad attirare l'attenzione su quell'indomabile performer.

L’ineguagliabile potenza dei loro show venne raggiunta e fotografata nel secondo album, Cheap Thrills , album in cui anche le chitarre di Sam Andrew e James Gurley erano mature per garantire un degno accompagnamento all'istrionismo della joplin,sposandosi vorticosamente quel suo rauco gioco blues che impegnava la cantante ed ipnotizzava il pubblico.



(no vabbè…i brividi…come si fa a scrivere di una forza del genere?
Ci provo sapendo di non essere in grado di trasmettere nemmeno un briciolo della carica ,del carisma della joplin..)





Lasciati i Big Brother, Janis Joplin incise poi I Got Dem Ol' Kozmic Blues (1969)dove sembra volersi inventare una nuova carriera come cantante soul, ma riesce sempre meglio in blues tormentati come Try (ancora di Ragovoy).





Hanno scritto di lei come di un’artista che
univa un temperamento emotivo e una personalità insicura, una disastrosa vita sentimentale, una precoce assuefazione agli stupefacenti, alcoolismo da angoscia e solitudine.
Una donna che sfogava le sue nevrosi nei concerti.
Davanti al pubblico le sue tensioni esplodevano.

Joplin vomitava senza ritegno l'agonia lancinante che le divorava l’anima.
La sua voce roca, deteriorata dall'alcool e dal fumo, strillava con forza disumana e bisbigliava con tenerezza struggente.
Piu` che "cantare", Joplin gemeva, rantolava, delirava.


Riuscire ad incanalare la confusione ed il senso di inadeguatezza in qualcosa di così produttivo mi ha sempre stupita. L’arte nasce dalla sofferenza,dalla fragilità dell’anima,dalla paura della vita. Dalla voglia di leggere ed accettare il variopinto caos che abbiamo tutti dentro e che spesso rinneghiamo,ma che ci rende in qualche modo unici,quando riusciamo a domarlo.

Lei di certo lo è stata,unica.
Non certo per aver domato le sue paura ma semplicemente per aver loro prestato la voce.


Si stava disintossicando ma nell'ottobre del 1970 ebbe una ricaduta che le fu fatale: morì sola in una camera d'albergo di Hollywood. A 27 anni(come Hendrix ,morto esattamente una settima prima).
Così i discografici misero insieme le altre registrazioni e pubblicarono Pearl (1970), che è il suo album più maturo.
Pezzi come, Move over, Cry baby, My baby e Get It While You Can li dovete ascoltare,perché questa è la janis che ha ancora tanto da raccontare,tanto da voler vivere..ancora

E finisce per commuovere quando canta a cappella Mercedes Benz, senza sapere che la ascolteranno come un requiem.


Finisco il mio southern.
Poggio il bicchiere sulla scrivania e faccio partire Summertime.

Chiudo gli occhi e come sempre mi lascio trasportare dal ruvido calore della sua voce.

E l'indimenticabile Janis rivive.


Ciao J.


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"...ma quanta vita ha ancora il tuo intelletto se dietro a te scompare la tua razza??"
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www.myspace.com/timelessexp
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