gran generale, 05/07/2011 21.55:
assolutamente favorevole per quanto riguarda i fatti penalmente rilevanti
per quanto riguarda i fatti privati, il discorso è complesso
in particolare per i politici, non si può escludere il sacrosanto diritto del cittadino di sapere bene a chi si è affidato
per es. se il mio candidato eletto si presenta come difensore dei valori della famiglia e poi viene sgamato con escort e trans io DEVO saperlo. non c'è privacy che regga.
chi copre cariche di governo, poi, è sottoposto anche all'art. 54 della Costituzione: I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore.
il politico deve essere sottoposto al giudizio anche morale da parte degli elettori.
Ti seguo nel ragionamento:
1) L'esempio che porti rappresenta una chiara antinomia sulla quale l'evidenza della difformità è talmente cristallina che rientra nei "casi facili" di classificazione. Tuttavia non sempre è così. Per esempio quando D'Alema dice: abbiamo una banca, le sue parole perché dovrebbero essere pubblicate? E' forse "immorale" o contraddittorio esultare per un centro di potere vicino al partito? Anche quella volta si disse che era giusto pubblicare perché gli elettori dovevano sapere, ma questa ipotesi non rientra nell'ambito dell'esempio che fai ERGO bisognerebbe individuare una regola generale per evitare di fare confusione
2) Paradossalmente se il politico ipocrita del tuo esempio davvero tutelasse il concetto "tradizionale" di famiglia cosa potremmo dirgli? All'elettore può interessare la vita privata del politico, ma è un oggetto valido di valutazione? Se quel politico (parliamo di B. per concretizzare l'esempio) resta in rapporti stretti con il Vaticano, è omofobo, si oppone alle coppie gay, vieta la fecondazione assistita seria, etc..., l'elettore non dovrebbe comunque votarlo perché adempie le sue promesse con il comportamento pubblico, benché il suo comportamento privato sia dissonante? In fondo a me interessa un politico che legisli nel senso che mi auguro.