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Ma quali metodi per sapere dove si trovava osama?

Ultimo Aggiornamento: 06/05/2011 21:51
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05/05/2011 11:16
 
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Le torture
Lo spettro degli "interrogatori duri"
dietro il successo del presidente
Bin Laden trovato grazie alle confessioni estorte? Il paese si divide. "Il suo più grande successo è legato alle politiche che Barack stesso aveva criticato". Nel 2008 Obama non ebbe esitazioni sull'annegamento simulato: "Tradisce i valori degli Usa"
dal nostro corrispondente FEDERICO RAMPINI

L'AMERICA di George Bush lo rivendica con orgoglio. L'America di Obama imbarazzata non conferma né smentisce. La tortura ha contribuito alla vittoria contro Bin Laden? Il sospetto-quasi-certezza divide l'America, tormenta la coscienza di alcuni nell'ora del trionfo. Da Bush a Obama, cosa è cambiato davvero, e quanta continuità viene nascosta sotto un velo di reticenze? Criminali di guerra, condannati a morte per impiccagione: così gli americani mandavano al patibolo i soldati giapponesi accusati di "waterboarding": è il terribile interrogatorio in cui il prigioniero viene soffocato versandogli acqua in bocca. Si rischia di morire, come annegati.

O si possono subìre danni permanenti ai polmoni, al cervello. Da candidato nel 2008 Obama non ebbe esitazioni: "È tortura, è una pratica che tradisce i valori dell'America". C'erano dubbi? Sì, perché dal primo agosto 2002 un memorandum legale di John Yoo, alto consigliere della Casa Bianca, aveva stravolto la giurisprudenza: il "waterboarding" da quel momento non era più tortura. Via libera dunque per praticarlo contro terroristi, o presunti tali, se poteva servire a estorcere informazioni preziose per la sicurezza nazionale, per impedire attentati, prevenire nuove stragi. È la Interrogation Opinion di Yoo, passata alla storia come "Torture Memo", ad avere spianato la strada alle 183 sedute di tortura inflitte dalla Cia a Khalid Shaikh Mohammed.

"Sì, certo che lo sapevo. E lo rifarei per salvare delle vite umane": così Bush rispondeva ancora il 2 giugno 2010, irremovibile nella difesa di quel metodo. Subito dopo l'uccisione di Bin Laden, il fantasma della tortura è riapparso a turbare Obama. Ci ha pensato proprio Yoo a guastare la festa: poche ore dopo il blitz nel covo di Abbottabbad il giurista si è messo alla tastiera del computer per buttare giù un editoriale per il Wall Street Journal. "Se Obama può prendersi il merito della vittoria contro Bin Laden - dice Yoo - lo deve alle dure decisioni prese da Bush". Un coro da destra lo sostiene.

Si unisce Peter Wehner, ex direttore dell'Office of Strategic Initiatives con Bush: "Il più grande successo dell'Amministrazione Obama, l'uccisione di Bin Laden, è il risultato almeno in parte di politiche che Obama stesso aveva criticato". Esce dal silenzio l'ex capo dell'antiterrorismo alla Cia, José Rodriguez: in un'intervista a Time dice che le informazioni essenziali per scoprire il covo di Bin Laden sono il risultato di "metodi di interrogatorio duri". Una frase che fa riaffiorare anche l'imbarazzo dei mass media. Dall'epoca del famigerato memorandum Yoo, che escludeva il "waterboarding" dalle forme di tortura, molti media sono in un limbo lessicale. Ce n'è traccia ancora oggi. Tre giorni dopo l'annuncio dell'uccisione di Bin Laden, il New York Times nella sua edizione di carta intitola "Riesplode il dibattito sui metodi duri di interrogatorio" e nell'articolo usa anche l'altra espressione cara a Bush sulle "tecniche d'interrogatorio rafforzate", mentre nell'edizione online lo stesso articolo è intitolato sulla "tortura".

L'incertezza etica si è sedimentata nella coscienza americana dopo che Bush ha convinto l'opinione pubblica che proprio grazie al "waterboarding" Khalid Sheik Mohammed avrebbe dato informazioni che consentirono di sventare un attacco terroristico "stile 11 settembre" all'aeroporto di Los Angeles. "Un tuffo nell'acqua", come lo definì sprezzante il vicepresidente Dick Cheney, è un prezzo equo per salvare vite umane.

L'imbarazzo dell'Amministrazione Obama e dei democratici viene dal fatto che la tortura non è monopolio dei neocon. Quando nel 2005 il New Yorker comincia a pubblicare una serie di inchieste sulla pratica parallela delle "extraordinary rendition" - detta anche "outsourcing della tortura", i detenuti vengono trasferiti in paesi stranieri dove le polizie usano sistemi brutali d'intesa con la Cia - il magazine progressista rivela che il sistema "risale alla presidenza di Bill Clinton". È dai tempi di Clinton che la Cia iniziò a usare una filiale della Boeing - Jeppesen International - con base a San José in California, per quei voli speciali. Verso le prigioni saudite, egiziane. E gli scandali sarebbero esplosi alla luce del sole solo quando le vittime innocenti erano cittadini di paesi "avanzati". Come il canadese-siriano Maher Arar, catturato all'aeroporto di New York il 26 settembre 2002, e spedito ad Amman in Giordania per la "tortura delocalizzata" su richiesta della Cia. Poi rilasciato, innocente, grazie all'intervento del Canada. Oppure Khaled el-Masri, tedesco di religione islamica, scambiato per un terrorista di Al Qaeda e catturato dalla Cia mentre viaggiava in Serbia nel gennaio 2004, spedito in una prigione afgana. Scagionato, anche lui, grazie alla Germania.

Con Obama tutto questo doveva essere finito per sempre. Fedele alla posizione di principio espressa nella campagna elettorale del 2008, l'attuale presidente ha messo al bando il "waterboarding" nel gennaio 2009. E tuttavia tre mesi dopo, nell'aprile 2009, il Dipartimento di Difesa si rifiutava di confermare o smentire se i militari Usa vengano tuttora addestrati a usare quella "tecnica rafforzata" di interrogatorio. E risale al 2009, sotto Obama, il caso dell'uomo d'affari libanese Raymond Azar arrestato in Afghanistan da agenti americani, e sottoposto ai seguenti trattamenti: "Denudato completamente, perquisito in tutte le cavità del corpo, incatenato, soggetto a ipotermìa e privazione del sonno". In una parola, tortura.

Di fronte all'offensiva revanscista dei neocon, lanciata in queste ore da Yoo sotto la regìa di Cheney e Donald Rumsfeld, colpisce la timidezza del campo democratico. Mentre il repubblicano Peter King, presidente della commissione Homeland Security alla Camera, afferma che "il waterboarding ha portato fino a Bin Laden", la sua rivale democratica al Senato, Dianne Feinstein, si limita a dir che "quelle tecniche d'interrogatorio non hanno avuto un ruolo decisivo". I democratici insistono piuttosto sulla scarsa efficacia della tortura - proprio Khalid Sheik Mohammed mentì sempre sul "postino" di Bin Laden quando interrogato col "waterboarding". L'uomo-chiave di Obama, Leon Panetta che ha guidato fin qui la Cia e sta per passare alla Difesa, è ambiguo: "Certo che alcune tecniche d'interrogatorio furono usate. Il dibattito è aperto, forse avremmo potuto ottenere gli stessi risultati con metodi diversi".

La linea ufficiale di Obama la ribadisce il suo portavoce Tommy Vietor: "L'intelligence è venuta da anni di lavoro, fonti diverse, questo dibattito è fuorviante". Fuorviante? Sembra lontano il tempo in cui un coraggioso dirigente della Cia, Glenn Clarke, si dissociò da quei metodi denunciandoli come "anti-americani, contrari ai valori di questa nazione". O quando nello stesso 2002 il vicedirettore dell'antiterrorismo per l'Fbi Pasquale D'Amuro disse al suo capo: "Un giorno qualcuno di noi potrebbe essere chiamato a rispondere di queste cose davanti alla giustizia". Purtroppo aveva torto






Ricordo delle pagine vergognose(per quello che dicevano) del libro di diritto pubblico comparato(morbidelli) che parlavano di alcune misure prese con atti tipo il Patriot Act(poi secondo) oppure il Military Commissions Act del 2006 solo per citarne alcuni; ogni atto era ed è calpestamento delle più semplici regole garantistiche.
Ora si pongono dubbi su come certe informazioni siano state estorte.
Dal 2002 è stato dato via libera al waterboarding(Per chi non sapesse di che si tratta) e chissà quante altre forme di tortura vengono usate.
Che tristezza. Tutto per un "bene superiore".


Parafrasando Salamov" Con quale facilità l'uomo si dimentica di essere un uomo".

[Modificato da J.Rebus 05/05/2011 11:18]
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05/05/2011 11:33
 
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mere supposizioni
beh potrebbe trattarsi di un semplice tradimento,lo stesso Osama lo aveva ipotizzato
senza dimenticare che c'erano 50 milioni di dollari di ricompensa

io dico che i giornali italiani non sanno più dove parare con queste teorie dei "complotti"

almeno si mettessero d'accordo: è un falso, c'è stata la tortura ed è quindi vera l'uccisione? aggiustano il tiro giorno per giorno?

a volte sembra che a molta gente dispiaccia che l' America abbia preso Bin Laden, molti non vogliono farsene una ragione, molti ora non sanno cosa scrivere

dire "grazie Obama, grazie America" per alcuni è come dire "scusa" per Fonzie di Happy Days
[Modificato da legittimagiustizia 05/05/2011 11:34]









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Re:
legittimagiustizia, 05/05/2011 11.33:

mere supposizioni
beh potrebbe trattarsi di un semplice tradimento,lo stesso Osama lo aveva ipotizzato
senza dimenticare che c'erano 50 milioni di dollari di ricompensa

io dico che i giornali italiani non sanno più dove parare con queste teorie dei "complotti"

almeno si mettessero d'accordo: è un falso, c'è stata la tortura ed è quindi vera l'uccisione?

a volte sembra che a molta gente dispiaccia che l' America abbia preso Bin Laden, molti non vogliono farsene una ragione, molto ora non sanno cosa scrivere

dire "grazie Obama, grazie America" per alcuni è come dire "scusa" per Fonzie di Happy Days





Guarda che il waterboarding è stato inserito nel 2002,non sono supposizioni.
Poi è questione di punti di vista:per me la cattura di un uomo(terrorista) non vale la tortura di un altro,figuriamoci l'uccisione di un uomo...
Poi ovviamente puoi venirmi a dire che io sto seduto sulla mia comoda poltroncina....e allora il discorso andrebbe in vacca.

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Re: Re:
J.Rebus, 05/05/2011 11.37:





Guarda che il waterboarding è stato inserito nel 2002,non sono supposizioni.
Poi è questione di punti di vista:per me la cattura di un uomo(terrorista) non vale la tortura di un altro,figuriamoci l'uccisione di un uomo...
Poi ovviamente puoi venirmi a dire che io sto seduto sulla mia comoda poltroncina....e allora il discorso andrebbe in vacca.





ovviamente mere supposizioni si riferiva al fatto che attraverso la tortura si sia giunti a Bin Laden.....

appunto sono supposizioni inopportune di "giornalai"
[Modificato da legittimagiustizia 05/05/2011 11:44]









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Re: Re: Re:
legittimagiustizia, 05/05/2011 11.39:




ovviamente mere supposizioni si riferiva al fatto che attraverso la tortura si sia giunti a Bin Laden.....

appunto sono supposizioni di "giornalai"




[SM=x43808]

La tortura è sbagliata a prescindere. Se le confessioni estorte abbiano portato o meno a osama è solo un dettaglio.

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Re: Re: Re: Re:
J.Rebus, 05/05/2011 11.43:




[SM=x43808]

La tortura è sbagliata a prescindere. Se le confessioni estorte abbiano portato o meno a osama è solo un dettaglio.





beh ciò è assodato

si ma non ho capito il punto? si sta parlando della tortura in generale
o dell'insinuare il dubbio che ci sia stata tortura nel caso de quo

lo spettro degli "interrogatori duri"
dietro il successo del presidente
Bin Laden trovato grazie alle confessioni estorte?


penso che l'articolo si muova più nella seconda direzione [SM=x43820] , senza fonti e in modo strumentale e inopportuno.........

[Modificato da legittimagiustizia 05/05/2011 11:51]









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Re: Re: Re: Re: Re:
legittimagiustizia, 05/05/2011 11.48:




beh ciò è assodato

si ma non ho capito il punto? si sta parlando della tortura in generale
o dell'insinuare il dubbio che ci sia stata tortura nel caso de quo

lo spettro degli "interrogatori duri"
dietro il successo del presidente
Bin Laden trovato grazie alle confessioni estorte?


penso che l'articolo si muova più nella seconda direzione [SM=x43820] , senza fonti e in modo strumentale e inopportuno.........





quindi il waterboarding lo praticano per divertirsi solo? [SM=x43606]

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05/05/2011 12:02
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
J.Rebus, 05/05/2011 11.52:




quindi il waterboarding lo praticano per divertirsi solo? [SM=x43606]





si ,ma quindi? a quale conclusione vogliamo giungere?
dimostrare che gli americani sono dei torturatori e che Bin Laden è un martire? che tutto ciò non ha valore, che il risultato è vanificato da presunti interrogatori duri , io non ho capito il punto


mi sembra che questa pratica (waterboarding)sia stata abolita, mi sembra che lo stesso articolo lo sottolinei, coloro che hanno praticato torture,a qualsiasi livello, sono stati processati (cosa alquanto rara per una democrazia occidentale)!!

ecco, io vorrei capire il senso di questo articolo, alla fine non dice nulla di nuovo,avrebbero potuto scriverlo anche 2 mesi fa, cosa sarebbe cambiato,gli interrogatori duri li facevano anche un mese fa....
[Modificato da legittimagiustizia 05/05/2011 12:03]









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Si stanno confondendo i piani.
La tortura è sempre sbagliata indipendentemente da quale risultato si spera di ottenere.
Nel caso specifico di Bin Laden non si può dire senza cognizione di causa che il suo ritrovamento sia dovuto a tali pratiche. Non possiamo pensare a prioristicamente a male. E' molto facile, ma in generale le semplificazioni e le dietrologie sono solo commerciali invenzioni.
Non possiamo sapere come è andata, ma finché non c'è una prova contraria tale da generare almeno il dubbio, allora diventa difficile accettare ricostruzioni fantasiose.
Inoltre alcuni complottisti sostengono che non sia morto, poi arriva la figlia e dice che è stato giustiziato... quindi sicuramente è morto? Ora di complotto in complotto diventa difficile capire chi dice la verità. Addirittura BL non era armato, ma vi pare mai possibile? Vi pare mai possibile che BL si facesse prendere vivo? Insomma ogni ricostruzione è pura fantasia ed ogni fantasia è tifo immotivato e nessuna fantasia è meglio di un'altra.

Poi non dimentichiamo un assunto base della tolleranza:
La tolleranza illimitata porta alla scomparsa della tolleranza. Se estendiamo l'illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti, se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro gli attacchi degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi (Popper).

Ecco perché non sono pacifista, ma non violento.
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
legittimagiustizia, 05/05/2011 12.02:




si ,ma quindi? a quale conclusione vogliamo giungere?
dimostrare che gli americani sono dei torturatori e che Bin Laden è un martire? che tutto ciò non ha valore, che il risultato è vanificato da presunti interrogatori duri , io non ho capito il punto


mi sembra che questa pratica (waterboarding)sia stata abolita, mi sembra che lo stesso articolo lo sottolinei, coloro che hanno praticato torture,a qualsiasi livello, sono stati processati (cosa alquanto rara per una democrazia occidentale)!!

ecco, io vorrei capire il senso di questo articolo, alla fine non dice nulla di nuovo,avrebbero potuto scriverlo anche 2 mesi fa, cosa sarebbe cambiato,gli interrogatori duri li facevano anche un mese fa....




permettimi, ma è solo nelle democrazie occidentali che puoi aspettarti un processo del genere. La rarità si lega alla difficoltà di emersione di certe informazioni, ma solo in Occidente Guantanamo può essere oggetto di critiche, di proteste e di processi.
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05/05/2011 12:17
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
giusperito, 05/05/2011 12.08:




permettimi, ma è solo nelle democrazie occidentali che puoi aspettarti un processo del genere. La rarità si lega alla difficoltà di emersione di certe informazioni, ma solo in Occidente Guantanamo può essere oggetto di critiche, di proteste e di processi.




scusami,volevo scrivere "se non in una"

non avevo notato l'errore [SM=x43799]
[Modificato da legittimagiustizia 05/05/2011 12:17]









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05/05/2011 13:05
 
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Re:
giusperito, 05/05/2011 12.06:

Si stanno confondendo i piani.
La tortura è sempre sbagliata indipendentemente da quale risultato si spera di ottenere.
Nel caso specifico di Bin Laden non si può dire senza cognizione di causa che il suo ritrovamento sia dovuto a tali pratiche. Non possiamo pensare a prioristicamente a male. E' molto facile, ma in generale le semplificazioni e le dietrologie sono solo commerciali invenzioni.
Non possiamo sapere come è andata, ma finché non c'è una prova contraria tale da generare almeno il dubbio, allora diventa difficile accettare ricostruzioni fantasiose.
Inoltre alcuni complottisti sostengono che non sia morto, poi arriva la figlia e dice che è stato giustiziato... quindi sicuramente è morto? Ora di complotto in complotto diventa difficile capire chi dice la verità. Addirittura BL non era armato, ma vi pare mai possibile? Vi pare mai possibile che BL si facesse prendere vivo? Insomma ogni ricostruzione è pura fantasia ed ogni fantasia è tifo immotivato e nessuna fantasia è meglio di un'altra.

Poi non dimentichiamo un assunto base della tolleranza:
La tolleranza illimitata porta alla scomparsa della tolleranza. Se estendiamo l'illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti, se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro gli attacchi degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi (Popper).

Ecco perché non sono pacifista, ma non violento.




Si ma di che si parla? L'america introduce il waterboarding.Perchè? E'ovvio che lo usa in situazioni come queste.Non c'è bisogno di essere dietrologi per saperlo,è pacifico.

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05/05/2011 13:29
 
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Re:
giusperito, 05/05/2011 12.06:

Si stanno confondendo i piani.
La tortura è sempre sbagliata indipendentemente da quale risultato si spera di ottenere.Nel caso specifico di Bin Laden non si può dire senza cognizione di causa che il suo ritrovamento sia dovuto a tali pratiche. Non possiamo pensare a prioristicamente a male. E' molto facile, ma in generale le semplificazioni e le dietrologie sono solo commerciali invenzioni.
Non possiamo sapere come è andata, ma finché non c'è una prova contraria tale da generare almeno il dubbio, allora diventa difficile accettare ricostruzioni fantasiose.
Inoltre alcuni complottisti sostengono che non sia morto, poi arriva la figlia e dice che è stato giustiziato... quindi sicuramente è morto? Ora di complotto in complotto diventa difficile capire chi dice la verità. Addirittura BL non era armato, ma vi pare mai possibile? Vi pare mai possibile che BL si facesse prendere vivo? Insomma ogni ricostruzione è pura fantasia ed ogni fantasia è tifo immotivato e nessuna fantasia è meglio di un'altra.

Poi non dimentichiamo un assunto base della tolleranza:
La tolleranza illimitata porta alla scomparsa della tolleranza. Se estendiamo l'illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti, se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro gli attacchi degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi (Popper).

Ecco perché non sono pacifista, ma non violento.




Inoltre non capisco l'attinenza della frase di popper con quella in neretto.

@legittima: possibile che l'america introduca una misura del genere e poi non la usi? e per quale motivo introdurla allora?

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Perché le vedi in contrasto?

Esistono delle pratiche (introdotte o meno cambia poco) che sono illegittime in sé, ma bisogna rendersi conto che quando è in gioco la sopravvivenza della stessa "tolleranza" bisogna prendersi delle responsabilità e fare delle scelte che in condizioni normali sarebbero da evitare. Assolutamente non vuol dire violare le regole di fondo del "diritto di natura" (Grozio parla di diritto di natura proprio analizzando il diritto in guerra), ma significa fare delle scelte che sarebbe sempre meglio evitare.
Penso a Churchill e alle due frasi che ho già citato, ma che tutti conosciamo:

Gran Bretagna e Francia potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore. Avranno la guerra.

Se Hitler attacca l'inferno, io mi alleo con il diavolo
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Sono combattuto.
La tortura dovrebbe essere sempre evitata.

Resta che se devo scegliere tra me e te, scelgo sempre me.
Se tu vuoi uccidermi, ed io posso salvarmi torturandoti, molto probabilmente lo farò. Si chiama istinto di sopravvivenza.

Non voglio giustificare, la cosa non mi piace nemmeno un po', ma è una situazione dove è difficile prendere una posizione netta.

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Re:
giusperito, 06/05/2011 00.28:

Perché le vedi in contrasto?

Esistono delle pratiche (introdotte o meno cambia poco) che sono illegittime in sé, ma bisogna rendersi conto che quando è in gioco la sopravvivenza della stessa "tolleranza" bisogna prendersi delle responsabilità e fare delle scelte che in condizioni normali sarebbero da evitare. Assolutamente non vuol dire violare le regole di fondo del "diritto di natura" (Grozio parla di diritto di natura proprio analizzando il diritto in guerra), ma significa fare delle scelte che sarebbe sempre meglio evitare.
Penso a Churchill e alle due frasi che ho già citato, ma che tutti conosciamo:

Gran Bretagna e Francia potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore. Avranno la guerra.

Se Hitler attacca l'inferno, io mi alleo con il diavolo





Si gius ma i tempi cambiano. Churchill sarà stato pure un grande ma non è detto che quello che diceva un tempo oggi vada bene.
Sinceramente vedo un grande contrasto tra le due frasi.
(aggiungi quello che dico a paperino)


@paperino: capisco il tuo punto di vista ma ti chiedo: se un principio è tale solo in condizioni "normali" e viene meno e può essere aggirato in situazioni "d'emergenza",che principio è?
va da sè che intendo principio in senso lato.



[Modificato da J.Rebus 06/05/2011 08:08]
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Re: Re:
J.Rebus, 06/05/2011 08.07:





Si gius ma i tempi cambiano. Churchill sarà stato pure un grande ma non è detto che quello che diceva un tempo oggi vada bene.
Sinceramente vedo un grande contrasto tra le due frasi.
(aggiungi quello che dico a paperino)


@paperino: capisco il tuo punto di vista ma ti chiedo: se un principio è tale solo in condizioni "normali" e viene meno e può essere aggirato in situazioni "d'emergenza",che principio è?
va da sè che intendo principio in senso lato.






Guarda, l'unico motivo per cui la tortura è da condannare, almeno per me, è il fatto che un generale imbarbarimento delle condizioni "carcerarie" rappresenta un regresso per l'umanità, causando sofferenze e trattamenti inumani anche a chi - innocente - si ritrovasse coinvolto in quella situazione.

Se io fossi assolutamente certo della mancanza di errore (cosa che non avverrà praticamente mai), l'idea di torturare un uomo che sta per compiere cose aberranti, torturarlo al fine di impedire a lui o a complici di portare a termine il progetto, impedire il massacro di un altro assolutamente innocente, non sarebbe più una barbarie.

Siccome siamo uomini, e quando accettiamo una cosa la dobbiamo accettare con tutti i suoi pro e contro, compresi i margini di errore, ecco che dobbiamo fare delle scelte di principio, e queste ci portano a ripudiare la tortura in generale ed in assoluto. E' l'unico modo per migliorare, in generale, la civiltà in cui viviamo. Fermo restando che in singoli casi, non torturare, di fatto, mortifica l'umanità...ma è un prezzo da pagare se vogliamo tenere in piedi il principio.

In fatti resta che - per assurdo - in una singola ipotesi, eccezionale, nella quale fosse "certa" l'assenza di errore, non trovo incivile far sputare a un criminale dove sta nascosta la bambina che altrimenti di lì a poco morirà. Te lo faccio sputare a craniate nei denti, e l'umanità tutta non ne esce mortificata, anzi. Ne esce mortificata, e siam costretti ad accettare che ne esca mortificata, quando pur di mantenere vivo il principio di base, di ripudio della tortura, accettiamo di non torturare il serial killer e ne ricaviamo, come profitto, l'agonia della bambina nascosta e segregata nel suo bunker, semplicemente perché ci è ignoto il luogo nel quale si trova.
E' un esempio estremo, ma ti esprime il mio punto di vista sulla cosa.

Tu, per una questione "di principio", sei capace di lasciar morire una bambina segregata in un anfratto. Per me quello è uno scotto che le posizioni di principio pagano, per non essere distrutte ed annullate anche in tutti gli altri casi.

Dobbiamo ripudiare la tortura come scelta del male minore, non perché ripudiarla sia sempre, in ogni singolo e concreto caso, il BENE.
[Modificato da Paperino! 06/05/2011 14:51]
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06/05/2011 16:49
 
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Re: Re: Re:
Paperino!, 06/05/2011 14.49:



Guarda, l'unico motivo per cui la tortura è da condannare, almeno per me, è il fatto che un generale imbarbarimento delle condizioni "carcerarie" rappresenta un regresso per l'umanità, causando sofferenze e trattamenti inumani anche a chi - innocente - si ritrovasse coinvolto in quella situazione.

Se io fossi assolutamente certo della mancanza di errore (cosa che non avverrà praticamente mai), l'idea di torturare un uomo che sta per compiere cose aberranti, torturarlo al fine di impedire a lui o a complici di portare a termine il progetto, impedire il massacro di un altro assolutamente innocente, non sarebbe più una barbarie.

Siccome siamo uomini, e quando accettiamo una cosa la dobbiamo accettare con tutti i suoi pro e contro, compresi i margini di errore, ecco che dobbiamo fare delle scelte di principio, e queste ci portano a ripudiare la tortura in generale ed in assoluto. E' l'unico modo per migliorare, in generale, la civiltà in cui viviamo. Fermo restando che in singoli casi, non torturare, di fatto, mortifica l'umanità...ma è un prezzo da pagare se vogliamo tenere in piedi il principio.

In fatti resta che - per assurdo - in una singola ipotesi, eccezionale, nella quale fosse "certa" l'assenza di errore, non trovo incivile far sputare a un criminale dove sta nascosta la bambina che altrimenti di lì a poco morirà. Te lo faccio sputare a craniate nei denti, e l'umanità tutta non ne esce mortificata, anzi. Ne esce mortificata, e siam costretti ad accettare che ne esca mortificata, quando pur di mantenere vivo il principio di base, di ripudio della tortura, accettiamo di non torturare il serial killer e ne ricaviamo, come profitto, l'agonia della bambina nascosta e segregata nel suo bunker, semplicemente perché ci è ignoto il luogo nel quale si trova.
E' un esempio estremo, ma ti esprime il mio punto di vista sulla cosa.

Tu, per una questione "di principio", sei capace di lasciar morire una bambina segregata in un anfratto. Per me quello è uno scotto che le posizioni di principio pagano, per non essere distrutte ed annullate anche in tutti gli altri casi.

Dobbiamo ripudiare la tortura come scelta del male minore, non perché ripudiarla sia sempre, in ogni singolo e concreto caso, il BENE.




Capisco il tuo punto di vista(come quello di gius più o meno) e non lo condivido,ma lo rispetto.
Ci tengo solo a sottolineare che io farei morire la bambina(usando il tuo esempio) non per mantenere il "principio";la farei morire(ma,consentimi,non è che la faccio morire io....sarebbe una bella forzatura) se il contrario significasse torcere un sol capello ad un altro umano.
Io non scelgo la tortuta mai,non quando si è incerti su chi si ha di fronte, e qualsiasi sia il fine,anche la salvezza di una bambina.
Il tuo ragionamento mette su una bilancia la bambina e lo sporco criminale. Io credo che toccando il criminale si diventa sporchi e criminali.
Che fare se poi un bambino ha rapito un altro e non vuole parlare? si tortura un bambino? paradosso.




[Modificato da J.Rebus 06/05/2011 16:52]
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Re: Re: Re: Re:
J.Rebus, 06/05/2011 16.49:





Che fare se poi un bambino ha rapito un altro e non vuole parlare? si tortura un bambino? paradosso.







Paradosso si. Un bambino non può organizzare nulla che un gruppo di agenti scelti non possa ricostruire e smantellare.
In ogni caso, proprio accettando il paradosso, con due bei ceffoni vedi come il bambino ti dice in quale grotta ha nascosto l'altro.
Di certo non aspetto che il piccolo muora d'inedia, perché all'altro piccolo figlio di buona donna qua il rispetto della vita altrui non si può insegnare se non con un "no no no, così non si fa eh?? cattivo cattivo!"...

Nella situazione indicata non è necessaria nessuna tortura...ma resta assolutamente necessario risolvere la cosa senza indugi e senza tentennare...sulla pelle dell'altro...

Cmq, mo stiamo volando di fantasie...credo si siano capiti i punti di vista...

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Re: Re: Re: Re: Re:
Paperino!, 06/05/2011 19.41:



Paradosso si. Un bambino non può organizzare nulla che un gruppo di agenti scelti non possa ricostruire e smantellare.
In ogni caso, proprio accettando il paradosso, con due bei ceffoni vedi come il bambino ti dice in quale grotta ha nascosto l'altro.
Di certo non aspetto che il piccolo muora d'inedia, perché all'altro piccolo figlio di buona donna qua il rispetto della vita altrui non si può insegnare se non con un "no no no, così non si fa eh?? cattivo cattivo!"...

Nella situazione indicata non è necessaria nessuna tortura...ma resta assolutamente necessario risolvere la cosa senza indugi e senza tentennare...sulla pelle dell'altro...

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