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Riapre l'ex Bertone... ora l'accordo va bene?

Ultimo Aggiornamento: 04/05/2011 12:07
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04/05/2011 12:07
 
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I lavoratori della ex Bertone
dicono sì all'investimento Fiat
Il piano prevede 550 milioni di euro per produrre un nuovo modello di Maserati per i mercati internazionali



I lavoratori della ex ertone davanti alla fabbrica durante il referendum (La Presse) MILANO - La maggioranza dei lavoratori dell'ex Bertone ha detto sì all'investimento Fiat: il referendum si è concluso con 886 sì, mentre i no sono 111, le schede nulle 10, le bianche 4. All'ex Carrozzeria Bertone, oggi Officine Automobilistiche Grugliasco, dove è in vigore la cassa integrazione dal 2005, le Rsu a maggioranza Fiom avevano dato lunedì indicazione di voto favorevole al referendum sull'accordo che sostituisce il contratto collettivo nazionale di lavoro in cambio di investimenti.
LA FIOM - «I lavoratori hanno seguito le indicazioni delle loro Rsu e hanno deciso come forma di difesa di non regalare alla Fiat alcun alibi per non riaprire questo stabilimento», afferma Federico Bellono, segretario generale della Fiom torinese. «A questo punto - aggiunge - deve essere la Fiat a confermare l'investimento prospettato».



LA FIAT - «La Fiat apprezza il grande senso di responsabilità dimostrato dai dipendenti delle Officine Automobilistiche Grugliasco (ex Bertone)». È quanto si legge in una nota ufficiale del Lingotto, a commento dell'esito del referendum. Ora l'azienda «si attende di verificare la disponibilità delle organizzazioni sindacali a formalizzare la proposta aziendale che comporta l'applicazione anche nelle Officine Automobilistiche Grugliasco, a partire dal 1 gennaio 2012, del Contratto collettivo specifico di primo livello già previsto per lo stabilimento Giambattista Vico di Pomigliano d'Arco e per quello di Mirafiori». «In presenza della firma di un accordo e della esistenza delle condizioni applicative necessarie, provvederà a dare il via libera al piano di investimenti previsti dal progetto».

IL PIANO - Il piano Fiat per l'Oag, rilevata dall'amministrazione controllata nel 2009, prevede un investimento di 550 milioni di euro per produrre, da fine 2012, un nuovo modello Maserati del segmento E, destinato ai mercati internazionali. L'obiettivo è arrivare a una produzione, a regime, fino a 50.000 vetture l'anno. Nello stabilimento, che è a pochi chilometri da Mirafiori, è previsto il reimpiego di tutti i 1.100 dipendenti, da sei anni in cassa integrazione.

18 TURNI - La proposta della Fiat, illustrata per la prima volta ai sindacati il 15 febbraio, prevede l'applicazione a Grugliasco dello stesso contratto di Pomigliano, con il massimo utilizzo degli impianti, il graduale passaggio ai 18 turni, fino a 120 ore di straordinario ulteriori rispetto a quelle del contratto, la governabilità dello stabilimento con regole per contenere l'assenteismo e per l'esigibilità degli accordi. Con il metodo Ergo Uas verranno riprogettate tutte le postazioni di lavoro della linea di montaggio. Molto sarà investito anche nella formazione del personale.

BONANNI - «Ha vinto la responsabilità, ha perso l'estremismo della Fiom»: così il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, commenta la vittoria del sì al referendum alla ex Bertone per l'investimento della Fiat. «L'esito del voto alla ex Bertone è un segnale di svolta nella vicenda Fiat. Spero - aggiunge Bonanni - che ora il gruppo dirigente della Cgil tiri le somme e analizzi questa clamorosa sconfitta di una linea antagonista che è stata bocciata in maniera plebiscitaria dai lavoratori della ex Bertone. I lavoratori hanno dimostrato nei fatti di essere molto più responsabili del gruppo dirigente nazionale della Fiom».


COTA - «Sono naturalmente contento per l'esito del referendum»: lo ha detto il Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, commentando i risultati del referendum alla ex Bertone. «Mi auguro adesso - ha aggiunto Cota - che tutta la concentrazione e le energie siano rivolte agli investimenti da fare e che i modelli prodotti abbiano successo».
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