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Metamorfosi ovvero le pie astrazioni sinistrorse di San Saviano da Casale

Ultimo Aggiornamento: 13/03/2011 11:59
Email Scheda Utente
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08/03/2011 16:24
 
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Re: Re:
Massimo Volume, 08/03/2011 8.51:





Questo è il genere di commento degno dell'argomentare di Pansa. Mi piacerebbe sapere, a questo punto, ancora una volta, quale sarebbe la strada da percorrere, sia dal punto di vista politico che culturale per la sinistra italiana.
Naturalmente, posto che a sinistra si sia costitutivamente più stupidi, perché ad avercelo l'acume di Ferrara; penso, in realtà, credo molti destrorsi -ma perché adeguarsi al linguaggio di questi cafoni?-, volevo dire molte persone di destra, specialmente quelle che lavorano con l'intelletto (si fa per dire), abbiano un lungo e mai digerito complesso d'inferiorità, e indipendentemente da chi sia l'esponente della sinistra che parla, questi è a priori, ça va sans dire, un "sinistrato" / "sinistroide" / "repubblichino" (sic!) / "sinistrume" e via dicendo.


Non so se ti riferisci a me o all'autore dell'articolo. Ti rispondo per me, ovviamente. Non mi sembra di qualificare in questo modo ogni esponente della sinistra, anzi alcuni li apprezzo profondamente. D'altra parte mi domando se è, quindi, ufficiale che Saviano è arruolabile per la sinistra, attuale o da venire (?). Mi posso evitare l'elenco degli autori di sinistra che mi piacciono e che considero culturalmente validi?


Ma il problema linguistico, ed è ovvio, tradisce il problema culturale: la c.d. macchina del fango in realtà è ben peggio di una macchina del fango, è una delegittimazione costante, perpetua, dell'esponente di turno di sinistra o anti-berlusconiano.


Credo che ci sia un errore di fondo. Cos'è la macchina del fango? Contestare Saviano è macchina del fango? E' ovvio che un personaggio esposto come Saviano sia necessariamente criticabile. Altrimenti dovremmo "censurare" la costante e perpetua delegittimazione di San Silvio da Arcore. La critica è il prezzo dell'esposizione, ma è anche un momento culturale. Ribadisco che non so se il riferimento è a me o all'autore dell'articolo, perché sinceramente non potrei delegittimare a prioristicamente ogni antiB, in quanto mi sento profondamente antiB.
A me sembra, di converso, che in una parte del Paese ci sia una costante legittimazione di chiunque dica qualcosa contro B., perché ormai dire "qualcosa di sinistra" è dire qualcosa (qualsiasi cosa) contro San Silvio.



Ho trovato quello di Saviano un bel momento di televisione, e ho apprezzato la sua capacità di narrazione; spesso l'ho criticato, e quando farà cose che non condividerò tornerò a farlo.
Critica, non demolizione. La differenza è vitale.


Mi dovresti indicare la differenza tra la tua critica e la mia. Inoltre davvero, parlo in riferimento al forum, non ho visto nessuno inalberarsi perché Saviano indicava come "cattivi" Sciascia e Galasso e dimenticava Violante ed Orlando. Vorrei capire dove sono quelli che criticano onestamente San Roberto da Casale. Le mie parole sono demolizione (?) e quella non pervenute degli altri sono critica.
Poi se parliamo di Feltri e co., allora il discorso cambia (ribadisco a chi ti riferisci?)




Ultima cosa, vorrei sapere se Giurisperto abbia postato l'articolo perché lo trova valido, perché lo trova un argomento dal quale partire per dibattere o, insomma, volevo sapere perché l'ha postato, se possibile.


L'ho postato perché mi sembra valido (in re ipsa considero i topic un "argomento per dibattere"). In ogni caso la mia critica riguarda un distacco elitario che la sinistra moderna sta scavando con il popolo. Mi sembra la fiera dell'ipocrisia o della santità. Non vorrei che presto il Pd arruolasse tra le sue fila qualche mormone oltranzista. Credo che lo spirito dell'articolo sia proprio il distacco di una certa sinistra dal popolo. A me questa sinistra sembra una vecchia destra. Mi domando dove sia il progressismo. D'altra parte oggi è di sinistra Di Pietro che, a me, sembra l'Austria a Milano



Ultimissima cosa, noto che ancora una volta la parola liberale sia una delle più stuprate del linguaggio politico italiano.


e su questo siamo abbondantemente d'accordo. L'unica cosa è che mi domando come mai ci sia bisogno di definirsi liberali ad ogni pie' sospinto.
per non parlare di quanta confusione c'è tra liberale, liberista e liberal. tuttavia questo forum è piena di gente che nel proclamarsi di sinistra si definisce non liberale, perché non sa la differenza con liberista. Ma si sa l'attuale re di Francia è calvo...







[Modificato da giusperito 08/03/2011 16:26]
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