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Il grande popolo dei Nativi Americani

Ultimo Aggiornamento: 29/11/2010 22:05
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29/11/2010 14:46
 
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Siamo ancora al mito del buon selvaggio americano devastato dall'uomo bianco e dal progresso? Rosseau che ritorna con le penne sulla testa?
Capisco che gli indiani stiano simpatici, i film americani ce li hanno venduti come vittime per mezzo secolo, nel tipico stile yankee di far soldi anche parlando male di sé stessi.

Ma se ragioniamo seriamente, mi sembra che dobbiamo dire le cose come stavano. Gli indiani non erano nativi americani.
Gli indiani erano un popolo asiatico giunto sul continente attraverso i passaggi delle glaciazioni nordiche e arrivati nel corso dei secoli fin nel fondo del continete americano.
Nel corso del tempo hanno assunto numerose varietà e livelli di abilità. I più noti sono i maya i quali si ESTINSERO PER ECCESSO DI SACRIFICI UMANI. Alla faccia dei popoli pacifici.
L'altro popolo noto è quello degli aztechi, i quali ebbero parecchie legnate dai conquistadores, ma sono vivi e vegeti ed esistenti e si chiamano messicani. Oltre a loro ci sono anche gli altri discendenti: honduregni, guatemaltechi, colombiani, tutta gente di una ferocia inaudita, con un approccio alla vita che credo noi difficilmente accetteremmo e dal quale quale difficilmente avremmo qualcosa da imparare. Durante i moti di El salvador il battaglione Atlacatl mostrò una tale ferocia che al confronto le SS erano un gruppo di signorine di un collegio svizzero.

Gli indiani americani vivevano di razzie, come le locuste.
Caccia e pesca finchè il territorio su cui stanziavano non era completamente prosciugato. Sicuro che la nostra sensibilità ambientalista lo accatterebbe?
Non conoscevano l'agricoltura, non avevano scienza, non avevano mezzi di locomozione, non produssero nulla che non fosse un spiritismo vago e indistinto.
La mia ammirazione personalmente va all'Homo sapiens sapiens, quello che ara, che batte il ferro, che monta il carro, che crea navi con velature, che affronta i mari, che inventa utensili, che organizza protezioni dal clima, che cerca farmaci e medicamenti, che risolve problemi di geometria piana, di aritmetica, di algebra, con un bastone e una terra sabbiosa come lavagna. Sarò razzista?

I nativi americani – gli indiani – distrussero con la violenza tutti i primi insediamenti di agricoltori religiosi fuggiti dall’Europa delle guerre di religione: famiglie di contadini, allevatori di conigli e di galline, coltivatori di cavoli e di grano.
Gli “indiani” per un secolo e mezzo devastarono i loro piccoli campi – nell’enormità oceanica delle praterie – sgozzarono gli uomini, presero schiave le donne e rapirono bambini. Per decenni i coloni tentarono trattati e accordi, che finirono in un mare di sangue.
Quando finalmente fu possibile trovare un accordo stabile per evitare uccisioni, stupri e rapine, i coloni (che non erano feroci yankees con la Colt, ma quaccheri con la zappa e il crocefisso) decisero di dedicare quella data a Dio e istituirono il Thanks Giving Day, a base di turkey perché l’unica grazia di dio che trovarono in quelle terre desolate, malsane, ostili e selvagge, erano questi stupidi pennuti, i tacchini, facili da catturare e mangiare.

E poi i Cheyennes sono una cosa e i Sioux un’altra, i popoli dei laghi e i Seminoles una cosa e gli indiani della prateria un’altra. Fra loro si sono scannati in guerre continue e devastanti e non si sono potuti sterminare per mancanza di armi di distruzione di massa, ma quando hanno avuto i fucili si sono volentieri ammazzati reciprocamente a migliaia, salvo brevi e fragili periodi di coalizione comuni per combattere i bianchi. E poi le malattie: i bianchi uccisero gli indiani a migliaia con i virus del raffreddore e dell’influenza per i quali questa razza asiatica non sviluppava, e non sviluppa, anticorpi sufficienti.

Certo, i bianchi avanzavano e recintavano campi, creavano greggi, allevamenti, colture di grano e l’agricoltura respingeva il terreno del bisonte selvaggio – che oggi ripopola l’America e te lo tirano dietro nei ristoranti – il quale non vuole recinti. E se un popolo umano vive dietro al bisonte che vive in un oceano verde senza staccionate, quel popolo umano è naturalmente nemico delle staccionate e delle fattorie, regolarmente bruciate, con i lavoratori sgozzati.
Gli stessi conflitti ebbero – grande saga western cinematografico – gli allevatori (praterie, pascoli liberi e armenti) nemici degli agricoltori (staccionate, greggi e fattorie), conflitti che fecero un impressionante numero di morti fra bianchi.
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