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Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
       
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Padre Alberto Maggi: Regalo di natale x tutti da Rebus

Ultimo Aggiornamento: 26/04/2012 10:40
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16/04/2012 15:04
 
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Un'altra frase che a volte si legge negli annunci mortuari è: “è mancato all'affetto
dei suoi cari”.. ma figuriamoci! E' proprio con la morte che l'affetto cresce. I
nostri cari sono qui con noi e ci amano con l'amore che abbiamo conosciuto
nell'esistenza terrena e con un amore ancora più grande perchè ci amano con la
stessa potenza dell'amore di Dio. Per questo, la loro morte - e lo dico in punta di
piedi perché so che posso ferire qualcuno - non è una perdita per noi ma un
guadagno. Soltanto quando capiremo questo, la loro beatitudine sarà grande. E'
Gesù che lo ha detto: “non capite che è un bene per voi che io me ne vada?” “Se
voi mi amaste, vi rallegrereste che me ne vado”.

Finché la persona esiste, il contatto è possibile soltanto se la vediamo, ma se
siamo lontani non è possibile il contatto. Ebbene dal momento della morte, la
persona cara ci è sempre accanto con un'intensità che se noi smettiamo di
trattenerla col nostro dolore, di piangerla come morta , la potremo sperimentare.

Concludo, permettetemi, con una mia esperienza.

Questo tema è da anni che lo studio, lo sviluppo e ci credo a queste cose ma mi
chiedevo ”il giorno che toccherà a me sperimentarlo nella mia carne, sarà vero
tutto questo?” Quando morì mio padre tutte queste cose si sono verificate esatte.
Un'unica cosa ho cambiato. Credevo - perché così mi dicevano - che quando
muore una persona cara, muore qualcosa dentro di noi. Io, davanti al cadavere di
mio padre, ho sentito una pienezza di gioia, di vita talmente crescente e
traboccante da essere imbarazzante. Piangevo il cadavere e dentro di me sentivo
una felicità incontenibile che mi sconcertò. Mi chiesi: “ma com'è possibile che
lo piango e nello stesso tempo ho questa gioia incontenibile?”. Poi ho capito.
Mio padre mi voleva tanto bene. Adesso che era entrato nella condizione divina,
il bene che mi voleva lo potenziava con l'amore di Dio.

L'augurio con il quale termino la relazione sulla morte e la vita nei Vangeli è che
la presenza dei nostri cari la possiamo sperimentare in un crescendo traboccante
e ci faccia capire che la morte non cambia nulla, non modifica nulla.

Un giorno, passeggiavo con il mio confratello nel giardino e gli ho detto:
“Riccardo, vuoi vedere che siamo morti e non ce ne siamo accorti! Ci si vuol
bene, viviamo in un bel posto, siamo circondati da tanto affetto...” Così non
faremo l'esperienza della morte, non ce ne accorgeremo.

Quello che ci viene chiesto è di alzare la soglia del nostro amore per poter
intrecciare la nostra vita con quella di coloro che ora sono solo e unicamente
espressione di amore.

Vi ringrazio!

9
xxx Meglio essere vittima che complice.xxx
http://www.studibiblici.it/conferenze.html

Schiavo di nessuno,Servo di tutti.
http://www.studibiblici.it/videoomelieindiretta.html
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