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Padre Alberto Maggi: Regalo di natale x tutti da Rebus

Ultimo Aggiornamento: 26/04/2012 10:40
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16/04/2012 15:03
 
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Fino a quando non comprenderemo questa rivelazione di Gesù il nostro

rapporto con Dio sarà sempre un rapporto viziato da un errore. Fino a che

pensiamo a Dio come un'entità alla quale inviare le nostre preghiere, da

cercare, da supplicare, come potremo scoprire che Dio è nel profondo della

nostra esistenza e attende solo le condizioni opportune per manifestarsi?

Quando nei Vangeli si parla dell'ascensione di Gesù, questo non indica una
separazione, ma una vicinanza. Dio non solo è con noi, ma è qui dentro di noi.
Questo è importante e lo dico perché fino a una trentina di anni fa quando moriva
qualcuno, specie nell'ambito religioso, si diceva “è tornato alla casa del
Padre”..quanto amano le persone usare queste espressioni ! Ma è una negazione
del messaggio evangelico che attinge le radici dalla filosofia pagana e non nella
rivelazione di Gesù.
Nella filosofia greca le anime stavano con Dio, separate dagli uomini e quando
dovevano scendere si incarnavano in un uomo ma il loro desiderio era di tornare
al più presto nel cielo perché quella era la loro patria.
Questo ha portato anche al disprezzo della carne che veniva vista come una
prigione delle anime. Così quando la persona moriva, allora sì, tornava alla casa

del Padre.
In maniera un po' scherzosa io immagino questi poveretti che stanno cercando
questa “casa del Padre” ma non la trovano!
La nostra fede deve attingere alla rivelazione, al Vangelo. Se attinge al di fuori,
rischiamo di deviare. Gesù nel cap.XIV del vangelo di Giovanni annuncia una
profonda verità: “se uno mi ama osserverà la mia Parola e il Padre mio lo amerà e
noi verremo a lui e faremo dimora presso di lui”. Questa è la risposta del Padre
ad un comportamento tenuto su questa terra, non è una promessa per l'aldilà. I
primi credenti lo sapevano bene; S.Paolo dice che noi siamo il santuario di Dio,
dello Spirito Santo. Dio ci ama tanto da chiedere di essere accolto per fondersi
con il credente e fare di ogni persona l'unico vero santuario dal quale si
irradia l'amore di Dio.
Con la morte non si va in cielo, perché il cielo è venuto ad abitare in noi.
Allora la profonda verità che Gesù ci dà è che Dio è in noi e questo Dio si
manifesta nella nostra esistenza tutte le volte che noi siamo profondamente e
totalmente umani.

Noi siamo la casa del Padre e questa casa è indistruttibile.

Capiamo ora il monito dei Vangeli quando si va a cercare Gesù nei luoghi
sbagliati. Per molti i defunti stanno o al cimitero o nei cieli, da qualche parte.
Quando le pie donne vanno al cimitero, si trovano la strada sbarrata da due
uomini in vesti splendenti che dicono: “perché cercate tra i morti chi è vivo?”
Non è facile. Eppure il Vangelo ci obbliga a fare una scelta: o piangiamo i nostri
cari come morti o li sperimentiamo come vivi.. Finché i nostri cari sono pianti
come morti, non sarà possibile accorgersi della loro presenza nella nostra vita.

5
xxx Meglio essere vittima che complice.xxx
http://www.studibiblici.it/conferenze.html

Schiavo di nessuno,Servo di tutti.
http://www.studibiblici.it/videoomelieindiretta.html
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