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Crisi economica e ristrutturazione del debito nell'U.E.

Ultimo Aggiornamento: 18/11/2010 14:46
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Utente Junior
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18/11/2010 10:41
 
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Concordo con quanto scritto da Fangio.
Aggiungo solo un paio di osservazioni. In merito alla sconfitta di Obama, credo che sia più articolata la lettura del voto. Consideriamo, sappiamo che quando si affrontano partiti con piattaforme molto diverse tra loro, è molto probabile il fenomeno delle maggioranza cicliche: mai come questa volta, negli USA si sono fronteggiati due partiti con visioni dell'economia e degli stessi interventi pubblici molto eterogenee.
Poi, per la sconfitta di Obama non festeggerei, in quanto a prevalere sono stati i poco liberali TeaParty, che non sono proprio un baluardo rispetto ai diritti civili.
In merito all'intervento pubblico del Presidente per salvare la crisi di liquidità delle banche, è criticabile in un'ottica marcatamente neo-liberista, certo, ma proprio quel tipo di neo-liberismo ha concorso a generare la crisi finanziaria. Cito un dato che conosciamo tutti, cioè da Bretton-Woods in poi l'economia finanziaria è cresciuta di quattrocento volte circa, a fronte di una crescita dell'economia reale di otto volte.
Non dimentichiamo, inoltre, che per sostenere questi alti tassi di crescita si è generato un debito praticamente insolvibile e basato... sul nulla.
Fangio cita giustamente l'Irlanda, che ha attratto legioni di investitori (cit. Sole24ore) con politiche economiche completamente deregolamentate generando anch'essa un debito sostanzialmente poggiato su una economia infinitamente più "piccola".
Mi auguro che questo non porterà, di fatto, a chiedere gli aiuti a BCE/FMI, perché l'Irlanda dovrà interessi altissimi e il debito contratto aumenterà, indebolendo definitivamente o quasi la sua economia.
Anche se, attualmente, alternative non mi pare ci siano. Ultima cosa: il ricorso agli interventi pubblici, negli USA come in Grecia come in Irlanda dovrebbero attestare (metto il condizionale) con sufficiente chiarezza gli effetti di una forte deregolamentazione.
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