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Mozione Bondi

Ultimo Aggiornamento: 25/11/2010 11:33
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11/11/2010 18:00
 
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L'annuncio del deputato di Futuro e Libertà sull'iniziativa del PD

Granata sulla Mozione Bondi
«Da noi sfiducia o astensione»

Il Ministro al Senato: «Rattristato per il livello di meschinità a cui è giunta la politica italiana»

POMPEI (NAPOLI) - Il deputato di Futuro e Libertà, Fabio Granata annuncia che i finiani voteranno la sfiducia oppure si asterranno sulla mozione presentata dal Pd nei confronti del ministro Bondi in relazione al crollo della «Schola armaturarum» nel sito archeologico di Pompei. «Il ministro deve assumersi le sue responsabilità - ha detto Granata - è chiaro che se il governo cade il discorso cambia, diversamente valuteremo la sfiducia oppure l'astensione».

BONDI - In precedenza il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, nel suo intervento al Senato ha ricordato che «nell'aprile del 2001 c'è stato un crollo parziale delle Mura aureliane e nel maggio dello stesso anno una caduta di parte della Domus aurea» quando «ministro era Giovanna Melandri. E a nessuno venne in mente di chiedere le sue dimissioni». Il ministro, che ha ribadito quanto detto mercoledì alla Camera circa il fatto che si dimetterebbe se ritenesse di avere responsabilità per l'accaduto, ha detto che «una mozione di sfiducia non sarebbe un'onta per me ma per chi la presentasse». Bondi si è detto rattristato meno per il trattamento «ingiusto e anche violento nei miei confronti» che per «i livelli di incattivimento e meschinità a cui è giunta la politica italiana».

Pompei, le immagini del crollo della Casa dei Gladiatori:

Pompei, le immagini del crollo     Pompei, le immagini del crollo     Pompei, le immagini del crollo     Pompei, le immagini del crollo     Pompei, le immagini del crollo     Pompei, le immagini del crollo     Pompei, le immagini del crollo

BERSANI - «Ho sentito Bondi dire che deve vergognarsi chi chiede le sue dimissioni: siamo al surreale». Pierluigi Bersani incalza ancora il ministro della Cultura. «Il fallimento del governo è sulla cultura - ha detto il segretario del Pd - Bondi dice che il ministero non ha responsabilità, noi cercheremo di dargli ogni aiuto per comprendere quali sono le sue responsabilità. Noi facciamo una denuncia generale della politica dei beni culturali: un disastro sotto ogni profilo».

Il leader Pd ha spiegato che:

«il rito del "Ghe pens'mi" ha portato a pensare che con la Protezione civile si possa tutelare il patrimonio».


Fonte: Corriere della Sera - 11 novembre 2010

 

 

[Modificato da Etrusco 11/11/2010 18:02]

Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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11/11/2010 18:42
 
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Re:
Etrusco, 11/11/2010 18.00:

Bondi dice che il ministero non ha responsabilità, noi cercheremo di dargli ogni aiuto per comprendere quali sono le sue responsabilità




[SM=x43612]
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25/11/2010 11:33
 
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Re: Re:
Paperino!, 11/11/2010 18.42:

[SM=x43612]

Bersani è ironico, ma è triste vedere un Ministro che non riesce a capire quali siano i confini delle sue competenze, del lecito o delle indebite ingerenze:

IL CASO BONDI:

Favori, premi, raccomandazioni e polemiche
Bondi ancora sotto attacco

L'accusa: "riconoscimento inventato per un'attrice."
La replica di Bondi: "falso"


Il ministro Bondi e la compagna Manuela Repetti
Il Ministro Bondi e la compagna Manuela Repetti
ROMA - Il giorno della mozione di sfiducia dell'opposizione contro Sandro Bondi, lunedì 29 novembre, si avvicina e si moltiplicano i fronti d'attacco: il crollo di Pompei, ma anche la protesta nel mondo del cinema, l'accusa di favoritismi e le bacchettate dai giornali amici. Il ministro della Cultura replica: «È una caccia all'uomo come non se ne vedevano da decenni». Intervenendo al question time, ieri ha aggiunto: «Sono sotto accusa perché ho cercato di rinnovare e proporre riforme».

Nei giorni scorsi si è venuto a sapere che il giovane figlio della compagna Manuela Repetti lavora al Ministero, sebbene sia ancora studente ad architettura.

E che l'ex marito della Repetti è tra i beneficiari del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo, per 25'000 €. Bondi ha replicato al Fatto quotidiano: «Sono intervenuto solo per risolvere 2 casi umani. Una storia privata». Così non è parso a Filippo Facci, che ne ha scritto su un quotidiano vicino al centrodestra, Libero: «Bondi sta sistemando i suoi casini familiari a spese nostre».



L'imprenditrice-attrice Michelle Bonev:

L'imprenditrice-attrice    L'imprenditrice-attrice    L'imprenditrice-attrice    L'imprenditrice-attrice    L'imprenditrice-attrice    L'imprenditrice-attrice    L'imprenditrice-attrice

Ieri il Secolo XIX ha raccontato che tra i beneficiati dal Fus c'è anche la banda musicale di Novi, dove vive la compagna. E che la compagnia teatrale di Mariano Anagni, vicina a Fivizzano, paese di Bondi, incassa 285'000 € di finanziamenti. Il Fatto ha raccontato anche un'altra storia. Il ministro Bondi avrebbe chiamato il direttore generale del ministero dei Beni culturali, Nicola Borrelli, per chiedergli di «inventare un premio» a Venezia per Michelle Bonev, «un'amica molto cara al primo ministro bulgaro e a Berlusconi». Fatto sta che la Bonev si presenta a Venezia con «Goodbye Mama», opera prima, e vince un «Premio speciale della Biennale», assegnato da «Action for Women». Alla cerimonia partecipano due ministri, un sottosegretario e una deputata. Tra loro c'è il ministro Giancarlo Galan: «Berlusconi mi ha dato un incarico preciso: salutare con calore e affetto Michelle Bonev». La Bonev era già stata al centro di uno scandalo: secondo le intercettazioni sarebbe stata «imposta» al Dopofestival di Sanremo da Agostino Saccà, ex direttore generale Rai.

Il ministro Bondi smentisce la ricostruzione su Venezia: «È una storia completamente inventata, sono fantasie, frutto di imbarbarimento. Il Fatto ne risponderà in tribunale». Deborah Bergamini, deputata pdL, è la promotrice di «Action for Women»: «Un concorso per corti di una bellezza strepitosa, un lavoro di sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne». E la Bonev? «"Action for Women" si svolse anche nel 2009 e anche allora fu affiancato da un film, "Scheherazade, Tell me a story". Che, nel palmarès, risulta vincitore di un altro premio, il "Lina Mangiacapre"». Continua la Bergamini: «Anche quest'anno abbiamo scelto un film in tema». Abbiamo chi? «Il film mi è stato segnalato forse da Borrelli forse da Salvo Nastasi: comunque dal ministero della Cultura. Hanno deciso loro. Comunque era un bel film, anche se non mi intendo di cinema». E le presunte pressioni di Bondi? «Mi sopravvaluta, non ne ho idea». Parla Francesco Giro, sottosegretario alla Cultura presente alla premiazione: «Chi l'ha scelto? Era un premio della Biennale, chiedete a loro. Non ci accusate sempre di ingerenza?». Le è piaciuto? «Ho visto solo il primo tempo. Non male: comunque meglio del "Vallanzasca" di Placido».

 

 

 

 

 

Fonte: Corriere della Sera, Alessandro Trocino
25 novembre 2010© RIPRODUZIONE RISERVATA

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