Di giorni inutili ne ho già passati troppi
con le unghie in bocca a disegnare scarabocchi.
Escludo prospettive tese sull'azione
i bei propositi scolpiti in preda alla ragione
per arricciami più dei miei capelli
tra ingorghi di naufragi sugli scogli
ho un'ansia senza coda di lucertola che scappa
da un lato muoio un po' dall'altro resto vivo per metà.
Respiro nuvole per essere di pioggia
respiro lampi per schiantarmi dentro il tuono
per crescere tempesta basta un soffio
si rovescia il cielo stride la speranza come un graffio
che può toglierti
il respiro
nemmeno tu mi credi mentre te lo giuro
sto con le spalle al muro
voglio almeno illudermi della mia ingenuità
di credere che in fondo sia diverso
ed è per questo...
Penso che di giorni inutili ne ho già passati troppi
silenzi immobili incastrati in mezzo ai denti
orgoglio a grappoli raccolti a fine estate
passiti al sole e morti al freddo delle nevicate
e pugni di indecenze dritti al naso
sorrisi storti inciampano sul viso
la fuga senza coda di lucertole impazzite
da un lato la salvezza
dall'altro un abbandono mite.
Le mie radici affondano nell'aria
sorprese dai ritorni a prima sera
e dimmi tu se c'eri
dimmi tu dov'eri
nascosta infondo a flutti di pozzanghere che infangano il respiro
nemmeno tu mi credi mentre te lo giuro
sto con le spalle al muro
voglio almeno illudermi della mia ingenuità
di credere che in fondo sia diverso ed è per questo che
respiro
per chi ha provato a soffocarmi
chi ha voluto condannarmi
con le spalle al muro
voglio ancora illudermi che la mia ingenuità
mi dica che davvero sia diverso ed è per questo.
Penso
che di giorni inutili no ho già passati troppi
non ho più vie d'uscita dove vuoi che scappi
dovrò staccare via la coda per riscatto
dalla tua parte gli occhi
dalla mia soltanto pianto.
Autotomie è il sottotitolo di questa canzone, e non conoscendone il significato l'ho cercato su wikipedia:
L'autotomìa è la capacità di alcuni animali di perdere una parte del corpo o di automutilarsi. Viene usata come strategia di difesa lasciando una parte non vitale (un arto o la coda) al predatore. Mentre la parte abbandonata continua a contrarsi distraendo il predatore, la preda è libera di fuggire. La parte monca è destinata a ricrescere.
Assurda la perfezione della natura
...ed è incantevole (nella canzone) il fatto che lui lasci i suoi occhi e tenga le lacrime con sè!
[Modificato da donnaprassede 14/10/2010 21:42]
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Di fronte a questo brulichio di artisti e di bambini, di gente in vario modo allegra, chiedo che festa si stia celebrando. “Nessuna, qui da noi ogni giorno si festeggia la vita.”
Silvano Agosti – Lettere dalla Kirghisia