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Santanchè indecente...

Ultimo Aggiornamento: 25/11/2010 14:00
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10/10/2010 21:19
 
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Re: Re: Re:
gran generale, 10/10/2010 14.21:



nella stessa lettera ammise anche di aver preso denaro




Aveva preso soldi. Come tutti. E quindi? meritava le monetine in faccia? Meritava un p.m.- capra (non mi stancherò mai di ripeterlo) alla "io a questo lo sfascio"?


Egregio Signor Presidente,


ho deciso di indirizzare a Lei alcune brevi considerazioni prima di lasciare il mio seggio in Parlamento compiendo l'atto conclusivo di porre fine alla mia vita.

E' indubbio che stiamo vivendo mesi che segneranno un cambiamento radicale sul modo di essere nel nostro paese, della sua democrazia, delle istituzioni che ne sono l'espressione. Al centro sta la crisi dei partiti (di tutti i partiti) che devono modificare sostanza e natura del loro ruolo. Eppure non è giusto che ciò avvenga attraverso un processo sommario e violento, per cui la ruota della fortuna assegna a singoli il compito delle "decimazioni" in uso presso alcuni eserciti, e per alcuni versi mi pare di ritrovarvi dei collegamenti. Né mi è estranea la convinzione che forze oscure coltivano disegni che nulla hanno a che fare con il rinnovamento e la "pulizia". Un grande velo di ipocrisia (condivisa da tutti) ha coperto per lunghi anni i modi di vita dei partiti e i loro sistemi di finanziamento. C'è una cultura tutta italiana nel definire regole e leggi che si sa non potranno essere rispettate, muovendo dalla tacita intesa che insieme si definiranno solidarietà nel costruire le procedure e i comportamenti che violano queste regole.

Mi rendo conto che spesso non è facile la distinzione tra quanti hanno accettato di adeguarsi a procedure legalmente scorrette in una logica di partito e quanti invece ne hanno fatto strumento di interessi personali. Rimane comunque la necessità di distinguere, ancora prima sul piano morale che su quello legale. Né mi pare giusto che una vicenda tanto importante e delicata si consumi quotidianamente sulla base di cronache giornalistiche e televisive, a cui è consentito di distruggere immagine e dignità personale di uomini solo riportando dichiarazioni e affermazioni di altri. Mi rendo conto che esiste un diritto d'informazione, ma esistono anche i diritti delle persone e delle loro famiglie. A ciò si aggiunge la propensione allo sciaccallaggio di soggetti politici che, ricercando un utile meschino, dimenticano di essere stati per molti versi protagonisti di un sistema rispetto al quale oggi si ergono a censori. Non credo che questo nostro Paese costruirà il futuro che si merita coltivando un clima da "pogrom" nei confronti della classe politica, i cui limiti sono noti, ma che pure ha fatto dell'Italia uno dei Paesi più liberi dove i cittadini hanno potuto non solo esprimere le proprie idee, ma operare per realizzare positivamente le proprie capacità e competenze. Io ho iniziato giovanissimo, a solo 17 anni, la mia militanza politica nel Psi. Ricordo ancora con passione tante battaglie politiche e ideali, ma ho commesso un errore accettando il "sistema", ritenendo che ricevere contributi e sostegni per il partito si giustificasse in un contesto dove questo era prassi comune, ne mi è mai accaduto di chiedere e tanto meno pretendere. Mai e poi mai ho pattuito tangenti, né ho operato direttamente o indirettamente perché procedure amministrative seguissero percorsi impropri e scorretti, che risultassero in contraddizione di "ladro" oggi così diffusa. Non lo accetto, nella serena coscienza di non aver mai personalmente approfittato di una lira. Ma quando la parola è flebile, non resta che il gesto. Mi auguro solo che questo possa contribuire a una riflessione più seria e giusta, a scelte e decisioni di una democrazia matura che deve tutelarsi. Mi auguro soprattutto che possa servire a evitare che altri nelle mie stesse condizioni abbiano a patire le sofferenze morali che ho vissuto in queste settimane, a evitare processi sommari (in piazza o in televisione) che trasformano un'informazione di garanzia in una preventiva sentenza di condanna. Con stima.

Sergio Moroni
[Modificato da .pisicchio. 10/10/2010 21:20]
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Re: Re: Re: Re:
.pisicchio., 10/10/2010 21.19:



Aveva preso soldi. Come tutti. E quindi? meritava le monetine in faccia? Meritava un p.m.- capra (non mi stancherò mai di ripeterlo) alla "io a questo lo sfascio"?




meritava quello che meritano tutti quelli che violano la legge: un regolare processo, possibilmente concluso con una condanna

da qui a dipingerlo come un eroe, una persona integerrima, ce ne vuole...
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Re: Re: Re: Re: Re:
gran generale, 10/10/2010 21.33:



meritava quello che meritano tutti quelli che violano la legge: un regolare processo, possibilmente concluso con una condanna

da qui a dipingerlo come un eroe, una persona integerrima, ce ne vuole...




Non l'ho dipinto come un eroe.

Ho solo detto (adesso lo esplicito) che:

- le monetine rappresentano una pagina buia del nostro paese;
- Di Pietro era un magistrato capra ed oggi è un politico capra (non so quanto sia a lui chiara la distinzione di ruoli parlamentare/magistrato).
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Re: Re: Re: Re: Re:
gran generale, 10/10/2010 21.33:



meritava quello che meritano tutti quelli che violano la legge: un regolare processo, possibilmente concluso con una condanna

da qui a dipingerlo come un eroe, una persona integerrima, ce ne vuole...




Ti faccio una domanda un attimo piu' diretta:

Tu come definisci un P.M. che, riferendosi ad un indagato, dice "io questo lo sfascio"?

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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
.pisicchio., 10/10/2010 21.44:



Non l'ho dipinto come un eroe.

Ho solo detto (adesso lo esplicito) che:

- le monetine rappresentano una pagina buia del nostro paese;
- Di Pietro era un magistrato capra ed oggi è un politico capra (non so quanto sia a lui chiara la distinzione di ruoli parlamentare/magistrato).



questo l'ho capito..
io però avevo quotato quanto scritto da trixam (erano parole sue) [SM=x43812]
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Re: Re: Re:
Massimo Volume, 08/10/2010 17.18:




A parte che non vedo il nesso con l'oggetto del topic, poi tu parli di puttanocrazia berlusconiana (naturalmente prendendo spunto da Guzzanti padre - senza entrare in questo caso nel perché è fuoriuscito dal partito...), ma questa posizione la trovo di una ipocrisia immensa.
Voi liberal-liberisti italiani avete retto il gioco di Berlusconi per vent'anni, avete finto di credere che quest'uomo fosse il vate del liberalismo politico e del liberismo economico, venendo smentiti nel tempo per la prima e, parzialmente e paradossalmente, pure la seconda condizione.
Pensare che la casa dei liberali italiani possa afferire a questa gestione monarchica, dittatoriale, aziendale del partito e dello stato è da stolti.
Ora potrai criticare con la giusta dose d'indignazione il fatto che, ad esempio, il solo pensare di sottoporre l'operato della magistratura al vaglio del parlamento sia un'oscenità giuridica, ma quello che mi chiedo è: scoprite solo ora chi è Berlusconi?
Stesso discorso valga per i finiani (molti dei quali, tra cui Della Vedova che stimo, reputo comunque anni luce più civili degli omologhi del Pdl): lo scoprono ora chi è Berlusconi?
Scoprono ora quanto sia distante dai più basilari principi del liberalismo?




Ovviamemte il copyright della puttanocrazia è di paolo guzzanti, una persona che conosco da due anni ed una delle più intelligenti che abbia incontrato, nonostante non sia un vero liberale, perché troppo legato al suo passato socialista.
Paolo Guzzanti si è dimesso dal PDL perché disgustato dall'appoggio dato dal governo italiano alla criminale aggressione della Russia putiniana alla Georgia( merito che va aggiunto al fatto di aver scoperto la verità su tutti i cosiddetti misteri d'italia con la commissione mitrokhin, per cui ha subito una crocifissione pubblica con una campagna di calunnie orchestrata dal KGB putiniano e portata avanti da quel libero giornale che si chiama repubblica a suon di interviste taroccate). Trovatemi uno a sinistra o destra in Italia che abbia fatto una cosa del genere. Saltare dal carro dei vincitori per andare all'opposizione su una vera questione morale.

Noi liberali abbiamo pensato che berlusconi potesse essere il cavallo di troia per fare qualche riforma liberale in questo paese, certo.
Lo abbiamo pensato nel 1994 quando Berlusconi si presentò con un programma ultraliberista.
Io continuo a pensare che i tre assi portanti di quel governo: la riforma tremonti sul fisco, il programma Tato sulle liberalizzazioni e la riforma della giustizia voluta da Biondi, siano cosa buona e giusta da fare.
Io da atto alla verità, Berlusconi, nella sua ingenuità iniziale, ci provò, i disegni di legge furono portati in parlamento, però poi il governo cadde per le note trame che è inutile ripetere. Berlusconi però, nella sua anomalia, mantenne un atteggiamento liberista fino al 2001, nel perioodo dell'alto berlusconismo.
E molti liberali continuarono a sostenerlo, per ragioni di tattica politica, perchè prima o poi berlusconi sarebbe andato via, mentre le riforme liberali sarebbero rimaste. In quel periodo Berlusconi aveva vicino persone come Lucio Colletti come consiglieri, non Ghedini.
Poi nel 2001 ha avuto un cambiamento antropologico, è diventato arcitaliano, filoclericale, populista, reazionario sotto molti aspetti.
Lì quasi tutti lo hanno abbandonato.
Il segretario del partito liberale, Stefano de Luca, che in quel governo era sottosegretario all'economia, si dimise quando berlusconi rinunciò a privatizzare alitalia per ingraziarsi i sindacati.
Mi sembra che i pochi politici liberali, sanno anche dimettersi quando si tratta di difendere le loro idee.

Io personalmente ritengo che la tragedia del nostro paese sia la scomparsa delle culture politiche attraverso cui organizzare il discorso pubblico. Questo è il prodotto di tangentopoli e del duopolio berlusconismo-antiberlusconismo.
Lo so che non piace sentirselo dire, ma il populismo di pietresco fa il paio con quello berlusconiano, si supportano a vicenda in una specie di comemdia dell'arte.
Berlusconi senza di pietro sarebbe più debole e di pietro senza berlusconi non esisterebbe nemmeno. Chi ha chiesto le elezioni anticipate in questi ultimi mesi? Berlusconi, Bossi e di Pietro. Berlusconi ha elaborato la dottrina costituzionale che c'è una nuova costituzione materiale che dice chiaro chiaro che se il governo cade si deve andare a votare.
L'art 92.1 della costituzione, che dice che è il presidente della repubblica che nomina il presidente del consiglio, è stato cancellato dalla volontà popolare perché sulla scheda c'era scritto "berlusconi presidente".
Di pietro lo ha detto più sinteticamente: "in democrazia comanda il popolo, se berlusconi cade si va a votare". Ora io ritengo che se uno studente dicesse una cosa del genere all'esame di diritto costituzionale il professore si sentirebbe autorizzato a fustigarlo pubblicamente per dare l'esempio(almeno spero).

Io credo che sia necessario ricostruire le culturee politiche in italia, e tra queste la salvezza dell'italia sarà data da quella liberale. Gli italiani nella loro storia sono stati fascisti, comunisti e cattolici, tre ideologie totalitarie. La nostra stessa costituzione, della quale sia chiario finché è in vigore io pretendo un rispetto rigoroso, non è altro che il frutto di un compromesso catto-comunista, fondato su una base antiliberale.
Il liberalismo sarà l'unica soluzione alle macerie lasciate dal cattocomumismo e dal berlusconismo.



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10/10/2010 22:36
 
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Re: Re: Re:
gran generale, 10/10/2010 14.21:



nella stessa lettera ammise anche di aver preso denaro




L'inchiesta in cui era coinvolto Sergio Moroni, quella sulla sanità in lombardia, si è conclusa nel 2001 con un giudizio della cassazione su tutta la vicenda. Tutti gli imputati furono assolti dall'accusa di corruzione(snche craxi).
Nella sentenza a pagina 224 i giudici scrissero che non c'era un'ombra di prova che Sergio Moroni avesse preso tangenti.

Nella lettera Moroni dice che sapeva del sistema del finanziamento illegale e di non averlo combattuto a sufficienza, che è una cosa del tutto diversa. Si riconosce una colpa storica, non una responsabilità penale.
Colpa per cui ha pagato con la vita.
Siamo ancora in attesa che gli eredi del partito comunista riconoscano la loro responsabilità storica per i finanziamenti illegali percepiti dall'Unione sovietica, che ammontavano annualmente ad una cifra doppia di quanto la dc e il psi prendessero insieme.

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Re: Re: Re: Re:
giusperito, 09/10/2010 11.49:





trix credo che il riferimento al 92 fosse per le stragi di mafia



Siamo sempre allo stesso punto. Ma i magistrati di magistratura democratica che definivano Falcone un nemico politico? Quelli niente?

E Leoluca Orlano, che sta nello stesso partito di de magistris, che disse a falcone in diretta tv: "lei tiene le carte nei cassetti per favorire i suoi amici". Cassato?

Giriamo sempre intorno al punto. Ragione per cui attorno alle stragi del 92 si è costruito un romanzone popolare che tiene ben nascosta la verità. Questo è un paese che ha assistito impassabile alla crocifissione pubblica degli eroi dell'antimafia, la gente di cui Falcone e Borsellino si fidava di più: il capitano De donno, Il capitano de caprio, il capitano Canale, il capitano e il tenente Obinnu, il generale Mori, tutti finiti sotto processo(e tutti assolti), accusati di complicità con la mafia dai pm tra cui ce ne era uno che si faceva ristrutturare la villeta al mare da Michele Aiello, la mente finanziaria di Provenzano e aveva nella stanza a fianco il maresciallo Ciuro, che faceva la spia alla mafia.

[Modificato da trixam 10/10/2010 22:53]
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Re: Re: Re: Re: Re:
JuanManuelFangio, 09/10/2010 15.23:




Se avesse fatto un blind trust oppure venduto le sue tv si, dato che non l'ha fatto c'è poco da giustificare. Un liberale non vota uno con un conflitto d'interessi così spaventoso.




Un liberale di fronte ad un programma ultraliberista e liberale e ad un candidato ancora credibile preferisce dargli il voto piuttosto che far andare al potere il pds..
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Re: Re: Re: Re: Re:
trixam, 10/10/2010 22.50:



Siamo sempre allo stesso punto. Ma i magistrati di magistratura democratica che definivano Falcone un nemico politico? Quelli niente?

E Leoluca Orlano, che sta nello stesso partito di de magistris, che disse a falcone in diretta tv: "lei tiene le carte nei cassetti per favorire i suoi amici". Cassato?

Giriamo sempre intorno al punto. Ragione per cui attorno alle stragi del 92 si è costruito un romanzone popolare che tiene ben nascosta la verità. Questo è un paese che ha assistito impassabile alla crocifissione pubblica degli eroi dell'antimafia, la gente di cui Falcone e Borsellino si fidava di più: il capitano De donno, Il capitano de caprio, il capitano Canale, il capitano e il tenente Obinnu, il generale Mori, tutti finiti sotto processo(e tutti assolti), accusati di complicità con la mafia dai pm tra cui ce ne era uno che si faceva ristrutturare la villeta al mare da Michele Aiello, la mente finanziaria di Provenzano e aveva nella stanza a fianco il maresciallo Ciuro, che faceva la spia alla mafia.





la mia era un'interpretazione delle parole quotate..

la trattativa non è un romanzo popolare, ma direi che probabilmente si stanno sovrapponendo una serie di situazioni e di menzogne che renderanno questa storia un altro mistero italiano.
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
giusperito, 10/10/2010 22.58:




la mia era un'interpretazione delle parole quotate..

la trattativa non è un romanzo popolare, ma direi che probabilmente si stanno sovrapponendo una serie di situazioni e di menzogne che renderanno questa storia un altro mistero italiano.




Che sia un romanzo popolare lo dice una sentenza di un tribunale della repubblica, precisamente quello di palermo, emanata il 16 febbraio 2006 che ha assolto il capitano de caprio e il generale mori dall'accusa di favoreggiamento, dicendo chiaro e tondo che i Carabinieri non fecero nessuna trattativa con la mafia. I giudici hanno scritto chiaramente che si trattò di una strategia investigativa che ebbe come fine ultimo la richiesta della RESA senza condizioni della mafia allo stato. In quella sentenza si dice che è una menzogna che Riina fu consegnato allo stato da Provenzano, qualcuno lo spieghi a Marco Travaglio e compagni.

Se vogliono affermare altro i magistrati di palermo devono dimostrarlo in tribunale, possibilmente con testimoni seri, non con Canci Jr.
11/10/2010 00:58
 
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[Modificato da Catgirlsupreme 11/10/2010 00:58]
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11/10/2010 00:59
 
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Strano pensare che in tutto il mondo il potere economico fa lobby ed in Italia la mafia (prima azienda in termini di fatturato) non ne abbia mai fatto nemmeno quando un numero importante di politici necessitavano dei voti controllati dalla mafia per essere eletti.

Strano pensare che per pacificare la Sicilia anche Garibaldi dovette accordarsi con la mafia (per non parlare dell'operazione carne tritata) e poi questo potere immenso all'improvviso svanisce.

Strano pensare che Sindona facesse affari anche con il Vaticano e poi all'improvviso il potere economico mafioso non fa affari più con nessuno.

Strano pensare che il prefetto Dalla Chiesa venga lasciato solo dallo Stato e che la mafia uccide un eroe nazionale senza che le due cose abbiano un collegamento.
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
giusperito, 10/10/2010 22.54:




Un liberale di fronte ad un programma ultraliberista e liberale e ad un candidato ancora credibile preferisce dargli il voto piuttosto che far andare al potere il pds..




perfetto, quindi per un liberale è meglio votare Berlusconi? Vuoi dire questo?
Non c'è niente da fare, i migliori alleati del Caudillo di Arcore sono i sedicenti lottatori per la libertà. Mi viene il vomito.



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11/10/2010 14:01
 
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Re: Re: Re: Re:
trixam, 10/10/2010 22.25:




Ovviamemte il copyright della puttanocrazia è di paolo guzzanti, una persona che conosco da due anni ed una delle più intelligenti che abbia incontrato, nonostante non sia un vero liberale, perché troppo legato al suo passato socialista.
Paolo Guzzanti si è dimesso dal PDL perché disgustato dall'appoggio dato dal governo italiano alla criminale aggressione della Russia putiniana alla Georgia( merito che va aggiunto al fatto di aver scoperto la verità su tutti i cosiddetti misteri d'italia con la commissione mitrokhin, per cui ha subito una crocifissione pubblica con una campagna di calunnie orchestrata dal KGB putiniano e portata avanti da quel libero giornale che si chiama repubblica a suon di interviste taroccate). Trovatemi uno a sinistra o destra in Italia che abbia fatto una cosa del genere. Saltare dal carro dei vincitori per andare all'opposizione su una vera questione morale.

Noi liberali abbiamo pensato che berlusconi potesse essere il cavallo di troia per fare qualche riforma liberale in questo paese, certo.
Lo abbiamo pensato nel 1994 quando Berlusconi si presentò con un programma ultraliberista.
Io continuo a pensare che i tre assi portanti di quel governo: la riforma tremonti sul fisco, il programma Tato sulle liberalizzazioni e la riforma della giustizia voluta da Biondi, siano cosa buona e giusta da fare.
Io da atto alla verità, Berlusconi, nella sua ingenuità iniziale, ci provò, i disegni di legge furono portati in parlamento, però poi il governo cadde per le note trame che è inutile ripetere. Berlusconi però, nella sua anomalia, mantenne un atteggiamento liberista fino al 2001, nel perioodo dell'alto berlusconismo.
E molti liberali continuarono a sostenerlo, per ragioni di tattica politica, perchè prima o poi berlusconi sarebbe andato via, mentre le riforme liberali sarebbero rimaste. In quel periodo Berlusconi aveva vicino persone come Lucio Colletti come consiglieri, non Ghedini.
Poi nel 2001 ha avuto un cambiamento antropologico, è diventato arcitaliano, filoclericale, populista, reazionario sotto molti aspetti.
Lì quasi tutti lo hanno abbandonato.
Il segretario del partito liberale, Stefano de Luca, che in quel governo era sottosegretario all'economia, si dimise quando berlusconi rinunciò a privatizzare alitalia per ingraziarsi i sindacati.
Mi sembra che i pochi politici liberali, sanno anche dimettersi quando si tratta di difendere le loro idee.

Io personalmente ritengo che la tragedia del nostro paese sia la scomparsa delle culture politiche attraverso cui organizzare il discorso pubblico. Questo è il prodotto di tangentopoli e del duopolio berlusconismo-antiberlusconismo.
Lo so che non piace sentirselo dire, ma il populismo di pietresco fa il paio con quello berlusconiano, si supportano a vicenda in una specie di comemdia dell'arte.
Berlusconi senza di pietro sarebbe più debole e di pietro senza berlusconi non esisterebbe nemmeno. Chi ha chiesto le elezioni anticipate in questi ultimi mesi? Berlusconi, Bossi e di Pietro. Berlusconi ha elaborato la dottrina costituzionale che c'è una nuova costituzione materiale che dice chiaro chiaro che se il governo cade si deve andare a votare.
L'art 92.1 della costituzione, che dice che è il presidente della repubblica che nomina il presidente del consiglio, è stato cancellato dalla volontà popolare perché sulla scheda c'era scritto "berlusconi presidente".
Di pietro lo ha detto più sinteticamente: "in democrazia comanda il popolo, se berlusconi cade si va a votare". Ora io ritengo che se uno studente dicesse una cosa del genere all'esame di diritto costituzionale il professore si sentirebbe autorizzato a fustigarlo pubblicamente per dare l'esempio(almeno spero).

Io credo che sia necessario ricostruire le culturee politiche in italia, e tra queste la salvezza dell'italia sarà data da quella liberale. Gli italiani nella loro storia sono stati fascisti, comunisti e cattolici, tre ideologie totalitarie. La nostra stessa costituzione, della quale sia chiario finché è in vigore io pretendo un rispetto rigoroso, non è altro che il frutto di un compromesso catto-comunista, fondato su una base antiliberale.
Il liberalismo sarà l'unica soluzione alle macerie lasciate dal cattocomumismo e dal berlusconismo.






..grazie, o maestro, per averci illustrato la via.

P.S. la nostra costituzione è bellissima, soprattutto per quanto concerne i principi generali. Le tue considerazioni dimenticano che la cultura liberale, fortunatamente, ha dato un grande contributo, soprattutto nel solco di quell'uomo straordinario che è stato Luigi Einaudi. Vorrei farti notare una cosa: le tue argomentazioni sono identiche a quelle berciate da Berlusconi.
Per te i dipietristi sono la quinta colonna berlusconiana, per me siete voi. Del resto il tuo "padre" ideologico è stato il cameriere di Berlusconi. Vediti una vecchia intervista di Enzo Biagi a Paolo Guzzanti, c'è da scompisciarsi ( rectius da vomitare ).




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Re: Re: Re: Re:
trixam, 10/10/2010 22.36:




L'inchiesta in cui era coinvolto Sergio Moroni, quella sulla sanità in lombardia, si è conclusa nel 2001 con un giudizio della cassazione su tutta la vicenda. Tutti gli imputati furono assolti dall'accusa di corruzione(snche craxi).
Nella sentenza a pagina 224 i giudici scrissero che non c'era un'ombra di prova che Sergio Moroni avesse preso tangenti.

Nella lettera Moroni dice che sapeva del sistema del finanziamento illegale e di non averlo combattuto a sufficienza, che è una cosa del tutto diversa. Si riconosce una colpa storica, non una responsabilità penale.
Colpa per cui ha pagato con la vita.
Siamo ancora in attesa che gli eredi del partito comunista riconoscano la loro responsabilità storica per i finanziamenti illegali percepiti dall'Unione sovietica, che ammontavano annualmente ad una cifra doppia di quanto la dc e il psi prendessero insieme.




Moroni scrisse:


Mi rendo conto che spesso non è facile la distinzione tra quanti hanno accettato di adeguarsi a procedure legalmente scorrette in una logica di partito e quanti invece ne hanno fatto strumento di interessi personali.

...

Ricordo ancora con passione tante battaglie politiche e ideali, ma ho commesso un errore accettando il "sistema", ritenendo che ricevere contributi e sostegni per il partito si giustificasse in un contesto dove questo era prassi comune, ne mi è mai accaduto di chiedere e tanto meno pretendere.



ammise di aver preso soldi non per trarne un profitto personale, ma per il partito (se questo non è reato allora non è reato nemmeno l'omicidio su commissione..)
ammise anche di aver accettato il sistema del finanziamento illecito.. che è cosa ben diversa dal combatterlo
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
JuanManuelFangio, 11/10/2010 13.39:




perfetto, quindi per un liberale è meglio votare Berlusconi? Vuoi dire questo?
Non c'è niente da fare, i migliori alleati del Caudillo di Arcore sono i sedicenti lottatori per la libertà. Mi viene il vomito.




ho risposto alla tua critica sul '94.. non al B. di questi anni. Mi sembrava piuttosto chiaro!
Senza contestualizzazione il discroso è inutile.
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
giusperito, 11/10/2010 16.10:




ho risposto alla tua critica sul '94.. non al B. di questi anni. Mi sembrava piuttosto chiaro!
Senza contestualizzazione il discroso è inutile.




Nel '94 Berlusconi non era mero proprietario dell'azienda Fininvest? Non controllava direttamente tre televisioni in chiaro più una e mezza a pagamento? Non utilizzava le sue televisioni per spot elettorali che solo in seguito alla legge sulla par condicio sono stati messi al bando?
Non era un monopolista privato nel campo della trasmissione televisiva?
Tutte queste cose ad un liberale vero, vedi Sartori o Sylos Labini, farebbero rabbrividire.
Non vi rendete conto che B. è il più acerrimo nemico del libero mercato che c'è in Italia? Teme la concorrenza più dei giudici.



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Re: Re: Re: Re: Re:
JuanManuelFangio, 11/10/2010 14.01:



..grazie, o maestro, per averci illustrato la via.

P.S. la nostra costituzione è bellissima, soprattutto per quanto concerne i principi generali. Le tue considerazioni dimenticano che la cultura liberale, fortunatamente, ha dato un grande contributo, soprattutto nel solco di quell'uomo straordinario che è stato Luigi Einaudi. Vorrei farti notare una cosa: le tue argomentazioni sono identiche a quelle berciate da Berlusconi.
Per te i dipietristi sono la quinta colonna berlusconiana, per me siete voi. Del resto il tuo "padre" ideologico è stato il cameriere di Berlusconi. Vediti una vecchia intervista di Enzo Biagi a Paolo Guzzanti, c'è da scompisciarsi ( rectius da vomitare ).





Juan stai diventando come i trinariciuti degli anni 40, rileggiti un po' guareschi.

A me la nostra costituzione non piace, l'ho sempre detto in maniera chiara. D'altronde come fa a piacermi una costituzione il cui primo comma è stato scritto sotto la dettatura di stalin?
All'assemblea costituente ci fu un memorabile discorso di Ugo la Malfa che si scagliò contro la sovietizzazione della costituzione.
"Stiamo scrivendo una costituzione che ha pudore della parola libertà". Ora non ce l'ho davanti quindi vado a memoria, ma se non ricordo male nei primi 12 articoli, cioè i principi generali che citi, la parola libertà è riportata due volte, nell'articolo 3 e nell'11 e mai come principio.
Questi principi passarono solo perché stalin ordinò a togliatti di votare l'articolo sette che costituzionalizzava i patti lateranensi firmati da Mussolini, cosa che sancì il compromesso catto-comunista. Solo un deputato del partito comunista si rifiutò di votare quel compresso, mi sembra giusto ricordarlo, si chiamava Giancarlo Pajetta.
Un vero comunista, altro che quel venduto di Togliatti.

Non capisco la mia somiglianza con berlusconi, io voglio una costituzione radicalmente revisionata, di tipo anglosassone, con un primo articolo che reciti così: "L'italia è una repubblica democratica fondata sulla difesa della libertà individuale e dei diritti soggettivi". Se non cambiamo i principi, non cambieremo mai questo paese.

Il movimento liberale italiano ha provato a democratizzare il berlusconismo, un movimento per cui da quindici anni vota stabilmente un italiano su tre. Capisco che sono tutti gonzi e che voi ariani del bene della sinistra la sapete sempre più lunga di tutti, d'altronde è per questo che perdete le elezioni più o meno regolarmente dal 1948.
Vedi con me il sinistrese te lo puoi risparmiare, non mi scalfisce, io vengo da una famiglia di comunisti stalinisti, conosco quel mondo e tutte le sue bassezze, ero al congresso della Bolognina quando avevo quattro anni con il cartello "Occhetto vai a casa, i veri comunisti non muoiono mai", quindi il tuo moralismo d'accatto da sinistrato da operetta te lo puoi tenere, tra una vomitata e l'altra.

PS Per quanto riguarda paolo Guzzanti non è il mio mentore, è una persona che ho avuto la fortuna di conoscere che trovo geniale.
Non ha certo bisogno di me per fargli da avvocato difensore.
Se hai delle critiche da fargli scrivigli tramite il sito della camera o nel suo blog, lui risponde sempre.
Ripeto che voglio che mi troviate uno che in Italia è uscito dalla maggioranza appena eletto per una questione come la Georgia, anche il new york times lo elogiò in un articolo.
Capisco che voi sinistrati a queste cose non badate, infatti il tuo mito berlinguer quando i sovietici mandarono i carri armati in Ungheria nel 1956 a fare la festa agli studenti di budapest, portò in piazza i giovani comunisti al grido di: "Viva l'armata Rossa"!
Piccoli particolari che non ci dimentichiamo. Hai ragioni che tra noi e voi c'è una differenza, ma proprio abissale.

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11/10/2010 20:53
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
trixam, 11/10/2010 20.32:




Juan stai diventando come i trinariciuti degli anni 40, rileggiti un po' guareschi.

A me la nostra costituzione non piace, l'ho sempre detto in maniera chiara. D'altronde come fa a piacermi una costituzione il cui primo comma è stato scritto sotto la dettatura di stalin?
All'assemblea costituente ci fu un memorabile discorso di Ugo la Malfa che si scagliò contro la sovietizzazione della costituzione.
"Stiamo scrivendo una costituzione che ha pudore della parola libertà". Ora non ce l'ho davanti quindi vado a memoria, ma se non ricordo male nei primi 12 articoli, cioè i principi generali che citi, la parola libertà è riportata due volte, nell'articolo 3 e nell'11 e mai come principio.
Questi principi passarono solo perché stalin ordinò a togliatti di votare l'articolo sette che costituzionalizzava i patti lateranensi firmati da Mussolini, cosa che sancì il compromesso catto-comunista. Solo un deputato del partito comunista si rifiutò di votare quel compresso, mi sembra giusto ricordarlo, si chiamava Giancarlo Pajetta.
Un vero comunista, altro che quel venduto di Togliatti.

Non capisco la mia somiglianza con berlusconi, io voglio una costituzione radicalmente revisionata, di tipo anglosassone, con un primo articolo che reciti così: "L'italia è una repubblica democratica fondata sulla difesa della libertà individuale e dei diritti soggettivi". Se non cambiamo i principi, non cambieremo mai questo paese.

Il movimento liberale italiano ha provato a democratizzare il berlusconismo, un movimento per cui da quindici anni vota stabilmente un italiano su tre. Capisco che sono tutti gonzi e che voi ariani del bene della sinistra la sapete sempre più lunga di tutti, d'altronde è per questo che perdete le elezioni più o meno regolarmente dal 1948.
Vedi con me il sinistrese te lo puoi risparmiare, non mi scalfisce, io vengo da una famiglia di comunisti stalinisti, conosco quel mondo e tutte le sue bassezze, ero al congresso della Bolognina quando avevo quattro anni con il cartello "Occhetto vai a casa, i veri comunisti non muoiono mai", quindi il tuo moralismo d'accatto da sinistrato da operetta te lo puoi tenere, tra una vomitata e l'altra.

PS Per quanto riguarda paolo Guzzanti non è il mio mentore, è una persona che ho avuto la fortuna di conoscere che trovo geniale.
Non ha certo bisogno di me per fargli da avvocato difensore.
Se hai delle critiche da fargli scrivigli tramite il sito della camera o nel suo blog, lui risponde sempre.
Ripeto che voglio che mi troviate uno che in Italia è uscito dalla maggioranza appena eletto per una questione come la Georgia, anche il new york times lo elogiò in un articolo.
Capisco che voi sinistrati a queste cose non badate, infatti il tuo mito berlinguer quando i sovietici mandarono i carri armati in Ungheria nel 1956 a fare la festa agli studenti di budapest, portò in piazza i giovani comunisti al grido di: "Viva l'armata Rossa"!
Piccoli particolari che non ci dimentichiamo. Hai ragioni che tra noi e voi c'è una differenza, ma proprio abissale.




La nostra costituzione ha un fondamento lavorista, e da che io ricordi il lavoro non ha mai avuto bandiere. Quando leggo Smith ed in particolare Mill, autori che i liberali alle vongole dimenticano sempre, vi sono scritte le stesse cose. La prima ricchezza dell'uomo non s'è formata se non con il lavoro, solo il lavoro è alla base del progresso d'una nazione. Frasi come queste rappresentano il meglio della cultura liberale, essa ha espresso principi che sono parte fondante di tutte le culture politiche veramente democratiche. Difatti, prima ed affianco al lavoro si parla nell'art. 1 di democrazia.( Ovviamente tu avrai fonti del KGB, prese sicuramente dal dossier Mitrokhin, ove si possono ascoltare le registrazioni in russo della voce di Stalin che dettava l'art. 1 a Togliatti).
Prima di polemizzare ti invito a riflettere su questi aspetti, e vedrai che i nostri riferimenti ideali non sono così diversi. La straordinarietà della nostra carta costituzionale è rappresentata dalla sintesi. Le forze politiche che combatterono per la libertà si unirono, al fine di partorire un insieme di regole comuni, per poi poter fondare una nuova stagione fatta di dialettica e lotta, ma pur sempre democratica. Nessuna nazione occidentale, a mio parere, è riuscita così meravigliosamente a compiere un tale esercizio di sintesi. Prendere quei valori condivisi delle varie culture e metterli alla base di un nuovo processo democratico. Sminuire ciò lo trovo sbagliatissimo.
La costituzione è bella per quanto riesce ad insegnare in tema di liberalismo, così come di difesa dei più deboli.
Che poi tu preferisca mettere in posizione preponderante la tutela del diritto soggettivo è pienamente legittimo, ma ciò non deve comportare in automatico che un'impostazione diversa faccia schifo.
Per quanto riguarda il voto degli italiani posso risponderti brevemente. Se gli italiani fossero davvero così bravi a votare il leader migliore in circolazione, perchè B. continua ad utilizzare le sue tv in stile orwelliano? E comunque, caro Trixam, le elezioni in realtà non le perdiamo solo noi, se ci rifletti le perdete anche voi, dato che non riesco a riscontrare nell'attuale operato di governo uno straccio di provvedimento che possa attagliarsi alle tue idee.



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