giusperito, 22/09/2010 23.07:
il giudizio è sulle azioni.. so che non hai particolare stima di de magistris, ma l'indagine era simile. Non credo che la morte nobiliti a prescindere dalle azioni. Poi il discorso su Cossiga è un altro.. FC ha lottato contro la magistratura solo per imporre la supremazia della politica.. su Livatino fu una gaffe di un incontinente verbale
Si in effetti io non ho stima di de magistris, mi sta antipatico già nel modo di parlare, con quell'incedere da terrone perseguitato che a me meridionale fa venire il sangue alla testa.
Poi sai che io sono fondamentalista. Nei paesi anglosassoni la bravura di un pm si giudica dal numero di condanne che riesce ad ottenere, de magistris non è mai riuscito a far condannare nessuno.
In procura a catanzaro, ben prima che diventasse famoso, lo chiamavano Gigineddu flop, per la sua tendenza a fare inchieste megacomplesse che finivano regolarmente nel nulla.
Se uno indaga una persona e poi chiede al gup il rinvio a giudizio, e il gup non solo nega il rinvio, ma si sente in dovere di scrivere che "non ci sono elementi che giustificassero l'iscrizione nel registro degli indagati", per me questo non è un magistrato valido.
Se l'inchiesta toghe lucane è finita con 29 archiviazioni su 30 indagati, per me questo è un lavoro negligente.
Il complotto denunciato da de magistris a salerno, è finito in una richiesta di archiviazione presentata il 6 aprile che ancora pende.
Nelle carte dei magistrati di salerno ci sono cose esilaranti.
Per esempio de magistris e genchi, il mitico consulente che ha intercettato 350.000 persone(roba da far invidia alla stasi), mettevano nelle loro accuse l'intestazione fittizia di sim telefoniche, che peraltro non mi risulta sia un reato. Comunque il fatto che un indagato parlasse al telefono con una sim intestata ad un altro era visto come un elemento di colpevolezza.
Allora il pm di salerno, dottor nuzzi, scorrendo i tabulati telefonici di de magistris gli chiede chi sia un certo maurizio alessandro aleo, che lo chiama spesso.
De magistris imbarazzato risponde che si tratta del dottor spataro, integerrimo magistrato milanese. E perché lo contatta con una sim intestata fittizziamente ad un altro? Non è dato sapere la risposta.
E chi è una certa Donatella valvano che lo contatta ancora più spesso?
Risposta: il mitico John Henry Woodcock, altro integerrimo pm.
E poi ancora meglio. Chi è un certo Nicola Tammone?
Nientemeno che il gip di Potenza Iannuzzi, che si doveva pronunciare a breve sulle richieste di de magistris. E via di questo passo in un festival di sim fittizie, dove compaiono moltissimi esponenti di magistratura democratica, alla faccia del pm isolato dalla magistratura associata. Questa non è la magistratura in cui io credo.
E non era nemmeno la magistratura di Falcone e Borsellino.
Ma ce lo vedi Falcone che dopo la scandalosa nomina di Meli a capo istruttore di Palermo al posto dello stesso Falcone, si dimette dalla magistratura, scende in politica, si fa eleggere e si comporta nel modo in cui fa de magistris o il suo sodale il principe delle manette Tonino di pietro?
Falcone e Borsellino rifiutarono sempre qualsiasi candidatura, perchè volevano una magistratura autenticamente indipendente, come è nella tradizione della nostra magistratura, che la seppe difendere anche contro il fascismo. Il primo pericolo per l'indipendenza della magistratura viene dai magistrati militanti che hanno cominciato a spuntare come funghi a partire dagli anni settanta.
Quei magistrati che chiedevano le attenuanti per le br perché agivano per "particolari motivi di valore sociale". Quei magistrati che sbatterono in galera enzo tortora nel peggior scandalo giudiziario di questo paese. Quei magistrati che hanno messo sotto processo tutti i grandi protagonisti dell'antimafia, autentici eroi come De Donno, Mori, De caprio, Obinnu, per dimostrare teoremi assurdi, mentre le spie della mafia stavano nell'ufficio a fianco a quello dei pm che conducevano la crociata, leggasi l'incredibile storia del maresciallo Ciuro, che è una cosa da perderci il sonno.