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15/05/2010 02:25 | |
ROMA - "A breve dovremo affrontare una manovra che prevede tagli e strumenti per il rilancio dell'economia. I tagli alle spese comporteranno sacrifici per tutti, a partire da ministri e parlamentari", ha detto il ministro Roberto Calderoli, coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord.
proposta di un taglio del 5% agli stipendi dei parlamentari e dei ministri per dare il "buon esempio" in visIl ministro lancerà "in sede di Governo" la ta dei "sacrifici" che comporterà la mini-manovra finanziaria che il governo varerà "a breve" per far fronte alla crisi finanziaria internazionale.
"Proporrò in sede di Governo, quando affronteremo la manovra finanziaria, un taglio almeno del 5% agli stipendi di ministri e parlamentari come hanno fatto in Inghilterra e Portogallo", spiega il ministro della Semplificazione legislativa e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord.
"A breve dovremo affrontare una manovra che prevede tagli e strumenti per il rilancio dell'economia", aggiunge Calderoli. "I tagli alle spese - conclude l'esponente leghista - comporteranno sacrifici per tutti, a partire da ministri e parlamentari. La regola del 5% che hanno applicato in altri Paesi può valere in alcuni settori, ma in altri potrebbe essere anche più pesante".
D'accordo con Calderoli il viceministro dell'Economia Giuseppe Vegas che accoglie la proposta del ministro del taglio agli stipendi di ministri e parlamentari, in maniera quasi entusiasta. "Perché no?", ha detto Vegas. "Se si devono fare dei sacrifici li devono fare tutti", ha aggiunto per poi ricordare che questo tipo di intervento è stato già fatto in passato. E mentre il ministro per l'Attuazione del Programma, Gianfranco Rotondi, propone di "rinunziare tutti a tre mensilità da versare a favore di chi perde il lavoro", il portavoce nazionale della Federazione della Sinistra, Paolo Ferrero, commenta la proposta del ministro leghista dicendo: "Meglio se si dimezzassero. Ma il problema vero è aumentare gli stupendi di tutti gli altri".
Per Michele Ventura, vicepresidente vicario del Gruppo del Pd alla Camera, "il problema non è il taglio di stipendi a ministri e parlamentari: questa è una misura che dovrebbe essere considerata scontata in un momento di difficoltà del Paese. Quello che vorremmo capire è cosa intenda fare il governo sull'intero impianto della manovra che annuncia comunque sacrifici".
Più duro il commento di Pier Luigi Bersani. "Sono partiti i primi slogan e le prime chiacchiere sulla manovra che tutti hanno sempre detto che non ci sarebbe stata", ha detto a Bolzano il segretario del Pd rispondendo agli annunci del ministro Roberto Calderoli. "Il governo - ha detto Bersani - deve tirare fuori i conti. Non ci può essere una persona soltanto che sa i conti di questo paese. Il parlamento deve essere informato sulla situazione della finanza pubblica perché da due anni non abbiamo nessuna trasparenza delle condizioni della finanza pubblica prima di parlare vogliamo vedere le tabelle".
"Se ci sono da fare interventi sugli stipendi di parlamentari e ministri non ci sono problemi da parte nostra", ha proseguito Bersani. "Non pensassero però che con questi interventi possano indorare la pillola a misure antipopolari, perché noi non ci faremo prendere per il naso", ha concluso Bersani. |
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| | | | Post: 34.813 Post: 11.902 | Utente Gold | | OFFLINE |
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15/05/2010 08:06 | |
5% come lo scudo fiscale....questi signori pensano che sia una percentuale significativa, cioè,per dire, su 1000 euro che prendono ne rinunciano a 50, bello sforzo eh? |
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15/05/2010 12:12 | |
beò òoro npn prendono 1000 euro ma olto di piu e cmq questo è un primo passo che in plitica non si era mai sentito.....ma lo devono ancora approvare...staremo a vedere |
| | | | Post: 8.875 Post: 8.863 | Utente Master | | OFFLINE |
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15/05/2010 12:48 | |
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| | | | Post: 2.881 Post: 2.881 | Utente Veteran | | OFFLINE |
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15/05/2010 13:18 | |
tutto fumo.... . nel frattempo non rinnoveranno i contratti nella pubblica amministrazione, intendono bloccare i premi di produttività giustamente acquisiti e le liquadazioni non verranno date nei termini stabiliti. nella scuola però costringono i docenti ad appena 57 anni ad andare in pensioni. mi sa che dal prossimo anno le famiglie che non arriveranno a fine mese aumenteranno.
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| | | | Post: 2.882 Post: 2.882 | Utente Veteran | | OFFLINE |
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15/05/2010 13:21 | |
Si prepara la stretta su pensioni e statali
Una finestra chiusa, contratti e liquidazioni
Le ipotesi: potrebbero dover ritardare l'abbandono del lavoro 100 mila dipendenti privati. Poi la possibilità di rinviare i rinnovi e le buonuscite. Quasi certo l'intervento sulle pensioni di invalidità
ROMA - La sorpresa dell'ultima ora nel menù della maximanovra biennale da 25 miliardi si chiama "pensioni". Allo studio ci sarebbe un intervento tampone su una o due "finestre" di uscita del 2010 che cadono a luglio e a dicembre. Con il nuovo sistema a "quote" circa 100 mila dipendenti privati stanno raggiungendo "quota 95", cioè 59 anni di età e 36 di contributi. Il blocco congelerebbe la loro uscita per sei mesi o addirittura per un anno. Non è escluso che si riapra il dossier-donne: le statali hanno già subito un aumento dell'età pensionabile, mentre le lavoratrici del settore privato hanno ancora le vecchie regole. Il tam tam che corre in queste ore parla anche di un intervento sulle pensioni d'oro, o contributo di solidarietà: l'ultimo tetto fu messo dal governo Prodi a quelle pari otto volte il minimo, cioè 3.500 euro (restò in vigore per un anno). Quasi certo, invece, un intervento sulle pensioni di invalidità.
Di "congelamento" si parla anche per il pubblico impiego, comprese Regioni ed enti locali. L'intervento in questo settore sarà piuttosto rilevante: intanto il contratto di lavoro, scaduto il 31 dicembre del 2009, non sarà rinnovato. Di conseguenza si resterà nella situazione di "vacanza contrattuale" con un risparmio di circa 1 miliardo. La seconda misura è più strutturale e riguarderebbe il congelamento delle erogazioni degli aumenti retributivi dovuti al contratto nazionale e agli integrativi già esistenti: oggi una norma pone un tetto del 10 per cento alla crescita del monte salari rispetto al 2004. Questo tetto potrebbe essere drasticamente abbassato fino a zero. Naturalmente anche il rafforzamento del turn over è tra i provvedimenti che figurano nel menù della manovra.
Dal pubblico impiego il governo conta di raccogliere un miliardo ma non è escluso che la cifra sia destinata a crescere. Di fonte parlamentare è invece la notizia del blocco della erogazione delle liquidazioni degli statali: oggi lo Stato deve pagare entro tre mesi (pena gli interessi di mora). Con le misure allo studio dei tecnici il tempo di attesa potrebbe essere raddoppiato. Si parla anche del blocco degli scatti di anzianità per alcune categorie, come i magistrati e i professori universitari. Allo studio anche l'azzeramento delle risorse per l'imposta agevolata al 10 per cento sui premi di produttività.
Infine la questione fisco. Accantonata ogni possibilità di riduzione fiscale, si pensa ad una stretta sui giochi e sul lotto, vera e propria gallina dalle uova d'oro dell'erario per la grande partecipazione popolare alle scommesse. Ma soprattutto serpeggia l'idea di rimettere mano alle riposte pratiche condonistiche: si parla di una riapertura delle adesioni al vecchio concordato fiscale dopo che nel decreto incentivi, attualmente in Parlamento, già figura una sanatoria per le liti fiscali giunte in Cassazione con il pagamento del 5 per cento del dovuto. Non è escluso che spunti anche un nuovo condono edilizio oltre a una sorta di regolarizzazione per gli immobili "fantasma" identificati dall'Agenzia del Territorio. Non mancherà infine il contrasto ai paradisi fiscali e saranno inseriti nuovi controlli ai giochi soprattutto via Internet gestiti da agenzie off shore.
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| | | | Post: 34.819 Post: 11.906 | Utente Gold | | OFFLINE |
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15/05/2010 15:01 | |
Felicedilauro ho fatto un esempio sui 1000 euro per dire che il 5% in definitiva è una percentuale ridicola, che per loro è una punturina di zanzara indolore,mica come le famiglie che per campare devono rinunciare a tante cose |
| | | | Post: 1.635 Post: 1.631 | Utente Veteran | Moderatore | | OFFLINE |
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15/05/2010 15:39 | |
è un falso problema.. ridurre lo stipendi non riduce i costi della politica. Diciamo che uno stipendi di parlamentare è di circa 5.000€. Il 5% sono 250€. In pratica un risparmio di 250.000 euro mensili, cioè 3 milioni annui.
E' una misura ridicola finalizzata a rendere più accettabili i tagli che stanno per arrivare. |
| | | | Post: 2.884 Post: 2.884 | Utente Veteran | | OFFLINE |
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15/05/2010 16:20 | |
giusperito, 5/15/2010 3:39 PM:
è un falso problema.. ridurre lo stipendi non riduce i costi della politica. Diciamo che uno stipendi di parlamentare è di circa 5.000€. Il 5% sono 250€. In pratica un risparmio di 250.000 euro mensili, cioè 3 milioni annui.
E' una misura ridicola finalizzata a rendere più accettabili i tagli che stanno per arrivare.
leggasi anche "a prendere in giro gli italiani"
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| | | | Post: 34.832 Post: 11.911 | Utente Gold | | OFFLINE |
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16/05/2010 09:59 | |
ecco giusperito, hai centrato quello che volevo dire...è niente per loro il 5%..se proprio vogliono dare il buon esempio,più che ridursi le indennità,potrebbero fare tante cose...ad esempio, ste'cavolo di auto blu |
| | | | Post: 1.647 Post: 1.643 | Utente Veteran | Moderatore | | OFFLINE |
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16/05/2010 19:02 | |
auto blu che sono oggetto di lavoro dell'ottimo brunetta |
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