La sua passione per la poesia, i suoi libri di favole per bambini, il lavoro. Poi lo sport e una vita borghese che i giudici non esitano a definire «routinaria», ma anche la testimonianza di un ex sacerdote impegnato nel sociale. Sono questi i punti che spingono i giudici del Riesame di Napoli a firmare la scarcerazione di Giacomo Cavalcanti, nome ancor oggi famigerato nella periferia occidentale, a distanza di pochi mesi dal suo arresto, come responsabile dell’omicidio di Alvino Frizziero, l’antico boss di Mergellina colpito a morte a novembre del 1984.
Condannato a ventiquattro anni in primo grado, Cavalcanti si appella ai giudici del Tribunale della Libertà e, dopo alterni pronunciamenti, riesce ad ottenere la revoca degli arresti. Torna libero anche grazie alle sue poesie, a riconosciute virtù artistiche e attitudine al lavoro, dopo appena dieci mesi trascorsi in cella dopo la condanna. Una vicenda racchiusa in poche pagine firmate dalla dodicesima sezione del Riesame di Napoli - Pina Casella, Elvira Russo, Annalisa De Tollis -, che raccontano la storia della riabilitazione del «boss poeta»: non c’è pericolo di fuga, né il rischio di recidiva, a seguire il ragionamento dei giudici napoletani.
Tanto che un quarto di secolo dopo il delitto di Mergellina (reato per il quale c’è la condanna a 24 anni ma solo in primo grado, quanto basta a ritenere il caso ancora aperto, ndr), Cavalcanti può dunque lasciare la cella. E tornare a Verona, città scelta negli anni Novanta, luogo ideale per vivere, lavorare (gestisce un centro scommesse), per comporre poesie o dedicare favole ai più piccoli. Ed è così che la vita di Giacomo Cavalcanti cambia nel giro di una manciata di mesi: condannato il 23 aprile del 2009, Cavalcanti non si allontana di casa.
Cosa è successo a favore del presunto boss di Fuorigrotta? Lo spiegano ieri i giudici del Riesame, che ricordano che Cavalcanti «non è fuggito dopo la condanna, non ha prelevato soldi in vista della latitanza», ragionando poi sulla sensibilità artistica dell’indagato, come sottolineato dai legali Mario D’Alessandro e Saverio Senese: «La difesa ha prodotto le copie di copertine di pubblicazioni dell’imputato di libri e favole per bambini, la dichiarazione di un ex sacerdote impegnato nel sociale, per testimoniare il cambiamento dell’uomo rispetto al passato».
tutto qst m lascia seriamente perplessa..
“Come folgore dal cielo!”
canta il motto della gloria
“come nembo di tempesta!”
precediamo la vittoria
Paracadutista tu
che scendi da lassù
sopra l’inferno,
tu conquisti ciò che vuoi
a fianco degli eroi
che sono eterni,
quando scendi giù dal ciel
avvolto nel tuo vel
la vittoria ti sorride già,
ma se ti tronca la mitraglia
dalla battaglia
in ciel ritornerai lassù
FOLGORE!!! [Avanti è la vita]
8° Battaglione Genio Guastatori Paracadutisti "Folgore"
22^ Compagnia Guastatori Paracadutisti "ANGELI NERI"