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Apprendistato vale come scuola.

Ultimo Aggiornamento: 20/01/2010 21:11
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20/01/2010 14:56
 
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(ANSA) - ROMA, 20 GEN - La possibilita' di assolvere l'ultimo anno di obbligo scolastico anche in percorsi di apprendistato: lo prevede un emendamento al ddl lavoro. Il ddl, collegato alla Finanziaria, e' stato approvato dalla commissione Lavoro della Camera: lunedi' approdera' in Aula, per poi tornare al Senato per il via libera definitivo. Di fatto si potra' cominciare a lavorare come apprendisti gia' a 15 anni e questo varra' come se si fosse stati in classe. Contraria la Cgil: 'Si smantella l'obbligo scolastico'.

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20/01/2010 15:58
 
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un provvedimento raccapricciante...
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20/01/2010 16:48
 
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Io ho sempre trovato distruttivo l'aver esteso l'obbligo fino ai 15 anni.
Per me va bene se si torna alla scuola dell'obbligo fino alla terza media, purché sia una terza media fatta bene.
Inutile mettere l'obbligo della laurea, se poi cominciano a dare la laurea a gente che nemmeno sa leggere e scrivere...fu populista e fuori del contesto reale estendere la scuola dell'obbligo 10 anni fa...
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20/01/2010 17:02
 
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Re:
Paperino!, 20/01/2010 16.48:

Io ho sempre trovato distruttivo l'aver esteso l'obbligo fino ai 15 anni.
Per me va bene se si torna alla scuola dell'obbligo fino alla terza media, purché sia una terza media fatta bene.
Inutile mettere l'obbligo della laurea, se poi cominciano a dare la laurea a gente che nemmeno sa leggere e scrivere...fu populista e fuori del contesto reale estendere la scuola dell'obbligo 10 anni fa...




[SM=x43799]



For you I was a flame....love, is a losing game....


Quando stai per mollare, fermati un attimo a pensare al motivo per il quale hai resistito fino ad ora ... Pensa alla meta, non a quanto sia lungo il tragitto. Rimboccati le maniche e non aver paura della fatica. Guardati allo specchio e riconosci quel sognatore che ti sta di fronte. Lotta e combatti. E quando ciò che desideri sarà tuo, una mano al cuore e sentirai in ogni singolo battito l'eco di ognuno dei passi che hai compiuto. E se avrai qualche cicatrice non preoccuparti, non c'e vittoria senza una ferita di guerra, non c'è arcobaleno senza la pioggia.
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20/01/2010 17:47
 
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Re:
Paperino!, 20/01/2010 16.48:

Io ho sempre trovato distruttivo l'aver esteso l'obbligo fino ai 15 anni.
Per me va bene se si torna alla scuola dell'obbligo fino alla terza media, purché sia una terza media fatta bene.
Inutile mettere l'obbligo della laurea, se poi cominciano a dare la laurea a gente che nemmeno sa leggere e scrivere...fu populista e fuori del contesto reale estendere la scuola dell'obbligo 10 anni fa...




Non sono d'accordo.
Estendere l'obbligo scolastico permette di far proseguire negli studi anche coloro i quali sono sprovvisti di mezzi economici o vivono difficili situazioni familiari e sociali, e al contempo di impedisce che molti ragazzini provenienti da famiglie non abbienti possano essere prematuramente (e ingiustamente) indirizzati verso il lavoro.
Credo anche che sia sbagliato concepire la scuola in una mera ottica lavoristica, questa è innanzitutto veicolo di Cultura, e solo per questo rende le persone migliori perchè più colte, consapevoli, interessate.
In questo non vi è nulla di populista ma tutto di democratico.

Giustamente metti in luce che attualmente la scuola italiana non funziona, alla laurea si arriva spesso totalmente impreparati. Ma questo è un buon motivo per eliminare l'obbligo di formazione?
[Modificato da Massimo Volume 20/01/2010 17:48]
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20/01/2010 17:53
 
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Re:
Paperino!, 20/01/2010 16.48:

Io ho sempre trovato distruttivo l'aver esteso l'obbligo fino ai 15 anni.
Per me va bene se si torna alla scuola dell'obbligo fino alla terza media, purché sia una terza media fatta bene.
Inutile mettere l'obbligo della laurea, se poi cominciano a dare la laurea a gente che nemmeno sa leggere e scrivere...fu populista e fuori del contesto reale estendere la scuola dell'obbligo 10 anni fa...




Straquoto [SM=x43799]
In tanti vedono lo studio come una scelta obbligata soprattutto perche' dopo il diploma faticano a trovare un lavoro decente.
Chi non vuole studiare ha il diritto di avere la possibilita' di fare altro nella vita. E' inutile obbligare a frequentare una scuola superiore se non si ha voglia di farla.
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20/01/2010 17:56
 
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Re: Re:
Astronascente86, 20/01/2010 17.53:




Straquoto [SM=x43799]
In tanti vedono lo studio come una scelta obbligata soprattutto perche' dopo il diploma faticano a trovare un lavoro decente.
Chi non vuole studiare ha il diritto di avere la possibilita' di fare altro nella vita. E' inutile obbligare a frequentare una scuola superiore se non si ha voglia di farla.




Credi che un bambino a tredici anni abbia la consapevolezza di effettuare questa scelta?
Non credo: a quell'età ci può essere solo la formazione scolastica.

Inoltre: tra un bambino che ha entrambi (o uno solo) i genitori laureati, o professionisti, o che hanno buoni mezzi -ecnomici, culturali, "pedagogici"- a disposizione, e invece uno che versa in condizioni economiche non abbienti, quale dei due verrà sottratto allo studio?
Non pensi ci sia una discriminazione in ciò, e che invece l'obbligo sia una grande conquista in merito alla democrazia nella scuola?
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20/01/2010 18:07
 
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Re: Re: Re:
Massimo Volume, 20/01/2010 17.56:




Credi che un bambino a tredici anni abbia la consapevolezza di effettuare questa scelta?
Non credo: a quell'età ci può essere solo la formazione scolastica.

Inoltre: tra un bambino che ha entrambi (o uno solo) i genitori laureati, o professionisti, o che hanno buoni mezzi -ecnomici, culturali, "pedagogici"- a disposizione, e invece uno che versa in condizioni economiche non abbienti, quale dei due verrà sottratto allo studio?
Non pensi ci sia una discriminazione in ciò, e che invece l'obbligo sia una grande conquista in merito alla democrazia nella scuola?




Si pero' l' obbligo scolastico non risolve comunque il problema.. se a me la scuola non piace e tu Stato mi neghi la possibilita' di sfruttare il tempo che impiegherei per fare una scuola superiore in altro, ad esempio per imparare a fare qualcosa che a me piace, anche questa e' una grande ingiustizia, perche' poi sarei costretta a frequentare la scuola superiore quando voglio fare altro!
Lo studio secondo me non deve essere imposto, ma va scelto.
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20/01/2010 18:10
 
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Re: Re: Re: Re:
Astronascente86, 20/01/2010 18.07:




Si pero' l' obbligo scolastico non risolve comunque il problema.. se a me la scuola non piace e tu Stato mi neghi la possibilita' di sfruttare il tempo che impiegherei per fare una scuola superiore in altro, ad esempio per imparare a fare qualcosa che a me piace, anche questa e' una grande ingiustizia, perche' poi sarei costretta a frequentare la scuola superiore quando voglio fare altro!
Lo studio secondo me non deve essere imposto, ma va scelto.




Il punto è questo. Non credo che a tredici anni si possa avere la consapevolezza per scegliere il proprio futuro.
Inoltre, con la professionalità che è pretesa oggi in qualsiasi campo, un 'ragazzino' che si ferma alla terza media che speranze può avere di realizzarsi a pieno nel mondo del lavoro?
Non credi che questa persona subirà la scelta fatta quando non era in grado di avere una visione compiuta delle cose?

Scusami ma non mi hai risposti in merito alla discrimanazione che subirebbero due bambini proventiente da condizioni economiche sociali culturali opposte.
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20/01/2010 18:22
 
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Re: Re: Re:
Massimo Volume, 20/01/2010 17.56:




Credi che un bambino a tredici anni abbia la consapevolezza di effettuare questa scelta?
Non credo: a quell'età ci può essere solo la formazione scolastica.

Inoltre: tra un bambino che ha entrambi (o uno solo) i genitori laureati, o professionisti, o che hanno buoni mezzi -ecnomici, culturali, "pedagogici"- a disposizione, e invece uno che versa in condizioni economiche non abbienti, quale dei due verrà sottratto allo studio?
Non pensi ci sia una discriminazione in ciò, e che invece l'obbligo sia una grande conquista in merito alla democrazia nella scuola?




A parte il discorso discriminatorio, la crescita di un paese è determinata anche dagli investimenti sulla formazione.
A mio avviso l'apprendistato dovrebbe essere parte integrante dell'intero percorso scolastico (e la soglia dell'obbligo innalzata ai 18 anni).
Condivido in parte il discorso di Paperino sui ciucci con la laurea; Ritengo che la selezione per l'accesso all'università debba avvenire molto prima del diploma. La scuola primaria e secondaria di primo grado, dovrebbero essere in grado di indirizzare gli studenti in relazione alle attitudini e alla preparazione di base. Poi, ovviamente, ognuno è libero di scegliere la propria strada.





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20/01/2010 18:24
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
Massimo Volume, 20/01/2010 18.10:




Il punto è questo. Non credo che a tredici anni si possa avere la consapevolezza per scegliere il proprio futuro.
Inoltre, con la professionalità che è pretesa oggi in qualsiasi campo, un 'ragazzino' che si ferma alla terza media che speranze può avere di realizzarsi a pieno nel mondo del lavoro?
Non credi che questa persona subirà la scelta fatta quando non era in grado di avere una visione compiuta delle cose?

Scusami ma non mi hai risposti in merito alla discrimanazione che subirebbero due bambini proventiente da condizioni economiche sociali culturali opposte.




A tredici anni dici e' presto dici? Sicuramente dipendera' dalle situazioni,pero' ti posso dire che a quindici anni, mio cugino, frequenta il liceo scientifico e non vuole studiare in nessun modo.. dice che lui vorrebbe fare il meccanico perche' e' suo desiderio imparare questo mestiere fin da piccolo ma l' obbligo scolastico glielo impedisce.. e naturalmente a scuola va male, non studia... e' giusto secondo te?
Per quanto riguarda il discorso dei bambini meno abbienti ma desiderosi di continuare gli studi, ci potrebbero essere dei sostegni economici per meriti scolastici.
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20/01/2010 18:33
 
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Re: Re: Re:
Massimo Volume, 20/01/2010 17.56:




Credi che un bambino a tredici anni abbia la consapevolezza di effettuare questa scelta?
Non credo: a quell'età ci può essere solo la formazione scolastica.

Inoltre: tra un bambino che ha entrambi (o uno solo) i genitori laureati, o professionisti, o che hanno buoni mezzi -ecnomici, culturali, "pedagogici"- a disposizione, e invece uno che versa in condizioni economiche non abbienti, quale dei due verrà sottratto allo studio?
Non pensi ci sia una discriminazione in ciò, e che invece l'obbligo sia una grande conquista in merito alla democrazia nella scuola?



Fai una diagnosi giusta, ma proponi una cura sbagliata. é vero che chi proviene da una famiglia high level ha più possibilità di concludere il ciclo scolastico e di avere successo nella vita, rispetto ad un altro che viene da un famiglia disagiata. Ormai ne parla anche il leader della destra inglese cameron(suggerisco di leggere il suo discorso che ho postato proprio su questo argomento).
Ma pensare di rimediare a questa situazione con l'obbligo scolastico è una cura peggiore del male. Perchè crea lo stato attuale, cioè una scuola trasformata in una casa di riposo giovanile che produce diplomati e laureati che non riescono a capire un testo di media difficoltà o non sanno perché il giorno e la notte si alternino.
L'obbligo è solo una garanzia vuota. Serve a rimandare di qualche anno l'inevitabile e a tranquillizare le ipocrite coscienze progressiste che poi mandano i figli alla scuola privata e all'università all'estero, a cominciare dai leader del PD.
La questione non è più obblighi, ma come dice cameron, più opportunità.
Le società libere sono quelle che offrono ai più disagiati non più obblighi, ma più opportunità.
Si dovrebbe far si che il nostro sistema scolastico torni ad offrire opportunità per la mobilità sociale, ma per far questo bisognerebbe rivoltarlo come un calzino. Cosa impossibile, dato che quel settore è l'espressione più completa del peggio della società italiana: il sindacalismo parassitario, il corporativismo trasversale, lo statalismo fine a sé stesso.
Chiunque ci abbia provato a cambiare qualcosa, a destra come a sinistra, ha fallito, con il fattivo contributo degli stessi studenti sempre pronti a scendere in piazza in stile manifestazione coreana per difendere lo status quo, senza rendersi conto di essere vittima, degli altri e di sè stessi.

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20/01/2010 18:35
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
Massimo Volume, 20/01/2010 18.10:




Il punto è questo. Non credo che a tredici anni si possa avere la consapevolezza per scegliere il proprio futuro.
Inoltre, con la professionalità che è pretesa oggi in qualsiasi campo, un 'ragazzino' che si ferma alla terza media che speranze può avere di realizzarsi a pieno nel mondo del lavoro?
Non credi che questa persona subirà la scelta fatta quando non era in grado di avere una visione compiuta delle cose?

Scusami ma non mi hai risposti in merito alla discrimanazione che subirebbero due bambini proventiente da condizioni economiche sociali culturali opposte.





Beh,considera l'attuale situazione. I tredicenni odierni sono, di sicuro, più intraprendenti e più sicuri di quanto lo fossimo noi a quell'età!Anche scegliere il percorso di studio è una gran bella responsabilità. Secondo me,è giusto che i ragazzini possano scegliere già a quest'età...nessuno vieta loro poi di continuare gli studi. E sarebbe anche un onore in meno x i genitori!



For you I was a flame....love, is a losing game....


Quando stai per mollare, fermati un attimo a pensare al motivo per il quale hai resistito fino ad ora ... Pensa alla meta, non a quanto sia lungo il tragitto. Rimboccati le maniche e non aver paura della fatica. Guardati allo specchio e riconosci quel sognatore che ti sta di fronte. Lotta e combatti. E quando ciò che desideri sarà tuo, una mano al cuore e sentirai in ogni singolo battito l'eco di ognuno dei passi che hai compiuto. E se avrai qualche cicatrice non preoccuparti, non c'e vittoria senza una ferita di guerra, non c'è arcobaleno senza la pioggia.
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20/01/2010 19:00
 
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Re: Re: Re: Re:
trixam, 20/01/2010 18.33:



Fai una diagnosi giusta, ma proponi una cura sbagliata. é vero che chi proviene da una famiglia high level ha più possibilità di concludere il ciclo scolastico e di avere successo nella vita, rispetto ad un altro che viene da un famiglia disagiata. Ormai ne parla anche il leader della destra inglese cameron(suggerisco di leggere il suo discorso che ho postato proprio su questo argomento).
Ma pensare di rimediare a questa situazione con l'obbligo scolastico è una cura peggiore del male. Perchè crea lo stato attuale, cioè una scuola trasformata in una casa di riposo giovanile che produce diplomati e laureati che non riescono a capire un testo di media difficoltà o non sanno perché il giorno e la notte si alternino.
L'obbligo è solo una garanzia vuota. Serve a rimandare di qualche anno l'inevitabile e a tranquillizare le ipocrite coscienze progressiste che poi mandano i figli alla scuola privata e all'università all'estero, a cominciare dai leader del PD.
La questione non è più obblighi, ma come dice cameron, più opportunità.
Le società libere sono quelle che offrono ai più disagiati non più obblighi, ma più opportunità.
Si dovrebbe far si che il nostro sistema scolastico torni ad offrire opportunità per la mobilità sociale, ma per far questo bisognerebbe rivoltarlo come un calzino. Cosa impossibile, dato che quel settore è l'espressione più completa del peggio della società italiana: il sindacalismo parassitario, il corporativismo trasversale, lo statalismo fine a sé stesso.
Chiunque ci abbia provato a cambiare qualcosa, a destra come a sinistra, ha fallito, con il fattivo contributo degli stessi studenti sempre pronti a scendere in piazza in stile manifestazione coreana per difendere lo status quo, senza rendersi conto di essere vittima, degli altri e di sè stessi.





Sono d'accordo.
Mio padre insegna fisica in un istituto professionale, e posso garantirvi che è un vero e proprio parcheggio per chi non ha voglia di studiare e attende solo di terminare l'obbligo scolastico.
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20/01/2010 20:53
 
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Re: Re: Re: Re:
Koogar, 20/01/2010 18.22:




(e la soglia dell'obbligo innalzata ai 18 anni).



E avrai un diploma col valore di fatto che aveva la terza media, prima che cominciassero a giocare con la durata della scuola dell'obbligo.
Investire sulla cultura non deve voler dire investire sulla durata degli studi, ma sulla qualità degli stessi.
Il valore dello studio non deve essere svalutato in funzione della durata.
Non può essere che ci sta gente che arriva fino all'Università e commette ancora gravi errori di ortografia, non sa usare la punteggiatura etc etc...è gente che andava bocciata e ribocciata molto prima...ma essendoci la scuola dell'obbligo non li bocciano...per non parcheggiarli oltre...
Non serve a nulla allungare gli studi se poi la scuola viene usata come parcheggio per togliere i ragazzi dalla strada.
Sono altre le risposte che lo stato deve dare, e non è la scuola a dover essere usata così.

Rispondendo a Massimo Volume, tra due bambini che nascono in famiglie socio-economiche diverse, la discriminazione c'è, ed è a monte.
Ve n'è uno più fotunato e uno meno, ma la risposta a questa discriminazione non è costringerli tutti indiscriminatamente a scuola, a prescindere dai risultati della stessa e puntando solo sulla durata. Sei sinceramente convinto che così stiamo aumentando le opportunità del più sfortunato dei due?
Io credo, e penso di avere i fatti dalla mia, che aver allungato la scuola dell'obbligo ha svalutato tantissimo il valore della terza media, allungato i tempi in cui uno sta a scuola, ma di opportunità questa mossa non ne ha regalate a nessuno.
Semmai ne ha diminuite, perché abbiamo dato a tutti, fortunati e sfortunati, una scuola media mediocre.
Non sono state accresciute le possibilità dei più sfortunati, ma assistiamo solo ad un appiattimento delle opportunità del più fortunato, che si riducono assieme alla qualità dei suoi studi. Tutto qui.
Lo stato deve aiutare i bambini provenienti da famiglie meno ricche con aiuti e detassazioni sui libri e le spese scolastiche, con borse di studio per i più poveri, con tutto quello che può venirti in mente che sia opportunità...non con il parcheggio obbligatorio.
Per me possiamo dare anche la laurea obbligatoria...se poi oltre il pezzo di carta non c'è un contenuto sostanziale nello stesso, non sarà l'aver tenuto tutti fino a 25 anni dietro un banco ad aver dato un'opportunità a qualcuno che era sfortunato.
Avrai solo genericamente ridotto le opportunità di tutti, poiché ora anche la tua laurea vale carte straccia, come le altre.

Mi spiace, ma non si può rispondere a un disagio sociale giocando a svalutare la scuola. E' come quel governo che paga i debiti stampando moneta. Ci si può illudere per un pò di aver risolto il problema, ma alla lunga il trucco viene fuori. E poi il costo dell'imbroglio grava sulle spalle di tutti.
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20/01/2010 20:54
 
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Re: Re: Re: Re:
trixam, 20/01/2010 18.33:



Fai una diagnosi giusta, ma proponi una cura sbagliata. é vero che chi proviene da una famiglia high level ha più possibilità di concludere il ciclo scolastico e di avere successo nella vita, rispetto ad un altro che viene da un famiglia disagiata. Ormai ne parla anche il leader della destra inglese cameron(suggerisco di leggere il suo discorso che ho postato proprio su questo argomento).
Ma pensare di rimediare a questa situazione con l'obbligo scolastico è una cura peggiore del male. Perchè crea lo stato attuale, cioè una scuola trasformata in una casa di riposo giovanile che produce diplomati e laureati che non riescono a capire un testo di media difficoltà o non sanno perché il giorno e la notte si alternino.
L'obbligo è solo una garanzia vuota. Serve a rimandare di qualche anno l'inevitabile e a tranquillizare le ipocrite coscienze progressiste che poi mandano i figli alla scuola privata e all'università all'estero, a cominciare dai leader del PD.
La questione non è più obblighi, ma come dice cameron, più opportunità.
Le società libere sono quelle che offrono ai più disagiati non più obblighi, ma più opportunità.
Si dovrebbe far si che il nostro sistema scolastico torni ad offrire opportunità per la mobilità sociale, ma per far questo bisognerebbe rivoltarlo come un calzino. Cosa impossibile, dato che quel settore è l'espressione più completa del peggio della società italiana: il sindacalismo parassitario, il corporativismo trasversale, lo statalismo fine a sé stesso.
Chiunque ci abbia provato a cambiare qualcosa, a destra come a sinistra, ha fallito, con il fattivo contributo degli stessi studenti sempre pronti a scendere in piazza in stile manifestazione coreana per difendere lo status quo, senza rendersi conto di essere vittima, degli altri e di sè stessi.




Concordo pienamente...
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20/01/2010 21:01
 
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Re: Re: Re: Re:
trixam, 20/01/2010 18.33:



Fai una diagnosi giusta, ma proponi una cura sbagliata. é vero che chi proviene da una famiglia high level ha più possibilità di concludere il ciclo scolastico e di avere successo nella vita, rispetto ad un altro che viene da un famiglia disagiata. Ormai ne parla anche il leader della destra inglese cameron(suggerisco di leggere il suo discorso che ho postato proprio su questo argomento).
Ma pensare di rimediare a questa situazione con l'obbligo scolastico è una cura peggiore del male. Perchè crea lo stato attuale, cioè una scuola trasformata in una casa di riposo giovanile che produce diplomati e laureati che non riescono a capire un testo di media difficoltà o non sanno perché il giorno e la notte si alternino.
L'obbligo è solo una garanzia vuota. Serve a rimandare di qualche anno l'inevitabile e a tranquillizare le ipocrite coscienze progressiste che poi mandano i figli alla scuola privata e all'università all'estero, a cominciare dai leader del PD.
La questione non è più obblighi, ma come dice cameron, più opportunità.
Le società libere sono quelle che offrono ai più disagiati non più obblighi, ma più opportunità.
Si dovrebbe far si che il nostro sistema scolastico torni ad offrire opportunità per la mobilità sociale, ma per far questo bisognerebbe rivoltarlo come un calzino. Cosa impossibile, dato che quel settore è l'espressione più completa del peggio della società italiana: il sindacalismo parassitario, il corporativismo trasversale, lo statalismo fine a sé stesso.
Chiunque ci abbia provato a cambiare qualcosa, a destra come a sinistra, ha fallito, con il fattivo contributo degli stessi studenti sempre pronti a scendere in piazza in stile manifestazione coreana per difendere lo status quo, senza rendersi conto di essere vittima, degli altri e di sè stessi.





[SM=x43601] [SM=x43601] [SM=x43601]
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20/01/2010 21:11
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
Paperino!, 20/01/2010 20.53:


E avrai un diploma col valore di fatto che aveva la terza media, prima che cominciassero a giocare con la durata della scuola dell'obbligo.
Investire sulla cultura non deve voler dire investire sulla durata degli studi, ma sulla qualità degli stessi.
Il valore dello studio non deve essere svalutato in funzione della durata.
Non può essere che ci sta gente che arriva fino all'Università e commette ancora gravi errori di ortografia, non sa usare la punteggiatura etc etc...è gente che andava bocciata e ribocciata molto prima...ma essendoci la scuola dell'obbligo non li bocciano...per non parcheggiarli oltre...
Non serve a nulla allungare gli studi se poi la scuola viene usata come parcheggio per togliere i ragazzi dalla strada.
Sono altre le risposte che lo stato deve dare, e non è la scuola a dover essere usata così.





Sostanzialmente diciamo la stessa cosa.









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