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Avvocatura: Il Cnf approva la riforma della professione

Ultimo Aggiornamento: 15/12/2010 13:53
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01/12/2010 15:36
 
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Re:
(Pippogol85), 01/12/2010 15.22:

oggi sono andato in tribunale ed ho assistito alla deplorevole scena di un avvocato che non sapeva non solo NULLA di procedura civile ma neanche mettere in fila 4 parole in italiano e penso neanche in napoletano, il magistrato e la controparte erano scandalizzati...




ecco... ha senso che l'ordine degli avvocati tuteli un soggetto del genere a scapito di un giovane preparato che si troverebbe degli sbarramenti per svolgere questo mestiere??

O rectius, ha senso che esista un ordine degli avvocati tout court?? [SM=x43806]

Avere il titolo di avvocato non è garanzia per il cliente di una buona preparazione,dunque, di un impegno per ottenere il miglior risultato possibile.

Martin Niemoller :
Quando i nazisti vennero per i comunisti, | Io restai in silenzio; | Non ero comunista. || Quando rinchiusero i socialdemocratici, | Rimasi in silenzio; | Non ero un socialdemocratico. || Quando vennero per i sindacalisti, | Io non feci sentire la mia voce; | Non ero un sindacalista. || Quando vennero per gli ebrei, | Rimasi in silenzio; | Non ero un ebreo. || Quando vennero per me,
Non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.



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01/12/2010 15:54
 
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Re: Re:
angel in the sky, 01/12/2010 15.36:




ecco... ha senso che l'ordine degli avvocati tuteli un soggetto del genere a scapito di un giovane preparato che si troverebbe degli sbarramenti per svolgere questo mestiere??

O rectius, ha senso che esista un ordine degli avvocati tout court?? [SM=x43806]

Avere il titolo di avvocato non è garanzia per il cliente di una buona preparazione,dunque, di un impegno per ottenere il miglior risultato possibile.





Come diceva qualcuno...degli avvocati che giudicano altri avvocati può essere un pericolo...
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01/12/2010 18:12
 
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Una "buona notizia", Montecitorio resta chiuso fino al 13 dicembre, giorno in cui si riaprirà per discutere sulla fiducia.
Quello che è certo è che quindi la riforma forense non arriverà alla Camera, almeno non prima del 13, possiamo quindi smentire la voci che parlavano di un'approvazione "celere".
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01/12/2010 20:58
 
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Re: Re: Re: Re:
giusperito, 30/11/2010 23.04:




ovviamente non mi riferisco solo alla FedII ma a tutte le pubbliche. Le private sono migliori (anche se non tantissimo visto che sostanzialmente non hanno concorrenza). Pensa la Luiss non ha esami di storia (noi ne sosteniamo circa 5).
Sono contento ti sia servito e per questo ti chiedo se puoi darmi qualche consiglio. In ogni caso il 110 e lode non testimonia la conoscenza delle materie necessarie alla preparazione dei concorsi. Mi sembra assurdo dover affrontare 29 esami per poi dover affrontare un manuale come il Gazzoni che sembra la Bibbia e, invece, dovrebbe essere parte del nostro bagaglio. In pratica era meglio uscire con un 80 tralasciando 20 esami e coltivandone solo 9.






Non conosco la facoltà giuridica della LUISS.

Posso esprimere un giudizio sulla Bocconi, che produce laureati in giurisprudenza oggettivamente peggiori dei nostri.

Per carità. Tutti i bocconiani si laureano con punteggi alti ed entro i 24-25 anni di età. Tutti sostengono un esame di contabilità e bilancio (cosa sacrosanta che andrebbe introdotta in tutte le facoltà di legge). Il problema, tuttavia, è che sono mediamente ignoranti.

Occupandomi della selezione di un praticante, alla domanda "quali sono le ipotesi di risoluzione del rapporto contrattuale” (Istituzioni di diritto privato, 1° anno), una bocconiana mi ha risposto: inadempimento, giusta causa (???!!!) e "impossibilità" (non si capisce se sopravvenuta o preesistente...).

Mi sono convinto che per la preparazione dei concorsi tradizionali (magistratura e notariato, in primis) siano molto più efficaci le università pubbliche (quelle più serie, ça va sans dire). Ciò in quanto il livello scadente della didattica mette maggiormente alla prova lo studente, che impara presto a familiarizzare con tomi voluminosi senza particolare assistenza del personale docente (nessuno o quasi riceve in dipartimento, nessun professore è disposto a spezzare il proprio esame in moduli etc. etc).

Diverso discorso va fatto per l'inserimento nel mercato del lavoro privato (uffici legali di società, studi di matrice internazionale etc.).

In primis, la Bocconi ha uno straordinario servizio di placement. I cv dei laureandi e dei laureati vengono archiviati in un database facilmente consultabile dalle aziende e dagli studi. L’ufficio placement, inoltre, contatta regolarmente i potenziali datori di lavoro. Tutto al fine di piazzare quanti più laureati nel più breve tempo possibile.

Il più stretto ed efficace collegamento con il mercato del lavoro viene inoltre garantito da una maggiore informazione dei laureandi. Ogni bocconiano sostiene il TOEFL test prima di laurearsi. Ciò non vuol dire che ogni bocconiano conosca l’inglese (il punteggio minimo richiesto è davvero ridicolo). Tuttavia, tutti gli studenti comprendono che per trovare un lavoro decente dovranno imparare l’inglese. Ancora, tutti devono obbligatoriamente svolgere uno stage prima di laurearsi. E i periodi di studio all’estero (Erasmus, ma non solo…) sono fortemente incentivati.

Per concludere, non credo che, come hai scritto, le facoltà di giurisprudenza private esistenti in Italia possano definirsi di qualità “migliore”. Il fatto che non prevedano esami di storia non si traduce, mi pare, in una migliore conoscenza del diritto civile o commerciale dei loro laureati.

D’altra parte, però, bisogna ammettere che gli atenei privati sono più organizzati ed offrono servizi nettamente migliori per chi vuole trovare un lavoro nel settore privato.


Questa la mia opinione. Chiedo scusa per l’off topic.


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01/12/2010 23:53
 
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Interessante la tua teoria dell'abbandono come economia esterna :D a parte scherzi non posso entrare nel merito della preparazione degli studenti della Bocconi o della Luiss perché non ne conosco il livello e il caso singolo non mi permetterebbe cmq una valutazione di genere. So che il loro piano di studi è strutturato meglio, evitando studi inutili. Tuttavia non essendoci una reale concorrenza sul mercato per entrambe diventa ovvio che possono orientarsi su altro.
Personalmente avere l'occasione di studiare delle materie realmente formative e l'inglese sarebbe stata un'occasione. Ti parlo liberamente dei fatti miei perché per me è un vanto. Da quando sono iscritto all'università ho lavorato dal Lunedì al Sabato uscendo di casa alle 14.00 e rientrando alle 22.30, mi sono laureato con 110 e lode con un anno di fuori corso compensato dalla mia primina (non mi sono mai sentito giustificato per averci messo un anno in più). Inoltre ho dovuto gestire una particolarissima esperienza di vita privata che resta per me. Penso che uno studente come me abbia il diritto di avere dall'università il massimo delle possibilità, perché se avessi potuto mi sarei pagato un British ed avrei approfondito tante altre cose.
That's all folks

P.S. Sull'Erasmus mi basta aver constato che è il rimedio migliore per recuperare gli esami arretrati (conosco persone che hanno fatto 9 esami in Spagna tra cui commerciale). Non mi piace pagare con le mie tasse la semplificazione del percorso di studio degli studenti benestanti che vanno a pariare in giro per l'Europa mentre si rubano gli esami.
[Modificato da giusperito 01/12/2010 23:56]
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02/12/2010 00:10
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
.pisicchio., 01/12/2010 20.58:






Non conosco la facoltà giuridica della LUISS.

Posso esprimere un giudizio sulla Bocconi, che produce laureati in giurisprudenza oggettivamente peggiori dei nostri.

Per carità. Tutti i bocconiani si laureano con punteggi alti ed entro i 24-25 anni di età. Tutti sostengono un esame di contabilità e bilancio (cosa sacrosanta che andrebbe introdotta in tutte le facoltà di legge). Il problema, tuttavia, è che sono mediamente ignoranti.

Occupandomi della selezione di un praticante, alla domanda "quali sono le ipotesi di risoluzione del rapporto contrattuale” (Istituzioni di diritto privato, 1° anno), una bocconiana mi ha risposto: inadempimento, giusta causa (???!!!) e "impossibilità" (non si capisce se sopravvenuta o preesistente...).

Mi sono convinto che per la preparazione dei concorsi tradizionali (magistratura e notariato, in primis) siano molto più efficaci le università pubbliche (quelle più serie, ça va sans dire). Ciò in quanto il livello scadente della didattica mette maggiormente alla prova lo studente, che impara presto a familiarizzare con tomi voluminosi senza particolare assistenza del personale docente (nessuno o quasi riceve in dipartimento, nessun professore è disposto a spezzare il proprio esame in moduli etc. etc).

Diverso discorso va fatto per l'inserimento nel mercato del lavoro privato (uffici legali di società, studi di matrice internazionale etc.).

In primis, la Bocconi ha uno straordinario servizio di placement. I cv dei laureandi e dei laureati vengono archiviati in un database facilmente consultabile dalle aziende e dagli studi. L’ufficio placement, inoltre, contatta regolarmente i potenziali datori di lavoro. Tutto al fine di piazzare quanti più laureati nel più breve tempo possibile.

Il più stretto ed efficace collegamento con il mercato del lavoro viene inoltre garantito da una maggiore informazione dei laureandi. Ogni bocconiano sostiene il TOEFL test prima di laurearsi. Ciò non vuol dire che ogni bocconiano conosca l’inglese (il punteggio minimo richiesto è davvero ridicolo). Tuttavia, tutti gli studenti comprendono che per trovare un lavoro decente dovranno imparare l’inglese. Ancora, tutti devono obbligatoriamente svolgere uno stage prima di laurearsi. E i periodi di studio all’estero (Erasmus, ma non solo…) sono fortemente incentivati.

Per concludere, non credo che, come hai scritto, le facoltà di giurisprudenza private esistenti in Italia possano definirsi di qualità “migliore”. Il fatto che non prevedano esami di storia non si traduce, mi pare, in una migliore conoscenza del diritto civile o commerciale dei loro laureati.

D’altra parte, però, bisogna ammettere che gli atenei privati sono più organizzati ed offrono servizi nettamente migliori per chi vuole trovare un lavoro nel settore privato.


Questa la mia opinione. Chiedo scusa per l’off topic.





Perchè la preparazione,a mio avviso,è troppo nozionistica e per niente pratica.Le categorie,le distinzioni,col tempo te le scordi,solo la pratica radica i concetti.Fin ora ho studiato migliaia e migliaia di pagine,decine di libri..questo dovrebbe "prepararmi"??ma cosa,sono esami che fai,passi e abbandoni,tranne per i concetti fondamentali che cmq ci sono e ti riporti.Ma senza uno straccio di cosa pratica che vuoi che ricordi una persona?.Mi chiedi i requisiti di un atto,di una citazione,mi parli di decreto ingiuntivo..tutte cose che dovrei sapere a MEMORIA senza averli nemmeno mai visti per capire come sono fatti..
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02/12/2010 06:28
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
.pisicchio., 01/12/2010 20.58:






Non conosco la facoltà giuridica della LUISS.

Posso esprimere un giudizio sulla Bocconi, che produce laureati in giurisprudenza oggettivamente peggiori dei nostri.

Per carità. Tutti i bocconiani si laureano con punteggi alti ed entro i 24-25 anni di età. Tutti sostengono un esame di contabilità e bilancio (cosa sacrosanta che andrebbe introdotta in tutte le facoltà di legge). Il problema, tuttavia, è che sono mediamente ignoranti.

Occupandomi della selezione di un praticante, alla domanda "quali sono le ipotesi di risoluzione del rapporto contrattuale” (Istituzioni di diritto privato, 1° anno), una bocconiana mi ha risposto: inadempimento, giusta causa (???!!!) e "impossibilità" (non si capisce se sopravvenuta o preesistente...).

Mi sono convinto che per la preparazione dei concorsi tradizionali (magistratura e notariato, in primis) siano molto più efficaci le università pubbliche (quelle più serie, ça va sans dire). Ciò in quanto il livello scadente della didattica mette maggiormente alla prova lo studente, che impara presto a familiarizzare con tomi voluminosi senza particolare assistenza del personale docente (nessuno o quasi riceve in dipartimento, nessun professore è disposto a spezzare il proprio esame in moduli etc. etc).

Diverso discorso va fatto per l'inserimento nel mercato del lavoro privato (uffici legali di società, studi di matrice internazionale etc.).

In primis, la Bocconi ha uno straordinario servizio di placement. I cv dei laureandi e dei laureati vengono archiviati in un database facilmente consultabile dalle aziende e dagli studi. L’ufficio placement, inoltre, contatta regolarmente i potenziali datori di lavoro. Tutto al fine di piazzare quanti più laureati nel più breve tempo possibile.

Il più stretto ed efficace collegamento con il mercato del lavoro viene inoltre garantito da una maggiore informazione dei laureandi. Ogni bocconiano sostiene il TOEFL test prima di laurearsi. Ciò non vuol dire che ogni bocconiano conosca l’inglese (il punteggio minimo richiesto è davvero ridicolo). Tuttavia, tutti gli studenti comprendono che per trovare un lavoro decente dovranno imparare l’inglese. Ancora, tutti devono obbligatoriamente svolgere uno stage prima di laurearsi. E i periodi di studio all’estero (Erasmus, ma non solo…) sono fortemente incentivati.

Per concludere, non credo che, come hai scritto, le facoltà di giurisprudenza private esistenti in Italia possano definirsi di qualità “migliore”. Il fatto che non prevedano esami di storia non si traduce, mi pare, in una migliore conoscenza del diritto civile o commerciale dei loro laureati.

D’altra parte, però, bisogna ammettere che gli atenei privati sono più organizzati ed offrono servizi nettamente migliori per chi vuole trovare un lavoro nel settore privato.


Questa la mia opinione. Chiedo scusa per l’off topic.






sono pienamente d'accordo con te e me ne rendo conto ora che sto frequentando la scuola per notai. è un contesto in cui si trovano ragazzi di ogni dove e, in particolare, noto come coloro che hanno preparato l'esame di diritto civile da noi con donisi o grasso riescono a seguire le lezioni sul contratto in generale senza grandi difficoltà. difficoltà che però riscontra qualche studente della luiss. quest'ultima da alcune possibilità in più, in quanto al termine del percorso universitario, sulla base delle richieste dei ragazzi mette in contatto gli stessi o con aziende o anche con studi notarili o di avvocati, però sulla preparazione migliore mi sembra più che altro un luogo comune.




Può tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali
porti gli uomini a mettersi nelle mani
del primo padrone che si presenti loro.
In effetti, nella vita di ogni popolo democratico,
vi è un passaggio assai pericoloso.
Quando il gusto per il benessere materiale si
sviluppa più rapidamente
della civiltà e dell'abitudine alla libertà,
arriva un momento in cui gli uomini
si lasciano trascinare e
quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare.
Preoccupati solo di fare fortuna,
non riescono a cogliere lo stretto legame
che unisce il benessere di ciascuno
alla prosperità di tutti.
In casi del genere, non sarà neanche necessario
strappare loro i diritti di cui godono:
saranno loro stessi a privarsene volentieri...
Se un individuo abile e ambizioso
riesce a impadronirsi del potere in un simile momento critico,
troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso.
Basterà che si preoccupi per un po' di curare gli interessi materiali
e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto.
Che garantisca l'ordine anzitutto!
Una nazione che chieda al suo governo
il solo mantenimento dell'ordine
è già schiava in fondo al cuore,
schiava del suo benessere
e da un momento all'altro
può presentarsi l'uomo destinato ad asservirla.
Quando la gran massa dei cittadini
vuole occuparsi solo dei propri affari privati
i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere.
Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo
delle moltitudini rappresentate da pochi uomini
che parlano in nome di una folla assente o disattenta,
che agiscono in mezzo all'universale immobilità
disponendo a capriccio di ogni cosa:
cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi;
tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti
nel vedere in che mani indegne e deboli
possa cadere un grande popolo
...
A. de Tocqueville

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02/12/2010 08:42
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
S3SI, 02/12/2010 6.28:




sono pienamente d'accordo con te e me ne rendo conto ora che sto frequentando la scuola per notai. è un contesto in cui si trovano ragazzi di ogni dove e, in particolare, noto come coloro che hanno preparato l'esame di diritto civile da noi con donisi o grasso riescono a seguire le lezioni sul contratto in generale senza grandi difficoltà. difficoltà che però riscontra qualche studente della luiss. quest'ultima da alcune possibilità in più, in quanto al termine del percorso universitario, sulla base delle richieste dei ragazzi mette in contatto gli stessi o con aziende o anche con studi notarili o di avvocati, però sulla preparazione migliore mi sembra più che altro un luogo comune.


OT:la casale?e chi sei?
sono daccordo...e sostanzialmente purtroppo è l'università italiana in genere che,per come è strutturata,dà solo una preparazione teorica,cioè uno studente di giurisprudenza che non ha mai visto nemmeno un banale contratto,è inconcepibile!




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02/12/2010 15:35
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
aurora984, 02/12/2010 8.42:


OT:la casale?e chi sei?
sono daccordo...e sostanzialmente purtroppo è l'università italiana in genere che,per come è strutturata,dà solo una preparazione teorica,cioè uno studente di giurisprudenza che non ha mai visto nemmeno un banale contratto,è inconcepibile!








o.t. 2
si [SM=x43668] frequento il primo anno del corso base...credo tu segua il secondo




Può tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali
porti gli uomini a mettersi nelle mani
del primo padrone che si presenti loro.
In effetti, nella vita di ogni popolo democratico,
vi è un passaggio assai pericoloso.
Quando il gusto per il benessere materiale si
sviluppa più rapidamente
della civiltà e dell'abitudine alla libertà,
arriva un momento in cui gli uomini
si lasciano trascinare e
quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare.
Preoccupati solo di fare fortuna,
non riescono a cogliere lo stretto legame
che unisce il benessere di ciascuno
alla prosperità di tutti.
In casi del genere, non sarà neanche necessario
strappare loro i diritti di cui godono:
saranno loro stessi a privarsene volentieri...
Se un individuo abile e ambizioso
riesce a impadronirsi del potere in un simile momento critico,
troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso.
Basterà che si preoccupi per un po' di curare gli interessi materiali
e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto.
Che garantisca l'ordine anzitutto!
Una nazione che chieda al suo governo
il solo mantenimento dell'ordine
è già schiava in fondo al cuore,
schiava del suo benessere
e da un momento all'altro
può presentarsi l'uomo destinato ad asservirla.
Quando la gran massa dei cittadini
vuole occuparsi solo dei propri affari privati
i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere.
Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo
delle moltitudini rappresentate da pochi uomini
che parlano in nome di una folla assente o disattenta,
che agiscono in mezzo all'universale immobilità
disponendo a capriccio di ogni cosa:
cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi;
tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti
nel vedere in che mani indegne e deboli
possa cadere un grande popolo
...
A. de Tocqueville

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02/12/2010 18:59
 
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aranno i quiz che mi hanno fuso il cervello,ma secondo me per dare un senso a questa discussione che,non riguarda solo l'avvocatura alla fine,ma tutte le professioni giuridiche rimane solo una cosa da provare...bè siamo laureati e/o studenti di giurisprudenza mettiamo insieme le nostre idee presentando un nostro progetto di legge(anzichè andare in piazza) perchè aspettare che siano sempre gli altri a decidere per noi?
Nella mia breve esperienza post lauream,anch'io sono convinta che oggi come oggi è inevitabile il numero chiuso a giurisprudenza per avere un minimo d'ordine(è il male minore).
Poi la pratica va fatta in itinere,non come oggi che di fatto l'università dura 7 anni se va bene,ridimensionando il numero degli esami perchè sennò è impossibile.
Poi siccome giurisprudenza non la frequentano solo gli aspiranti avvocati,sempre secondo me,si dovrebbe prevedere,come era una volta mi pare,un tot numero di anni comune per tutti e gli ultimi anni distinguendo indirizzo forense e indirizzo notarile,magari stipulando apposite convenzioni con le scuole dei consigli così sono tutti contenti! [SM=x43636] to be continued...
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02/12/2010 22:24
 
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Re:
aurora984, 02/12/2010 18.59:

aranno i quiz che mi hanno fuso il cervello,ma secondo me per dare un senso a questa discussione che,non riguarda solo l'avvocatura alla fine,ma tutte le professioni giuridiche rimane solo una cosa da provare...bè siamo laureati e/o studenti di giurisprudenza mettiamo insieme le nostre idee presentando un nostro progetto di legge(anzichè andare in piazza) perchè aspettare che siano sempre gli altri a decidere per noi?
Nella mia breve esperienza post lauream,anch'io sono convinta che oggi come oggi è inevitabile il numero chiuso a giurisprudenza per avere un minimo d'ordine(è il male minore).
Poi la pratica va fatta in itinere,non come oggi che di fatto l'università dura 7 anni se va bene,ridimensionando il numero degli esami perchè sennò è impossibile.
Poi siccome giurisprudenza non la frequentano solo gli aspiranti avvocati,sempre secondo me,si dovrebbe prevedere,come era una volta mi pare,un tot numero di anni comune per tutti e gli ultimi anni distinguendo indirizzo forense e indirizzo notarile,magari stipulando apposite convenzioni con le scuole dei consigli così sono tutti contenti! [SM=x43636] to be continued...




Riducessero qualche esame
Facessero una settorializzazione articolata per percorsi formativi a scelta in base agli interessi
Organizzassero tirocini come in altre facoltà
Maggiori esperienze formative
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03/12/2010 10:41
 
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siete dei sognatori... se neanche gli avvocati sono riusciti ad introdurre il numero chiuso a giurisprudenza figuraiamoci se stanno a sentire a noi, se si continua così voglio proprio vedere tra 10 anni quanti laureati in giurisprudenza ci saranno, e quanti disoccupati... forse anche bravi...
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03/12/2010 12:20
 
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Re:
|Lyuba|, 01/12/2010 18.12:

Una "buona notizia", Montecitorio resta chiuso fino al 13 dicembre, giorno in cui si riaprirà per discutere sulla fiducia.
Quello che è certo è che quindi la riforma forense non arriverà alla Camera, almeno non prima del 13, possiamo quindi smentire la voci che parlavano di un'approvazione "celere".




beh come dicevo e speravo!!
Ora spero nelle elezioni di un altro governo [SM=x43668]

un continuo sperare









IO NON VESTO!! IO COPRO IL MONDO
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04/12/2010 14:36
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
.pisicchio., 12/1/2010 8:58 PM:






Non conosco la facoltà giuridica della LUISS.

E' peggio della Bocconi, bada bene, la Bocconi e' un'ottima Universita', peccato che da loro giurisprudenza abbia una diversa impostazione nei programmi, al contrario delle Universita' pubbliche (c'e' ben poco di cui vantarsi a meno che non si tratti di Fed2, Roma, Statale di Milano, Padova e poche altre) in Bocconi l'impostazione apre la strada al professionista d'impresa, forse per rincarare sulla sinergia con la tradizione di studi economici dell'Ateneo.
Ci sara' il pregio dell'internazionalizzazione, peccato pero' che il tutto si risolva in stage o nell' Erasmus, non e' poco anche se mi sarei aspettato qualcosa in piu', come a Trento.


Qui mi pavoneggio: con punteggi abbastanza alti sia nel TOEFL (che e' una stronzata, mi si perdoni il francesismo) che nel SAT questa differenza non l'ho mai avvertita, avendo dimestichezza con 5 lingue non credo pero' di rappresentare alcun campione statistico.

Ora la LUISS e' tutto cio' che ti aspetteresti dall'Universita' di Confindustria.
Mi spiego: moltiplica per due gli stereotipi spesso associati alla Bocconi (veritieri o molto piu' spesso falsi) con l'aggravante che la LUISS ha ben poche qualita' redentrici, sembra una fraternity gestita da PR.



Occupandomi della selezione di un praticante, alla domanda "quali sono le ipotesi di risoluzione del rapporto contrattuale” (Istituzioni di diritto privato, 1° anno), una bocconiana mi ha risposto: inadempimento, giusta causa (???!!!) e "impossibilità" (non si capisce se sopravvenuta o preesistente...).

Scusami, questo e' un errore di valutazione. Sbagli a confondere l'inettitudine dello studente con un vizio dell'Universita'. Ipotizziamo fosse stato un federiciano, ne sarebbe venuto un giudizio negativo sulla Federico II?

E' poco sensato pensare che uno studente debba ricordare l'interezza di un esame sostenuto anni prima, piuttosto, mia sarebbe stata una constatazione sulla persona.
Voglio chiarire. Possibile, avrei pensato, che Tizio non sia stato capace di aprire un Codice Civile negli ultimi 5-7 anni? Ancora, chi affronta un colloquio in uno studio legale senza aver ripreso le basi?

La conclusione sarebbe stata la stessa. [SM=x2217231]


Diverso discorso va fatto per l'inserimento nel mercato del lavoro privato (uffici legali di società, studi di matrice internazionale etc.).

Hai ragione, e' anche vero che il placement va assumendo le stesse caratteristiche della raccomandazione.
Gli uffici HRM delle grandi law firms sembrano averlo capito, dopo uno stage in Clifford Chance mi e' stato comunicato che un'eventuale assunzione post lauream avrebbe avuto come base una valutazione del candidato e non del brand, ovvio che i laureati della Niccolo' Cusano non vengano presi minimamente in considerazione. Lo stesso motivo che porta chiunque ad evitare un medico poco preparato.
Indubbio pregio della pubblica e' senz'altro quello di risvegliare gli istinti di sopravvivenza, una lotta contro i numeri per pagare un bonifico figuriamoci per laurearsi, sangue e sudore.





Ti rispondo nel quote.
Perdonate l'OT.
[Modificato da ObbligazioneNaturale 04/12/2010 14:37]
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04/12/2010 16:02
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
ObbligazioneNaturale, 04/12/2010 14.36:


Ti rispondo nel quote.
Perdonate l'OT.




Non mi sembra che tu abbia scritto cose diverse da quelle che ho scritto io.

Ho omesso di scrivere che la mia opinione sulla Bocconi deriva da anni di lavoro al fianco di tanti ragazzi che si sono laureati lì in legge. Ci sono, ovviamente, le eccellenze ma l'impressione generale è che i più non solo non ricordino le basi del civile e del commerciale, ma facciano anche fatica a riprenderle dopo.
E devo dire che molti di loro non faticano ad ammettere le proprie deficienze...

Sulla candidata praticante, forse hai ragione. Ad ogni modo, uno che dopo la laurea non ricorda le ipotesi di risoluzione mi fa quantomeno preoccupare.

Sul TOEFL, non so sinceramente cosa dirti. Peraltro non avevo espresso giudizi in merito. Presumo che uno che prende un punteggio altino (intendo dal 100 in poi) se la cavicchi con l'inglese.
Mi complimento con te per la conoscenza delle lingue.

Non comprendo la tua opinione sul placement, nel senso che non ho proprio capito cosa vuoi dire.



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04/12/2010 16:05
 
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Re:
giusperito, 01/12/2010 23.53:

Interessante la tua teoria dell'abbandono come economia esterna :D a parte scherzi non posso entrare nel merito della preparazione degli studenti della Bocconi o della Luiss perché non ne conosco il livello e il caso singolo non mi permetterebbe cmq una valutazione di genere. So che il loro piano di studi è strutturato meglio, evitando studi inutili. Tuttavia non essendoci una reale concorrenza sul mercato per entrambe diventa ovvio che possono orientarsi su altro.
Personalmente avere l'occasione di studiare delle materie realmente formative e l'inglese sarebbe stata un'occasione. Ti parlo liberamente dei fatti miei perché per me è un vanto. Da quando sono iscritto all'università ho lavorato dal Lunedì al Sabato uscendo di casa alle 14.00 e rientrando alle 22.30, mi sono laureato con 110 e lode con un anno di fuori corso compensato dalla mia primina (non mi sono mai sentito giustificato per averci messo un anno in più). Inoltre ho dovuto gestire una particolarissima esperienza di vita privata che resta per me. Penso che uno studente come me abbia il diritto di avere dall'università il massimo delle possibilità, perché se avessi potuto mi sarei pagato un British ed avrei approfondito tante altre cose.
That's all folks

P.S. Sull'Erasmus mi basta aver constato che è il rimedio migliore per recuperare gli esami arretrati (conosco persone che hanno fatto 9 esami in Spagna tra cui commerciale). Non mi piace pagare con le mie tasse la semplificazione del percorso di studio degli studenti benestanti che vanno a pariare in giro per l'Europa mentre si rubano gli esami.





Penso che tu debba essere solo orgoglioso e, magari, un pò più ottimista.
Per l'inglse, sono molto meglio 3 mesi (meglio 6) di studio all'estero, accompagnati da un impegno reale ad evitare connazionali e a leggere tutto quello che ti passa a tiro sfruttando ogni occasione per migliorare. Costano...si...ma sono sicuramente più efficaci di 5 anni di British...
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04/12/2010 17:01
 
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posso dire una cosa che forse vi sembrerà stupida da dire? Se si va a votare e vince il Pd, temo la riapproverebbero subito subito, visti i precedenti di molte leggi che il centrodestra o non aveva fatto in tempo ad approvare o che aveva proposto nel suo programma del 1996 e che l'Ulivo disattendendo le attese degli elettori approvò
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04/12/2010 18:23
 
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Re:
Giubo, 04/12/2010 17.01:

posso dire una cosa che forse vi sembrerà stupida da dire? Se si va a votare e vince il Pd, temo la riapproverebbero subito subito, visti i precedenti di molte leggi che il centrodestra o non aveva fatto in tempo ad approvare o che aveva proposto nel suo programma del 1996 e che l'Ulivo disattendendo le attese degli elettori approvò





Non ti preoccupare. Il PD non ha nessuna intenzione di vincere le elezioni.

Comunque non credo. Bisogna dare atto a Bersani di aver eliminato le tariffe minime- Non credo che approverebbe una riforma che ne contiene la reintroduzione..
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05/12/2010 13:40
 
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Re: Re:
.pisicchio., 04/12/2010 18.23:





Non ti preoccupare. Il PD non ha nessuna intenzione di vincere le elezioni.

Comunque non credo. Bisogna dare atto a Bersani di aver eliminato le tariffe minime- Non credo che approverebbe una riforma che ne contiene la reintroduzione..




Magari non le tariffe minime,magari una riforma con qualche correzione..ma in sostanza potrebbero approvarla..anche perchè non tutti sono contrari nel PD.

Se il Pd non ha intenzione di vincere e il PDL non deve vincere...beh allora chi?!tanto ormai si è capito che siamo in un ordinamento in sostanza bipartitico.
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05/12/2010 16:02
 
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infatti penso proprio che qualunque sia l'esito delle elezioni la approveranno prima o poi, certo votare pdl sarebbe come dire fate presto approvatela si!!! forza!!! Fermo restando che tutti i partiti più o meno sono d'accordo, forse solo i radicali sono veramente contrari
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