Avvocatura: Il Cnf approva la riforma della professione

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frollen
00mercoledì 4 marzo 2009 17:07
Il presidente Guido Alpa: “Raggiunto un risultato epocale:sotto la guida del Cnf si è lavorato

a un testo condiviso da tutte le componenti, istituzionali e associative, dell’avvocatura.
Ora consegneremo il testo al ministro Alfano”.



Roma 27/02/2009. Più selezione per diventare avvocati, formazione e assicurazione civile obbligatoria, istituzione presso i Consigli dell’Ordine dello Sportello per il cittadino, controllo sulla correttezza dei legali più serrato.
E’ pronta la riforma della professione di avvocato. Oggi il Consiglio nazionale forense ha approvato il testo che modifica, dopo 70 anni, l’ordinamento professionale degli avvocati con l’obiettivo di garantirne qualificazione e professionalità, un serrato controllo disciplinare e una loro responsabilità sociale. “La riforma della professione è uno degli obiettivi prioritari di questa consiliatura, insieme con la promozione di una maggiore qualificazione professionale degli avvocati tramite la formazione”, ha dichiarato il presidente Guido Alpa. “Abbiamo raggiunto un risultato epocale per la categoria, che aggiornerà sotto diversi profili la professione forense. Come promesso al Ministro Guardasigilli Angelino Alfano, che nel congresso di Bologna a novembre aveva dichiarato di attendere una proposta unitaria, il Cnf in qualità di istituzione con poteri di proposta al governo, dopo un’opera di drafting normativo, gli consegnerà questo testo augurandoci che possa presto trovare l’approvazione in Parlamento, nell’ambito della più ampia riforma della giustizia”.
Il plenum del Cnf, approvando oggi l’articolato di riforma, ha posto il suggello a una intensa attività di proposta e coordinamento svolta in tutti questi mesi dalla rappresentanza istituzionale dell’avvocatura, per mettere a punto un testo che risultasse largamente condiviso da tutte le componenti (Ordini, associazioni forensi, Oua e Cassa di previdenza). Nel corso dei mesi il Cnf ha indetto numerose assemblee e negli ultimi due ha coordinato una commissione consultiva costituita ad hoc.

Gli obiettivi della riforma. Consentire l’accesso e la permanenza nella professione ai più meritevoli e a chi esercita effettivamente; puntare a una maggiore qualificazione e preparazione dei professionisti, introducendo limiti all’accesso, potenziando la formazione iniziale dei professionisti e imponendo l’obbligo di formazione permanente; garantire la trasparenza verso i cittadini con l’obbligo dell’assicurazione per responsabilità civile, la istituzione di sportelli di informazione presso gli Ordini locali, aprendo alla possibilità per gli avvocati di farsi pubblicità nei limiti della dignità e decoro; garantire un maggiore controllo sulla correttezza, mantenendo la giurisdizione domestica ma garantendo la terzietà del giudice. Di seguito le principali novità contenute nel testo proposto dal Cnf in dettaglio.
Società tra avvocati. Sono ammesse, anche di natura multidisciplinare. Vietate quelle di capitali. Saranno iscritte in un elenco speciale aggiunto all’albo forense.
Specializzazioni. Per la prima volta sono riconosciute le specializzazioni. L’avvocato potrà fregiarsi del titolo di specialista (per esempio in diritto di famiglia, societario, tributario, penale etc.) dopo aver seguito scuole e corsi di alta formazione di durata non inferiore a due anni e per un totale di almeno 400 ore di formazione complessive, al termine dei quali sosterrà un esame presso il Cnf, che rilascerà il titolo.
Pubblicità. E’ consentito all’avvocato dare informazioni sul modo di esercizio della professione, purché in maniere veritiera, non elogiativa, non ingannevole e non comparativa.
Formazione permanente. L’avvocato ha l’obbligo di curare il costante e continuo aggiornamento per assicurare la qualità delle prestazioni professionali nell’interesse degli utenti.
Assicurazione. Il testo di riforma prevede anche l’obbligo per il legale, pena l’illecito disciplinare, di stipulare una polizza di assicurazione per la responsabilità civile, volta a coprire anche i valori ricevuti in deposito.
Tariffe. Il compenso è sempre pattuito tra avvocato e cliente e l’avvocato è tenuto a render nota la complessità dell’incarico fornendo le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili al momento del conferimento. In mancanza di accordo si applicano le tariffe professionali vincolanti nel minimo e nel massimo. Al proposito il Cnf sta lavorando a una ipotesi di semplificazione del tariffario, da sottoporre all’approvazione del ministero.
Fuori dagli albi chi non esercita effettivamente. La riforma impone nuove regole per la iscrizione all’albo e la permanenza nell’albo: aver superato l’esame di abilitazione non oltre i cinque anni precedenti la domanda di iscrizione e dare prova di esercizio effettivo e continuato della professione. Il testo di riforma predisposto dal Cnf regola anche la permanenza nel registro dei praticanti: cinquant’anni di età e non oltre sei anni dal rilascio del certificato di compiuta pratica.
Diventa anche più difficile l’iscrizione nell’albo dei cassazionisti, subordinato non solo all’anzianità di esercizio della professione ma anche alla frequenza della Scuola superiore dell’avvocatura con verifica di idoneità.
Sportello per il cittadino. Ciascun consiglio dell’ordine istituisce uno sportello volto a fornire informazioni e orientamento ai cittadini per le fruizioni di una prestazione professionale di avvocato e per l’accesso alla giustizia.
Accesso alla professione. Si renderà più uniforme la valutazione dei candidati, che saranno seguiti in un percorso formativo realizzato in stretta collaborazione con le Università. E’ previsto un test informatico di ingresso per la iscrizione al registro dei praticanti. Il tirocinio dura due anni e si compone di pratica e contestuale frequenza obbligatoria di corsi di formazione di almeno 250 ore complessive di formazione nel biennio. Decorso il primo anno di pratica, al praticante è dovuto un adeguato compenso. Il certificato di compiuta pratica consente di partecipare alla prova di preselezione informatica per le tre sessioni immediatamente successive. L’esame di stato si sostiene nella sede di Corte d’appello nel cui distretto il praticante ha svolto il maggior periodo di tirocinio.
L’esame si articola in una prova scritta e in una prova orale.
Procedimento disciplinare. Cambiano le regole per i “processi” agli avvocati per rendere il giudice domestico più terzo e imparziale. L’attività istruttoria viene demandata a un collegio istruttore di disciplina istituito a livello distrettuale, composto da avvocati eletti fra gli iscritti all’albo da ciascun consiglio dell’ordine circondariale. Il giudizio si svolge presso un collegio giudicante formato da sette componenti effettivi di cui quattro avvocati provenienti dagli Ordini del distretto e tre dal Consiglio dell’ordine al quale appartiene “l’incolpato”. In caso di proscioglimento dagli addebiti, l’autore dell’esposto (cittadini e/o avvocato) può presentare al procuratore della Repubblica una richiesta motivata di impugnazione. Il Cnf vigila sull’attività disciplinare svolta dai Consigli dell’Ordine locali al fine di assicurare un uniforme regime sanzionatorio di tutti gli iscritti agli Albi.


lucas22
00mercoledì 4 marzo 2009 17:12
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
Giadys
00mercoledì 4 marzo 2009 17:17
Re: Il presidente Guido Alpa: “Raggiunto un risultato epocale:sotto la guida del Cnf si è lavorato
frollen, 04/03/2009 17.07:


a un testo condiviso da tutte le componenti, istituzionali e associative, dell’avvocatura.
Ora consegneremo il testo al ministro Alfano”.



Roma 27/02/2009. Più selezione per diventare avvocati, formazione e assicurazione civile obbligatoria, istituzione presso i Consigli dell’Ordine dello Sportello per il cittadino, controllo sulla correttezza dei legali più serrato.
E’ pronta la riforma della professione di avvocato. Oggi il Consiglio nazionale forense ha approvato il testo che modifica, dopo 70 anni, l’ordinamento professionale degli avvocati con l’obiettivo di garantirne qualificazione e professionalità, un serrato controllo disciplinare e una loro responsabilità sociale. “La riforma della professione è uno degli obiettivi prioritari di questa consiliatura, insieme con la promozione di una maggiore qualificazione professionale degli avvocati tramite la formazione”, ha dichiarato il presidente Guido Alpa. “Abbiamo raggiunto un risultato epocale per la categoria, che aggiornerà sotto diversi profili la professione forense. Come promesso al Ministro Guardasigilli Angelino Alfano, che nel congresso di Bologna a novembre aveva dichiarato di attendere una proposta unitaria, il Cnf in qualità di istituzione con poteri di proposta al governo, dopo un’opera di drafting normativo, gli consegnerà questo testo augurandoci che possa presto trovare l’approvazione in Parlamento, nell’ambito della più ampia riforma della giustizia”.
Il plenum del Cnf, approvando oggi l’articolato di riforma, ha posto il suggello a una intensa attività di proposta e coordinamento svolta in tutti questi mesi dalla rappresentanza istituzionale dell’avvocatura, per mettere a punto un testo che risultasse largamente condiviso da tutte le componenti (Ordini, associazioni forensi, Oua e Cassa di previdenza). Nel corso dei mesi il Cnf ha indetto numerose assemblee e negli ultimi due ha coordinato una commissione consultiva costituita ad hoc.

Gli obiettivi della riforma. Consentire l’accesso e la permanenza nella professione ai più meritevoli e a chi esercita effettivamente; puntare a una maggiore qualificazione e preparazione dei professionisti, introducendo limiti all’accesso, potenziando la formazione iniziale dei professionisti e imponendo l’obbligo di formazione permanente; garantire la trasparenza verso i cittadini con l’obbligo dell’assicurazione per responsabilità civile, la istituzione di sportelli di informazione presso gli Ordini locali, aprendo alla possibilità per gli avvocati di farsi pubblicità nei limiti della dignità e decoro; garantire un maggiore controllo sulla correttezza, mantenendo la giurisdizione domestica ma garantendo la terzietà del giudice. Di seguito le principali novità contenute nel testo proposto dal Cnf in dettaglio.
Società tra avvocati. Sono ammesse, anche di natura multidisciplinare. Vietate quelle di capitali. Saranno iscritte in un elenco speciale aggiunto all’albo forense.
Specializzazioni. Per la prima volta sono riconosciute le specializzazioni. L’avvocato potrà fregiarsi del titolo di specialista (per esempio in diritto di famiglia, societario, tributario, penale etc.) dopo aver seguito scuole e corsi di alta formazione di durata non inferiore a due anni e per un totale di almeno 400 ore di formazione complessive, al termine dei quali sosterrà un esame presso il Cnf, che rilascerà il titolo.
Pubblicità. E’ consentito all’avvocato dare informazioni sul modo di esercizio della professione, purché in maniere veritiera, non elogiativa, non ingannevole e non comparativa.
Formazione permanente. L’avvocato ha l’obbligo di curare il costante e continuo aggiornamento per assicurare la qualità delle prestazioni professionali nell’interesse degli utenti.
Assicurazione. Il testo di riforma prevede anche l’obbligo per il legale, pena l’illecito disciplinare, di stipulare una polizza di assicurazione per la responsabilità civile, volta a coprire anche i valori ricevuti in deposito.
Tariffe. Il compenso è sempre pattuito tra avvocato e cliente e l’avvocato è tenuto a render nota la complessità dell’incarico fornendo le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili al momento del conferimento. In mancanza di accordo si applicano le tariffe professionali vincolanti nel minimo e nel massimo. Al proposito il Cnf sta lavorando a una ipotesi di semplificazione del tariffario, da sottoporre all’approvazione del ministero.
Fuori dagli albi chi non esercita effettivamente. La riforma impone nuove regole per la iscrizione all’albo e la permanenza nell’albo: aver superato l’esame di abilitazione non oltre i cinque anni precedenti la domanda di iscrizione e dare prova di esercizio effettivo e continuato della professione. Il testo di riforma predisposto dal Cnf regola anche la permanenza nel registro dei praticanti: cinquant’anni di età e non oltre sei anni dal rilascio del certificato di compiuta pratica.
Diventa anche più difficile l’iscrizione nell’albo dei cassazionisti, subordinato non solo all’anzianità di esercizio della professione ma anche alla frequenza della Scuola superiore dell’avvocatura con verifica di idoneità.
Sportello per il cittadino. Ciascun consiglio dell’ordine istituisce uno sportello volto a fornire informazioni e orientamento ai cittadini per le fruizioni di una prestazione professionale di avvocato e per l’accesso alla giustizia.
Accesso alla professione. Si renderà più uniforme la valutazione dei candidati, che saranno seguiti in un percorso formativo realizzato in stretta collaborazione con le Università. E’ previsto un test informatico di ingresso per la iscrizione al registro dei praticanti. Il tirocinio dura due anni e si compone di pratica e contestuale frequenza obbligatoria di corsi di formazione di almeno 250 ore complessive di formazione nel biennio. Decorso il primo anno di pratica, al praticante è dovuto un adeguato compenso. Il certificato di compiuta pratica consente di partecipare alla prova di preselezione informatica per le tre sessioni immediatamente successive. L’esame di stato si sostiene nella sede di Corte d’appello nel cui distretto il praticante ha svolto il maggior periodo di tirocinio.
L’esame si articola in una prova scritta e in una prova orale.
Procedimento disciplinare. Cambiano le regole per i “processi” agli avvocati per rendere il giudice domestico più terzo e imparziale. L’attività istruttoria viene demandata a un collegio istruttore di disciplina istituito a livello distrettuale, composto da avvocati eletti fra gli iscritti all’albo da ciascun consiglio dell’ordine circondariale. Il giudizio si svolge presso un collegio giudicante formato da sette componenti effettivi di cui quattro avvocati provenienti dagli Ordini del distretto e tre dal Consiglio dell’ordine al quale appartiene “l’incolpato”. In caso di proscioglimento dagli addebiti, l’autore dell’esposto (cittadini e/o avvocato) può presentare al procuratore della Repubblica una richiesta motivata di impugnazione. Il Cnf vigila sull’attività disciplinare svolta dai Consigli dell’Ordine locali al fine di assicurare un uniforme regime sanzionatorio di tutti gli iscritti agli Albi.






Ottimo...ma prima...sempre l'aria...bene !!!
frollen
00mercoledì 4 marzo 2009 17:26

Accesso alla professione. Si renderà più uniforme la valutazione dei candidati, che saranno seguiti in un percorso formativo realizzato in stretta collaborazione con le Università. E’ previsto un test informatico di ingresso per la iscrizione al registro dei praticanti. Il tirocinio dura due anni e si compone di pratica e contestuale frequenza obbligatoria di corsi di formazione di almeno 250 ore complessive di formazione nel biennio. Decorso il primo anno di pratica, al praticante è dovuto un adeguato compenso. Il certificato di compiuta pratica consente di partecipare alla prova di preselezione informatica per le tre sessioni immediatamente successive. L’esame di stato si sostiene nella sede di Corte d’appello nel cui distretto il praticante ha svolto il maggior periodo di tirocinio.
L’esame si articola in una prova scritta e in una prova orale.


Giadys
00mercoledì 4 marzo 2009 17:38
secondo me questo TEST INFORMATICO è una cosa che va chiarita meglio...bisogna leggere bene il testo della riforma...e poi secondo voi prima che queste novità diventino legge...quanto ci vorrà??? En
MetalHomer
00mercoledì 4 marzo 2009 19:23
Il mio sostegno a tutti coloro che si troveranno a combattere contro questa riforma assurda!
.irly.
00mercoledì 4 marzo 2009 19:38
:-(
dirò addio al mio sogno di diventare avvocato amministrativista.
Farò un master e diventerò schiava di un'azienda qualunque, spenderò di più, ma almeno non perderò tempo combattendo contro mulini a vento: il baronato ha vinto anche stavolta.
E'stato bello poterci credere.
homer1
00mercoledì 4 marzo 2009 20:00
invece di semplificare rendono tutto più difficile,finiamo di combattere all'università ed iniziamo altre battaglie contro chi di noi giovani se ne frega altamente!!!!!
s@ri@
00mercoledì 4 marzo 2009 22:05
mi convinco sempre di + che ho sbagliato a laurearmi in giurisprudenza era meglio che facevo altro......
ross-ergo
00mercoledì 4 marzo 2009 22:22
Re:
s@ri@, 04/03/2009 22.05:

mi convinco sempre di + che ho sbagliato a laurearmi in giurisprudenza era meglio che facevo altro......




Quando entrerà in vigore?? [SM=x43647] [SM=x43647] [SM=x43647] [SM=x43647]
pacovarra
00giovedì 5 marzo 2009 00:32
speriamo mai
pacovarra
00giovedì 5 marzo 2009 00:32
speriamo mai
blueyes0185
00giovedì 5 marzo 2009 10:21
www.studenti.it/lex/dopolalaurea/riforma_professionilegali.php
ciao raga vi posto un link ....
gli altri atenei si stanno organizzando contro la riforma....mandando email o fax al consiglio dei ministri....
uniamoci anke noi
cerchiamo di fare uno sforzo ...x non farci piovere addosso
blueyes0185
00giovedì 5 marzo 2009 10:24
proporrei di spostare la discussione in esami, libri e prof. x renderla + visibile,la sezione laureandi nn è consulatata da tutti!!!
invece credo interessi a tutti ..
roby.rob
00giovedì 5 marzo 2009 10:53
o mio dio....non posso crederci.....
roby.rob
00giovedì 5 marzo 2009 10:55
mi pare di aver letto che la riforma entrerà in vigore nel quinto anno dall'entrata in vigore della legge.....
vincanto1
00giovedì 5 marzo 2009 11:19
[SM=x43639]

come temevo.. [SM=x43607]
s@ri@
00giovedì 5 marzo 2009 12:23
ho inviato la mail....tanto non mi costa nulla....chissà che cambino idea ma non credo proprio......purtroppo in italia quando si tratta di cazzate si devono per forza attuare.....
maluna
00giovedì 5 marzo 2009 14:15
ma tu guarda se ai notai li toccano!!!! semp a noi rompon o'....
s@ri@
00giovedì 5 marzo 2009 22:16
Re:
maluna, 05/03/2009 14.15:

ma tu guarda se ai notai li toccano!!!! semp a noi rompon o'....




quanto hai ragione!!!!
_milly_
00giovedì 5 marzo 2009 22:38
è un vero è proprio atto di protezionismo,è inammissibile!
non penso che basti mandare delle e-mail!perchè non proviamo(tutti gli studenti e praticanti d'italia)a far sentire la nostra voce con qualche iniziativa???
anche per portare il tema alla ribalta,visto che nè giornali nè media prestano attenzione all'argomento.
aurora984
00giovedì 5 marzo 2009 23:28
Re:
maluna, 05/03/2009 14.15:

ma tu guarda se ai notai li toccano!!!! semp a noi rompon o'....


in realtà toccano pure i notai,e come se li toccano!comunque veramente è da accapponarsi la pelle questa riforma,ma dai addirittura il test solo per iscriversi al registro praticanti,assurdo!Si roby in effetti si almeno per le scuole fra 5 anni,almeno così mi pare di aver letto


roby.rob
00venerdì 6 marzo 2009 10:48
come possiamo fare per far sentire la nst voce???
Giubo
00venerdì 6 marzo 2009 12:15
Sono molto amareggiato a questo punto meglio andare a scaricare al porto..
roby.rob
00venerdì 6 marzo 2009 13:19
bravo giubino...mi sa che facciamo prima...
M@R10
00venerdì 6 marzo 2009 13:33
ma se si vuole ridurre il numero degli avv non è meglio inserire anche a giurisprudenza il numero chiuso??

che mi fai laureare a fare se poi non posso fare niente??
coniclia
00venerdì 6 marzo 2009 15:13
Ma io non ho capito. Questa riforma quando entrerà in vigore? Cioè io che mi laureo a marzoe che quindi prima di pasqua mi iscrivo all'albo dei praticanti, devo già fare questo quiz? e poi già mi devo interessare a vedere qualche scuola di specializzazione? o è una riforma che non riguarda ancora chi si laurea in questi giorni?
@nnarell@
00venerdì 6 marzo 2009 15:54
Re:
coniclia, 06/03/2009 15.13:

Ma io non ho capito. Questa riforma quando entrerà in vigore? Cioè io che mi laureo a marzoe che quindi prima di pasqua mi iscrivo all'albo dei praticanti, devo già fare questo quiz? e poi già mi devo interessare a vedere qualche scuola di specializzazione? o è una riforma che non riguarda ancora chi si laurea in questi giorni?



anke io ho la tua stessa curiosità. devo indirizzarmi diversamente o posso trovarmi un avvocato e iscirvermi all'albo praticanti, laureandomi a marzo?


pacovarra
00venerdì 6 marzo 2009 15:55
Re: Re:
aurora984, 05/03/2009 23.28:


in realtà toccano pure i notai,e come se li toccano!comunque veramente è da accapponarsi la pelle questa riforma,ma dai addirittura il test solo per iscriversi al registro praticanti,assurdo!Si roby in effetti si almeno per le scuole fra 5 anni,almeno così mi pare di aver letto






a me mi pare che i notai non vengano assolutamente scalfiti, forse perchè essendo una casta totalmente chiusa la selezione se la fanno in proprio.
leverkuhn83
00venerdì 6 marzo 2009 18:47
Re:
coniclia, 06/03/2009 15.13:

Ma io non ho capito. Questa riforma quando entrerà in vigore? Cioè io che mi laureo a marzoe che quindi prima di pasqua mi iscrivo all'albo dei praticanti, devo già fare questo quiz? e poi già mi devo interessare a vedere qualche scuola di specializzazione? o è una riforma che non riguarda ancora chi si laurea in questi giorni?






la riforma, per quanto riguarda le modalità della pratica (test preselettivo, scuole), diviene efficace dopo 5 anni

per quanto riguarda le modalità dell'esame (senza codici annotati e FORSE con ripartizione delle materie), diviene immediatamente efficace


questo secondo le norme transitorie dell'ultima bozza che ho letto
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